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Il viaggio da Padova
Come ogni partenza di grandi manifestazioni il
clima è caratterizzato da una distinta ilarità. Quattro saluti
ai colleghi, una stretta di mano agli amici e... partenza!
Molte le risate, ci si prende in giro, ricordando
eventi simpatici. Il ritrovarsi con vecchi amici o attuali
pensionati, forti dell’essere uniti, è positivo. Le ore tarde affievoliscono il vociare
nei pullman, ma l’entusiasmo per una grande giornata dentro a
tutti rimane vivo e caldo. L’età
media è, come sempre, sopra i 40 anni. Questo a testimonianza
che le lotte vengono vissute soprattutto da chi ha sulle spalle
la conoscenza del non dovuto. I giovani presenti, anche se
pochi, sembrano aver assorbito le nozioni di vecchi maestri di
vita, che sulle rughe hanno scritto il testamento dell’ormai
arcaica lotta di classe. Si parla ai giovani dicendo: “adesso
tocca a voi, proponete qualcosa di nuovo, almeno per mantenere
quello che abbiamo conquistato noi in anni di lotte”.
Prosegue il viaggio dentro al pullman... ormai
stanchi i compagni non parlano più; le discussioni sui termini
sindacali, sui problemi delle fabbriche, sull’attuale guerra,
sul nuovo governo, sui figli e sulle famiglie sono terminate.
Adesso si
pensa solo alla manifestazione, alla grande giornata a Roma.
Fabio Alessio, 35 anni
Nella
vicenda dell’accordo del 3 luglio è mancata la democrazia di
fondo, ma dovrebbero i lavoratori stessi capire qual è la
strada giusta.
Claudio Quaggia, 40 anni,
Zf di Padova
L’accordo separato ha certamente lesionato
l’unità sindacalema io penso che si debba andare
avanti per la nostra strada, solo così otterremo risultati,
tenendo fisso l’ideale di democrazia.
Antonio Marzento, 48 anni, Dab Pumps
Oggi siamo in piazza per difendere il contratto
nazionale e la democrazia. Vogliamo riaprire le trattative
passando per i lavoratori.
Le vicende degli ultimi mesi
rappresentano una minaccia ai diritti dei lavoratori. La nostra
risposta deve essere lo sciopero di tutte le confederazioni in
modo unitario. Bisogna essere d’impatto nell’opinione
pubblica per ottenere consensi. Bisogna essere fermi e pronti
nelle scelte delle parti sociali.
Daniele Isanelli, 21 anni, Zf di Padova
Stiamo vivendo giorni molto caldi: i lavoratori
cominciano a prendere coscienza della loro situazione. Vogliono
rendere ognuno di noi, come un tempo, merce di scambio e
vendita. La moltitudine di persone affluita alla manifestazione
è la prova che non ci avranno mai come vogliono loro.
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