IndustriAll Automotive Working Group - St Petersburg 11-12 Settembre 2012

Report sui lavori del meeting

Delegazione FIOM: Michele De Palma, Stefano Maruca

 

Presenti delegazioni da: Australia (AMWU), Belgio (LBC-NVK), Brasile (CNM-CUT), Canada (CAW), Finlandia (FMU-ML), Francia (FTM-CGT, FGMM-CFDT, FO metallurgie), Germania (IG-Metall), Italia (FIOM, FIM), Giappone (JAW-JCM), Sud Korea (KMWU), Regno Unito GB (Unite), Russia (EWU, ITUA), Slovacchia (OZ KOVO), Turchia (BMI), Stati Uniti (UAW)

Presenti come invitati rappresentanti di: IndustriALL Europa, IMU Institute Stoccarda, Friederich-Ebert Stiftung, Global Labour University (Germania)

Presidenza del Meeting: Segretariato di IndustriaAll Global Union x Automotive, Helmut LENSE, Suzanna MILLER

L'incontro aveva in agenda :

  1. Aggiornamento sulla situazione dei coordinamenti sindacali nei vari gruppi industriali

  2. Implementazione degli Accordi Quadro Globali nelle imprese della catena di fornitura

  3. Valutazione sulla situazione sindacale nel settore con report dai singoli paesi e gruppi industriali multinazionali

  4. Relazione sullo stato e le prospettive del mercato dell'Auto (Christian Brunkhost – della IG Metall )

  5. Relazione sugli scenari futuri in conseguenza delle innovazione tecnologica in materia di mobilità a elettricità e impatto del cambiamento tecnologico su valore aggiunto e occupazione (Dr. Jurgen Dispan – IMU Institute di Stoccarda)

  6. Situazione sindacale e politico sociale in Russia, presenza e investimenti previsti da Industria Auto nel paese

La relazione di Helmut Lense (Direttore del settore Automotive di IndustriALL) dopo un saluto di benvenuto ha introdotto il tema dei punti 1 e 2 con una carrellata sui percorsi che si sono avviati per la definizione e/o implementazione dei GFA (Accordi Quadro Globali) in particolare sottolineando l'esperienza dei “works councils” i Comitati aziendali delle Imprese Tedesche come un esempio di buone pratiche che si dovrebbe assumere quale modello di riferimento per la qualità delle relazioni industriali.

A conferma della impostazione Germanocentrica ci sono state tre ampie relazioni sulle modalità di funzionamento e l'assetto dei comitati aziendali di VW, Daimler e BMW, mettendo in evidenza l'impegno per generalizzare l'applicazione dei diritti fondamentali previsti dai GFA a tutti gli impianti sparsi nel mondo e almeno alle prime maglie della supply chaine.

A seguire brevi presentazioni dei rappresentanti di UAW dei coordinamenti GM e Ford, e da parte della CGT (a nome di tutte le Oo.Ss. francesi) per i gruppi Renault ePSA

Sul coordinamento Fiat Chrisler una brevissima comunicazione di Vitali (Fim) che si è limitato a dire che l'Impresa non ha ancora risposto alla richiesta avanzata dal coordinamento sindacale il quale sta discutendo che iniziative prendere (sulla situazione in FIAT e la manifestazione per FIAT Industrial a Torino siamo intervenuti noi successivamente).

Su questo argomento del modello dei comitati aziendali e dei GFA ci sono stati diversi interventi piuttosto critici. A partire da un ruvido intervento di un sindacalista Russo che ha messo in discussione la praticabilità di un simile modello di relazione nella realtà russa, anzi un simile strumento a suo giudizio significherebbe “la morte del sindacato” in quanto le imprese in Russia hanno come obiettivo dichiarato la espulsione del sindacato indipendente dalle aziende.

Con più cautela e tatto il compagno della CGT ha messo in guardia sulla efficacia del modello dei comitati aziendali per garantire una estensione dei diritti su scala globale in quanto nei fatti tende a prevalere la tutela della competitività aziendale e della occupazione nel paese della casa madre. Molta solidarietà a parole con le rappresentanze sindacali delle sedi decentrate, molto meno le azioni concrete di sostegno.

Su questo punto la UAW ha fatto un accenno ai progressi lenti sul piano della generalizzazione dei diritti previsti dai GFA delle imprese tedesche in USA (dove anche loro sono influenzate dagli standard di relazioni americane più che da quelli tedeschi)

Nota Bene: non è stato citato nella discussione di San Pietroburgo in quanto non è nel settore Automotive, ma è significativo il caso della Siemens che ha appena firmato un GFA con IndustriALL ma una sua controllata in USA viene accusata dal sindacato di gravi violazioni dei diritti sindacali e del lavoro.

Sul Punto 3, la carrellata sulla situazione nei diversi paesi e Gruppi multinazionali, ha messo in evidenza la omogeneità dei processi in atto: attacco alle agibilità sindacali, riduzione degli spazi di contrattazione collettiva, aumento delle forme di lavoro precario e sottopagato.

Particolarmente negativa sul piano delle intimidazioni e aggressioni ai sindacalisti la situazione denunciata in Turchia e in Russia.

La questione del lavoro precario è generalmente declinata nella forma del lavoro interinale o simili (nei termini inglesi di agency workers, dispatch workers ...) e dei contratti a termine nelle forme giuridiche specifiche dei diversi paesi.

Strategie di risposta e azione sindacale.

Brevi note dagli interventi dei sindacati nazionali

In Germania la Ig Metall ha centrato la sua campagna di contrasto al lavoro precari nella definizione di un accordo sull'apprendistato e sul coinvolgimento dei consigli di produzione per la limitazione del ricorso ai lavoratori interinali o a termine, con misure compensative del disagio.

Altri strumenti adottati in Germania: accordi con agenzie per contratti permanenti e aumenti salariali dei lavoratori interinali.

Ig Metall ha promosso una campagna per lil tesseramento dei lavoratori interinali e a termine.

In Gran Bretagna il sindacato segnala calo di adesioni,soprattutto fra i giovani, e di iniziativa. Un successo lo hanno avuto con uno sciopero molto partecipato sul tema pensioni e sono riusciti a concludere alcuni accordi con agenzie interinali.

In Australia il salario dei lavoratori interinali è maggiorato del 25%.

Dalla Sud Korea, il KMWU ha evidenziato come fra i principali obiettivi della loro iniziativa attuale ci sia la lotta a quelle che in italiano definiremmo forme illecite d fornitura di manod'opera, anche li insomma la frontiera dell scontro è sulla estensione delle forme di lavoro precario e non regolato dalla contrattazione collettiva.

In Sud Africa non ci sono Agenzie Interinali (anche se mi è sembrato di capire che questo non sia tanto una conquista sindacale quanto una caratteristica del mercato del lavoro locale), confermata comunque la lotta al lavoro precario come un impegno prioritario per il sindacato.

Del Brasile è stata esposta principalmente la situazione del mercato dell'Auto con la presenza delle varie compagnie (qui la Fiat può vantare un primato) e i loro programmi di investimento (che come sapete possono beneficiare di agevolazioni statali)

Della situazione sindacale t in Brasile ricordo che la CNM-CUT non è presente negli stabilimenti FIAT abbiamo convenuto che potremmo attivare un lavoro comune FIOM -CNM/CUT sulle relazioni industriali col gruppo Fiat.

Ci sono state due relazioni “tecniche”: una sulle prospettive del mercato dell'automotive nelmondo e una sugli scenari della innovazione tecnologica nel settore e gli effetti prevedibili sull'occupazione. H anno mostrato dati e spunti interessanti (sono disponibili in allegato in inglese, ma potrebbe valere la pena farle tradurre)

Allegati:

Fiom-Cgil (Italia)

Fim-Cisl (Italia)

IndustriALL (Helmut Lense)

ELAB (Jugen Dispan)

Kmwu (Korea)

ITUA (Russia) Russia BMW Production

AMWU (Australia)

LBC-NVK (Belgio)

FMU-ML (Finland) 

FTM-CGT, FGMM-CFDT, FO metallurgie (France)

IgMetall - Collective bargaining 2012 (Germania)

IgMetall - Status of the world car industry (Germania)

UAW (Stati Uniti)

 

Considerazioni generali sull'incontro e sulla iniziativa FIOM in questo ambito

L'incontro ha mostrato i limiti della impostazione IgMetall centrata sul modello works councils (comitati aziendali) che mantiene l'ambito delle relazioni industriali e dei diritti sindacali dentro lo schema della competizione fra i vari Gruppi industriali multinazionali.

Non c'è una proposta di azione sindacale Globale che vada oltre la generalizzazione o implementazione dei GFA (accordi quadro globali) e di campagne di opinione su singoli casi di Violazione dei diritti sindacali e di violenza verso i lavoratori e sindacalisti.

La generalizzazione dei GFA è una buona cosa, e il tema merita di essere approfondito, ma questo strumento, essendo applicabile solo su base volontaria, presuppone una volontà comune delle parti contraenti sulla generalizzazione di alcuni diritti fondamentali dei lavoratori e dei sindacati. A fronte dell'affermarsi di un modello di relazioni industriali e di regolazione del lavoro che aziendalizza i diritti e li considera materia disponibile per la competizione fra le imprese , i GFA rischiano di diventare cornici vuote di contenuto esigibile per i lavoratori e il sindacato.

La impostazione FIOM (rifiuto di essere sindacato di mercato, e denuncia del modello FIAT come un potenziale/reale rischio per tutti) è stata apprezzata da molti, e da alcuni è venuta una sollecitazione alla FIOM perché assuma l'iniziativa per aprire la discussione in seno a IndustriALL e in ambiti bilaterali.

Potremmo spendere attivamente la nostra esperienza di lotta al modello FIAT come un punto di riferimento per una azione globale del sindacato, cercando di costruire convergenze e alleanze sia in ambito europeo che internazionale. Senza grandi aspettative ma puntando a giocare un ruolo attivo, in grado fra l'altro di mettere in difficoltà Fim e Uilm non solo in ambito internazionale, ma pure in Italia.