resoconti dai cortei: Tiburtina | Esedra | Ostiense

interventi dal palco: G. Strada | G. Rinaldini | G. Epifani | Delegati

la Cassa di resistenza in piazza San Giovanni.

interventi musicali: 

- Quartetto urbano, accompagnato alla chitarra da Gabriele Modigliani.

- Giovanna Marini

interviste: 

- a Cristian e Claudio di Fincantieri di Riva Trigoso

- Corrado della Getrag di Bari

- Giuseppe e Antonio della Bosch di Bari

- Michele della Acciai speciali Terni

- Marco della Bonetti di Garbagnate milanese

- Lucio della Carlo Raimondi di Legnano (Mi)

- Alessio della Alcoa di Venezia

- Domenico Avio di Pomigliano d'Arco


Fincantieri di Riva Trigoso

Cristian - Ho 23 anni, sono carpentiere e lavoro in Fincantieri da quasi 3 anni. Insieme ai compagni con cui ho viaggiato stanotte, ho passato il tempo pensando alla determinazione dei nostri obiettivi, siamo molto decisi, perché pensiamo che le ragioni della nostra lotta siano sacrosante: garantire la pensione, adeguare gli stipendi al costo della vita, tutelare i diritti dei lavoratori oggi, per non perdere quello che hanno conquistato i nostri padri. Non si può buttare via quello che ci hanno lasciato, cancellare tutto con un colpo di spugna.

Claudio - Ho 30 anni e lavoro in Fincantieri da 4 anni come montatore di scafo. Io sono un delegato nuovo e per noi giovani essere qui stamattina rappresenta un'occasione importante per dimostrare che, insieme ai lavoratori più anziani, riteniamo che non sia sufficiente il contratto che è stato firmato, vogliamo riconquistare il diritto ad avere un contratto che ci rappresenti.

In Fincantieri ci sono lavoratori con il contratto di formazione e a tempo indeterminato, come in tutte le aziende, però tutti sentono la necessità di essere presenti stamattina per sottolineare il fatto che non sono soddisfatti dell'andamento delle retribuzioni e di come vengono garantiti i diritti dei lavoratori È per questo che da noi abbiamo aperto la vertenza per il precontratto. Inizialmente c'è stata un po' di confusione tra i lavoratori, perché non riuscivano a capire come mai con queste differenze di opinione nel sindacato si fosse giunti ugualmente a un accordo separato, ma poi, con l'andamento del carovita e soprattutto con la riforma delle pensioni, hanno capito che quello non era un vero contratto. Poi si è aggiunta la questione dell'amianto… noi giovani lo stiamo vivendo come un modo di dare solidarietà ai lavoratori più anziani: oggi è l'amianto, ma domani chissà cosa sarà. Noi denunciamo la procedura del governo che non tiene conto della pratica della democrazia che dovrebbe esserci in Italia, questo ne è un esempio lampante.