Fondo pensione complementare 

per le lavoratrici e i lavoratori metalmeccanici

dell'industria privata e dell'installazione di impianti

a cura di Gianni Ferrante



Il fondo a regime 2000

Data Documento
4 gennaio 2000
E’ operativo l’affidamento delle risorse di Cometa (poco meno di 400 miliardi) ai gestori finanziari.
Il 1999 si chiuderà, con ogni probabilità, con un rendimento pre-gestione finanziaria intorno al 3.90%, con una valorizzazione della singola quota che passa dalle 20.000 lire iniziali (gennaio ’99) a circa 20.780 (gennaio ’00): si tratta sicuramente di un risultato importante e positivo se si tiene conto che per una serie di ragioni non si è potuto accedere nel ’99 all’investimento finanziario.
Come già ricordato in queste pagine (vedi 5 luglio 1999), con l’operatività della gestione finanziaria, inizia il lavoro dei 6 gestori già selezionati.
Il Fondo Cometa è un fondo monocomparto (che adotta cioè un’unica linea d’investimento delle risorse disponibili per tutti gli associati), però nella prospettiva di passare a una forma di multicomparto ( dove sono possibili più linee di investimento a seconda del grado di rischio/rendimento che l’associato sceglie di adottare, a seconda dell’età anagrafica, ecc.) fin d’ora cometa ha individuato tre linee di investimento (che per ora si ricongiungeranno in una media finale) propedeutiche al passaggio intorno al 2001 al multicomparto.
Per ogni linea di investimento sono attivi due gestori, favorendo così un positivo principio di competizione.
1. Linea conservativa: Generali, Paribas
2. Linea reddito: San Paolo, Europlus
3. Linea crescita: Invesco, Cisalpina.
Ai primi due vengono affidate rispettivamente il 20% delle risorse disponibili (= 40%); ai secondi due il 17.5% (=35%); ai terzi rispettivamente il 12.5% (=25%).
Tenuto conto che il Fondo opera in modo che le proprie disponibilità siano gestite in maniera sana e prudente avendo riguardo agli obiettivi di massimizzazione del rendimento, nel rispetto dei limiti di rischio stabiliti dal fondo complessivamente e per ogni gestore, il patrimonio affidato in gestione può essere investito in strumenti finanziari secondo questi criteri:
1a linea: da 0 a 10 % in titoli di capitale; da 100 a 90 % in titoli di debito;
2a linea: dal 10 al 30 % in titoli di capitale; da 90 a 70 % in titoli di debito;
3a linea: dal 30 al 60 % in azioni, dal 70 al 40 % in obbligazioni.
Il Consiglio di amministrazione del Fondo è responsabile della gestione e dei risultati del fondo; deve quindi mantenere elevata un’attività di controllo sull’azione dei gestori finanziari. A tal fine vanno fissate delle regole del gioco in sede di stipula delle convenzioni con i gestori (indirizzi e limiti, benchmark, obblighi di trasparenza, clausole di controllo dei costi, ecc.). quindi va verificato il rendimento (sia rispetto al benchmark fissato che rispetto agli altri gestori che agiscono sul mercato con la stessa tipologia di asset) e il rischio, nonché i costi e il fatto che il gestore rispetti gli indirizzi di gestione concordati.
Nel complesso, una media fatta per il 70% di titoli di debito e per il restante 30% di azioni
 
Con il termine benchmark viene indicato un indice di riferimento attraverso il quale si vuole comparare rischio e rendimento di un portafoglio gestito. Il B. può essere definito per l’intero portafoglio o per tipologia di investimenti; esso è fondamentale per poter misurare i gestori delle risorse del fondo sia in termini di rischio che di rendimento. Il B. dovrà quindi essere coerente con l’asset class individuata e lo stile di gestione: obiettivo di un gestore "passivo" sarà quello di replicare il B., ovvero il rendimento del mercato senza correre altri rischi; quello di un gestore attivo sarà di battere il B. (correndo però maggiori rischi).
Gli indici rappresentativi di mercato utilizzati per definire il benchmark di riferimento della gestione finanziaria del Fondo pensione Cometa sono:
- Salomon Smith Barney (SSB) EMU Government Bond Index (EGBI) 1-3 anni Euro;
- Salomon Smith Barney (SSB) EMU Government Bond Index (EGBI) 3-5 anni in Euro;
- Morgan Stanley Capital International (MSCI) Europe Total Return Index (comprensivi dei dividendi reinvestiti al netto dei relativi oneri fiscali espressi in Euro);
- Morgan Stanley Capital International (MSCI) World ex Europe Total Return Index ( comprensivi dei dividendi reinvestiti al netto dei relativi oneri fiscali espressi in Euro).
 
Benchmark delle linee di gestione.
Linea conservativa: 95% SSB EGBI Index 1-3 anni in Euro
5% MSCI Europe Total Return Index
Linea reddito: 65% SSB EGBI Index 1-3 anni in Euro
15% SSB EGBI Index 3-5 anni in Euro
15% MSCI Europe Total Return Index
5% MSCI World ex Europe Total Return Index
Linea crescita: 55% SSB EGBI Index 1-3 anni in Euro
30% MSCI Europe Total Return Index
15% MSCI World ex Europe Total Return Index.
Il controllo del gestore avviene con monitoraggio giornaliero e utilizzo dei principali strumenti di controllo (Tev, indice di Sharpe, Information Ratio, ecc.)
Il rendimento mensile (Rm) di ogni indice di riferimento viene ponderato mensilmente con il relativo peso che ogni indice ha all’interno della propria linea di gestione.
Il gestore deve massimizzare il tasso di rendimento atteso, aggiustato per il rischio, entro un orizzonte quinquennale. Per raggiungere l’obiettivo assegnato, il gestore tenderà a mantenere una volatilità delle differenze dei rendimenti mensili semestralizzati tra portafoglio e benchmark non superiore a 1.5 punti percentuali per la linea conservativa, a 3 per la linea reddito, a 4 per la linea crescita su base semestrale.
10 gennaio 2000 A questa data i bonifici passati dalla Banca depositaria sono 29.993 pari a 382.930.878.512; le distinte importate sono 329.743 pari a 373.801.640.110.Le distinte mancanti sono 853, corrispondenti a 11.868 aderenti; i bonifici mancanti sono 647, corrispondenti a 4.585 aderenti; la mancanza congiunta di distinte e bonifici riguarda 533 aziende e coinvolge 3.648 aderenti. Questo problema irrisolto, ancorché numericamente contenuto rispetto all’insieme delle posizioni contributive regolarizzate, farà si (ove non risolto prima) che il lavoratore – CHE RICEVERA’ INDIVIDUALMENTE PRESSO IL PROPRIO DOMICILIO VERSO LA FINE DI FEBBRAIO 2000 L’ESTRATTO CONTO RELATIVO AI PROPRI VERSAMENTI – nel caso in cui facesse parte dei 20.107 sopracitati ( per i quali l’azienda non ha inviato bonifico o distinta, o entrambe, cosa che può essere successa per una serie di cause diverse, non sempre addebitabili a morosità intenzionale) troverà questo aspetto evidenziato nell’estratto conto e dovrà quindi rivolgersi alla propria azienda per chiedere la soluzione del problema o al proprio delegato ove necessario.
19 gennaio 2000
Riunione nazionale Cgil a Milano sui Fondi pensione complementari. Nell’introduzione è stato presentato da D. Cerri lo stato di avanzamento dei diversi fondi. Ai 4 operanti e autorizzati ne seguono altri che hanno insediato l’Assemblea dei soci e il CdA (Alifond, Arco, Previcooper, Previambiente, ecc.). Ancora dietro quelli che hanno avviato il processo elettivo (Fopen, Fondapi, ecc.) e quelli che hanno presentato alla Commissione di vigilanza la scheda di adesione e il foglio informativo.
Nell’insieme ne emerge un quadro relativamente preoccupante dovuto alle lungaggini nei processi istitutivi e attuativi. I ritardi vanno fatti risalire a un insieme di cause che solo in parte riguardano le lentezze e le disfunzionalità della Commissione di vigilanza; altre cause sono da rinvenire nei ritardi nei percorsi contrattuali tra le fonti istitutive e nelle resistenze delle imprese a dare vita ai fondi integrativi. Quest’ultimo è il caso, ad esempio, del commercio (in cui, per giunta la categoria è suddivisa in almeno 6 fondi diversi). Ulteriori motivazioni possono essere rinvenute nelle difficoltà dei singoli fondi a dare vita, nella fase istitutiva, a una documentazione esatta, tenuto conto che spesso mancano modelli di riferimento semplici e chiari. In termini positivi, va ricordato come finalmente la Cgil abbia varato del materiale pubblicitario in favore dell’iscrizione ai fondi: una locandina, un pieghevole e un volume. Si tratta di materiale inviato alle categorie nazionali, ai regionali e alle principali Camere del lavoro che andrà distribuito in modo capillare e che dovrà accompagnare campagne d'informazione e iscrizione ai fondi stessi.
È inoltre in via di completamento, un indagine curata dall’Eurisko per raccogliere le opinioni dei lavoratori intorno alla previdenza complementare. Un altro capitolo importante è rappresentato dalle attività di servizio, che accompagnano le attività dei fondi, ovvero dagli strumenti necessari per informare i lavoratori-soci mano a mano che si iscrivono e che matura la loro contribuzione.
La soluzione ottimale sarebbe che i patronati si facessero carico di questo servizio vista la capillarità della loro presenza e le loro funzioni. Nel caso in cui questo servizio fosse conseguito solo in modo parziale occorrerà che le strutture territoriali si dotino al più presto della capacità di informare i lavoratori: tale compito sarà particolarmente pressante nella fase immediatamente successiva la distribuzione dell’estratto conto ai soci di Cometa. Contiamo comunque su questo punto di poter fornire ulteriori informazioni e sviluppi nelle prossime settimane.
Cometa insieme al gestore amministrativo (Andersen Consulting), sta provvedendo all’istituzione di un Call Center, ovvero di un centralino telefonico provvisto di più linee in grado di dare spiegazione agli iscritti a Cometa.
Ma tornando alla riunione milanese va ricordato come diversi interventi abbiano sottolineato la necessità che le categorie e le loro strutture territoriali organizzino campagne di informazione e proselitismo, questo anche per contrastare le resistenze delle imprese a dare seguito tempestivamente agli accordi contrattuali in materia.
Nel pomeriggio la riunione è proseguita con un incontro con la Consulta sui fondi pensione, formata da tecnici specializzati sull’argomento.
Si tratta di uno strumento che ormai funziona da due anni e che concorre alla formazione di ipotesi e soluzioni innovative intorno alla previdenza integrativa.
Nell’incontro è stata evidenziata la necessità di un migliore coordinamento tra i fondi, di una diffusione di Internet in funzione di una migliore circolazione delle informazioni. E' stata inoltre ricordata l'importanza di offrire strumenti di valutazione migliori di quelli che normalmente offrono i gestori finanziari.
Una conoscenza adeguata dei diversi mercati finanziari consentirà di inquadrare meglio i reali rendimenti dei fondi comuni e quelli dei fondi negoziali.
Prendendo in considerazione il risultato di uno dei fondi negoziali si è infatti potuto vedere come questo abbia fatto meglio del 60-70% dei fondi aperti: quindi poco pessimismo ma neanche attese miracolistiche dai fondi negoziali.
R. Cesari, del CdA di Cometa, ha ripercorso le tappe recenti, con particolare riguardo all’attività finanziaria, soffermandosi sul tema del benchmark, rispetto al quale ha evidenziato la scelta di Cometa di riferirsi a una tastiera di indicatori di controllo piuttosto che far riferimento a un solo indice, come è avvenuto in altri fondi.
Infine, il dott. Sesti, direttore generale di Mefop, ha esposto il programma di lavoro della società, che prevede tra l’altro la pubblicazione di una "Lettera" trimestrale e dei Quaderni (di cui uno già pubblicato, dal titolo "Lo sviluppo dei fondi pensione ‘chiusi’: il possibile ruolo del Tfr e del regime fiscale").
26 gennaio 2000
Con il nuovo anno entra in vigore l’obbligo per le aziende, sancito dalle fonti istitutive il fondo Cometa (Fim, Fiom, Uilm, Fismic) di affiggere in bacheca l’importo del bonifico trimestrale inviato al fondo per conto dei lavoratori associati.
E’ stata inoltre comunicata alle aziende (vedi 20 ottobre ’99) la procedura di sanzione per morosità nella contribuzione. Anche questa norma è entrata in vigore dall’1.1.2000.
Nel frattempo ci si avvia alla preparazione dell’estratto conto ’99, documento che sarà inviato in busta chiusa direttamente a casa del lavoratore associato (è quindi importante che chi abbia cambiato domicilio lo comunichi tempestivamente a Cometa). L’estratto conto conterrà tra l’altro le informazioni previste dalla legge, ovvero i versamenti a favore del lavoratore associato (i versamenti potranno variare di numero- ovvero essere più di quattro - poiché l’azienda potrebbe averli frazionati diversamente dal previsto, così come potrebbero riferirsi a date diverse da quelle previste: in quest’ultimo caso però la valuta sarà quella prestabilita). I versamenti saranno suddivisi: contributo lavoratore, contributo azienda, contributo tfr, eventuali spese amministrative, totale, valore della quota alle date di ogni versamento, numero delle quote acquistate con il tfr, numero complessivo delle quote (un fac simile di estratto conto è pubblicato sul sito: www.cometafondo.it).
La quota è un riferimento convenzionale indicato dalla legge (come già si fa per i fondi comuni). Le somme pervenute al fondo a favore del lavoratore vengono per comodità suddivise in quote; inizialmente il valore della quota è di lire 20.000; con il passare del tempo aumenterà sia il valore della singola quota che il loro numero (per effetto del succedersi dei versamenti).
L’estratto conto sarà inoltre accompagnato da una password (ovvero un codice personale) che consentirà trimestralmente al lavoratore associato di controllare le variazioni dei suoi contributi. Basterà rivolgersi a un personal computer collegato con Internet, collegarsi con il sito di Cometa (www.cometafondo.it) e digitare il codice personale per sapere lo stato della propria contribuzione.
Per sapere dove andare bisognerà rivolgersi al proprio delegato o alla struttura sindacale esterna o al patronato sindacale (Inca-Cgil): sarà anche cura dei soggetti appena citati informare i lavoratori dei luoghi e degli orari disponibili all'associato.
E’ INTERESSE DELL’ISCRITTO A COMETA CONTROLLARE PERIODICAMENTE LO STATO E LA GIUSTEZZA DELLA PROPRIA CONTRIBUZIONE.
Con l’estratto conto saranno inviate all’iscritto anche una serie di informazioni supplementari (ovvero il fatto che lo statuto di Cometa è disponibile nella copia del nuovo contratto nazionale dei metalmeccanici in corso di stampa; come comportarsi per designare un beneficiario in caso di morte e in assenza di eredi legittimi, ecc.).
In particolare verranno fornite informazioni sull’istituzione di un call center, ovvero un centralino telefonico, a cura di Andersen Consulting (il gestore amministrativo) per conto di Cometa (che ne sosterrà i costi), che sarà in grado di fornire informazioni e chiarimenti al lavoratore associato in concomitanza con l’uscita dell’estratto conto e anche successivamente.
Nel momento in cui i lavoratori disporranno della certificazione sullo stato della loro contribuzione (ovvero intorno a fine febbraio 2000), con ogni probabilità ci sarà una forte domanda di spiegazioni: E’ OPPORTUNO CHE DELEGATI E STRUTTURE SINDACALI NON SI FACCIANO COGLIERE IMPREPARATI SU COME INDIRIZZARE I LAVORATORI.
Vi è infatti un certo numero limitato di casi (vedi 10 gennaio 2000) in cui le aziende o non hanno versato le quote o lo hanno fatto in parte, oppure possono esserci stati errori di trasmissione tra le banche per cui può essere stato alterato il nome dell’azienda che versa e gli automatismi di Andersen Consulting non la riconoscono tra le aziende associate; o ancora ci possono essere aziende che hanno fatto i bonifici ma non hanno inviato le distinte che consentono di attribuire i versamenti al singolo associato. Queste, e altre situazioni del genere, ove non fossero già state appianate da Andersen (attraverso l’invio all’azienda di fax di sollecito e richiesta di chiarimenti), potranno riflettersi sull’estratto conto. L’associato potrà trovare versamenti mancanti o addirittura il suo conto in bianco, ove non fosse stato possibile fare altrimenti. Sarà cura dell’interessato rivolgersi alla propria azienda per chiedere chiarimenti e/o farsi assistere dal proprio delegato, dal sindacato o dal patronato.
Prosegue nel frattempo l’azione di liquidazione delle pratiche di riscatto, pratica che si attiva nel momento in cui l’associato termina di essere un lavoratore metalmeccanico, ovvero va in pensione senza che si siano maturati i periodi minimi previsti per aver diritto alla pensione integrativa: in questo caso il lavoratore matura appunto il diritto a veder liquidate le proprie spettanze.
Qual è il percorso che segue la pratica? Innanzitutto il lavoratore comunica per raccomandata r.r. a Cometa le proprie dimissioni dall’azienda; questa entro un mese al massimo deve confermare a Cometa sempre per iscritto queste dimissioni. Cometa ogni settimana trasferisce queste informazioni al gestore amministrativo il quale verifica l’effettiva iscrizione della persona in questione al fondo. A questo punto occorre verificare se i versamenti (trimestrali) a favore dell’interessato sono esauriti, altrimenti occorrerà attendere il successivo versamento per poter considerare risolte le spettanze della persona da liquidare. Se a questo punto è tutto a posto la pratica di riscatto viene processata, altrimenti Andersen scrive all’azienda (fax) chiedendo ragione degli elementi mancanti che impediscono di chiudere la pratica. Se entro un mese l’azienda non risponde al fax, Cometa scrive al lavoratore spiegando le ragioni che impediscono la chiusura della pratica.
Il coordinatore dell’Inca-Cgil nazionale per la previdenza integrativa è Valerio Zanellato.
2 febbraio 2000
Riunione nazionale Fiom sui fondi pensione. Comunicazioni introduttive di G. Ferrante (Cometa) e C. Palmieri (Fondapi, Artifond e Cooperlavoro). Interventi (tra gli altri) di V. Zanellato (Inca) e B. Lapadula (Cgil); conclusioni di C. Damiano
Nell’introduzione sono state esposte le novità nell’attività di Cometa, novità già largamente riportate su questo sito: possiamo quindi farvi riferimento in modo schematico.
1. Con il nuovo anno Cometa ha iniziato l’attività finanziaria; il fondo è a regime.
2. Tra la fine di febbraio e l’inizio di marzo sarà inviato a casa a tutti gli associati l’estratto conto annuale: nel sito www.cometafondo.it è già possibile trovare una bozza dell’estratto conto e una prima spiegazione dei suoi contenuti (materiale che a breve verrà inviato anche alle strutture).
3. Con l’estratto conto il lavoratore associato riceverà un codice per accedere, tramite Internet, alla propria posizione contributiva.
4. L’invio dell’estratto conto comporterà un’estesa richiesta di informazioni da parte dei riceventi. Le organizzazioni sindacali, a partire dai delegati devono attrezzarsi per garantire il corretto esercizio di un diritto contrattuale (la previdenza complementare).
5. Cometa sta realizzando un call center (centralino telefonico), fatto di più linee, che nei 2-3 mesi successivi all’uscita dell’estratto conto risponderà alle domande degli associati; successivamente il servizio resterà attivo (anche se con meno linee): comunicheremo al più presto i numeri telefonici cui rivolgersi.
6. L’Inca-Cgil, l’istituto confederale di assistenza ai lavoratori, sta predisponendo nelle sue sedi un servizio di informazione e consultazione delle singole posizioni contributive: si tratta di un processo organizzativo che col passare del tempo potrà coprire l’intero territorio nazionale.
7. E’ opportuno che in concomitanza dell’uscita dell’estratto conto le strutture sindacali dispieghino un’attività di informazione (assemblee in fabbrica, direttivi provinciali e regionali, ecc.) per coinvolgere la platea degli associati e degli associabili, i rappresentanti sindacali e delle strutture di servizio, intorno al tema della previdenza complementare e all’esperienza di Cometa.
Nella riunione è poi intervenuto B. Lapadula (coordinatore Cgil per il welfare) concentrando il suo intervento soprattutto sul decreto legislativo che riordinerà la disciplina fiscale dei fondi pensione (deducibilità dei contributi; tassazione del fondo pensione; regime tributario delle prestazioni pensionistiche; tassazione del Tfr).
Appena il provvedimento verrà approvato forniremo un’informazione a riguardo.
Lapadula si è anche soffermato sul disegno di legge (in via di approvazione) per l’utilizzo a partire dal prossimo anno dei futuri accantonamenti del Tfr a favore dei fondi pensione.
Il Tfr maturando (25 mila mld l’anno per il settore privato) passerà direttamente dalle aziende ai fondi pensione. Il lavoratore potrà recedere da questa soluzione e il suo Tfr confluirà in un nuovo fondo unico coordinato dal Tesoro e gestito da operatori finanziari sulla base delle indicazioni dello stesso Tesoro sul modello dell’Artigiancassa.
Dal coordinatore Cgil è stata particolarmente sottolineata l’importanza dell’esperienza positiva di Cometa nel sostenere lo sforzo dei fondi in via di istituzione a superare le difficoltà attuali.
Damiano, nel concludere la riunione, ha non solo ricordato l’importanza di dar vita a momenti di promozione e di informazione a livello territoriale (in vista dell’uscita dell’estratto conto) ma, citando i buoni risultati ’99 di Cometa (gestione pre-finanziaria) e quelli del Fondo dei chimici (gestione finanziaria: +11,2%), ha precisato la necessità di non enfatizzare eccessivamente i risultati finanziari dei fondi negoziali, in quanto questi pur puntando ai rendimenti devono contemperare questa finalità con quella primaria di rispondere a esigenze previdenziali.
marzo 2000

Inviata a tutti gli aderenti (per i quali era previsto il versamento contributivo nel 1999) la comunicazione periodica relativa all’esercizio 1999: la comunicazione riporta i contributi pervenuti a Cometa nel corso dell’esercizio 1999.

Per assistere gli aderenti nella comprensione della comunicazione periodica e per i problemi relativi al rapporto con Cometa, è stato istituito un servizio di informazione telefonica (call-center) attivo dal lunedì al venerdì (9.00-18.00, e fino alle 19.00 in marzo, aprile, maggio e metà giugno 2000): numero telefonico 02-393371.

Nella comunicazione periodica sono stati anche indicati il Codice Cometa dell’aderente e la password personale che permette di verificare sul sito www.cometafondo.it, nella sezione aderenti, l’evoluzione della posizione contributiva.

3 marzo 2000

Lucio Francario è in nuovo presidente della Commissione di vigilanza sui fondi pensioni. Lo ha nominato il Consiglio dei ministri. Francario prende il posto di Mario Bessone. Il Cdm ha anche nominato Fabio Ortolani, Proveniente dalla Uil, a componente della Commissione, al posto di Alessandro Aronica, mentre Alfredo Rizzi è stato riconfernmato.

19 aprile 2000

Si svolge a Milano l’Assemblea dei delegati di Cometa – per l’approvazione del bilancio 1999.

Confermato il rendimento gestionale del 3,9%: un buon risultato se si considera che è stato ottenuto con un attività pre-finanziaria (pronti conto termine) da parte del Fondo.

La gestione finanziaria vera e propria è iniziata il 4 gennaio 2000.

Annunciata nel corso dell’Assemblea la volontà di passare entro un anno e mezzo al multicomparto (possibilità di scelta tra più profili di rischio) per assicurare agli aderenti la massima flessibilità (in base al reddito, età e pensione di carriera) nella definizione della loro futura pensione integrativa.

Sempre nell’ambito dell’Assemblea sono state presentate – a cura di Cometa – due comunicazioni per i rappresentanti dei soci: una sulla gestione amministrativa e l’altra sulla vicenda finanziaria.

1. Sul primo aspetto Andersen Consulting – gestore amministrativo di Cometa – ha ricordato i problemi finora risolti e quelli rimasti irrisolti. Infatti, nella distribuzione dell’estratto conto agli associati ha avuto un relativo peso negativo la quantità di contributi incassati nel corso del ’99 e non ancora abbinati alle distinte. Ciò si è tradotto nella consegna ai lavoratori interessati di estratti conto totalmente o parzialmente "bianchi", con righe vuote là dove andavano inseriti i riferimenti ai diversi trimestri del ’99.

La distribuzione dell’estratto conto ha visto così attutirsi la potenziale funzione positiva che doveva stimolare chi ancora non si era iscritto a farlo; d’altro canto, però, questa prima esperienza è servita per sanare una serie rilevante di "sospesi". E’ emerso, in sostanza, il carattere inevitabilmente "di prova" di questo primo estratto conto rispetto a un’attività amministrativa che è oggettivamente complessa: una presa di coscienza più tempestiva del problema e un maggior coinvolgimento delle strutture sindacali decentrate avrebbero sicuramente consentito una migliore gestione.

A fronte di questi problemi alcuni delegati partecipanti all’Assemblea hanno espresso in modo costruttivo alcune preoccupazioni e questioni da affrontare. In particolare è stato sottolineato come:

- il numero alto di estratti conto parzialmente o totalmente bianchi – fatto di per sé già preoccupante – ha prodotto un riversarsi di telefonate sul centralino che, pur essendo uno strumento ad hoc preventivamente predisposto, ha avuto difficoltà a soddisfare un numero così rilevante di richieste di chiarimenti;

- pesa, in molti casi, una ridotta disponibilità delle imprese a collaborare, rispetto a lavoratori che chiedono informazioni specifiche. Infatti l’arrivo dell’estratto conto ha messo in luce come in alcuni casi le aziende facciano i versamenti in ritardo o li facciano sbagliati;

- si registrano, inoltre, una serie di problemi minuti che testimoniano delle complessità di una gestione amministrativa che si rivolgerà probabilmente a fine anno a circa 400 mila persone. Si vedano, ad esempio, errori nei codici fiscali, inversioni di righe nella contribuzione contenuta nell’estratto conto, lavoratori già occupati che vengono trattati come neo-occupati, ovvero gli viene trattenuto l’intero Tfr.

Non sono però mancati gli apprezzamenti per la società e la concretezza della gestione amministrativa.

In prospettiva occorrerà operare con strumenti mirati per correggere le deficienze delle imprese, quando si tratta di loro limiti, o del gestore amministrativo quando vadano imputate a questo delle responsabilità.

Nel prossimo incontro tra le parti istitutive - previsto entro maggio - questi e altri problemi saranno esaminati al fine di poter adottare soluzioni migliorative.

2. Sul secondo aspetto – la gestione finanziaria di Cometa – è stato fatto un excursus dei problemi risalendo alla gara per la scelta dei gestori e ai principali contenuti della convenzione sottoscritta tra Cometa e i gestori. Sono state inoltre esaminate le commissioni (fisse, di overperformance e di negoziazione) spettanti ai gestori e ai criteri per la valutazione (ex post o istituzionale ed ex ante o gestionale) dei gestori medesimi. L'obiettivo perseguito dal Consiglio di amministrazione - in collaborazione con la Mefop - è quello di fissare degli standards negli indici di valutazione delle performances dei gestori finanziari in modo da rendere confrontabili i risultati tra i diversi fondi.

14 luglio 2000 Si svolge a Milano la prima delle iniziative regionali concordate tra Cometa e Fim, Fiom, Uilm e Fismic per allargare l’informazione intorno all’attività amministrativa e finanziaria del fondo pensione di categoria. L’incontro realizza uno scambio tra i rappresentanti degli associati e Cometa al fine soprattutto di perfezionare la gestione amministrativa. Partecipano ai lavori M. Agazzi (direttore del fondo), R. Cesari, M. Benetti e G. Ferrante (consiglieri di amministrazione).
14 settembre 2000

Attivo provinciale Fiom a Vicenza sul fondo Cometa. Relazione di G. Ferrante, del Consiglio di amministrazione. Ai lavori partecipano numerosi delegati delle principali aziende, il patronato Inca e l’Ufficio vertenze provinciale.  

26 settembre 2000 Con una relazione introduttiva di Andersen Consulting (che presenta una serie di slides, richiedibili attraverso l’indirizzo e-mail:posta.aderenti@cometafondo.it) sulla gestione amministrativa e una relazione del dottor Brunello Pianca, vice-presidente del Cda di Cometa, si svolge a Taranto la seconda iniziativa regionale concordata tra Cometa e le Oo. Ss. istitutive del Fondo. Circa 140 persone partecipano ai lavori sottoponendo quesiti e richieste di chiarimenti. Conclusioni dei lavori di G. Ferrante, del Cda di Cometa.
28 settembre

In data 28 settembre è stato sottoscritto dalle parti istitutive di Cometa (Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Federmeccanica e Assistal) un accordo, relativo a:

1)      la variabilità della contribuzione;

2)      alla definizione di nuove procedure per affrontare i ritardi ed errori aziendali nell’attività di contribuzione al Fondo.

L’accordo, recepito in data 29 settembre dal CdA di Cometa, permette ai lavoratori e alle lavoratrici di variare annualmente, a partire dal 2001, la quota a proprio carico innalzandola fino al 4% (da calcolarsi sulla retribuzione utile al calcolo del Tfr) o abbassandola fino all’1,2% (calcolato solo su minimi conglobati ed Edr).

Dal 1° gennaio 2001 pertanto la contribuzione a carico del lavoratore, su richiesta dell’interessato, potrà essere pari a:

-  1,2% sulla retribuzione “convenzionale Cometa”;

-  1,24% sulla retribuzione utile al calcolo del Tfr;

-  2% sulla retribuzione utile al calcolo del Tfr;

-  3% sulla retribuzione utile al calcolo del Tfr;

-  4% sulla retribuzione utile al calcolo del Tfr.

Compilando e consegnando entro il 30 novembre 2000 all’azienda il modulo, che Cometa ha predisposto, gli iscritti potranno determinare l’eventuale variazione nella contribuzione a loro carico per il 2001. In seguito, entro il 30 novembre di ciascun anno l’iscritto a Cometa potrà, sulla base delle sue esigenze, variare la quota di contribuzione a suo carico, presentando la suddetta richiesta

Questa positiva modifica per gli iscritti a Cometa, sia in termini di potenziale maggiore accantonamento, sia in termini di flessibilità e reversibilità nelle scelte, è frutto delle modifiche al regime fiscale dei fondi pensione operata con il decreto legislativo 47 del 18 febbraio 2000. Il citato decreto (Nuove disposizioni in materia fiscale per la previdenza fiscale e per il trattamento di fine rapporto, nonchè per la deducibilità dei contributi facoltativi versati alle forme pensionistiche obbligatorie) sarà oggetto di ulteriori approfondimenti con un’apposita nota unitaria, visti i rilevanti effetti delle citate modifiche sulle convenienze fiscali nell’adesione a Cometa.

Va segnalao, inoltre, che Cometa dal 2001 potrà accettare, secondo modalità che saranno determinate dal CdA del fondo stesso, contribuzioni aggiuntive da parte dei lavoratori e delle lavoratrici iscritti nel limite del 12% del reddito complessivo annuo dell’iscritto e comunque con un massimale di 10 milioni, con l’esenzione di questi versamenti dalla tassazione Irpef.

A proposito della gestione amministrativa del fondo l’accordo stabilisce, tra l’altro, che Cometa invierà a tutte le imprese una certificazione (da esporre in bacheca) relativa all’avvenuto abbinamento tra distinta (contenente nomi e importi dei versamenti trimestrali a favore degli iscritti) e bonifico bancario (contenente l’importo complessivamente versato in un trimestre dall’azienda). Ciò consentirà all’iscritto di avere un ulteriore elemento di controllo sugli avvenuti regolari versamenti da parte dell’azienda. Infatti, qualora la succitata certificazione non venisse esposta l’iscritto o il delegato potranno rivolgersi all’azienda per chiedere chiarimenti.

Esempi indicativi dell’entità del versamento mensile in funzione delle nuove aliquote contributive da scegliersi a cura dall’iscritto a Cometa

 

Aliquota

3° livello
(retrib. utile al Tfr = 30 mln)
5° livello
(retrib. utile al Tfr = 38 mln)

1,2% su retrib. convenzionale

£ 24.402

£ 26.736

1,24% su retribuzione utile al Tfr

£ 28.607

£ 36.245

2% su retribuzione utile al Tfr

£ 46.154

£ 58.462

3% su retribuzione utile al Tfr

£ 69.231

£ 87.692

4% su retribuzione utile al Tfr

£ 92.308

£ 116.923

 Attenzione:

1.      L’aliquota per la contribuzione a carico del dipendente iscritto a Cometa potrà – se l’iscritto lo desidera - essere modificata annualmente compilando e presentando alla Direzione aziendale l’apposito modulo entro il 30 novembre di ciascun anno.

2.      La richiesta di variazione avrà decorrenza dal 1° gennaio successivo.

3.      Nel caso l’iscritto non intenda modificare l’aliquota prescelta, non deve presentare alcuna richiesta.


ACCORDO TRA LE PARTI ISTITUTIVE DEL FONDO COMETA

·        Viste le nuove disposizioni in materia di deducibilità fiscale per i contributi versati alle forme pensionistiche complementari, introdotte dal D.lgs. n. 47 del 18 febbraio 2000, Federmeccanica, Assistal e Fim, Fiom, Uilm e Fismic

 concordano

 che i lavoratori soci del Fondo Cometa possono variare l contribuzione (sia in aumento che in diminuzione) a proprio carico al Fondo optando per una delle seguenti percentuali:

-       1.2% della retribuzione convenzionale;
-       1.24% della retribuzione utile al calcolo del Tfr;
-       2% della retribuzione utile al calcolo del Tfr;
-       3% della retribuzione utile al calcolo del Tfr;
-       4% della retribuzione utile al calcolo del Tfr.

Tale facoltà potrà essere esercitata dal lavoratore, mediante apposito modulo reperibile in azienda, entro il 30 novembre in ogni anno con efficacia a decorrere dal 1° gennaio successivo.

Le medesime aliquote sono applicabili ai nuovi iscritti successivamente al 1° gennaio 2001.

·      Pur avendo verificato notevoli progressi nella gestione amministrativa di Cometa, permangono alcune, circoscritte, situazioni di criticità relative agli adempimenti di carattere contributivo rispetto alle quali le parti istitutive si impegnano alla massima collaborazione con il Fondo alfine di un loro superamento.

A partire dal gennaio 2001 le aziende – insieme al già previsto adempimento relativo al bonifico trimestrale del versamento dei contributi stabilito con l’accordo 4 ottobre 1999 – provvederanno con le medesime modalità a rendere noto il documento di riscontro rilasciato da Cometa circa l’avvenuto abbinamento tra il bonifico e la distinta i versamento relativi al trimestre precedente.

FEDERMECCANICA ASSITAL
FIM, FIOM, UILM, FISMIC
29 settembre 2000

Presso l’Assolombarda di Milano si svolge un’iniziativa, promossa da Cometa e Federmeccanica, di confronto con le amministrazioni delle principali aziende del territorio milanese per approfondire i temi della gestione del fondo di previdenza complementare Cometa.

2 ottobre 2000

Su sollecitazione di alcuni fondi di previdenza integrativa contrattuali la Mefop (Mercato dei fondi pensione), struttura di studio e consulenza sul mercato dei fondi, ha preparato alcune proposte per correggere gli aspetti penalizzanti contenuti nel D.Lgs. n. 47 che andrà in vigore nel gennaio 2001.

Proposta 1.  L'art. 5 del D.Lgs. 47/00 ha modificato il regime fiscale dei rendimenti dei fondi pensione con il fine di uniformare il trattamento fiscale di questi ultimi a quello già previsto per gli altri intermediari finanziari che trattano gestioni collettive e individuali. L'abbassamento (dal 12,5% all'aliquota dell'11%), pur riconoscendo la specificità del risparmio previdenziale risulta un incentivo inefficace: si propone quindi una riduzione al 6%.

Proposta 2.  Nell'art. 10 comma 1 lett. d bis del D.Lgs 47/00 la fattispecie del riscatto viene assoggettata a imposta progressiva per la parte corrispondente alle somme detratte dal reddito complessivo dell'iscritto alla previdenza complementare. L'applicazione dell'imposta progressiva risulta, in questo caso, fortemente svantaggiosa. I redditi, incassati come riscatto, sono maturati in più periodi di imposta e si sommano a tutti gli altri redditi del soggetto passivo, innalzandone notevolmente l'ammontare. La soluzione del problema sta nel non considerare la liquidazione dell'intero capitale fiscalmente assimilabile a un "riscatto" nel caso di un lavoratore pensionato che non ha maturato i requisiti di durata di partecipazione al fondo pensione necessari per ottenere la propria prestazione sotto forma di rendita.

Una terza proposta riguarda l'esenzione dall'imposta di bollo sui documenti, certificati, atti del fondo pensione (D.P.R. n. 642-1972).

Su questi punti la Mefop si farà interprete nelle prossime settimane delle esigenze dei fondi presso le competenti istituzioni al fine di modificare queste norme che contrastano con le esigenze di sviluppo dei fondi di previdenza integrativa.

D'altro canto risulta abbastanza probabile che delle modifiche ai punti sopra riportati vengano almeno in parte adottate perché sembrano contrastare con lo spirito se non con la lettera di provvedimenti legislativi precedenti.

18 ottobre 2000 Nell’ambito del ciclo di iniziative promosse congiuntamente da Fim, Fiom, Uilm, Fismic e Cometa, si svolge a Napoli un’assemblea regionale – cui partecipano 250 persone – sulla previdenza integrativa dei lavoratori metalmeccanici. Le relazioni sono svolte dal dottor P. Boioli di Andersen Consulting e dal dottor R. Cesari, componente il Consiglio di amministrazione di Cometa; relazione introduttiva di A. Rea, della segreteria regionale Uilm e conclusioni di G. Ferrante, del Cda di Cometa.
30 ottobre 2000

Il Consiglio di amministrazione del Fondo Cometa, sentite le parti istitutive, in relazione alla situazione creata dagli eventi alluvionali che dal 13 ottobre 2000 hanno colpito il territorio delle regioni: Valle D'Aosta, Piemonte, Liguria, Lombardia ed Emilia-Romagna, ha deliberato:

"nei confronti delle aziende residenti nei territori di cui all'ordinanza della Presidenza del Consiglio dei ministri del 18 ottobre 2000, le cui sedi di attività produttiva siano state oggetto di ordinanza di sgombero per inagibilità totale o parziale, sono sospesi, a tutto il 31 dicembre 2000, gli oneri derivanti da ritardato versamento del contributo a Cometa del 20 ottobre 2000 (danno individuale e danno collettivo). Le aziende rientranti nei casi previsti dall'ordinanza di cui sopra, potranno quindi versare il contributo previsto per il 20 ottobre entro il 31 dicembre 2000 senza alcuna maggiorazione. Eventuali situazioni di inagibilità successiva al 31 dicembre 2000, saranno oggetto di esame da parte del Cda di Cometa".

12 dicembre 2000

Riunione nazionale Cgil sui fondi pensione. Nell'introdurre i lavori Cerri, del dipartimento Welfare confederale, è partito dalle modifiche ottenute al Dlgs n. 47 (febbraio 2000) che riforma sostanzialmente la tassazione della previdenza complementare. Risolto uno dei problemi che destavano maggiore preoccupazione, ovvero tornano a "tassazione separata" i riscatti (da parte dell'associato) per mancanza dei requisiti di maturazione della rendita dal fondo pensione.

Nella prima versione il Decreto prevedeva che chi fosse andato in pensione senza aver raggiunto il diritto alla prestazione pensionistica sarebbe stato tassato in modo progressivo, come se avesse chiesto un'anticipazione.

Verso fine gennaio 2001 è prevista comunque un'iniziativa seminariale per una conoscenza omogenea delle numerose novità introdotte dal Decreto, strumento che porta a compimento il cammino iniziato nel '93 con il dlg n. 124. Il nuovo Decreto infatti introduce (tra l'altro) il terzo pilastro, costituito dai fondi pensione aperti ad adesione individuale e dalle polizze vita previdenziali.

Sia Cerri che Lapadula (coordinatore nazionale Cgil) si sono soffermati sulle difficoltà per ottenere le modifiche al Dlgs n. 47 (qualche ulteriore cambiamento è ancora possibile) e soprattutto sulla battuta d'arresto relativa a una diversa destinazione del tfr, ovvero di un invio ai fondi pensione delle risorse che lì vengono accantonate.

Il mancato utilizzo del tfr a favore dei fondi pensione -come è stato evidenziato nel corso della riunione- introduce una prospettiva preoccupante per i fondi stessi. Infatti i fondi già costituiti e avviati potranno continuare a esercitare e consolidare il loro ruolo, quelli che più hanno registrato difficoltà di avvio e che dall'utilizzo del tfr avrebbero potuto ricavare un alimento sostanziale, probabilmente vedranno aumentare le difficoltà a raggiungere il varo. Ciò significa (anche) che la pressione esercitata dalla concorrenza, ovvero da altre forme previdenziali (commerciali) sarà crescente. In questo senso occorre anche tenere conto dell'orientamento della Covip (Commissione di vigilanza sui fondi pensione) teso a fissare un termine per l'ottenimento dell'autorizzazione all'esercizio da parte di un fondo in via di costituzione.

In questa prospettiva complessa è necessario far giungere subito in porto il completamento della raccolta delle adesioni necessarie a dare il via ad alcuni fondi da tempo in forse; così come è utile accelerare le procedure per il varo del multicomparto. Per tutte queste ragioni sarà utile richiamare con forza l'attenzione dell'intero gruppo dirigente del sindacato su una partita  - quella della previdenza complementare - che va ben al di là dei suoi aspetti tecnici.

 

26 novembre 2000

Riunione nazionale Fiom sui fondi pensione. Introduzione di G. Ferrante, conclusioni di R. Nencini.

La precedente riunione si era tenuta il 26 giugno 2000; da allora si sono tenute una serie di riunioni regionali informative, in collaborazione tra Fim, Fiom, Uilm, Fismic e Cometa: a luglio a Milano, a settembre a Taranto, a ottobre a Napoli. Si è trattato di iniziative importanti, che hanno registrato una larga partecipazione favorendo una migliore conoscenza delle strutture e dei metodi di lavoro di cui Cometa si avvale (in particolare per la gestione amministrativa) e di portare a conoscenza di Cometa stessa umori ed esigenze degli associati e dei loro rappresentanti.

A queste iniziative se ne sono aggiunte altre svolte in collaborazione tra Cometa e Federmeccanica: a settembre e ottobre a Milano si sono incontrate prima le aziende associate presenti nella provincia lombarda e poi le aziende di grandi dimensioni; un incontro analogo si è tenuto a novembre a Torino. L’obiettivo era quello di favorire un miglioramento della gestione amministrativa.

Sempre in funzione del fine sopraindicato il Consiglio di amministrazione di Cometa ha deliberato un rafforzamento del call center (situato presso Andersen Consulting, che dal 2001 cambia nome e si chiamerà Accenture).

Altre riunioni di informazione sono state tenute nel frattempo dalla Fiom a Vicenza e in Sardegna.

La Fiom nazionale dal canto suo si avvarrà del lavoro di Fausto Durante, già segretario della Fiom di Lecce; il nuovo componente della Fiom nazionale avrà tra gli altri il compito di seguire i problemi dei fondi di previdenza complementare per conto della Fiom-Cgil.

Il 2000 si avvia alla chiusura in un quadro di crescente preoccupazione per quanto riguarda la previdenza complementare. I continui rinvii circa una destinazione del tfr in favore della previdenza complementare hanno prodotto un logoramento che non agevola il decollo dei fondi pensione contrattuali, in particolare di quelli che già faticano a raccogliere le adesioni utili a ricevere le autorizzazioni all’esercizio. I ritardi sono riconducibili a varie ragioni e a diversi soggetti: pesa però soprattutto il comportamento negativo di aziende e di realtà produttive che non rispettano gli obblighi sottoscritti nei loro contratti nazionali.

Il mancato passaggio del tfr ai fondi pensione - richiesta non dell’ultima ora, ma già presente negli accordi di riforma del sistema pensionistico sottoscritti nei primi anni novanta – ha condizionato negativamente anche il Decreto legislativo n. 47 (in vigore dal gennaio 2001), che riforma significativamente il trattamento fiscale della previdenza complementare.

In corso d’anno, erano attese significative modifiche al testo originario (febbraio 2000), ma il clima crescentemente sfavorevole allo sviluppo della previdenza complementare, ha fatto sì che le modifiche venissero a lungo rinviate, aumentando il clima di incertezza e favorendo allarmismo tra i lavoratori.

Come si è detto il DLgs n. 47 contiene “nuove disposizioni in materia fiscale per la previdenza complementare e per il trattamento di fine rapporto, nonché per la deducibilità dei contributi facoltativi versati alle forme pensionistiche obbligatorie”; si tratta di un provvedimento che interviene in modo ampio sul Decreto legislativo 124/93. Tra le novità ricordiamo che prima erano considerate non imponibili le somme versate dal lavoratore ai fondi complementari nel limite del 2% della retribuzione utile al tfr (e comunque nel limite di 10 milioni annui).

Mentre in passato l’imponibilità era legata (per i lavoratori dipendenti) all’utilizzo di una pari quota del tfr, ora la deducibilità passa per la fissazione di un tetto pari al doppio della quota di tfr versato al fondo.

Dentro questi importi ci rientrano non solo la contribuzione a carico del datore di lavoro e quella a carico del lavoratore, ma anche gli accantonamenti effettuati dal datore di lavoro a eventuali fondi aziendali preesistenti, e soprattutto (novità) i contributi eventualmente versati per conto dei familiari fiscalmente a carico (per questi ultimi non c’è il limite del 12% né quello del tfr).

Il nuovo decreto inoltre completa la riforma iniziata nel ’93, con l’introduzione del III pilastro della previdenza: i fondi pensione aperti ad adesione individuale e le polizze vita previdenziali.

Ma sui temi del Decreto legislativo 47 ritorneremo con una trattazione più esaustiva nel momento in cui il testo diventerà definitivo, cosa che accadrà ai primi di febbraio del 2001.

Nel corso della riunione della Fiom il dibattito ha ripreso le preoccupazioni relative al Decreto legislativo 47 e il clima di incertezza prodotto da un provvedimento che fatica a raggiungere una versione definitiva soddisfacente.

Richiesta su questo nuovo provvedimento fiscale una giornata di formazione, in modo da poter distribuire informazioni complete e omogenee. Nel corso della discussione è stata espressa anche la persistenza di problemi per quanto riguarda il buon funzionamento della contribuzione: il funzionamento amministrativo è certamente migliorato ma sussistono ancora problemi.

Il prossimo estratto conto – che sarà distribuito tra febbraio e marzo del 2001 – sarà appunto inviato in modo scaglionato, per blocchi regionali, proprio per evitare il sovraccarico sul call center da parte di chi chiederà chiarimenti.

Cometa, comunque, nel corso degli incontri regionali sopracitati, ha dato conto dei miglioramenti ottenuti nella gestione amministrativa e nell’erogazione dei riscatti (circa 600 al mese), per i quali ha modificato e migliorato le procedure di liquidazione.

In vista dell’invio del nuovo estratto conto è necessario che i lavoratori associati comunichino tempestivamente a Cometa qualsiasi variazione anagrafica (residenza, banca, ecc.).

Nel corso della discussione è stata anche sollevata l’esigenza di proporre una campagna pubblicitaria massiccia che favorisca l’adesione al fondo, soprattutto da parte dei giovani: le iscrizioni sono infatti negli ultimi mesi rallentate; occorrono quindi interventi promozionali mirati.

Da questo punto di vista è utile ricordare che Cometa in gennaio metterà a disposizione delle parti sociali un nuovo dépliant pubblicitario e invierà il primo di una serie di 5 manifesti (gli altri usciranno ogni due mesi).

Nella riflessione sull’eventuale passaggio del tfr ai fondi pensione, sono emersi i problemi derivanti dalla consuetudine invalsa in molte aziende di erogare con frequenza quote di tfr a favore dei lavoratori: questo fa si che il tfr diventi una fonte (flessibile) di approvvigionamento salariale che però allontana il tfr dalle sue finalità istitutive.

Lapadula, coordinatore Cgil per il welfare, riprendendo la questione ha invitato a riflettere su possibili soluzioni che non privino i lavoratori della possibilità di ricorrere a queste integrazioni. Inoltre, ha ricordato che è ancora aperta la possibilità che al decreto n. 47 vengano apportate ulteriori modifiche migliorative (ad esempio, nella tassazione dei rendimenti).

R. Nencini, concludendo la riunione, ha sottolineato il delicato passaggio di fase, sia nell’evoluzione di Cometa che nell’intera vicenda della previdenza integrativa. Sia Cometa che le parti istitutive devono innanzi tutto rispondere alle loro proprie finalità istituzionali. Per quanto riguarda il sindacato va ricordato che bisogna dare seguito a un diritto contrattuale e quindi c’è, per i rappresentanti sindacali, uno specifico lavoro da portare avanti. In questo quadro assume particolare importanza l’attività di formazione, a partire dalle novità legislative.

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