Le
lavoratrici e i lavoratori della Finmek a Roma
Sono
mesi ormai che Fim, Fiom e Uilm chiedono invano un incontro al ministero
delle Attività produttive. C’è da precisare, infatti, che questa
azienda è in “Legge Marzano” – a seguito di uno stato finanziario
fallimentare – e quindi risponde della propria gestione direttamente al
governo. Prima di recarsi alla trattativa in Confindustria per il contratto nazionale sono intervenuti alla manifestazione anche il segretario generale della Fiom Gianni Rinaldini e Giorgio Cremaschi della segreteria nazionale. Nel
corteo era presente Carla Cantone, segretaria confederale e responsabile
Industria della Cgil. Dopo
il corteo una delegazione di lavoratrici e lavoratori hanno composto un
presidio presso palazzo Chigi, chiedendo di essere ricevuti. Nel pomeriggio, però, invece di essere ricevuti le lavoratrici e i lavoratori sono stati oggetto di un'aggressione da parte delle forze dell’ordine. “Le
cariche della polizia - si legge nel comunicato Fiom - nei confronti di
lavoratrici e lavoratori che hanno giustamente portato la loro protesta
sotto la sede del Governo, sono assolutamente ingiustificate.” “In un paese democratico - aggiunge il comunicato - la protesta dei lavoratori che rischiano salario e lavoro dovrebbe avere il massimo di rispetto e di attenzione. Quanto è avvenuto non fermerà certo la lotta dei lavoratori Finmek ma costituisce un segnale evidente dei rischi di degrado della vita democratica del nostro Paese." A seguito delle cariche due lavoratori sono rimasti feriti. le foto del presidio sotto palazzo Chigi Sulla
situazione del gruppo leggi i seguenti comunicati: -
Dichiarazione
di Enzo Masini, coordinatore nazionale Fiom-Cgil, del 26 settembre. -
Fim,
Fiom, Uilm/Cgil, Cisl, Uil del 21 settembre. - Fim, Fiom, Uilm del 20 settembre.
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Sono circa 3.000 i dipendenti degli stabilimenti Finmek di Caluso (To), L’Aquila, Ronchi dei Legionari (Go), Genova, Santa Maria Capua Vetere (Ce), Pagani (Sa), Padova, Sulmona. |
foto di Claudio Scarcelli |