Roma.
Circa 220 sono stati i delegati delle 66 federazioni affialiate
alla Fem a intervenire a questa 5a Conferenza sulla
contrattazione collettiva. Un successo sottolineato anche nella
conferenza stampa conclusiva tenuta da Peter Scherrer,
segretario generale della Fem, Bart Samyn, segretario generale
aggiunto della Fem, Gianni Rinaldini, segretario generale della
Fiom, Giorgio Caprioli, segretario generale della Fim e Manfred
Anderle, segretario generale del Gmt austriaco.
Dalla
Conferenza è uscita quella che – come l’ha definita
Scherrer – rappresenta «una pietra miliare lungo il cammino
dei sindacati europei», cioè la prima rivendicazione comune:
cinque giorni di formazione per tutti i metalmeccanici europei
da inserire, nei prossimi quattro anni, nelle piattaforme
contrattuali di tutti i sindacati aderenti alla Fem.
Ma
non solo la formazione è stata oggetto dei lavori della
Conferenza, strutturata in tre momenti principali.
Nella
mattinata dell’11 ottobre, aperta dal saluto della vice
presidente alla Provincia di Roma, Rosa Rinaldi, sono state
analizzate, in chiave europea, le tendenze
attuali nella contrattazione collettiva. Su questo argomento
Manfred Anderle ha letto e illustrato la relazione del Gruppo di
lavoro sulla contrattazione collettiva della Fem, di cui è il
presidente.
Sull’argomento
sono intervenuti Peter Scherrer, con una comunicazione dal
titolo «Prospettive politiche per la contrattazione collettiva
europea» e Antonino Regazzi, segretario generale della Uil –
«Focus sulla situazione attuale nella contrattazione collettiva».
Molto
partecipato è stato il dibattito che ha preceduto la pausa con
la fine di questa prima sessione.
Il
secondo momento della Conferenza, trattato nel pomeriggio della
stessa giornata, è stato dedicato alla «precarizzazione
dell’impiego e la flessibilizzazione dei contratti». Su
questo argomento ci sono stati gli interventi di Gianni
Rinaldini e di Jeremy Waddington, docente all’Università di
Manchester, seguiti dal dibattito.
Nel
suo intervento Gianni Rinaldini ha espresso «l’assoluta
necessità di costruire una pratica contrattuale comune a
livello europeo». «Ciò che sta all’origine dei processi di
precarizzazione che investono oggi il lavoro in Europa - ha
spiegato Rinaldini - consiste fondamentalmente in una scelta
precisa del sistema delle imprese e dei governi che, nella fase
della globalizzazione e della competizione su scala planetaria,
vogliono affermare la gestione unilaterale delle condizioni di
lavoro in tutti i loro diversi aspetti, dall’orario ai carichi
di lavoro, alle retribuzioni, alla formazione.»
«Per
reagire a questa tendenza - ha sottolineato Rinaldini – è
necessario affermare la pratica di obiettivi comuni a livello
europeo sia nei confronti della Commissione che nel concreto
dell’azione contrattuale.»
«Per
noi – ha concluso Rinaldini – parlare di orientamento comune
tra i sindacati europei dei metalmeccanici vuol dire scegliere
quattro priorità. Primo: percorsi di trasformazione del lavoro
precario in lavoro a tempo indeterminato. Secondo: parità dei
diritti e delle retribuzioni. Terzo: cancellazione della
direttiva Bolkenstein che afferma il cosiddetto principio del
paese d’origine e affermazione del principio secondo cui vanno
applicate le disposizioni vigenti in materia di diritto del
lavoro e di stato sociale proprie del paese in cui il lavoratore
è stato eventualmente distaccato. Quarto: revisione della
Direttiva europea sugli orari di lavoro e conseguente
soppressione delle ipotesi di deroga relative ad accordi
individuali fino a 65 ore settimanali.»
Alla
fine di questa seduta Bart Samyn ha letto
la Risoluzione
della Fem sulla precarizzazione dal titolo «Promuovere un
lavoro decente».
«Il
diritto individuale alla formazione, garantito dalla
contrattazione collettiva» è stato l’argomento della terza e
ultima parte della Conferenza e di cui si è parlato nella
mattinata di mercoledì 12 ottobre. Gli interventi sono stati
quelli di Brian Bercusson, docente al King’s College di Londra
e di Giorgio Caprioli, che hanno preceduto la presentazione
della prima rivendicazione comune della Fem riguardo proprio al
tema della formazione che porta lo stesso titolo di questa
seduta di lavori.
Documento
-
Valutazione
politica della regola di coordinamento altri
documenti su: www.emf-fem.org |