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Fondo pensione
complementare
per le lavoratrici e i
lavoratori metalmeccanici
dell'industria privata e
dell'installazione di impianti
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a cura di
Gianni Ferrante
Il fondo a regime 2000
Data |
Documento |
4 gennaio 2000 |
E’ operativo
laffidamento delle risorse di Cometa (poco meno di 400 miliardi) ai gestori
finanziari.
Il 1999 si chiuderà, con ogni probabilità, con un rendimento
pre-gestione finanziaria intorno al 3.90%, con una valorizzazione della
singola quota che passa dalle 20.000 lire iniziali (gennaio 99) a circa 20.780
(gennaio 00): si tratta sicuramente di un risultato importante e positivo se si
tiene conto che per una serie di ragioni non si è potuto accedere nel 99
allinvestimento finanziario.
Come già ricordato in queste pagine (vedi 5 luglio 1999), con
loperatività della gestione finanziaria, inizia il lavoro dei 6 gestori già
selezionati.
Il Fondo Cometa è un fondo monocomparto (che adotta cioè
ununica
linea dinvestimento delle risorse disponibili per tutti gli associati), però
nella prospettiva di passare a una forma di multicomparto ( dove sono possibili
più
linee di investimento a seconda del grado di rischio/rendimento che lassociato
sceglie di adottare, a seconda delletà anagrafica, ecc.) fin dora cometa ha
individuato tre linee di investimento (che per ora si ricongiungeranno in una media
finale) propedeutiche al passaggio intorno al 2001 al multicomparto.
Per ogni linea di investimento sono attivi due gestori,
favorendo così un positivo principio di competizione.
1. Linea conservativa: Generali, Paribas
2. Linea reddito: San Paolo, Europlus
3. Linea crescita: Invesco, Cisalpina.
Ai primi due vengono affidate rispettivamente il 20% delle
risorse disponibili (= 40%); ai secondi due il 17.5% (=35%); ai terzi rispettivamente il
12.5% (=25%).
Tenuto conto che il Fondo opera in modo che le proprie
disponibilità siano gestite in maniera sana e prudente avendo riguardo agli obiettivi di
massimizzazione del rendimento, nel rispetto dei limiti di rischio stabiliti dal fondo
complessivamente e per ogni gestore, il patrimonio affidato in gestione può essere
investito in strumenti finanziari secondo questi criteri:
1a linea: da 0 a 10 % in titoli di capitale; da 100 a
90 % in titoli di debito;
2a linea: dal 10 al 30 % in titoli di capitale; da 90 a
70 % in titoli di debito;
3a linea: dal 30 al 60 % in azioni, dal 70 al 40 % in
obbligazioni.
Il Consiglio di amministrazione del Fondo è responsabile
della gestione e dei risultati del fondo; deve quindi mantenere elevata unattività
di controllo sullazione dei gestori finanziari. A tal fine vanno fissate delle
regole del gioco in sede di stipula delle convenzioni con i gestori (indirizzi e limiti,
benchmark, obblighi di trasparenza, clausole di controllo dei costi, ecc.). quindi va
verificato il rendimento (sia rispetto al benchmark fissato che rispetto agli altri
gestori che agiscono sul mercato con la stessa tipologia di asset) e il rischio,
nonché i costi e il fatto che il gestore rispetti gli indirizzi di gestione
concordati.
Nel complesso, una media fatta per il 70% di
titoli di debito e per il restante 30% di azioni
Con il termine benchmark viene indicato un indice di
riferimento attraverso il quale si vuole comparare rischio e rendimento di un portafoglio
gestito. Il B. può essere definito per lintero portafoglio o per tipologia di
investimenti; esso è fondamentale per poter misurare i gestori delle risorse del fondo
sia in termini di rischio che di rendimento. Il B. dovrà quindi essere coerente con
lasset class individuata e lo stile di gestione: obiettivo di un gestore
"passivo" sarà quello di replicare il B., ovvero il rendimento del mercato
senza correre altri rischi; quello di un gestore attivo sarà di battere il B. (correndo
però maggiori rischi).
Gli indici rappresentativi di mercato utilizzati per definire
il benchmark di riferimento della gestione finanziaria del Fondo pensione Cometa sono:
- Salomon Smith Barney (SSB) EMU Government Bond Index (EGBI)
1-3 anni Euro;
- Salomon Smith Barney (SSB) EMU Government Bond Index (EGBI)
3-5 anni in Euro;
- Morgan Stanley Capital International (MSCI) Europe Total
Return Index (comprensivi dei dividendi reinvestiti al netto dei relativi oneri fiscali
espressi in Euro);
- Morgan Stanley Capital International (MSCI) World ex Europe
Total Return Index ( comprensivi dei dividendi reinvestiti al netto dei relativi oneri
fiscali espressi in Euro).
Benchmark delle linee di gestione.
Linea conservativa: 95% SSB EGBI Index 1-3 anni in Euro
5% MSCI Europe Total Return Index
Linea reddito: 65% SSB EGBI Index 1-3 anni in Euro
15% SSB EGBI Index 3-5 anni in Euro
15% MSCI Europe Total Return Index
5% MSCI World ex Europe Total Return Index
Linea crescita: 55% SSB EGBI Index 1-3 anni in Euro
30% MSCI Europe Total Return Index
15% MSCI World ex Europe Total Return Index.
Il rendimento mensile (Rm) di ogni indice di riferimento viene
ponderato mensilmente con il relativo peso che ogni indice ha allinterno della
propria linea di gestione.
Il gestore deve massimizzare il tasso di rendimento atteso,
aggiustato per il rischio, entro un orizzonte quinquennale. Per raggiungere
lobiettivo assegnato, il gestore tenderà a mantenere una volatilità delle
differenze dei rendimenti mensili semestralizzati tra portafoglio e benchmark non
superiore a 1.5 punti percentuali per la linea conservativa, a 3 per la linea
reddito, a 4 per la linea crescita su base semestrale.
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10 gennaio 2000 |
A questa
data i bonifici passati dalla Banca depositaria sono 29.993 pari a 382.930.878.512;
le distinte importate sono 329.743 pari a 373.801.640.110.Le distinte mancanti sono
853, corrispondenti a 11.868 aderenti; i bonifici mancanti sono 647, corrispondenti a
4.585 aderenti; la mancanza congiunta di distinte e bonifici riguarda 533 aziende e
coinvolge 3.648 aderenti. Questo problema irrisolto, ancorché numericamente contenuto
rispetto allinsieme delle posizioni contributive regolarizzate, farà si (ove non
risolto prima) che il lavoratore CHE RICEVERA INDIVIDUALMENTE PRESSO IL
PROPRIO DOMICILIO VERSO LA FINE DI FEBBRAIO 2000 LESTRATTO CONTO RELATIVO AI PROPRI
VERSAMENTI nel caso in cui facesse parte dei 20.107 sopracitati ( per i quali
lazienda non ha inviato bonifico o distinta, o entrambe, cosa che può essere
successa per una serie di cause diverse, non sempre addebitabili a morosità intenzionale)
troverà questo aspetto evidenziato nellestratto conto e dovrà quindi rivolgersi
alla propria azienda per chiedere la soluzione del problema o al proprio delegato ove
necessario. |
19 gennaio 2000 |
- Riunione nazionale Cgil a Milano sui Fondi pensione complementari. Nellintroduzione
è stato presentato da D. Cerri lo stato di avanzamento dei diversi fondi. Ai 4 operanti e
autorizzati ne seguono altri che hanno insediato lAssemblea dei soci e il CdA
(Alifond, Arco, Previcooper, Previambiente, ecc.). Ancora dietro quelli che hanno avviato
il processo elettivo (Fopen, Fondapi, ecc.) e quelli che hanno presentato alla Commissione
di vigilanza la scheda di adesione e il foglio informativo.
- Nellinsieme ne emerge un quadro relativamente preoccupante
dovuto alle lungaggini nei processi istitutivi e attuativi. I ritardi vanno fatti risalire
a un insieme di cause che solo in parte riguardano le lentezze e le disfunzionalità della
Commissione di vigilanza; altre cause sono da rinvenire nei ritardi nei percorsi
contrattuali tra le fonti istitutive e nelle resistenze delle imprese a dare vita
ai fondi integrativi. Questultimo è il caso, ad esempio, del commercio (in cui, per
giunta la categoria è suddivisa in almeno 6 fondi diversi). Ulteriori motivazioni possono
essere rinvenute nelle difficoltà dei singoli fondi a dare vita, nella fase istitutiva, a
una documentazione esatta, tenuto conto che spesso mancano modelli di riferimento semplici
e chiari. In termini positivi, va ricordato come finalmente la Cgil abbia varato del materiale
pubblicitario in favore delliscrizione ai fondi: una locandina, un
pieghevole e un volume. Si tratta di materiale inviato alle categorie nazionali, ai
regionali e alle principali Camere del lavoro che andrà distribuito in modo capillare e
che dovrà accompagnare campagne d'informazione e iscrizione ai fondi stessi.
- È inoltre in via di completamento, un indagine curata
dallEurisko per raccogliere le opinioni dei lavoratori intorno alla previdenza
complementare. Un altro capitolo importante è rappresentato dalle attività di
servizio, che accompagnano le attività dei fondi, ovvero dagli strumenti necessari
per informare i lavoratori-soci mano a mano che si iscrivono e che matura la loro
contribuzione.
- La soluzione ottimale sarebbe che i patronati si facessero carico di
questo servizio vista la capillarità della loro presenza e le loro funzioni. Nel caso in
cui questo servizio fosse conseguito solo in modo parziale occorrerà che le strutture
territoriali si dotino al più presto della capacità di informare i
lavoratori: tale compito sarà particolarmente pressante nella fase
immediatamente successiva la distribuzione dellestratto conto ai soci di
Cometa. Contiamo comunque su questo punto di poter fornire ulteriori informazioni e
sviluppi nelle prossime settimane.
- Cometa insieme al gestore amministrativo (Andersen Consulting), sta
provvedendo allistituzione di un Call Center, ovvero di un
centralino telefonico provvisto di più linee in grado di dare spiegazione agli iscritti a
Cometa.
- Ma tornando alla riunione milanese va ricordato come diversi
interventi abbiano sottolineato la necessità che le categorie e le loro strutture
territoriali organizzino campagne di informazione e proselitismo,
questo anche per contrastare le resistenze delle imprese a dare seguito tempestivamente
agli accordi contrattuali in materia.
- Nel pomeriggio la riunione è proseguita con un incontro con la Consulta
sui fondi pensione, formata da tecnici specializzati sullargomento.
- Si tratta di uno strumento che ormai funziona da due anni e che
concorre alla formazione di ipotesi e soluzioni innovative intorno alla previdenza
integrativa.
- Nellincontro è stata evidenziata la necessità di un migliore coordinamento
tra i fondi, di una diffusione di Internet in
funzione di una migliore circolazione delle informazioni. E' stata inoltre ricordata
l'importanza di offrire strumenti di valutazione migliori di
quelli che normalmente offrono i gestori finanziari.
- Una conoscenza adeguata dei diversi mercati finanziari consentirà di
inquadrare meglio i reali rendimenti dei fondi comuni e quelli dei fondi negoziali.
- Prendendo in considerazione il risultato di uno dei fondi negoziali
si è infatti potuto vedere come questo abbia fatto meglio del 60-70% dei fondi aperti:
quindi poco pessimismo ma neanche attese miracolistiche dai fondi negoziali.
- R. Cesari, del CdA di Cometa, ha ripercorso le tappe recenti, con
particolare riguardo allattività finanziaria, soffermandosi sul tema del benchmark, rispetto al quale ha
evidenziato la scelta di Cometa di riferirsi a una tastiera di indicatori di controllo
piuttosto che far riferimento a un solo indice, come è avvenuto in altri fondi.
- Infine, il dott. Sesti, direttore generale di Mefop, ha esposto il
programma di lavoro della società, che prevede tra laltro la pubblicazione di una
"Lettera" trimestrale e dei Quaderni (di cui uno già pubblicato, dal
titolo "Lo sviluppo dei fondi pensione chiusi: il possibile ruolo del
Tfr e del regime fiscale").
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26 gennaio 2000 |
Con il
nuovo anno entra in vigore lobbligo per le aziende, sancito dalle fonti istitutive
il fondo Cometa (Fim, Fiom, Uilm, Fismic) di affiggere in bacheca limporto
del bonifico trimestrale inviato al fondo per conto dei lavoratori associati.
E stata inoltre comunicata alle aziende (vedi 20 ottobre 99) la
procedura di sanzione per morosità nella contribuzione. Anche questa norma è
entrata in vigore dall1.1.2000.
Nel frattempo ci si avvia alla preparazione
dellestratto conto 99, documento che sarà inviato in busta chiusa
direttamente a casa del lavoratore associato (è quindi importante che chi abbia cambiato
domicilio lo comunichi tempestivamente a Cometa). Lestratto conto conterrà tra
laltro le informazioni previste dalla legge, ovvero i versamenti a favore del
lavoratore associato (i versamenti potranno variare di numero- ovvero essere più di
quattro - poiché lazienda potrebbe averli frazionati diversamente dal previsto,
così come potrebbero riferirsi a date diverse da quelle previste: in questultimo
caso però la valuta sarà quella prestabilita). I versamenti saranno suddivisi:
contributo lavoratore, contributo azienda, contributo tfr, eventuali spese amministrative,
totale, valore della quota alle date di ogni versamento, numero delle quote acquistate con
il tfr, numero complessivo delle quote (un fac simile di estratto conto è pubblicato sul
sito: www.cometafondo.it).
La quota è un riferimento convenzionale indicato dalla
legge (come già si fa per i fondi comuni). Le somme pervenute al fondo a favore del
lavoratore vengono per comodità suddivise in quote; inizialmente il valore della quota è
di lire 20.000; con il passare del tempo aumenterà sia il valore della singola quota che
il loro numero (per effetto del succedersi dei versamenti).
Lestratto conto sarà inoltre accompagnato da una password
(ovvero un codice personale) che consentirà trimestralmente al lavoratore associato di
controllare le variazioni dei suoi contributi. Basterà rivolgersi a un personal computer
collegato con Internet, collegarsi con il sito di Cometa (www.cometafondo.it)
e digitare il codice personale per sapere lo stato della propria contribuzione.
Per sapere dove andare bisognerà rivolgersi al proprio
delegato o alla struttura sindacale esterna o al patronato sindacale (Inca-Cgil): sarà anche cura dei soggetti
appena citati informare i lavoratori dei luoghi e degli orari disponibili all'associato.
E INTERESSE DELLISCRITTO A COMETA
CONTROLLARE PERIODICAMENTE LO STATO E LA GIUSTEZZA DELLA PROPRIA CONTRIBUZIONE.
Con lestratto conto saranno inviate alliscritto
anche una serie di informazioni supplementari (ovvero il fatto che lo statuto
di Cometa è disponibile nella copia del nuovo contratto nazionale dei metalmeccanici in
corso di stampa; come comportarsi per designare un beneficiario in caso di morte e
in assenza di eredi legittimi, ecc.).
In particolare verranno fornite informazioni
sullistituzione di un call center, ovvero un centralino telefonico, a cura di
Andersen Consulting (il gestore amministrativo) per conto di Cometa (che ne sosterrà i
costi), che sarà in grado di fornire informazioni e chiarimenti al lavoratore associato
in concomitanza con luscita dellestratto conto e anche successivamente.
Nel momento in cui i lavoratori disporranno della
certificazione sullo stato della loro contribuzione (ovvero intorno a fine febbraio 2000),
con ogni probabilità ci sarà una forte domanda di spiegazioni: E OPPORTUNO
CHE DELEGATI E STRUTTURE SINDACALI NON SI FACCIANO COGLIERE IMPREPARATI SU COME
INDIRIZZARE I LAVORATORI.
Vi è infatti un certo numero limitato di casi (vedi 10 gennaio 2000) in cui le aziende o non
hanno versato le quote o lo hanno fatto in parte, oppure possono esserci stati errori di
trasmissione tra le banche per cui può essere stato alterato il nome dellazienda
che versa e gli automatismi di Andersen Consulting non la riconoscono tra le aziende
associate; o ancora ci possono essere aziende che hanno fatto i bonifici ma non hanno
inviato le distinte che consentono di attribuire i versamenti al singolo associato.
Queste, e altre situazioni del genere, ove non fossero già state appianate da Andersen
(attraverso linvio allazienda di fax di sollecito e richiesta di chiarimenti),
potranno riflettersi sullestratto conto. Lassociato potrà trovare versamenti
mancanti o addirittura il suo conto in bianco, ove non fosse stato possibile fare
altrimenti. Sarà cura dellinteressato rivolgersi alla propria azienda per chiedere
chiarimenti e/o farsi assistere dal proprio delegato, dal sindacato o dal patronato.
Prosegue nel frattempo lazione di liquidazione delle pratiche
di riscatto, pratica che si attiva nel momento in cui lassociato termina di
essere un lavoratore metalmeccanico, ovvero va in pensione senza che si siano maturati i
periodi minimi previsti per aver diritto alla pensione integrativa: in questo caso il
lavoratore matura appunto il diritto a veder liquidate le proprie spettanze.
Qual è il percorso che segue la pratica? Innanzitutto
il lavoratore comunica per raccomandata r.r. a Cometa le proprie dimissioni
dallazienda; questa entro un mese al massimo deve confermare a Cometa sempre per
iscritto queste dimissioni. Cometa ogni settimana trasferisce queste informazioni al
gestore amministrativo il quale verifica leffettiva iscrizione della persona in
questione al fondo. A questo punto occorre verificare se i versamenti (trimestrali) a
favore dellinteressato sono esauriti, altrimenti occorrerà attendere il successivo
versamento per poter considerare risolte le spettanze della persona da liquidare. Se a
questo punto è tutto a posto la pratica di riscatto viene processata, altrimenti Andersen
scrive allazienda (fax) chiedendo ragione degli elementi mancanti che impediscono di
chiudere la pratica. Se entro un mese lazienda non risponde al fax, Cometa scrive al
lavoratore spiegando le ragioni che impediscono la chiusura della pratica.
Il coordinatore dellInca-Cgil nazionale per la
previdenza integrativa è Valerio Zanellato.
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2 febbraio 2000 |
- Riunione nazionale Fiom sui fondi pensione. Comunicazioni
introduttive di G. Ferrante (Cometa) e C. Palmieri (Fondapi, Artifond e Cooperlavoro).
Interventi (tra gli altri) di V. Zanellato (Inca) e B. Lapadula (Cgil); conclusioni di C.
Damiano
- Nellintroduzione sono state esposte le novità nellattività di Cometa,
novità già largamente riportate su questo sito: possiamo quindi farvi riferimento in
modo schematico.
- 1. Con il nuovo anno Cometa ha iniziato lattività finanziaria; il fondo è a
regime.
- 2. Tra la fine di febbraio e linizio di marzo sarà inviato a casa a tutti gli
associati lestratto conto annuale: nel sito
www.cometafondo.it è già
possibile trovare una bozza dellestratto conto e una prima spiegazione
dei suoi contenuti (materiale che a breve verrà inviato anche alle strutture).
- 3. Con lestratto conto il lavoratore associato riceverà un codice per accedere,
tramite Internet, alla propria posizione contributiva.
- 4. Linvio dellestratto conto comporterà unestesa richiesta di
informazioni da parte dei riceventi. Le organizzazioni sindacali, a partire dai delegati devono
attrezzarsi per garantire il corretto esercizio di un diritto contrattuale (la
previdenza complementare).
- 5. Cometa sta realizzando un call center (centralino telefonico), fatto di più
linee, che nei 2-3 mesi successivi alluscita dellestratto conto risponderà
alle domande degli associati; successivamente il servizio resterà attivo (anche se con
meno linee): comunicheremo al più presto i numeri telefonici cui rivolgersi.
- 6. LInca-Cgil, listituto confederale di assistenza ai lavoratori, sta
predisponendo nelle sue sedi un servizio di informazione e consultazione delle singole
posizioni contributive: si tratta di un processo organizzativo che col
passare del tempo potrà coprire lintero territorio nazionale.
- 7. E opportuno che in concomitanza delluscita dellestratto conto le
strutture sindacali dispieghino unattività di informazione (assemblee in fabbrica,
direttivi provinciali e regionali, ecc.) per coinvolgere la platea degli associati e degli
associabili, i rappresentanti sindacali e delle strutture di servizio, intorno al tema
della previdenza complementare e allesperienza di Cometa.
- Nella riunione è poi intervenuto B. Lapadula (coordinatore Cgil per il welfare)
concentrando il suo intervento soprattutto sul decreto legislativo che riordinerà la disciplina
fiscale dei fondi pensione (deducibilità dei contributi; tassazione del fondo
pensione; regime tributario delle prestazioni pensionistiche; tassazione del
Tfr).
- Appena il provvedimento verrà approvato forniremo uninformazione a riguardo.
- Lapadula si è anche soffermato sul disegno di legge (in via di approvazione) per
lutilizzo a partire dal prossimo anno dei futuri accantonamenti del Tfr a
favore dei fondi pensione.
- Il Tfr maturando (25 mila mld lanno per il settore privato) passerà direttamente
dalle aziende ai fondi pensione. Il lavoratore potrà recedere da questa soluzione e il
suo Tfr confluirà in un nuovo fondo unico coordinato dal Tesoro e gestito
da operatori finanziari sulla base delle indicazioni dello stesso Tesoro sul modello
dellArtigiancassa.
- Dal coordinatore Cgil è stata particolarmente sottolineata limportanza
dellesperienza positiva di Cometa nel sostenere lo sforzo dei fondi in via di
istituzione a superare le difficoltà attuali.
- Damiano, nel concludere la riunione, ha non solo ricordato
limportanza di dar vita a momenti di promozione e di informazione a
livello territoriale (in vista delluscita dellestratto conto) ma, citando i
buoni risultati 99 di Cometa (gestione pre-finanziaria) e quelli del Fondo dei
chimici (gestione finanziaria: +11,2%), ha precisato la necessità di non enfatizzare
eccessivamente i risultati finanziari dei fondi negoziali, in quanto questi pur puntando
ai rendimenti devono contemperare questa finalità con quella primaria di rispondere a
esigenze previdenziali.
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marzo
2000 |
Inviata a tutti gli aderenti (per i quali era previsto il
versamento contributivo nel 1999) la comunicazione periodica
relativa all’esercizio 1999: la comunicazione riporta i contributi
pervenuti a Cometa nel corso dell’esercizio 1999.
Per assistere gli aderenti nella
comprensione della comunicazione periodica e per i problemi relativi al rapporto
con Cometa, è stato istituito un servizio di informazione telefonica
(call-center) attivo dal lunedì al venerdì (9.00-18.00, e fino alle
19.00 in marzo, aprile, maggio e metà giugno 2000): numero telefonico
02-393371.
Nella comunicazione periodica
sono stati anche indicati il Codice Cometa dell’aderente e la password
personale che permette di verificare sul sito www.cometafondo.it,
nella sezione aderenti, l’evoluzione della posizione contributiva.
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3 marzo 2000 |
Lucio
Francario è in nuovo presidente della Commissione di vigilanza sui fondi
pensioni. Lo ha nominato il Consiglio dei ministri. Francario prende il posto
di Mario Bessone. Il Cdm ha anche nominato Fabio Ortolani, Proveniente dalla
Uil, a componente della Commissione, al posto di Alessandro Aronica, mentre
Alfredo Rizzi è stato riconfernmato.
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19
aprile 2000 |
Si svolge a Milano l’Assemblea dei delegati
di Cometa – per l’approvazione del bilancio 1999.
Confermato il rendimento
gestionale del 3,9%: un buon risultato se si considera che è stato ottenuto con
un attività pre-finanziaria (pronti
conto termine) da parte del Fondo.
La gestione finanziaria vera e
propria è iniziata il 4 gennaio 2000.
Annunciata nel corso dell’Assemblea
la volontà di passare entro un anno e mezzo al multicomparto
(possibilità di scelta tra più profili di rischio) per assicurare agli
aderenti la massima flessibilità (in base al reddito, età e pensione di
carriera) nella definizione della loro futura pensione integrativa.
Sempre nell’ambito dell’Assemblea
sono state presentate – a cura di Cometa – due comunicazioni per i
rappresentanti dei soci: una sulla gestione amministrativa e l’altra sulla
vicenda finanziaria.
1. Sul primo aspetto Andersen
Consulting – gestore amministrativo di Cometa – ha ricordato i problemi
finora risolti e quelli rimasti irrisolti. Infatti, nella distribuzione dell’estratto
conto agli associati ha avuto un relativo peso negativo la quantità di
contributi incassati nel corso del ’99 e non ancora abbinati
alle distinte. Ciò si è tradotto nella consegna ai lavoratori interessati di
estratti conto totalmente o parzialmente "bianchi", con righe vuote
là dove andavano inseriti i riferimenti ai diversi trimestri del ’99.
La distribuzione dell’estratto
conto ha visto così attutirsi la potenziale funzione positiva che doveva
stimolare chi ancora non si era iscritto a farlo; d’altro canto, però, questa
prima esperienza è servita per sanare una serie rilevante di
"sospesi". E’ emerso, in sostanza, il carattere inevitabilmente
"di prova" di questo primo estratto conto rispetto a un’attività
amministrativa che è oggettivamente complessa: una presa di coscienza più
tempestiva del problema e un maggior coinvolgimento delle strutture sindacali
decentrate avrebbero sicuramente consentito una migliore gestione.
A fronte di questi problemi
alcuni delegati partecipanti all’Assemblea hanno espresso in modo costruttivo
alcune preoccupazioni e questioni da affrontare. In particolare è stato
sottolineato come:
- il numero alto di estratti
conto parzialmente o totalmente bianchi – fatto di per sé già preoccupante
– ha prodotto un riversarsi di telefonate sul centralino che, pur essendo uno
strumento ad hoc preventivamente predisposto, ha avuto difficoltà a
soddisfare un numero così rilevante di richieste di chiarimenti;
- pesa, in molti casi, una
ridotta disponibilità delle imprese a collaborare, rispetto a lavoratori che
chiedono informazioni specifiche. Infatti l’arrivo dell’estratto conto ha
messo in luce come in alcuni casi le aziende facciano i versamenti in ritardo o
li facciano sbagliati;
- si registrano, inoltre, una
serie di problemi minuti che testimoniano delle complessità di una gestione
amministrativa che si rivolgerà probabilmente a fine anno a circa 400 mila
persone. Si vedano, ad esempio, errori nei codici fiscali, inversioni di righe
nella contribuzione contenuta nell’estratto conto, lavoratori già occupati
che vengono trattati come neo-occupati, ovvero gli viene trattenuto l’intero Tfr.
Non sono però mancati gli
apprezzamenti per la società e la concretezza della gestione amministrativa.
In prospettiva occorrerà operare
con strumenti mirati per correggere le deficienze delle imprese,
quando si tratta di loro limiti, o del gestore amministrativo quando vadano
imputate a questo delle responsabilità.
Nel prossimo incontro tra le
parti istitutive - previsto entro maggio - questi e altri problemi saranno
esaminati al fine di poter adottare soluzioni migliorative.
2. Sul secondo aspetto – la
gestione finanziaria di Cometa – è stato fatto un excursus dei
problemi risalendo alla gara per la scelta dei gestori e ai
principali contenuti della convenzione sottoscritta tra Cometa e i
gestori. Sono state inoltre esaminate le commissioni (fisse, di overperformance
e di negoziazione) spettanti ai gestori e ai criteri per la valutazione
(ex post o istituzionale ed ex ante o gestionale) dei gestori
medesimi. L'obiettivo perseguito dal Consiglio di amministrazione - in
collaborazione con la Mefop - è quello di fissare degli standards negli indici
di valutazione delle performances dei gestori finanziari in modo da rendere
confrontabili i risultati tra i diversi fondi.
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14
luglio 2000 |
Si svolge a Milano la
prima delle iniziative regionali concordate tra Cometa e Fim, Fiom, Uilm e
Fismic per allargare l’informazione intorno all’attività amministrativa e
finanziaria del fondo pensione di categoria. L’incontro realizza uno scambio tra i
rappresentanti degli associati e Cometa al fine soprattutto di perfezionare la
gestione amministrativa. Partecipano ai lavori M. Agazzi (direttore del fondo), R.
Cesari, M.
Benetti e G. Ferrante (consiglieri di amministrazione).
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14
settembre 2000 |
Attivo provinciale Fiom a Vicenza sul fondo Cometa. Relazione di G. Ferrante, del
Consiglio di amministrazione. Ai lavori partecipano numerosi
delegati delle principali aziende, il patronato Inca e l’Ufficio vertenze
provinciale.
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26 settembre 2000 |
Con una relazione
introduttiva di Andersen Consulting (che presenta una serie di slides,
richiedibili attraverso l’indirizzo e-mail:posta.aderenti@cometafondo.it)
sulla gestione amministrativa e una relazione del dottor Brunello Pianca,
vice-presidente del Cda di
Cometa, si svolge a Taranto la seconda iniziativa regionale concordata
tra Cometa e le Oo. Ss. istitutive del Fondo. Circa 140 persone partecipano ai
lavori sottoponendo quesiti e richieste di chiarimenti. Conclusioni dei lavori
di G. Ferrante, del Cda di Cometa. |
28 settembre |
In
data 28 settembre è stato sottoscritto dalle parti istitutive di
Cometa (Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Federmeccanica e Assistal) un accordo,
relativo a:
1)
la variabilità della contribuzione;
2)
alla definizione di nuove procedure per affrontare i ritardi ed errori
aziendali nell’attività di contribuzione al Fondo.
L’accordo,
recepito in data 29 settembre dal CdA di Cometa, permette ai lavoratori e alle
lavoratrici di variare annualmente, a partire dal 2001, la quota a proprio
carico innalzandola fino al 4% (da calcolarsi sulla retribuzione utile al
calcolo del Tfr) o abbassandola fino all’1,2% (calcolato solo su minimi
conglobati ed Edr).
Dal 1°
gennaio 2001 pertanto la contribuzione a carico del lavoratore, su richiesta
dell’interessato, potrà essere pari a:
-
1,2% sulla retribuzione “convenzionale Cometa”;
-
1,24% sulla retribuzione utile al calcolo del Tfr;
-
2% sulla retribuzione utile al calcolo del Tfr;
-
3% sulla retribuzione utile al calcolo del Tfr;
-
4% sulla retribuzione utile al calcolo del Tfr.
Compilando e
consegnando entro il 30 novembre 2000
all’azienda il modulo, che Cometa ha predisposto, gli iscritti potranno
determinare l’eventuale variazione nella contribuzione a loro carico per il
2001. In seguito, entro il 30 novembre di ciascun anno l’iscritto a Cometa
potrà, sulla base delle sue esigenze, variare la quota di contribuzione a suo
carico, presentando la suddetta richiesta
Questa
positiva modifica per gli iscritti a Cometa, sia in termini di potenziale
maggiore accantonamento, sia in termini di flessibilità e reversibilità
nelle scelte, è frutto delle modifiche al regime fiscale dei fondi pensione
operata con il decreto legislativo 47 del 18 febbraio 2000. Il citato decreto
(Nuove disposizioni in materia fiscale per la previdenza fiscale e per il
trattamento di fine rapporto, nonchè per la deducibilità dei contributi
facoltativi versati alle forme pensionistiche obbligatorie) sarà oggetto di
ulteriori approfondimenti con un’apposita nota unitaria, visti i rilevanti
effetti delle citate modifiche sulle convenienze fiscali nell’adesione a
Cometa.
Va segnalao,
inoltre, che Cometa dal 2001 potrà accettare, secondo modalità che saranno
determinate dal CdA del fondo stesso, contribuzioni aggiuntive da parte dei
lavoratori e delle lavoratrici iscritti nel limite del 12% del reddito
complessivo annuo dell’iscritto e comunque con un massimale di 10
milioni, con l’esenzione di questi versamenti dalla tassazione Irpef.
A proposito
della gestione amministrativa del fondo l’accordo stabilisce, tra l’altro,
che Cometa invierà a tutte le imprese una certificazione (da esporre in
bacheca) relativa all’avvenuto abbinamento tra distinta
(contenente nomi e importi dei versamenti trimestrali a favore degli iscritti)
e bonifico bancario (contenente l’importo complessivamente versato
in un trimestre dall’azienda). Ciò consentirà all’iscritto di avere un
ulteriore elemento di controllo sugli avvenuti regolari versamenti da parte
dell’azienda. Infatti, qualora la succitata certificazione non venisse
esposta l’iscritto o il delegato potranno rivolgersi all’azienda per
chiedere chiarimenti.
Esempi indicativi dell’entità del
versamento mensile in funzione delle nuove aliquote contributive da scegliersi
a cura dall’iscritto a Cometa
Aliquota
|
- 3° livello
- (retrib. utile al Tfr = 30 mln)
|
- 5° livello
- (retrib. utile al Tfr = 38 mln)
|
1,2% su
retrib. convenzionale
|
£
24.402
|
£
26.736
|
1,24%
su retribuzione utile al Tfr
|
£
28.607
|
£
36.245
|
2% su
retribuzione utile al Tfr
|
£
46.154
|
£
58.462
|
3% su
retribuzione utile al Tfr
|
£
69.231
|
£
87.692
|
4% su
retribuzione utile al Tfr
|
£
92.308
|
£
116.923
|
Attenzione:
1.
L’aliquota per la contribuzione a carico del dipendente iscritto a
Cometa potrà – se l’iscritto lo desidera - essere modificata annualmente
compilando e presentando alla Direzione aziendale l’apposito modulo entro il
30 novembre di ciascun anno.
2.
La richiesta di variazione avrà decorrenza dal 1° gennaio successivo.
3.
Nel caso l’iscritto non intenda modificare l’aliquota prescelta,
non deve presentare alcuna richiesta.
ACCORDO
TRA LE PARTI
ISTITUTIVE DEL FONDO COMETA
·
Viste le nuove disposizioni in materia di deducibilità fiscale per i
contributi versati alle forme pensionistiche complementari, introdotte dal
D.lgs. n. 47 del 18 febbraio 2000, Federmeccanica, Assistal e Fim, Fiom, Uilm
e Fismic
concordano
che
i lavoratori soci del Fondo Cometa possono variare l contribuzione (sia in
aumento che in diminuzione) a proprio carico al Fondo optando per una delle
seguenti percentuali:
-
-
1.2% della retribuzione convenzionale;
-
-
1.24% della retribuzione utile al calcolo del Tfr;
-
-
2% della retribuzione utile al calcolo del Tfr;
-
-
3% della retribuzione utile al calcolo del Tfr;
-
-
4% della retribuzione utile al calcolo del Tfr.
Tale facoltà potrà essere esercitata dal
lavoratore, mediante apposito modulo reperibile in azienda, entro il 30
novembre in ogni anno con efficacia a decorrere dal 1° gennaio successivo.
Le medesime aliquote sono applicabili ai nuovi
iscritti successivamente al 1° gennaio 2001.
·
Pur avendo verificato notevoli progressi nella gestione amministrativa
di Cometa, permangono alcune, circoscritte, situazioni di criticità relative
agli adempimenti di carattere contributivo rispetto alle quali le parti
istitutive si impegnano alla massima collaborazione con il Fondo alfine di un
loro superamento.
A partire dal
gennaio 2001 le aziende – insieme al già previsto adempimento relativo al
bonifico trimestrale del versamento dei contributi stabilito con l’accordo 4
ottobre 1999 – provvederanno con le medesime modalità a rendere noto il
documento di riscontro rilasciato da Cometa circa l’avvenuto abbinamento tra
il bonifico e la distinta i versamento relativi al trimestre precedente.
-
FEDERMECCANICA ASSITAL
-
FIM, FIOM,
UILM, FISMIC
|
29 settembre 2000 |
Presso
l’Assolombarda di Milano si svolge un’iniziativa, promossa da Cometa e
Federmeccanica, di confronto con le amministrazioni delle principali aziende
del territorio milanese per approfondire i temi della gestione del fondo di
previdenza complementare Cometa.
|
2
ottobre 2000 |
Su
sollecitazione di alcuni fondi di previdenza integrativa contrattuali la Mefop
(Mercato dei fondi pensione), struttura di studio e consulenza sul mercato dei
fondi, ha preparato alcune proposte per correggere gli aspetti penalizzanti
contenuti nel D.Lgs. n. 47 che andrà in vigore nel gennaio 2001.
Proposta
1. L'art.
5 del D.Lgs. 47/00 ha modificato il regime fiscale dei rendimenti dei fondi
pensione con il fine di uniformare il trattamento fiscale di questi ultimi a
quello già previsto per gli altri intermediari finanziari che trattano
gestioni collettive e individuali. L'abbassamento (dal 12,5% all'aliquota
dell'11%), pur riconoscendo la specificità del risparmio previdenziale
risulta un incentivo inefficace: si propone quindi una riduzione al 6%.
Proposta
2. Nell'art.
10 comma 1 lett. d bis del D.Lgs 47/00 la fattispecie del riscatto viene
assoggettata a imposta progressiva per la parte corrispondente alle somme
detratte dal reddito complessivo dell'iscritto alla previdenza complementare.
L'applicazione dell'imposta progressiva risulta, in questo caso, fortemente
svantaggiosa. I redditi, incassati come riscatto, sono maturati in più
periodi di imposta e si sommano a tutti gli altri redditi del soggetto
passivo, innalzandone notevolmente l'ammontare. La soluzione del problema sta
nel non considerare la liquidazione dell'intero capitale fiscalmente
assimilabile a un "riscatto" nel caso di un lavoratore pensionato
che non ha maturato i requisiti di durata di partecipazione al fondo pensione
necessari per ottenere la propria prestazione sotto forma di rendita.
Una
terza proposta riguarda l'esenzione dall'imposta di bollo sui documenti,
certificati, atti del fondo pensione (D.P.R. n. 642-1972).
Su
questi punti la Mefop si farà interprete nelle prossime settimane delle
esigenze dei fondi presso le competenti istituzioni al fine di modificare
queste norme che contrastano con le esigenze di sviluppo dei fondi di
previdenza integrativa.
D'altro
canto risulta abbastanza probabile che delle modifiche ai punti sopra
riportati vengano almeno in parte adottate perché sembrano contrastare con lo
spirito se non con la lettera di provvedimenti legislativi precedenti.
|
18 ottobre 2000 |
Nell’ambito
del ciclo di iniziative promosse congiuntamente da Fim, Fiom, Uilm, Fismic e
Cometa, si svolge a Napoli un’assemblea regionale – cui partecipano 250
persone – sulla previdenza integrativa dei lavoratori metalmeccanici. Le
relazioni sono svolte dal dottor P. Boioli di Andersen Consulting e dal dottor
R. Cesari, componente il Consiglio di amministrazione di Cometa; relazione
introduttiva di A. Rea, della segreteria regionale Uilm e conclusioni di G.
Ferrante, del Cda di Cometa.
|
30 ottobre 2000 |
Il Consiglio di amministrazione del Fondo Cometa,
sentite le parti istitutive, in relazione alla situazione creata dagli eventi
alluvionali che dal 13 ottobre 2000 hanno colpito il territorio delle regioni:
Valle D'Aosta, Piemonte, Liguria, Lombardia ed Emilia-Romagna, ha deliberato:
"nei
confronti delle aziende residenti nei territori di cui all'ordinanza della
Presidenza del Consiglio dei ministri del 18 ottobre 2000, le cui sedi di
attività produttiva siano state oggetto di ordinanza di sgombero per
inagibilità totale o parziale, sono sospesi, a tutto il 31 dicembre 2000, gli
oneri derivanti da ritardato versamento del contributo a Cometa del 20 ottobre
2000 (danno individuale e danno collettivo). Le aziende rientranti nei casi
previsti dall'ordinanza di cui sopra, potranno quindi versare il contributo
previsto per il 20 ottobre entro il 31 dicembre 2000 senza alcuna
maggiorazione. Eventuali situazioni di inagibilità successiva al 31 dicembre
2000, saranno oggetto di esame da parte del Cda di Cometa".
|
12 dicembre
2000 |
Riunione
nazionale Cgil sui fondi pensione. Nell'introdurre i lavori Cerri, del
dipartimento Welfare confederale, è partito dalle modifiche ottenute al
Dlgs n. 47 (febbraio 2000) che riforma sostanzialmente la tassazione della
previdenza complementare.
Risolto
uno dei problemi che destavano maggiore preoccupazione, ovvero tornano a
"tassazione separata" i riscatti (da parte dell'associato) per
mancanza dei requisiti di maturazione della rendita dal fondo pensione.
Nella
prima versione il Decreto prevedeva che chi fosse andato in pensione senza aver
raggiunto il diritto alla prestazione pensionistica sarebbe stato tassato in
modo progressivo, come se avesse chiesto un'anticipazione.
Verso
fine gennaio 2001 è prevista comunque un'iniziativa seminariale per una
conoscenza omogenea delle numerose novità introdotte dal Decreto, strumento che
porta a compimento il cammino iniziato nel '93 con il dlg n. 124. Il nuovo
Decreto infatti introduce (tra l'altro) il terzo pilastro, costituito dai
fondi pensione aperti ad adesione individuale e dalle polizze vita
previdenziali.
Sia
Cerri che Lapadula (coordinatore nazionale Cgil) si sono soffermati sulle
difficoltà per ottenere le modifiche al Dlgs n. 47 (qualche ulteriore
cambiamento è ancora possibile) e soprattutto sulla battuta d'arresto relativa
a una diversa destinazione del tfr, ovvero di un invio ai fondi pensione
delle risorse che lì vengono accantonate.
Il
mancato utilizzo del tfr a favore dei fondi pensione -come è stato evidenziato
nel corso della riunione- introduce una prospettiva preoccupante per i
fondi stessi. Infatti i fondi già costituiti e avviati potranno continuare a
esercitare e consolidare il loro ruolo, quelli che più hanno registrato
difficoltà di avvio e che dall'utilizzo del tfr avrebbero potuto ricavare un
alimento sostanziale, probabilmente vedranno aumentare le difficoltà a
raggiungere il varo. Ciò significa (anche) che la pressione esercitata dalla
concorrenza, ovvero da altre forme previdenziali (commerciali) sarà crescente.
In questo senso occorre anche tenere conto dell'orientamento della Covip
(Commissione di vigilanza sui fondi pensione) teso a fissare un termine
per l'ottenimento dell'autorizzazione all'esercizio da parte di un fondo in via
di costituzione.
In
questa prospettiva complessa è necessario far giungere subito in porto il
completamento della raccolta delle adesioni necessarie a dare il via ad alcuni
fondi da tempo in forse; così come è utile accelerare le procedure per il varo
del multicomparto. Per tutte queste ragioni sarà utile richiamare con
forza l'attenzione dell'intero gruppo dirigente del sindacato su
una partita -
quella della previdenza complementare - che va ben al di là dei suoi aspetti
tecnici.
|
26 novembre 2000 |
Riunione nazionale Fiom sui fondi pensione. Introduzione di G. Ferrante,
conclusioni di R. Nencini.
La
precedente riunione si era tenuta il 26 giugno 2000; da allora si sono tenute
una serie di riunioni regionali informative, in collaborazione tra Fim, Fiom,
Uilm, Fismic e Cometa: a luglio a Milano, a settembre a Taranto, a ottobre a
Napoli. Si è trattato di iniziative importanti, che hanno registrato una larga
partecipazione favorendo una migliore conoscenza delle strutture e dei metodi di
lavoro di cui Cometa si avvale (in particolare per la gestione amministrativa) e
di portare a conoscenza di Cometa stessa umori ed esigenze degli associati e dei
loro rappresentanti.
A
queste iniziative se ne sono aggiunte altre svolte in collaborazione tra Cometa
e Federmeccanica: a settembre e ottobre a Milano si sono incontrate prima le
aziende associate presenti nella provincia lombarda e poi le aziende di grandi
dimensioni; un incontro analogo si è tenuto a novembre a Torino. L’obiettivo
era quello di favorire un miglioramento della gestione amministrativa.
Sempre
in funzione del fine sopraindicato il Consiglio di amministrazione di Cometa ha
deliberato un rafforzamento del call center (situato presso Andersen
Consulting, che dal 2001 cambia nome e si chiamerà Accenture).
Altre
riunioni di informazione sono state tenute nel frattempo dalla Fiom a Vicenza e
in Sardegna.
La
Fiom nazionale dal canto suo si avvarrà del lavoro di Fausto Durante, già
segretario della Fiom di Lecce; il nuovo componente della Fiom nazionale avrà
tra gli altri il compito di seguire i problemi dei fondi di previdenza
complementare per conto della Fiom-Cgil.
Il
2000 si avvia alla chiusura in un quadro di crescente preoccupazione per quanto
riguarda la previdenza complementare. I continui rinvii circa una destinazione
del tfr in favore della previdenza complementare hanno prodotto un logoramento
che non agevola il decollo dei fondi pensione contrattuali, in particolare di
quelli che già faticano a raccogliere le adesioni utili a ricevere le
autorizzazioni all’esercizio. I ritardi sono riconducibili a varie ragioni e a
diversi soggetti: pesa però soprattutto il comportamento negativo di aziende e
di realtà produttive che non rispettano gli obblighi sottoscritti nei loro
contratti nazionali.
Il
mancato passaggio del tfr ai fondi pensione - richiesta non dell’ultima ora,
ma già presente negli accordi di riforma del sistema pensionistico sottoscritti
nei primi anni novanta – ha condizionato negativamente anche il Decreto
legislativo n.
47 (in vigore dal gennaio 2001), che riforma significativamente il
trattamento fiscale della previdenza complementare.
In
corso d’anno, erano attese significative modifiche al testo originario
(febbraio 2000), ma il clima crescentemente sfavorevole allo sviluppo della
previdenza complementare, ha fatto sì che le modifiche venissero a lungo
rinviate, aumentando il clima di incertezza e favorendo allarmismo tra i
lavoratori.
Come
si è detto il DLgs n. 47 contiene “nuove disposizioni in materia fiscale per
la previdenza complementare e per il trattamento di fine rapporto, nonché per
la deducibilità dei contributi facoltativi versati alle forme pensionistiche
obbligatorie”; si tratta di un provvedimento che interviene in modo ampio sul
Decreto legislativo 124/93. Tra le novità ricordiamo che prima erano
considerate non imponibili le somme versate dal lavoratore ai fondi
complementari nel limite del 2% della retribuzione utile al tfr (e
comunque nel limite di 10 milioni annui).
Mentre
in passato l’imponibilità era legata (per i lavoratori dipendenti)
all’utilizzo di una pari quota del tfr, ora la deducibilità passa per
la fissazione di un tetto pari al doppio della quota di tfr versato al
fondo.
Dentro
questi importi ci rientrano non solo la contribuzione a carico del datore di
lavoro e quella a carico del lavoratore, ma anche gli accantonamenti effettuati
dal datore di lavoro a eventuali fondi aziendali preesistenti, e soprattutto (novità)
i contributi eventualmente versati per conto dei familiari fiscalmente a carico
(per questi ultimi non c’è il limite del 12% né quello del tfr).
Il
nuovo decreto inoltre completa la riforma iniziata nel ’93, con
l’introduzione del III pilastro della previdenza: i fondi pensione aperti
ad adesione individuale e le polizze vita previdenziali.
Ma sui temi
del Decreto legislativo 47 ritorneremo con una trattazione più esaustiva nel momento in cui
il testo diventerà definitivo, cosa che accadrà ai primi di febbraio del 2001.
Nel
corso della riunione della Fiom il dibattito ha ripreso le preoccupazioni
relative al Decreto
legislativo 47 e il clima di incertezza prodotto da un provvedimento che
fatica a raggiungere una versione definitiva soddisfacente.
Richiesta
su questo nuovo provvedimento fiscale una giornata di formazione, in modo
da poter distribuire informazioni complete e omogenee. Nel corso della
discussione è stata espressa anche la persistenza di problemi per quanto
riguarda il buon funzionamento della contribuzione: il funzionamento
amministrativo è certamente migliorato ma sussistono ancora problemi.
Il
prossimo estratto conto – che sarà distribuito tra febbraio e marzo del 2001
– sarà appunto inviato in modo scaglionato, per blocchi regionali, proprio
per evitare il sovraccarico sul call center da parte di chi chiederà
chiarimenti.
Cometa,
comunque, nel corso degli incontri regionali sopracitati, ha dato conto dei
miglioramenti ottenuti nella gestione amministrativa e nell’erogazione dei
riscatti (circa 600 al mese), per i quali ha modificato e migliorato le
procedure di liquidazione.
In vista
dell’invio del nuovo estratto conto è necessario che i lavoratori associati
comunichino tempestivamente a Cometa qualsiasi variazione anagrafica (residenza,
banca, ecc.).
Nel
corso della discussione è stata anche sollevata l’esigenza di proporre una
campagna pubblicitaria massiccia che favorisca l’adesione al fondo,
soprattutto da parte dei giovani: le iscrizioni sono infatti negli ultimi mesi
rallentate; occorrono quindi interventi promozionali mirati.
Da
questo punto di vista è utile ricordare che Cometa in gennaio metterà a
disposizione delle parti sociali un nuovo dépliant pubblicitario e invierà il
primo di una serie di 5 manifesti (gli altri usciranno ogni due mesi).
Nella
riflessione sull’eventuale passaggio del tfr ai fondi pensione, sono emersi i
problemi derivanti dalla consuetudine invalsa in molte aziende di erogare con
frequenza quote di tfr a favore dei lavoratori: questo fa si che il tfr diventi
una fonte (flessibile) di approvvigionamento salariale che però allontana il tfr dalle sue finalità istitutive.
Lapadula,
coordinatore Cgil per il welfare, riprendendo la questione ha invitato a
riflettere su possibili soluzioni che non privino i lavoratori della possibilità
di ricorrere a queste integrazioni. Inoltre, ha ricordato che è ancora aperta
la possibilità che al decreto n. 47 vengano apportate ulteriori modifiche
migliorative (ad esempio, nella tassazione dei rendimenti).
R.
Nencini, concludendo la riunione, ha sottolineato il delicato passaggio di
fase, sia nell’evoluzione di Cometa che nell’intera vicenda della
previdenza integrativa. Sia Cometa che le parti istitutive devono innanzi tutto
rispondere alle loro proprie finalità istituzionali. Per quanto riguarda il
sindacato va ricordato che bisogna dare seguito a un diritto contrattuale e
quindi c’è, per i rappresentanti sindacali, uno specifico lavoro da portare
avanti. In questo quadro assume particolare importanza l’attività di
formazione, a partire dalle novità legislative.
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www.cometafondo.it
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