5a Conferenza europea sulla contrattazione collettiva

«Una richiesta comune per un comune futuro»

Roma, 11-12 ottobre 2005

Roma. Circa 220 sono stati i delegati delle 66 federazioni affialiate alla Fem a intervenire a questa 5a Conferenza sulla contrattazione collettiva. Un successo sottolineato anche nella conferenza stampa conclusiva tenuta da Peter Scherrer, segretario generale della Fem, Bart Samyn, segretario generale aggiunto della Fem, Gianni Rinaldini, segretario generale della Fiom, Giorgio Caprioli, segretario generale della Fim e Manfred Anderle, segretario generale del Gmt austriaco.

Dalla Conferenza è uscita quella che – come l’ha definita Scherrer – rappresenta «una pietra miliare lungo il cammino dei sindacati europei», cioè la prima rivendicazione comune: cinque giorni di formazione per tutti i metalmeccanici europei da inserire, nei prossimi quattro anni, nelle piattaforme contrattuali di tutti i sindacati aderenti alla Fem.

Ma non solo la formazione è stata oggetto dei lavori della Conferenza, strutturata in tre momenti principali.

Nella mattinata dell’11 ottobre, aperta dal saluto della vice presidente alla Provincia di Roma, Rosa Rinaldi, sono state analizzate, in chiave europea, le tendenze attuali nella contrattazione collettiva. Su questo argomento Manfred Anderle ha letto e illustrato la relazione del Gruppo di lavoro sulla contrattazione collettiva della Fem, di cui è il presidente.

Sull’argomento sono intervenuti Peter Scherrer, con una comunicazione dal titolo «Prospettive politiche per la contrattazione collettiva europea» e Antonino Regazzi, segretario generale della Uil – «Focus sulla situazione attuale nella contrattazione collettiva».

Molto partecipato è stato il dibattito che ha preceduto la pausa con la fine di questa prima sessione.

Il secondo momento della Conferenza, trattato nel pomeriggio della stessa giornata, è stato dedicato alla «precarizzazione dell’impiego e la flessibilizzazione dei contratti». Su questo argomento ci sono stati gli interventi di Gianni Rinaldini e di Jeremy Waddington, docente all’Università di Manchester, seguiti dal dibattito.

Nel suo intervento Gianni Rinaldini ha espresso «l’assoluta necessità di costruire una pratica contrattuale comune a livello europeo». «Ciò che sta all’origine dei processi di precarizzazione che investono oggi il lavoro in Europa - ha spiegato Rinaldini - consiste fondamentalmente in una scelta precisa del sistema delle imprese e dei governi che, nella fase della globalizzazione e della competizione su scala planetaria, vogliono affermare la gestione unilaterale delle condizioni di lavoro in tutti i loro diversi aspetti, dall’orario ai carichi di lavoro, alle retribuzioni, alla formazione.»

«Per reagire a questa tendenza - ha sottolineato Rinaldini – è necessario affermare la pratica di obiettivi comuni a livello europeo sia nei confronti della Commissione che nel concreto dell’azione contrattuale.»

«Per noi – ha concluso Rinaldini – parlare di orientamento comune tra i sindacati europei dei metalmeccanici vuol dire scegliere quattro priorità. Primo: percorsi di trasformazione del lavoro precario in lavoro a tempo indeterminato. Secondo: parità dei diritti e delle retribuzioni. Terzo: cancellazione della direttiva Bolkenstein che afferma il cosiddetto principio del paese d’origine e affermazione del principio secondo cui vanno applicate le disposizioni vigenti in materia di diritto del lavoro e di stato sociale proprie del paese in cui il lavoratore è stato eventualmente distaccato. Quarto: revisione della Direttiva europea sugli orari di lavoro e conseguente soppressione delle ipotesi di deroga relative ad accordi individuali fino a 65 ore settimanali.»

Alla fine di questa seduta Bart Samyn ha letto la Risoluzione della Fem sulla precarizzazione dal titolo «Promuovere un lavoro decente».

«Il diritto individuale alla formazione, garantito dalla contrattazione collettiva» è stato l’argomento della terza e ultima parte della Conferenza e di cui si è parlato nella mattinata di mercoledì 12 ottobre. Gli interventi sono stati quelli di Brian Bercusson, docente al King’s College di Londra e di Giorgio Caprioli, che hanno preceduto la presentazione della prima rivendicazione comune della Fem riguardo proprio al tema della formazione che porta lo stesso titolo di questa seduta di lavori.

 

Documento

- Valutazione politica della regola di coordinamento

altri documenti su: www.emf-fem.org 

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Rassegna stampa 12 ottobre 2005

Rassegna stampa 13 ottobre 2005


Ufficio stampa e relazioni esterne

- Metalmeccanici. Il diritto individuale a 5 giorni all’anno di formazione: questa è la prima rivendicazione contrattuale europea lanciata oggi a Roma dalla 5° Conferenza Fem. 12 ottobre 2005

- Metalmeccanici. “Rinaldini (Fiom): Necessaria una pratica contrattuale comune dei sindacati di categoria a livello europeo”. In corso a Roma la 5a Conferenza Fem. 11 ottobre 2005