Fondo pensione complementare 

per le lavoratrici e i lavoratori metalmeccanici

dell'industria privata e dell'installazione di impianti

a cura di Gianni Ferrante



La fase attuativa (1998-1999)

 

Questa seconda fase può essere fatta iniziare il 2 settembre 1998, allorché il Consiglio di amministrazione iniziale o "provvisorio" dà comunicazione dell’avvenuta elezione (tramite voto postale) dell’Assemblea dei soci (attraverso l’apposita commissione elettorale). Dei 30 delegati che rappresentano in Assemblea i lavoratori associati, 28 sono attribuiti alla lista Fim, Fiom, Uilm, Fismic, che ha riportato il 90.7% dei voti e 2 alla lista Ugl metalmeccanici con l’8.4%; la terza lista concorrente, Failms-Cisal ha riportato lo 0.9% dei voti e nessun seggio.


Il 18 settembre 1998 l’Assemblea dei soci elegge il Consiglio di amministrazione definitivo (il cui elenco è riportato nel capitolo "gli organi del Fondo") e tra i componenti il Consiglio nomina il presidente e il vice presidente (nel corso della 1a seduta del Cda, il 6 ottobre).


L’attività del Consiglio di amministrazione e i principali avvenimenti

6 ottobre 1998: la prima riunione del Cda elegge il presidente e il vice presidente. Si verifica inoltre la sussistenza dei requisiti di onorabilità e di professionalità dei componenti il Cda e del Collegio dei revisori dei conti.


23 ottobre 1998: seconda seduta del Cda. Si decide tra l’altro che per il 1999 i componenti il Consiglio non riceveranno alcun emolumento (escluso il rimborso delle spese di viaggio), onde non sottrarre risorse al Fondo. I revisori dei conti avranno invece diritto a un compenso pari alla tariffa minima stabilita dal loro ordine professionale.


Il 27 ottobre 1998 l’Assemblea dei soci di Cometa si riunisce nuovamente per apportare le ultime modifiche allo Statuto necessarie all’approvazione del Fondo stesso da parte della Commissione di vigilanza.


11 novembre 1998: la Commissione di vigilanza riconosce e autorizza all’esercizio il Fondo di previdenza complementare dei metalmeccanici (di cui approva definitivamente lo Statuto). Questo passaggio fondamentale consentirà tra l’altro di applicare pienamente l’Accordo dell’8 maggio 1998 stipulato tra le parti istitutive di Cometa, che permetterà il versamento della contribuzione mensile a carico dell’impresa e la quota mensile di Tfr a partire dal 1° luglio 1998 a favore di quei lavoratori che abbiano aderito a Cometa entro il 30 giugno 1998.

Nello stesso giorno il Consiglio di amministrazione di Cometa riunito esamina lo stato di avanzamento della ricerca della Banca depositaria e i criteri da seguire.

Maurizio Agazzi viene nominato dal Cda di Cometa, responsabile per la gestione operativa del Fondo.


24 novembre 1998: prosegue l’attività di selezione e scelta della banca depositaria. Il Cda seleziona un primo gruppo di aziende che concorrono per il ruolo di gestore amministrativo.

Dal 24 al 27 novembre 1998 si svolge a Chianciano un corso di formazione sui fondi pensione complementare dedicato ai componenti l’Assemblea dei rappresentanti dei soci (lavoratori) di Cometa.


4 dicembre 1998: il Consiglio, avendo completato la fase istruttoria, delibera la scelta del Monte dei Paschi di Siena quale banca depositaria con decorrenza immediata non appena stipulata la convenzione. Durata dell’incarico: fino al 31 dicembre 2004.

Allo stesso tempo viene deliberata la scelta della Andersen Consulting spa quale gestore amministrativo del Fondo Cometa.

- La scelta del gestore amministrativo

Il percorso seguìto da Consiglio di amministrazione è stato quello di una "gara a inviti". I contatti con le possibili banche, compagnie di assicurazione o società di servizi ha occupato quasi per intero i mesi di ottobre e novembre 1998. Ogni azienda contattata è stata oggetto prima di un colloquio preliminare, poi di incontri approfonditi individuali tesi a valutare esperienza, strutture (materiali e informatiche) e competenze specifiche sia in campo amministrativo che previdenziale. In totale sono state contattate e/o esaminiate 13 aziende di gestione amministrativa, realizzando così una ricognizione notevolmente ampia e significativa dei principali soggetti presenti sul mercato (Andersen Consulting, Banca di Roma, Bnl, Finsiel, Imi-Fideuram servizi previdenziali, Lavoro e previdenza Service, Prevint, Previnet, Unione Fiduciaria, Engeenering, Ibm, Diagram).

Al lavoro di valutazione attraverso gli incontri individuali ha partecipato attivamente una delle aziende inizialmente candidate (Selda-Previndai) che ha poi però preferito svolgere un ruolo di consulente (che si è rivelato molto utile per Cometa). Dopo una prima selezione da parte del Consiglio di amministrazione, il 23 novembre sono giunte offerte in busta chiusa da 8 soggetti. Dopo una considerazione degli elementi quantitativi e qualitativi disponibili, il Consiglio il 4 dicembre ha operato la propria scelta a favore dell’Andersen Consulting.

Le attività che caratterizzano la gestione amministrativa sono:

- gestione delle adesioni e delle contribuzioni (gestione archivi aziende, gestione archivi iscritti, ecc.);

- gestione conti individuali (aggiornamento posizioni individuali, interfaccia con gestori e banca depositaria);

- gestione delle prestazioni (predisposizione moduli anticipata risoluzione, quiescenza, trasferimento, ecc.);

- adempimenti contabili (libro soci, libro giornale, prospetto patrimoniale, rendiconto annuo, bilancio, ecc.), amministrativi e fiscali.

 


- La scelta della banca depositaria

Dopo la pubblicazione su "il Sole-24 Ore" del 24 ottobre 1998 da parte di Cometa del bando contenente la ricerca di un’azienda o di un istituto di credito cui affidare il servizio di banca depositaria, il 10 novembre – limite massimo per la consegna delle offerte in busta chiusa – si rivelavano tre gli istituti (sui sei che avevano risposto) che presentavano i requisiti minimi richiesti dal bando: Cariplo, Montepaschi e S. Paolo-Imi. Dopo di che il Cda è passato a un esame di struttura dei tre istituti nonché dei costi dei servizi offerti. Sulla base dell’analisi degli elementi disponibili il 4 dicembre il Consiglio procedeva alla scelta del Monte dei Paschi di Siena come banca depositaria del fondo pensioni Cometa.

Le attività che caratterizzano la banca depositaria sono:

- gestione dei flussi informativi relativi alla raccolta della contribuzione e alle risorse da investire;

- gestione dei conti correnti e depositi titoli;

- esecuzione degli ordini dei gestori finanziari;

- erogazione delle prestazioni, ecc.

Nei fondi a contribuzione definita tutte le disponibilità del fondo vanno infatti per statuto depositate presso un’unica banca depositaria.


16 dicembre 1998: conferenza stampa di Cometa per presentare le aziende – Andersen Consulting e Monte dei Paschi di Siena – che hanno rispettivamente vinto la gara per il servizio di gestore amministrativo e banca depositaria del Fondo pensione dei lavoratori metalmeccanici.


12 gennaio 1999: il Consiglio affronta la definizione del contratto con il gestore amministrativo e imposta la fase istruttoria sui gestori finanziari.

Viene inoltre approvata una norma interpretativa dello Statuto. Vale a dire che " in caso di aziende provenienti da altri settori o da altri contratti (ad esempio, Confapi) sono equiparati ai nuovi assunti, per quanto riguarda la decorrenza contributiva, quei lavoratori che scelgono di aderire contestualmente al passaggio. La decorrenza contributiva in tali ipotesi partirà dal primo giorno del mese successivo alla consegna della domanda. Si considera contestuale l'adesione fatta pervenire all'azienda nei 30 giorni successivi al ricevimento della scheda informativa che deve essere consegnata a ogni lavoratore con la prima busta paga utile.


28 gennaio 1999: il Consiglio di amministrazione prosegue il lavoro istruttorio e di analisi per individuare le esigenze connesse alla scelta dei gestori finanziari. Nel frattempo è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale il decreto (emesso dal ministero del Lavoro e della Previdenza sociale) che riconosce personalità giuridica all'Associazione Cometa.

Affluiscono a ritmo sostenuto presso la banca depositaria i versamenti effettuati dalle circa 9.000 aziende metalmeccaniche in cui sono presenti lavoratori associati a Cometa.

Firmato il contratto che regola la convenzione tra Cometa e Andersen Consulting. In corso di definizione il contratto con la banca depositaria (Mps).


- La scelta dei gestori finanziari

I gestori (individuati dalla legge 124 all’art. 6), dovranno appunto gestire (mediante convenzione) la quota di portafoglio loro assegnata nel rispetto degli indirizzi impartiti dal fondo pensione Cometa. Al Consiglio di amministrazione compete la "fase strategica" (strategia e indirizzi d’investimento, definizione obiettivi, strategie e politiche; scelta dei gestori e assegnazione dei compiti; verifica periodica dell’attività di gestione), ai gestori la "fase realizzativa" (selezione dei titoli). Per poter procedere lungo questo percorso il Consiglio di amministrazione di Cometa ha iniziato una fase istruttoria in cui definirà i propri obiettivi, per poi passare alla scelta di coerenti e dettagliate linee di investimento e di asset class (azioni italiane e/o estere, obbligazioni italiane e/o internazionali, ecc.), per arrivare poi alla scelta dei gestori finanziari che meglio possano valorizzare le linee di investimento individuate dal Cda. Questi ultimi individueranno infine i migliori prodotti (titoli) presenti sul mercato.

Alcuni parametri per l’individuazione di una corretta strategia di investimento delle risorse degli iscritti sono, ad esempio:

-  il tempo di permanenza degli iscritti nel fondo;

-  il livello di rischio accettato dagli iscritti;

-  l’effetto dell’inflazione sul potere d'acquisto.

In dettaglio alcuni possibili passi per arrivare alla scelta dei gestori possono essere così schematicamente elencati:

1. L'orizzonte di investimento. 2. Gli obiettivi di rendimento/rischio. 3. Le classi di attività. 4. La frontiera efficiente e l'allocazione iniziale. 5. Unico portafoglio o più portafogli. 6. Gestori bilanciati e/o  gestori specializzati. 7. Portafogli con /senza garanzia. 8. Numero di gestori. 9. Conflitti d'interesse nel Cda. 10. Il bando: prerequisiti. 11. Il bando: questionario (aspetti quantitativi, aspetti qualitativi e proposte). 12. Il sistema dei punteggi. 13. Benchmark finale, graduatoria e short list.14. Garanzie di rendimento. 15. Commissione di gestione e vincitori. 16. Margine di flessibilità: gestione attiva/passiva. 17. Monitoraggio dei gestori e delle performance. 18. Vincoli, sanzioni, clausole di recesso.

 


3 febbraio 1999: rispettando il dettato contrattuale precedentemente sottoscritto, Federorafi, Federargentieri e Fim, Fiom, Uilm, hanno finalmente convenuto di individuare il Fondo pensione integrativa Cometa quale Fondo al quale i lavoratori e le imprese dei settori rappresentati potranno volontariamente dare adesione. In attesa di una delibera in merito da parte del Consiglio di amministrazione di Cometa, va ricordato che la decorrenza della contribuzione sarà regolata dall'articolo 21, comma 4 dello Statuto del Fondo. Per i soli lavoratori che daranno adesione entro il 31 marzo 1999, la contribuzione a carico dell'azienda decorrerà dal 1° gennaio 1999 (salvo verifica di compatibilità con le norme statutarie del Fondo e con le vigenti disposizioni fiscali).


10 febbraio 1999: il Cda di Cometa, nell'ambito della fase istruttoria alla scelta di gestori finanziari, ascolta l'esperienza a riguardo di Fonchim (chimici) attraverso la testimonianza del direttore finanziario del Fondo dottor Girardelli. Il Cda di Cometa, nell'ambito della fase istruttoria alla scelta di gestori finanziari, ascolta l'esperienza a riguardo di Fonchim (chimici) attraverso la testimonianza del direttore finanziario del Fondo dottor Girardelli.

Viene deliberato inoltre parere positivo alla richiesta dei lavoratori aderenti a Federorafi, Federargentieri, Fim, Fiom, Uilm, di aderire a Cometa.

Nei giorni immediatamente precedenti la Commissione di vigilanza sui fondi pensione ha autorizzato Cometa all'impiego della liquidità raccolta ritenendo che "possano essere stipulate operazioni di pronti contro termine, purché esse siano effettuate su titoli del debito pubblico di paesi aderenti all'Unione monetaria europea e con controparti bancarie di primaria qualità (...) diverse dalla banca depositaria, al fine di preservarne il ruolo di controllore indipendente della leggittimità dell'operazione, fermo restando, il ruolo di custode di tutte le risorse del fondo assegnato alla banca depositaria". Il Cda ha immediatamente contattato una serie di istituti bancari per poter attivare il pronti contro termine alle migliori condizioni: l'operazione sarà conclusa nel giro di pochissimi giorni.


17 febbraio 1999: il Cda aveva in passato (vedi sopra) deliberato la norma interpretativa al fine di regolamentare le adesioni frutto di passaggi da un contratto diverso a quello istitutivo di Cometa. Per analogia va ritenuto che anche la condizione di neo-assunto possa valere nei trenta giorni successivi al termine del periodo di prova: dopo tale periodo anche per il lavoratore neo-assunto valgono le normali "finestre" d'ingresso.

Il Cda ha anche deliberato che in caso di dimissioni che abbiano efficacia nei primi giorni del mese (quindi prima della maturazione del rateo mensile di Tfr) non si proceda per il solo periodo relativo al mese concernente le dimissioni alla trattenuta e al versamento dei contributi a carico dell'impresa e del lavoratore al fine di evitare oneri fiscali per entrambi.

Cometa ha inoltre predisposto i moduli per la comunicazione di dimissioni e di altre situazioni che permettono il riscatto della posizione contributiva in Cometa.

Il Cda dopo aver approvato la richiesta di adesione da parte di orafi e argentieri, ne ha informato la Commissione di vigilanza restando in attesa di un incontro con le parti per definire le modalità operative di adesione.

Come preannunciato i fondi raccolti tramite i versamenti degli associati (circa 115 miliardi) sono stati collocati in pronti contro termine (titoli Btp) attraverso un accordo con la Banca popolare di Lodi.

Il Cda nella seduta odierna ha inoltre ascoltato -senza alcun impegno- alcuni gestori finanziari per avere un quadro dei problemi e delle priorità da valutare nel percorso di costruzione del bando di gara. In particolare i quesiti posti ai gestori hanno riguardato: 1) l'orizzonte d'investimento, gli obiettivi di rischio/rendimento e la strategia d'investimento; 2) criteri per la scelta del numero ottimale dei gestori; 3) criteri sulla validità o meno di affidare un unico o più mandati (gestori bilanciati o specializzati); 4) valutazione sui vantaggi/svantaggi delle gestioni attive e passive; 5) costi e caratteristiche delle gestioni con o senza garanzia.

Segnaliamo infine che nel mese di febbraio sono ripresi i lavori dell'Osservatorio interconfederale (Cgil, Cisl, Uil, Confindustria) sulla previdenza complementare.


19 febbraio 1999: riunione nazionale Fiom a Roma sui fondi pensione. Introduzione di G. Ferrante, conclusioni di C. Damiano. Per la Cgil ha partecipato alla riunione D.Cerri del dipartimento politiche sociali e welfare. Una comunicazione è stata presentata da E. Ceccotti, del Cda provvisorio di Fondapi. Alla riunione erano presenti i responsabili regionali dei fondi e i rappresentanti dell'Assemblea dei delegati di Cometa.

La riunione ha tra l'altro posto in evidenza la diversa percezione che esiste tra i dirigenti regionali Fiom della vicenda Cometa. Una parte apprezza il complesso lavoro che è stato avviato, i positivi risultati, pur sollecitando se stessi e l'insieme del sindacato a un'intensificazione dell'iniziativa per uno sviluppo delle iscrizioni e una migliore gestione delle informazioni verso gli associati.

Altri un po' più critici sulla fase più recente (gestione delle informazioni e crescita delle iscrizioni) tendono a percepire Cometa quasi come una realtà separata dal sindacato e a demandare ad essa compiti e doveri d'informazione verso i lavoratori quasi che la previdenza contrattuale non fosse un diritto contrattuale alla pari di altri.

Nell'insieme però resta comune a tutti la preoccupazione e la necessità di far crescere in tempi brevi l'esperienza dei fondi pensione, esperienza su cui tutto il sindacato (dalla Fiom alla Cgil) si gioca una parte importante della propria reputazione. Infatti ai buoni risultati in termini di iscritti di Cometa (circa 270mila) si contrappongono ritardi in altre categorie di lavoro dipendente, spesso a causa di una più dispersa struttura produttiva e dei luoghi di lavoro.

Problemi significativi permangono dal lato delle aziende, dove a un dato tutto sommato positivo (invio al Fondo delle adesioni dei lavoratori e dei giustificativi dei relativi versamenti trimestrali, anche attraverso strumenti informatici) si contrappongono problemi legati a ritardo nell'invio delle nuove adesioni al Fondo, errori nel calcolo (e carenza d'informazione) delle trattenute in busta paga. E' quello che risulta anche da una prima indagine effettuate da T. Tosoni (della Fiom Lombardia) sulle buste paga, esperienza che nella riunione è stato deciso di ampliare alle altre regioni, presentandone i risultati in una prossima riunione prevista per la seconda metà di marzo. Subito dopo sarà possibile dar vita a una "guida pratica" per calcolare correttamente le trattenute in busta paga e dare una sufficiente informazione.

Per cronaca portiamo a vostra conoscenza che Fonchim (il fondo previdenza dei chimici) il 18 febbraio è stato finalmente autorizzato dalla commissione di vigilanza sui fondi a rendere operative le convenzioni con i gestori finanziari (Europlus, Generali, Imi, Ras, State Street, Unipol), i quali dal 1° marzo potranno investire i circa 250 miliardi finora raccolti.


1 marzo 1999: Il Cda di Cometa incontra i rappresentanti della banca depositaria (Monte dei Paschi di Siena) e del gestore amministrativo (Andersen Consulting) per una prima valutazione dei due mesi di operato trascorsi. La banca registra una regolarita' apprezzabile nell'afflusso dei versamenti da parte delle aziende e considera limitato il numero delle anomalie.

Piu' confusa la situazione dal lato del gestore amministrativo che comunque esprime un giudizio molto positivo sui primi risultati raggiunti. Mentre prosegue il lavoro istruttorio per arrivare alla pubblicazione del bando per la ricerca dei gestori finanziari, e' stata programmata per il 12 aprile p.v. (ore 12.00) a Milano l'Assemblea dei rappresentanti dei soci di Cometa. Essendo dimissionario il dottor Carratu' (che sara' sostituito dal componente supplente, dottor Antoniazzi), l'Assemblea dovra', tra l'altro, procedere alla nomina di un nuovo componente supplente del Consiglio di amministrazione. Dovra' inoltre essere approvato il bilancio '98.


3 marzo 1999: Riunione nazionale (indetta dalla Cgil) per tutte le categorie e gli amministratori coinvolti dalle tematiche dei fondi pensione complementare. Nell'introduzione D.Cerri (dpt.Welfare della Cgil) "offre" alla discussione e alla riflessione la risposta di S. Cofferati agli attacchi che da alcuni settori provengono ai fondi chiusi ("la Repubblica", 28 febbraio 1999, il capitalismo e i fondi pensione). Nell'introduzione si ribadisce il rapporto inscindibile e continuo che deve esserci fra fondi e parti istitutive (dalla Confederazione, passando per le federazioni di categoria, fino alle strutture aziendali), pena un'inaccettabile delega agli esperti e una deviazione dal significato sostanziale dei fondi pensione: un diritto contrattuale, di tipo previdenziale (quindi di lungo periodo), i cui aspetti finanziari sono conseguenza e non priorità.

Vanno contrastati i ritardi nel processo di autorizzazione e di messa in esercizio dei molti fondi in attesa.

E' stato, inoltre, sottolineato il diritto dei lavoratori soci ad avere un'informazione tempestiva e trasparente sull'evoluzione e l'esattezza della loro contribuzione (a cominciare dai dati presenti in busta paga ogni trimestre).

Presentata una prima bozza di progetto formativo paritetico predisposto dall'Osservatorio Confindustria. Il progetto interesserà solo alcune regioni e seguirà due percorsi, uno rivolto alle organizzazioni sindacali e alle imprese (210 i soggetti coinvolgibili per tutti i fondi) e un altro per i consiglieri d'amministrazione (120 persone).

Per la Fiom sono intervenuti nel dibattito C.Damiano e G. Ferrante.


5 marzo 1999: A Milano, presso la sede di Fonchim (il Fondo di previdenza complementare dei chimici) si svolge un incontro tra i rappresentanti di 10 fondi (compreso Cometa) per verificare possibili iniziative comuni.

Tra l'altro viene avanzata la possibilità di costituire un'associazione dei fondi chiusi, ipotesi considerata prematura dai rappresentanti di Cometa, visto che, al momento, solo quattro sono i fondi operativi. Più interessante è apparsa la prospettiva di un tavolo operativo dei direttori che potrebbe, da subito, lavorare per uniformare i comportamenti nel rapporto con aderenti, gestori e Commissione di vigilanza. Particolarmente importante è apparsa l'esigenza di chiedere una revisione del regime Iva, fortemente penalizzante per i fondi pensione.

Valutata inoltre la possibilità di partecipare ad una nuova iniziativa prevista dall'Università Bocconi di Milano che, attraverso la creazione di un Forum sui fondi pensione, offrirebbe la possibilità di usufruire di un'attività di consulenza.

Il gruppo si rincontrerà alla fine di aprile per costruire un convegno comune, per ricercare esperti comuni sul versante legale e fiscale e per valutare meglio il progetto del Forum - per ora non noto - della Bocconi.


Roma, 16 marzo 1999: Care/i compagne/i, anche se con molta lentezza i fondi pensione promossi dalla contrattazione stanno ricevendo le autorizzazioni previste dalla legge.

Si entra ora nella fase più delicata che è quella della raccolta delle adesioni. I dati positivi che abbiamo registrato con i primi fondi (chimici, energia, metalmeccanici) non sono automaticamente ripetibili negli altri settori. Le categorie meno forti da un punto di vista organizzativo non riescono ad affrontare da sole la campagna di proselitismo. A queste difficoltà si sommano spesso quelle derivanti da atteggiamenti non cooperativi da parte delle associazioni imprenditoriali. Va poi sottolineato che anche in presenza di tassi di adesione positivi, i problemi non mancano in quanto, come dimostra l'esperienza di Fonchim e Cometa, si sono iscritti ai fondi anche lavoratori prossimi al pensionamento che devono essere rimpiazzati da nuovi aderenti.

E' chiaro quindi, che il problema delle adesioni ai fondi pensione non può essere gestito per campagne: occorre un intervento organico a carattere permanente che può essere assicurato soltanto dall'insieme dell'organizzazione. In particolare occorre una forte sinergia sul territorio tra sistema dei Servizi e categorie. Un ruolo centrale deve essere svolto dall'INCA che ha già attivato specifiche iniziative formative per affrontare il tema della previdenza complementare. Ruoli importanti possono essere svolti, però, anche dagli uffici vertenze e dai servizi fiscali che entrano in contatto ogni anno con milioni di lavoratori.

E' pertanto opportuno che presso ogni Camera del Lavoro si costituisca una specifica task-force per affrontare il problema e si organizzino specifiche riunioni di approfondimento e di orientamento.

Il Centro confederale, d'intesa con le categorie nazionali, provvederà quanto prima a fornire a tutte le strutture il materiale necessario (depliant, locandine, spot per circuiti televisivi, ecc.). Al più presto sarà altresì attivato un osservatorio per verificare per ciascun territorio il livello delle adesioni ai fondi pensione rapportato al numero degli addetti ai settori di riferimento.

Al fine di agevolare l'impostazione politica del lavoro che deve essere svolto, si allega una nota riassuntiva delle ragioni che ci obbligano ad assumere una specifica iniziativa in materia di previdenza complementare.


Dipartimento Politiche Sociali e Welfare della Cgil

Nota sui Fondi pensione

1. La riforma del sistema previdenziale decisa negli scorsi anni, ha reso indispensabili i Fondi pensione, soprattutto se si vuole assicurare una protezione equa ed efficace ai giovani lavoratori, per i quali si è passati da un modello retributivo a uno contributivo. Per questi lavoratori sono trascorsi già sei anni (dal 24 aprile 1993 ad oggi) con un danno in termini di copertura previdenziale rilevante.

2. Occorre, per far raggiungere presto una "massa critica" significativa ai fondi rendere disponibile maggiori quote di Trattamento di fine rapporto. Il collegato ordinamentale già approvato dal Senato, che prevede la trasformazione del Trf in titoli da far affluire ai fondi pensione, è un utile strumento. Si tratta di un provvedimento che, assegnando a gestori professionali la discrezionalità nell'accogliere o meno i titoli offerti, dà la massima garanzia ai lavoratori e pone al centro dell'operazione il rispetto del principio di diversificazione del portafoglio dei fondi pensione previsto dalla normativa vigente. Si tratta pertanto, di attivare nei diversi territori un'apposita discussione coinvolgendo le associazioni imprenditoriali per creare un terreno favorevole all'applicazione di questa novità normativa.

3. Occorre sveltire il processo autorizzativo dei fondi pensione. In proposito il Governo dovrebbe sollecitare la Commissione ad operare rapidamente dotandola di mezzi e di poteri. Un passo importante in questa direzione è stato fatto dal Senato che ha approvato nel collegato ordinamentale una norma di rafforzamento della Commissione di vigilanza.

4. Occorre evidenziare qual è tutta la posta in gioco. Lo scopo dei Fondi pensione è "previdenziale", però come investitori istituzionali con ottica di medio-lungo periodo possono svolgere un ruolo importante sui mercati finanziari.

5. Si è in presenza di una campagna di disinformazione, che ha come obiettivo quello di contrastare lo sviluppo dei Fondi Pensione Nazionali di categoria e di favorire in alternativa i fondi aperti, cioè un approccio tutto individuale alla previdenza complementare. Si tratta di una linea rischiosa e controproducente per i lavoratori che si troverebbero in una situazione di obiettiva debolezza come singoli risparmiatori, soprattutto in un contesto, come quello italiano, in cui i mercati finanziari non brillano per trasparenza. Sostenere i Fondi Pensione Nazionali di categoria significa anche, difendere meglio i propri interessi, riuscendo a beneficiare dei minori oneri gestionali derivanti dalle evidenti economie di scala. Va inoltre sottolineato che un ruolo forte dei fondi contrattuali è la migliore garanzia anche per la difesa della previdenza pubblica. Se dovessero prevalere i fondi aperti inevitabilmente si cercherebbe di sviluppare i fondi pensione un'alternativa alla pensione pubblica a ripartizione.

6. Non va sottovalutato il ruolo strategico che un sistema di Fondi Pensione Nazionali di categoria ha in un mercato finanziario, come quello italiano, dominato dalle "grandi" famiglie del capitalismo. Il legislatore ha attribuito ai fondi pensione la titolarità del proprio patrimonio e dei diritti di voto connessi alle azioni possedute, ponendoli in posizione di indirizzo e di controllo rispetto ai gestori professionali, che comunque rimangono gli unici responsabili della scelta dei titoli. L'esperienza internazionale insegna che proprio la creazione di investitori indipendenti che canalizzano il risparmio previdenziale e lo impiegano sui mercati con un'ottica di medio-lungo periodo, è stata una delle chiavi di volta per realizzare la transizione dal capitalismo familiare a nuovi assetti proprietari e di controllo delle imprese. Canalizzare i flussi di risparmio previdenziale verso i fondi pensione aperti, pura emanazione dei gestori (banche, compagnie di assicurazione), significherebbe consegnare a chi è parte integrante e conservativa di quegli assetti proprietari che si dovrebbero mutare per fare dell'Italia un paese veramente moderno.

7. Sempre l'esperienza internazionale insegna che vi sono altri risvolti negativi in un approccio tutto individuale al risparmio previdenziale. Se il lavoratore a reddito-basso chiamato a decidere da solo la tipologia di investimento finirebbe per scegliere linee molto prudenti cioè con una percentuale bassissima di investimento azionario.Un tale atteggiamento sarebbe negativo sia per i lavoratori che per il Paese:

· per i lavoratori, che implicitamente rinuncerebbero a proteggersi dal rischio inflazione, che resta il principale nemico dei fondi a capitalizzazione, in quanto ne riduce il rendimento reale in fase di accumulazione. E' infatti ampiamente dimostrato che l'investimento azionario è lo strumento che garantisce meglio dal rischio inflazione nel lungo periodo;

· per il Paese, che resterebbe senza un mercato dei capitali capace di sostenerne la competitività nel mercato globale.

8. La scelta di fondi contrattuali monocomparti (cioè con investimenti) uguali per tutti gli iscritti a prescindere dalla loro età anagrafica) è transitoria, limitata strettamente alla fase di avvio dei fondi. E’ ferma intenzione del sindacato (ma anche la Confindustria è d’accordo) di passare rapidamente al multicomparto (più linee di investimento in relazione all’età dei singoli iscritti).


17 marzo 1999: La riunione del Consiglio di amministrazione è preceduta da un incontro con le parti istitutive il Fondo (Federmeccanica, Fim, Fiom, Uilm e Finsmic). L'incontro consente una presa d'atto comune dei risultati del lavoro e dei problemi da affrontare.

Giudicato positivamente il lavoro del gestore amministrativo e della banca depositaria, anche se sussistono problemi di tipo amministrativo, ad esempio, riconoscere "l'ordinante" in una serie di bonifici inviati dall'azienda alla banca depositaria.

Riconosciuta l'esigenza -una volta rinnovato il Ccnl- di lanciare una nuova campagna promozionale per accrescere il numero degli associati.

Dal canto suo l'Osservatorio confederale (di cui fanno parte alcuni consiglieri di Cometa) sui fondi pensione (Confindustria, Cgil, Cisl, Uil) per far conoscere il proprio lavoro ha promosso per aprile un incontro con i Consigli di amministrazione dei principali fondi per attivare iniziative comuni, a partire dalla formazione.

Sia il Consiglio che le parti istitutive hanno riconosciuto l'utilità di prendere tutte le misure atte a rendere più flessibili le norme che regolano la vita del fondo, non tralasciando, al limite, la possibilità di passare anticipatamente dal monocomparto al multicomparto.

Riconosciuta infine l'esigenza di migliorare e arricchire l'informazione verso gli associati e di realizzare un'iniziativa pubblica una volta completata la fase di scelta dei gestori finanziari.

La riunione e poi proseguita in presenza dei soli componenti il Consiglio che hanno tra l'altro valutato una prima bozza di bando pubblico per la scelta dei gestori e approfondito le implicazioni inerenti diverse soluzioni circa i profili di portafoglio adottabili.


29 marzo 1999: Si avvia a conclusione la fase istruttoria  per la pubblicazione del bando di gara (e del relativo questionario) da sottoporre ai gestori finanziari che concorreranno alla selezione per la scelta dei gestori delle risorse di Cometa. Con il prossimo Consiglio (12 aprile) bando e questionari dovrebbero essere ultimati.

Nel frattempo il Consiglio ha approfondito pro e contro del "monocomparto" e del "multicomparto" e i problemi inerenti al passaggio in un prossimo futuro   al secondo. Valutati inoltre i problemi legati all'eventuale adozione, pur in una scelta di monocomparto, di più profili finanziari. In questa ottica è proseguito l'approfondimento sui diversi stili di gestione adottabili: gestione passiva o gestione attiva; nonché i criteri di riferimento nella scelta del numero di gestori e le loro possibili tipologie (specializzati o no, italiani e/o esteri ecc.).

Confermata per il 12 aprile a Milano l'Assemblea dei rappresentanti dei soci di Cometa.

Il 15 aprile, a Roma (ore 9,30, c/o la Flm nazionale) riunione nazionale sui fondi pensione.

Nel pomeriggio del 15, con inizio alle ore 15,00 il Crs ha organizzato un seminario su " Fondi pensione e democrazia economica", introdotto da C.Damiano, con relazioni di B.Lapadula, M.Messori, T.Di Tanno e l'onorevole L.Pennacchi.


8 aprile 1999: Riunione a Roma dell'Osservatorio Confederale sui fondi pensione (formato da Cgil,Cisl, Uil e Confindustria), presenti numerosi consiglieri di amministrazione di vari fondi. L'incontro ha preso avvio con la presentazione del progetto di formazione per quadri sindacali (e datoriali), che prevede in totale 210 posti e quello per consigliere (120 posti). Si tratta di un'iniziativa concreta - finanziata con fondi europei - a favore dei fondi chiusi contrattuali.

Dopo una rapida presentazione delle esperienze di Cometa e Fonchim, sono state poste alla discussione alcune rilevanti questioni: 1) stato delle adesioni ai fondi; 2) rapporti con la Commissione di vigilanza; 3) titolarità del diritto di voto; 4) efficienza (e costi) della gestione amministrativa; 5) problemi con i fondi aperti; 6) Iva; 7) proposte di ulteriore utilizzo del Tfr; 8) conflitto d'interesse.

Come è stato fatto presente dagli intervenuti l'odierna riunione dell'Osservatorio, molto partecipata, può rappresentare l'avvio di una fase nuova, dopo un periodo di insufficiente impegno dell'Osservatorio stesso (e di un insufficiente impegno della Confidustria, come è stato fatto presente da alcuni esponenti datoriali).

Da varie parti vi è una spinta a dar vita ad un'Associazione dei fondi oggi ritenuta dai più prematura. Un Osservatorio rivitalizzato con la presenza attiva e frequente dei consiglieri e delle parti sociali potrebbe consentire di valorizzare i risultati già riportati dai fondi e di reagire ad attacchi e ritardi: esiste infatti un problema di incidere sui mezzi di comunicazione e di capacità di rappresentare tempestivamente i problemi (condivisi all'interno dell'Osservatorio) dei fondi presso le istituzioni ai diversi livelli.


12 aprile 1999: Assemblea dei rappresentanti dei soci di Cometa.

All'ordine del giorno un'informazione sui principali risultati raggiunti tra la precedente assemblea (ottobre 1998) e oggi, argomenti sui  quali questo sito dà regolarmente notizia. Sottoposto ad approvazione anche il bilancio 1998, un rendiconto che si basa sostanzialmente sugli introiti legati al versamento di 1.000 lire da parte delle aziende per ogni domanda di adesione. Il conto economico '98 ha visto uscite per circa 931 milioni, ammontare su cui ha inciso soprattutto la spesa per modulistica e stampati diffusi a suo tempo tra i lavoratori. Il prossimo bilancio, su cui affluiranno invece i 4 versamenti trimestrali del 1999, vedranno finalmente un estratto conto inviato a ogni lavoratore associato, contenente la singola posizione contributiva. L'obiettivo -appena possibile- è quello di poter avere la possibilità, attraverso uno strumento informatico (internet) e una password (codice) di consultare trimestralmente gli aggiornamenti alla posizione contributiva individuale.

Eletti inoltre due nuovi componenti supplenti del Consiglio di amministrazione in sostituzione del dottor Antoniazzi, diventato componente effettivo (in sostituzione del dottor Carratù) e del dottor Maurizio Agazzi, divenuto responsabile operativo di Cometa. I nuovi entrati sono rispettivamente il dottor Luigi Calabria e Salvatore Biondo (per la parte sindacale).

Nello stesso giorno si è svolta la seduta del Consiglio di amministrazione  che ha varato il bando e il relativo questionario per la selezione dei gestori finanziari. Il bando sarà pubblicato il 14 aprile sulle pagine de "Il Sole 24 ore": i concorrenti avranno tempo fino al 4 maggio per presentare le offerte, dopodiché il Consiglio si  metterà al lavoro per selezionare i gestori in gara.

Affrontato infine il tema delle informazioni statistiche da fornire alle parti sociali, tema già dibattuto e su cui il Consiglio non ha ancora trovato una soluzione, sia per quanto riguarda i dati a disposizione del Consiglio stesso, sia per quelli a disposizione delle parti istitutive.


15 aprile 1999: Riunione nazionale Fiom sui fondi pensione. Relazione introduttiva di G.Ferrante; conclusioni di C. Damiano. Presentata alla riunione la bozza della guida pratica: La contribuzione a Cometa e la lettura della busta paga, realizzata da G. Ferrante e T. Tosoni. La guida -una volta ultimate le verifiche sulla completezza delle informazioni lì contenute-, potrà essere distribuita tra i delegati  e i rappresentanti sindacali territoriali per ovviare a errori e incompletezze d'informazione nella busta paga relative ai versamenti delle aziende pro Cometa.

Dopo la pubblicazione del bando ("Il Sole 24 Ore", del 14 aprile 1999) per la scelta di gestori finanziari, si profila la scelta compiuta da Cometa in termini d'impiego finanziario del patrimonio raccolto. All'interno di una gestione monocomparto, il patrimonio sarà suddiviso in tre profili d'investimento; il rendimento finale - trattandosi di un monocomparto - sarà dato da una media dei diversi profili, rispettivamente di tipo "conservativo", "reddito" e "crescita", ovvero contempleranno una crescente presenza di azioni (e una più contenuta presenza di obbligazioni) nei diversi profili.

Nel complesso la proposta potrà prevedere circa un 30% di azionario e 70% di obbligazionario.

Tra i problemi piu significativi che riguardano la vita del Fondo, c'è quello dell'informazione verso gli associati e i lavoratori metalmeccanici in genere. Materiali di propaganda sono stati prodotti per far presente che esiste  (a maggio) una possibilità di associarsi a Cometa (infatti è possibile accedere al fondo in due momenti dell'anno).

Lo sviluppo dei fondi pensione richiede un'informazione ampia e capillare che purtroppo non si ritrova sugli organi di stampa: sarebbe importante se la presidenza del Consiglio prevedesse una campagna d'informazione sui fondi pensione contrattuali.

Nel pomeriggio del 15 si è svolto un seminario organizzato dal Centro per la riforma dello Stato (Crs) su "Democrazia economica e fondi pensione", che ha visto la partecipazione dell'onorevole L.Pennacchi.

Presentata tra l'altro una relazione (T. Di Tanno) su La titolarizzazione del Tfr   per alimentare i fondi pensione, che ha analizzato i contenuti di un complesso disegno di legge che prevede tra l'altro la trasformazione (volontaria) del Tfr in titoli da far affluire ai fondi pensione (aperti e chiusi). Questo strumento dovrebbe contribuire a rinforzare il mercato finanziario e i fondi pensione stessi; inoltre dovrebbe indirizzare il Tfr a finalità più remunerative per il dipendente rispetto a quelle attuali.


29 aprile 1999: Cda di Cometa. Pervenuta al Consiglio la lettera di dimissioni del dottor L. Huck, supplente (di nomina sindacale) nel Consiglio. Al 19 aprile (giorno antecedente il 2° versamento trimestrale), i bonifici passati dalla banca depositaria sono 6.925 pari a lire 120.590.751.999. Di questi risultano assegnati alle aziende iscritte 6.529 (94,2%) e non assegnati 396 (5,7%). Al 29 aprile i bonifici (seconda contribuzione) sono 6.861 pari a circa 76,9 miliardi (immediatamente impiegati in "pronti contro termine"). In via di definizione presso Cometa il foglio di riscatto per il calcolo dell'importo da restituire agli aderenti in uscita dal Fondo in assenza del valore della quota.

La seduta del Consiglio si è soprattutto concentrata nel lavoro di messa a punto di una metodologia per la valutazione delle offerte che perverranno dai gestori finanziari entro il 4 maggio p.v.. Nella mattina del 29 aprile si è svolta a Milano un'Assemblea pubblica indetta da Fonchim (il fondo pensione dei chimici). Il Fondo ha oggi 85 mila aderenti e 1.300 aziende iscritte, 280 miliardi di patrimonio e nel corso del '98 (con l'impiego delle risorse in "pronti contro termine") ha ottenuto un rendimento del 4,5%. Dal 1° marzo '99 il patrimonio è stato investito al 70% nell'obbligazionario area euro e al 30% nell'azionario Italia, resto d'Europa, Usa e Giappone.


5 maggio 1999: Scaduti ieri i termini di presentazione delle domande da parte dei gestori finanziari che intendono partecipare alla gara promossa da Cometa. Sono giunte presso il Fondo oltre 30 offerte da parte di altrettanti gestori: presenti i più qualificati gestori oggi sul mercato. I concorrenti sono costituiti sia da assicurazioni che, soprattutto, da banche. Buona la presenza di istituti stranieri. Il Consiglio, da parte sua, ha messo a punto una griglia di valutazione degli aspetti qualitativi e quantitativi delle offerte avanzate. Una ulteriore riflessione è stata fatta su possibili conflitti d'interesse tra consiglieri e società finanziarie che dovessero essere selezionate (short list) o scelte tra le sei che gestiranno le risorse di Cometa: è chiaro che ove sussistano rapporti di consulenza o si faccia parte di organismi di banche, assicurazioni, gestori coinvolti nella selezione, tali rapporti vanno preventivamente dichiarati dei consiglieri dovranno astenersi dal partecipare a votazioni che riguardano i soggetti con cui avessero dei legami. Chiesta al Consiglio una riflessione sul tema degli investimenti etici: tema che dovrà trovare uno spazio adeguato negli orientamenti del Fondo (divieto di investire in azioni di aziende che sfruttano il lavoro minorile, in azioni di aziende che non rispettano i diritti sindacali vigenti nel paese di cui l'azienda fa parte ecc.) senza per questo limitare eccessivamente l'attività di investimento del Fondo.


5 maggio 1999

Il Collegato fiscale alla Finanziaria 1999: l'art. 3 sui fondi pensione Approvato dalle Camere il Collegato fiscale alla Finanziaria 1999. Con questo atto il governo si impegna a emanare – con effetto dal 1° giugno 2000 – uno o più decreti legislativi al fine di riordinare, tra l'altro, il regime fiscale della previdenza complementare (ma anche di disciplinare forme di risparmio individuali vincolate a finalità previdenziali, nonché di riordinare il regime del Tfr). Intanto si allarga la platea dei destinatari delle deduzioni previste per i fondi pensione. Con la normativa vigente i destinatari erano: lavoratori dipendenti, autonomi, liberi professionisti e soci lavoratori di cooperative. Ora, con l'approvazione del Collegato, sono compresi: soggetti non titolari di reddito di lavoro o di impresa (per esempio, casalinghe, disoccupati), imprenditori agricoli, soci lavoratori di cooperative con Tfr. Vediamo le innovazioni per alcuni dei soggetti e dei problemi citati. 1) A proposito del trattamento fiscale dei contributi dei lavoratori dipendenti, per quanto riguarda: a) il contributo del datore di lavoro la normativa continua a considerarla non utile alla formazione del reddito Irpef del lavoratore. La novità è nel fatto che sono deducibili dal reddito di impresa fino a 10 milioni annui (rimane da definire il limite percentuale della retribuzione annua: prima il limite era al 2%), a condizione che sia previsto un versamento da Tfr almeno di pari importo. Stesse innovazioni per il contributo del lavoratore. 2) Circa il trattamento fiscale dei contributi dei lavoratori autonomi e dei liberi professionisti, anche qui il Collegato prospetta la deducibilità dal reddito Irpef di un importo non superiore a 10 milioni (la percentuale prima era del 6% massimo, ora è da fissare; l'importo massimo prima era di 5 milioni). 3) Per i soci lavoratori di cooperative le novità sono identiche a quelle descritte nel punto 2), così come identica è la normativa ancora vigente. 4) Per i soggetti non percettori di reddito, la deduzione fiscale spetta al soggetto cui sono fiscalmente a carico. Circa il trattamento fiscale del versamento di Tfr, esso continua a non essere imponibile. In merito al trattamento fiscale della pensione, la normativa vigente prevede un imponibile Irpef pari all'87,5% dell'ammontare. Le nuove norme prevedono: a) nessuna imposizione sulla parte di pensione corrispondente ai rendimenti della gestione; b) imposizione Irpef per la parte corrispondente alla somma dei contributi versati. In merito al trattamento fiscale del capitale, la normativa vigente prevede la tassazione separata (aliquota con criteri Tfr, ad eccezione dei contributi del lavoratore se inferiori al 4% del reddito annuo). Il Collegato alla Finanziaria invece prevede, a condizione che la prestazione sotto forma di capitale sia di ammontare non superiore ad 1/3 del montante maturato (non si tiene conto di questo vincolo nel caso di riscatti): 1) nessuna imposizione sulla parte di capitale corrispondente ai rendimenti di gestione; 2) imposizione Irpef (tassazione separata) per la parte di pensione corrispondente alla somma dei contributi versati (è da chiarire se varrà ancora l'esenzione dei contributi del lavoratore nel limite del 4% del reddito annuo).


 7 maggio 1999: Riunione confederale Cgil sui fondi pensione e gli strumenti da adottare per una campagna di loro promozione. Le categorie partecipanti alla riunione reputano urgente la programmazione di iniziative (a mezzo stampa, radiofoniche e televisive) centrali (promosse dalle confederazioni m anche dalle istituzioni pubbliche) e periferiche che sostengano lo sviluppo dei fondi pensione.


Il Collegato al lavoro della Finanziaria 1999   Dopo il «Collegato fiscale» alla Finanziaria '99 - di cui abbiamo già dato notizia il 5 maggio - diamo qui conto di alcuni importanti contenuti presenti nel Disegno di legge approvato definitivamente dal Senato l'11 maggio u.s. Il provvedimento, noto come Collegato sul lavoro alla manovra finanziaria 1999, contiene significative disposizioni migliorative riguardo ai trattamenti in materia previdenziale complementare. In particolare all'art. 58, comma 8 si dà facoltà all'iscritto al fondo da almeno 8 anni di poter richiedere un'anticipazione dei contributi accumulati (quindi non solo la parte relativa al Tfr) per eventuali opere sanitarie e interventi straordinari riconosciuti, o per l'acquisto di prima casa di abitazione per sé e per i figli o per interventi previsti dalla Legge 457 dell '78 relativamente alla prima casa di abitazione. I fondi poi possono stabilire modalità di reintegro della pensione nel fondo, dando così la possibilità a chi lo vuole di ricostruirsi una posizione previdenziale complementare. Inoltre al comma c) vengono ampliati, in caso di decesso dell'iscritto, gli aventi diritto, in quanto si dà la possibilità di disporre «diversamente» da parte dell'iscritto stesso (si possono quindi indicare beneficiari diversi da quelli previsti dalla precedente normativa). Infine viene previsto (art. 71), attraverso una delega al governo da esercitarsi entro tre mesi, la possibilità di utilizzare ulteriori quote del Tfr accantonate annualmente per trasformarle in strumenti finanziari, ad esempio azioni (sempre previo accordo tra le fonti istitutive di fondi pensione e con il consenso esplicito del lavoratore interessato), che i fondi pensione possono affidare a dei gestori finanziari.


11 giugno 1999: Nell'ipotesi di conclusione della vertenza per il rinnovo del Ccnl a proposito di previdenza integrativa è previsto: 1) l'innalzamento della contribuzione a Cometa dall'1 all'1,20%; 2) l'innalzamento del versamento del Tfr dal 18 al 40%. Entrambe le novità saranno in vigore dal 1° gennaio 2000.  

Nei prossimi giorni pubblicheremo un testo più dettagliato e commentato sull'argomento.


Trasformazione del Tfr in titoli da destinare ai fondi pensione   30 giugno 1999. Sebbene ancora in via provvisoria, riteniamo utile ritornare sullo schema di decreto legislativo (presentato al Consiglio dei ministri il 16 giugno 1999) relativo alla cosiddetta "cartolarizzazione" (ovvero la trasformazione di liquidità in titoli cartacei, azioni, obbligazioni, ecc.) del Tfr, la cui approvazione definitiva è prevista entro il 21 agosto 1999. Come ricorda Tommaso Di Tanno (coordinatore del gruppo di lavoro del ministero del Tesoro per l’attuazione della delega sul Tfr), il decreto legislativo 58/98 nasce da una triplice constatazione:

1. la scarsa capacità di raccolta nel medio periodo dei fondi pensione (si stima che verranno raccolti solo 2.000 miliardi nel 2008: una stima, secondo noi, assai prudenziale);

2. l’inopportunità di sottrarre liquidità alle imprese, impegnate a crescere nel contesto dell’euro;

3. la sussistenza di un componente del costo del lavoro, il Tfr, utilizzabile per fini previdenziali.

Stanti queste premesse c’è da chiedersi qual è la proposta contenuta nello schema di decreto? Esso prevede che quote di Tfr possano essere trasformate in strumenti finanziari, titoli (azioni, obbligazioni ecc.). In che modo? Attraverso l’emissione di titoli da parte di società quotate; ovvero attraverso l’emissione di obbligazioni convertibili da parte di società che intendono quotarsi nel breve periodo (entro due anni); o ancora attraverso l’ingresso di operatori finanziari (in misura non inferiore al 10% del capitale con diritto di voto) nelle società non quotate; infine, attraverso il conferimento in contanti del Tfr ai fondi pensione (sia  " aperti " che " chiusi "). Compaiono quindi i fondi pensione, il cui ruolo (subito dopo quello del lavoratore che, attraverso un’adesione volontaria, esplicita e scritta, è colui che innesca il meccanismo) è determinante per la riuscita della proposta. Riassumendo, il credito che il lavoratore ha con l’azienda, rappresentato dal Tfr, viene conferito al fondo pensione (previa autorizzazione del lavoratore, che deve risultare già associato alla previdenza integrativa). Il fondo, con delibera del Consiglio di amministrazione e con il consenso dei gestori, può accettare questo conferimento. Quindi, il creditore lavoratore "trasferisce" il suo credito al fondo pensione, il quale a sua volta lo trasforma in titoli azionari od obbligazionari emessi dalla società (ovvero da società del gruppo, controllate o controllanti) che detiene le quote di Tfr. L’impresa in questione quindi continua a disporre delle somme accantonate (sotto la specie di titoli); il lavoratore dal canto suo alimenta la sua pensione complementare e il fondo pensione (attraverso i gestori specializzati) aggiungerà al proprio patrimonio i titoli acquisiti cercando di ricavarne i migliori rendimenti finanziari. Questo il meccanismo generale, vediamo ora qualche ulteriore aspetto.

- Intanto, come abbiamo visto, è il lavoratore che, attraverso un’adesione volontaria ed esplicita, innesca il meccanismo di trasformare i nuovi accantonamenti di Tfr in titoli. La sede in cui ciò avviene è quella della contrattazione. E’ a livello di contrattazione nazionale (e non di contrattazione aziendale: qui il testo provvisorio probabilmente subirà una delle possibili modifiche) che le "fonti istitutive", ovvero le organizzazioni sindacali, danno mandato alla contrattazione aziendale.

- In secondo luogo, come abbiamo già accennato, non solo il lavoratore sceglie se impegnare nuove somme di Tfr, ma anche gli altri soggetti coinvolti (fondo pensione e gestori finanziari) hanno facoltà di utilizzare o meno i titoli ricavati dal Tfr; valutano cioè sia la congruità che la compatibilità tra la proposta proveniente dall’impresa debitrice e le strategie di investimento del fondo.

- Infine, va ricordato che la nuova disciplina ha per ora carattere provvisorio, ovvero si applica solo al Tfr maturato negli anni tra il 1999 e il 2001.

Se a quest’ultima notazione si aggiunge che il provvedimento è limitato ai lavoratori dipendenti privati, si vede come la portata del provvedimento sia per ora circoscritta. Ciò nonostante va sottolineato come il provvedimento si muova nella direzione di potenziare il ruolo dei fondi pensione (anche se la nuova normativa va ancora definita in alcuni aspetti e quindi andrà valutata alla luce della versione definitiva) e di far crescere il rapporto tra impresa e mercati finanziari. Va peraltro ricordato come la comparsa di operatori istituzionali quali i fondi pensione si sia rivelata un’occasione di apertura del capitale a ristrettissima base sociale con notevoli benefici dal punto di vista di una sano proseguimento dell’attività imprenditoriale. Per completare il quadro vanno ricordati i vantaggi fiscali e normativi che deriverebbero dal conferimento di nuove quote di Tfr in strumenti finanziari previsti dal provvedimento in questione. - Intanto viene esteso il regime tributario del versamento annuale del Tfr ai fondi pensione anche ai nuovi meccanismi previsti dallo schema di decreto: fondo in sospensione di imposta per un importo non superiore al 3% delle quote destinate al fondo; per le aziende che non superano i 50 dipendenti il fondo in sospensione di imposta è elevato (con modalità da stabilire ogni anno entro il 31 marzo) in funzione compensativa. Si tratta di un’agevolazione di particolare interesse per le piccole imprese, poiché essendo per loro improbabile l’emissione di titoli, le facilita attraverso la detassazione (attraverso l’accantonamento di utili in sospensione d’imposta) di una quota di reddito correlata all’entità del Tfr conferito direttamente al fondo pensione.

- Nel momento in cui la cartolarizzazione del Tfr si trasforma in un aumento del capitale sociale della società, con emissione di azioni, l’aumento di capitale viene agevolato ai fini della Dual income tax (Dit), concorrendo a determinare la quota di reddito tassato al 19% (con il vincolo dell’aliquota media del 27%).

- Inoltre le operazioni di aumento di capitale sociale e le emissioni di prestiti obbligazionari sono assoggettate all’imposta di registro in misura fissa.

- Va ancora ricordato che nei casi di sottoscrizione di obbligazioni, la garanzia prevista dalla legge 297/82 (prestata dall’Inps), viene trasferita dal lavoratore al fondo: questo significa che laddove le operazioni non vadano a buon fine il Tfr è garantito dal fondo di solidarietà.

- Infine, va detto che per tutte le operazioni di conferimento i fondi pensione devono applicare i limiti previsti dalla legge 124/93.

Per il lavoratore il vantaggio è non solo e non tanto di ordine fiscale quanto finanziario. Come è noto il rendimento del Tfr è pari a ¾ del tasso di inflazione più 1,5 punti percentuali fissi: è quindi probabile che la gestione del fondo possa dare un rendimento superiore. Dal punto di vista fiscale il lavoratore fruisce dell’intassabilità della contribuzione versata al fondo attraverso il passaggio di Tfr, nonché di una tassazione alleggerita sui rendimenti della quota capitale del Tfr (da godere al momento della prestazione da parte del fondo pensione). Come è già desumibile da queste note, senza ricorrere alla lettura dell’articolato dello schema di decreto legislativo, si può intuire come la proposta presenti una sua intrinseca complessità, qualche elemento di rischio e di incertezza che speriamo vengano attenuati in fase di stesura definitiva. Dal lato opposto si possono positivamente intuire i vantaggi in termini di incentivazione allo sviluppo dei fondi e di stimolo nello spingere le aziende a quotarsi in Borsa. Restano quindi aperti una serie di rilevanti problemi, nel senso che aldilà di un ristretto numero di imprese attualmente quotate, la stragrande maggioranza delle imprese metalmeccaniche non accede a questo mercato. Anche per questo, pur contando su un’apertura delle imprese verso il mercato borsistico, potranno essere le obbligazioni (piuttosto che le azioni), più facilmente negoziabili, ad affermarsi. Ma, aldilà di questi pronostici e del fatto che sarà necessaria un’ampia campagna di informazione sia su questi nuovi strumenti che sulla previdenza integrativa in generale, campagna che dovrebbe vedere innanzitutto impegnato il governo (ma anche le confederazioni), visto che si tratta per l’appunto di ambiti che integrano il sistema previdenziale pubblico, resta il fatto nuovo dell’apertura di un versante nuovo tra impresa e mercati finanziari. Questo nuovo versante impegna anche le organizzazioni sindacali, chiamandole a cimentarsi su materie non tradizionalmente di propria diretta competenza, ma che rappresentano la traduzione concreta di un’esigenza tante volte affermata, allargare i mercati finanziari attraverso la creazione di nuovi soggetti istituzionali e non, finalizzati all’attività di investimento. La partita è aperta, si tratta di condizionarne gli sviluppi attraverso la partecipazione alle scelte.

Roma, 1 luglio 1999


5 luglio 1999. Con la riunione odierna del Consiglio di amministrazione di Cometa si conclude una nuova importante fase della costruzione del fondo di previdenza integrativa dei metalmeccanici. Sono stati infatti scelti i gestori finanziari del patrimonio del fondo ( circa 270 mld a inizio luglio ‘99). Anche se Cometa ha scelto per il momento una sola linea d’investimento – da cui la definizione di fondo monocomparto – ha voluto comunque, in vista del passaggio al multicomparto, fare anche la scelta di individuare tre profili d’investimento ( la cui media ci riporta all’unica linea d’investimento propria del monocomparto), una scelta che in un prossimo futuro renderà più agevole per gli associati potersi indirizzare verso linee d’investimento pienamente diversificate e alternative tra loro (proprie del multicomparto).A gestire il fondo (due gestori per profilo) sono stati chiamati Generali e Paribas per la parte del patrimonio cosiddetta "conservativa"; San Paolo-Imi e Europlus Credit Rolo (gruppo Unicredit) per il profilo cosiddetto "reddito"; Invesco-Aig e Cisalpina-Fineco (gruppo Bipop) per quello a "crescita".

I tre profili, come ormai noto, si distinguono per la diversa composizione di azionario e obbligazionario. Nel primo la quota di azionario potrà oscillare tra 0 e 10%; nel secondo potrà raggiungere un massimo del 30%, mentre nel terzo un tetto del 60% di investimento in azioni (quindi relativamente più rischiosa ma più redditizia). Come si può vedere nella rosa dei prescelti sono rappresentate sia banche che un’assicurazione che società finanziarie, sia italiane che straniere: nell’insieme si tratta di un quadro articolato di soggetti di primaria importanza, come d’altronde lo era l’insieme dei 33 candidati che si erano presentati alla gara. Come si è giunti a questa scelta? Il percorso è iniziato, per così dire, con la pubblicazione su "il Sole-24 Ore" del 14 aprile ’99 del bando di gara, cui bisognava rispondere entro il 4 maggio da parte dei soggetti interessati e in possesso dei requisiti descritti nel bando stesso. Tra i requisiti richiesti era anche necessario rispondere ad un approfondito questionario (contenente la richiesta di informazioni sia di carattere quantitativo che qualitativo). Le risposte al questionario (da inviare sia per scritto che su dischetto) sono poi state tradotte (dalla commissione incaricata dal Consiglio) in punteggio e quindi in una graduatoria che ha portato all’individuazione di una short list di 6 gestori per ogni profilo d’investimento (in realtà meno di 18 poiché alcuni candidati comparivano in più profili, mentre la scelta fatta a monte dal Cda era quella che un soggetto non potesse gestire più di un profilo). Dopo questa fase sono state esaminate le proposte di asset allocation (strategia d’investimento) da parte dei candidati rimasti in gara e sono state analizzate infine le commissioni richieste per gestire il singolo profilo. Da questo percorso (che ha visto riunirsi la commissione preposta numerose volte tra i primi di maggio e i primi di luglio) è scaturita la scelta finale che abbiamo sopra riportato. Il gruppo Generali è un complesso di oltre 500 società facenti capo alle Generali di Trieste; si tratta della prima compagnia d’assicurazioni italiana e della terza europea. Il bilancio consolidato presenta un utile, per la capogruppo, di 1.731 mld, mentre i premi consolidati hanno raggiunto i 63.000 mld. La raccolta complessiva proviene per il 25% dall’Italia e per il 75% dall’estero   Paribas, banca francese, ha una clientela costituita da compagnie di grandi e medie dimensioni, istituti governativi centrali ed investitori istituzionali. Il capitale sociale è di circa 4.647 mld e si contano 19 filiali fuori dalla Francia e 27 uffici di rappresentanza; in Italia è presente dal ’79 ed ha una sede a Milano. Il mandato per la gestione del fondo Cometa sarà gestito da Paribas Asset Management Sgr spa, con sede appunto a Milano.   Sanpaolo Fondi- Gestioni mobiliari è operativa dal 1985, amministra oltre 105.000 mld detenendo la leadership del mercato Italiano. Europlus è la struttura di asset management (risparmio gestito) del gruppo bancario Unicredito italiano. E’ composta da due società, entrambe controllate dal gruppo Unicredito: Europlus UniCredit Rolo Sgr spa (società di gestione del risparmio con sede a Milano) e Europlus Research and Management Ltd (con sede a Dublino). Il patrimonio gestito è pari a 140 mila mld. L’approccio di Europlus si basa su una gestione attiva dei portafogli, cui fanno capo 50 specialisti degli investimenti, 10 risorse dedicate all’ufficio studi e 15 analisti azionari. Invesco, tramite Amvescap, è leader mondiale nel campo delle società di Asset Management specializzate e quotate con oltre 505.000 mld. gestiti per conto terzi. Aig (Global Investment Corporation), società di Asset Management, ha una capitalizzazione di borsa pari a 144 mld di dollarie ha raggiunto nel 1998 utili netti di 3.8 mld di dollari. Cisalpina Gestioni fa parte dal ’95 del gruppo Bipop-Banca popolare di Brescia. A fine ’95 risale anche la sigla di una joint venture con la Putnam Investment di Boston; oggi Putnam detiene il 20% del capitale sociale di Cisalpina. Per la gestione dei prodotti Cisalpina ha conferito delega alla Putnam Investment per la linea internazionale e alla Fineco Sim per la linea domestica. Fineco Sim opera all’interno del gruppo Bipop quale intermediario abilitato alla Borsa Valori di Milano. Come è stato già accennato, a Cometa sono pervenute 33 offerte, 13 delle quali non sono state ammesse alla selezione successiva per mancanza di dati o per discordanza e non coerenza dei diversi dati indicati dal candidato nella documentazione presentata. Tra gli aspetti qualitativi esaminati possono essere ricordati: gli assetti, il monitoraggio, il back office, l’organizzazione, i curricula,i conflitti d’interesse, il reporting. Tra quelli quantitativi: i volumi, le performances, il n. dei portafogli, la dimensione media, i clienti persi e quelli acquisiti, ecc. Si è trattato di un lavoro complesso, che ha impegnato a fondo le competenze professionali esistenti nel Consiglio di amministrazione e che è stato portato avanti in modo trasparente e con spirito unitario: sarebbe quindi un peccato se i fondi chiusi contrattuali che si accingono a compiere lo stesso percorso non si avvalessero dell’esperienza fatta dal Consiglio di Cometa. Tanto più se si tiene conto che i soggetti concorrenti erano tutti qualificati e quindi la scelta è avvenuta tra società con caratteristiche molto equilibrate. Il prossimo passo vedrà la formulazione e poi l’invio da parte del Cda di Cometa delle ipotesi di convenzione con i gestori finanziari alla Commissione di vigilanza. C’è da sperare che, come in passato, questa proceda celermente nei confronti di Cometa, di modo che a settembre possa essere predisposto l’invio all’investimento delle risorse accumulate da Cometa.


7 luglio 1999: Presentato all'Università Bocconi il nuovo Pension Forum, un'unità che avrà il compito di produrre studi, ricerche e attività di formazione intorno ai fondi pensione, a cominciare dalla riforma della tassazione del risparmio previdenziale. Il forum verrà diretto dai professori Sergio Paci e Aurelio D. Candian.


12 luglio 1999: L'Osservatorio confederale sui fondi pensione (formato da Cgil, Cisl, Uil e Confindustria) per aumentare il carattere operativo dell'organismo ha deliberato l'allargamento dell'Osservatorio ai tre fondi già operativi (Cometa, Fondenergia e Fonchim). Tra gli argomenti più urgenti da trattare ci sarà la delega fiscale, ovvero il complesso di provvedimenti che dovrebbero agevolare il varo e il rafforzamento dei fondi attraverso norme che ne rendano sempre piùconveniente l'utilizzo. Riproposta in alcuni interventi la necessità di istituire un'associazione dei fondi, giudicata da altri (Lapadula, Ferrante) prematura visto l'esiguo numero di fondi effettivamente operativi. Oggi appare preferibile potenziare l'Osservatorio, come appunto si sta facendo,  e accelerare la partenza di strumenti come il Mefop (società per lo sviluppo del mercato dei fondi pensione), presieduto dal prof. M. Messori, istituto voluto dal ministero del Tesoro, proprio per approfondire le tematiche legate alla vita dei fondi. Il primo appuntamento è previsto per il 14 luglio 1999 su "il contributo del Tfr allo sviluppo dei fondi pensione".


14 luglio 1999: Prima iniziativa pubblica a Roma del Mefop, società per lo sviluppo del mercato dei fondi pensione. La nuova struttura nasce da una convenzione tra ministero del Tesoro e Mediocredito centrale spa e ha l'obiettivo di contribuire all'affermazione della previdenza complementare costruendo un efficace canale tra i fondi, il mercato e le istituzioni. Gli ambiti di lavoro del Mefop riguardano l'impostazione della metodologia finanziaria e i temi dell'organizzazione finanziaria. La prima iniziativa seminariale - come si è detto - ha riguardato il tema della trasformazione del Tfr in titoli da destinare ai fondi pensione, tema su cui esiste uno schema di decreto legge in via di approvazione di cui abbiamo recentemente dato notizia e valutazioni su questo sito. All'iniziativa sono tra gli altri intervenuti T. Di Tanno, estensore della proposta e consulente del ministero delle Finanze; L. Pennacchi, ex sottosegretaria al Tesoro; Cgil, Cisl, Uil e Confindustria; M. Messori, presidente del Mefop spa. Di Tanno ha ricordato il significato e gli obiettivi della proposta (vedi 30 giugno 1999) e ha ricordato come il provvedimento contempli anche la possibilità per le imprese di versare direttamente liquidità ai fondi (ricevendo lo stesso le facilitazioni fiscali previste) per le imprese che avessero difficoltà/impossibilità a trasformare il debito in titoli. Il provvedimento - ha proseguito Di Tanno- persegue due obiettivi fondamentali: quello di irrobustire i fondi (che sono lenti nel partire e hanno patrimoni contenuti) e quello di aprire l'impresa al capitale di rischio (quotandosi in borsa e aprendosi in termini di proprietà a nuovi soci). Questi due elementi costituiscono insieme punto di forza e di debolezza del provvedimento in via di approvazione. Cipolletta, direttore generale di Confindustria, ha fatto presente la difficoltà di perseguire contemporaneamente questi due importanti e distinti obiettivi, invitando a puntare invece su maggiori incentivi fiscali per le imprese (superDit) e per i lavoratori. Siamo dunque di fronte a un provvedimento buono nelle intenzioni ma inefficace nella pratica perché provvisto di troppe velleità e di pochi strumenti, uno strumento illuministico? Non crediamo. Intanto bisognerà attendere il testo definitivo, che sarà varato entro agosto e che potrà contenere significative variazioni rispetto al testo provvisorio; poi non può essere sottovalutato il valore dei due obiettivi fondamentali insiti nel provvedimento: ampliare il ruolo dei fondi e favorire l'apertura delle imprese al mercato. Forse il provvedimento non contiene la soluzione tout court a questi problemi complessi ( in particolare il secondo), ma ha il merito di favorire primi innovativi spezzoni di soluzione. Certo, i fondi non potranno essere "invasi" da titoli e risorse di imprese di cui magari gli associati a un determinato fondo sono dipendenti: un'eventualità del genere potrebbe creare più di un problema. Il provvedimento contempla però esplicitamente l'eventualità che lo smobilizzo di ulteriori quote per la trasformazione in titoli debba trovare l'assenso del lavoratore, del fondo, delle imprese e del gestore finanziario. Un filtro così messo pone al riparo in partenza da rischi non voluti e permetterà, si spera, sempreché lo si voglia e non si nasconda in realtà la resistenza delle imprese a ulteriori impieghi del Tfr, di trovare il modo corretto per realizzare gli obiettivi fondamentali del provvedimento (cui, certo, non faranno male più significativi sgravi fiscali).


14 settembre 1999: Riunione nazionale Fiom sui fondi pensione (Cometa, Fondapi, Artifond e Cooperlavoro). Descritte da C. Damiano le novità contenute nel contratto nazionale rinnovato l’8.6.’99. In particolare il passaggio dell’aliquota contributiva minima per tutti i lavoratori iscritti a Cometa dall’1 all’1,2% a decorrere dall’1.1.2000 e il passaggio della quota accantonata di Tfr dal 18 al 40%.   IL TESTO DEL CONTRATTO RINNOVATO CONTERRA’ LO STATUTO DI COMETA!!!   C. Palmieri, della Fiom nazionale, ha svolto una comunicazione sullo stato di avanzamento di Fondapi e Artifond, mentre G. Ferrante, del CdA di Cometa, si è concentrato su quest'ultimo fondo. A questo proposito possiamo ricordare che Cometa è ormai in prossimità dei 300mila iscritti (7.615 le aziende associate) e che avendo fatto in luglio la scelta dei 6 gestori finanziari ed avendo nello stesso mese inviato alla Commissione di vigilanza le bozze di convezione con i gestori affinché vengano valutate e approvate, all’inizio del mese di novembre sarà operativa l’attività finanziaria del fondo. Si tratta di un passaggio importante che vede l’entrata nel pieno delle funzioni da parte di Cometa a poco più di un anno dall’insediamento del CdA. Le attività della banca depositaria e del gestore amministrativo vengono sempre più messe a punto, anche se permangono, come inevitabile, alcuni problemi che stanno già per essere avviati a soluzione. Qualche problema permane circa i bonifici compilati dalle aziende e inviati direttamente alla banca depositaria o a questa tramite la banca d’appoggio di cui si serve la singola azienda per le consuete operazioni: aldilà di altri possibili disguidi, resta che la certificazione rappresentata dal bonifico (contenente la somma versata dall’azienda a ogni scadenza trimestrale) è una certificazione povera di informazioni, in particolare se vi fosse contenuto il codice fiscale dell’emittente, si risalirebbe a questo con facilità. Anche per quanto riguarda le distinte (ovvero la certificazione con il nominativo dei singoli associati che hanno versato) permane qualche problema. Ci sono aziende che fanno il bonifico (che dà la somma totale dei versamenti per azienda) ma poi non inviano la distinta (nonostante i ripetuti solleciti).Tra le novità positive vi è che il gestore amministrativo sta per varare, nell’ambito del sito Internet di Cometa gestito dall’Andersen Consulting (www.cometafondo.it), riservato alle imprese, un nuovo spazio in cui finalmente la singola impresa, sulla base di un codice inviatogli, potrà leggere la propria situazione dei versamenti via via aggiornata. Per l' inizio del nuovo anno è atteso un pari strumento a disposizione dei singoli lavoratori associati: è chiaro che a quel momento dovrà essere pronto uno sportello territoriale, con orari e competenze certe, cui il lavoratore potrà rivolgersi, essendo lo strumento Internet non alla portata di tutti.


22 settembre 1999: Iniziativa pubblica di Cometa a Roma dal titolo: "Cometa: il fondo pensione per 1.200.000 lavoratori dell’industria metalmeccanica". Il presidente del CdA nell’introdurre i lavori, dopo aver ricordato le tappe recenti superate da Cometa, ha fatto presente come, con l’autorizzazione da parte della Covip delle convenzioni con i gestori finanziari, Cometa comincerà ben presto ad operare con pienezza di strumenti. Affinché si dimostri che investire in Cometa è conveniente è necessario avere una consistente massa critica di potenziale base associativa, e questa Cometa la possiede: siamo ormai sulla soglia dei 300.000 iscritti al fondo (e presto nuove campagne promozionali consentiranno di superare questo traguardo). E’ QUINDI IMPORTANTE CHE LE STRUTTURE REGIONALI E PROVINCIALI DELLA FIOM SI DISPONGANO (OVE POSSIBILE CON ACCORDI UNITARI) A PREPARARE AZIONI PROMOZIONALI E INFORMATIVE PER FAVORIRE NUOVE ADESIONI A COMETA IN CONCOMITANZA DELLA "FINESTRA" CHE CONSENTE L’INGRESSO AI NUOVI ASSOCIATI ENTRO NOVEMBRE!!!   Secondo punto di forza – ha ricordato il presidente De Puppi – è la contribuzione aggiuntiva che viene conferita dalle aziende solo ai sottoscrittori del fondo. Terzo punto di forza è l’assenza di profitto per Cometa e il massimo profitto per gli associati: infatti sui rendimenti graveranno solo i costi vivi di gestione. Inoltre va ricordato che fino ad oggi (’98 e ’99) il fondo non ha richiesto alcuna quota associativa ad aziende e lavoratori. Quarto punto di forza è la qualità dei gestori. E per raggiungere il massimo risultato Cometa passerà, appena possibile, al multicomparto, per dare la possibilità ai soci di scegliere i profili di rischio più congeniali alla loro situazione finanziaria e all’età. Il presidente del CdA di Cometa ha concluso ricordando come sia importante stimolare la presa di coscienza dei giovani verso logiche di investimento non speculative per assicurare un futuro più stabile. Il convegno ha visto la partecipazione oltre che del presidente della Commissione di vigilanza (Covip), Mario Bessone, anche dei gestori e delle parti sociali attraverso due "tavole rotonde". Per il governo è intervenuto il sottosegretario al Lavoro, Raffaele Morese che ha evidenziato l’importanza crescente delle pensioni integrative nel processo di riforma del sistema pensionistico. Ha inoltre ritenuto "superato" il dibattito che prevede la possibilità di un inserimento del Tfr in busta paga, mentre si è dichiarato favorevole a un dirottamento volontario del Tfr verso le pensioni integrative per aumentarne il rendimento e migliorarne l’utilizzazione. Infine ha confermato la disponibilità del governo ad avviare una campagna di sensibilizzazione dell’opinione pubblica verso la previdenza integrativa.Nel pomeriggio si è tenuta una seduta del Consiglio di amministrazione di Cometa, che ha tra l’altro ratificato la nomina di Maurizio Agazzi a Direttore del fondo Cometa e ha approfondito gli aspetti tecnici delle convenzioni con i 6 gestori finanziari.


4 ottobre 1999: Alleghiamo qui di seguito copia dell'accordo sottoscritto dalle parti istitutive il fondo di previdenza complementare Cometa, relativo alle modalità applicative dei risultati raggiunti in materia nell'ultimo rinnovo di categoria. Con l'occasione vi ricordiamo che con la fine di novembre scade la possibilità semestrale d'iscriversi a Cometa: è necessario quindi attivare a livello locale tutte le iniziative e i materiali promozionali.

ACCORDO TRA LE PARTI ISTITUTIVE DI COMETA

A decorrere dall'1/01/2000 la contribuzione a Cometa sarà adeguata secondo le percentuali stabilite dall'accordo di rinnovo del contratto collettivo di categoria dell'8 giugno 1999. La contribuzione a carico dell'azienda sarà innalzata all'1,2% della retribuzione convenzionale. Per le modalità di calcolo del contributo rimangono in vigore le disposizioni contenute nell'accordo 8/05/1998. Il TFR da versare a Cometa, per i lavoratori già occupati alla data del 28/04/1993, varierà dal 18% al 40% (in percentuale sulla retribuzione utile per il calcolo del TFR si passerà dall'1,24% al 2,76%); per i lavoratori neo-occupati alla data del 28/04/1993 che aderiscono a Cometa rimane confermata l'integrale destinazione del TFR maturando. Dal 1° gennaio 2000 la contribuzione a carico del lavoratore sarà innalzata secondo le seguenti modalità: - lavoratore che ha scelto il contributo minimo: dall'1% all'1,2% della retribuzione convenzionale; - lavoratore che ha scelto il contributo massimo: dall'1,24% al 2%, della retribuzione utile al TFR. Il lavoratore che intende mantenere il proprio contributo nella misura dell'1,24% dovrà darne comunicazione scritta all'azienda entro il 30/11/1999 con effetto dal 1° gennaio 2000 ovvero entro il 28 febbraio 2000 con effetto dal 1° aprile 2000. A cura dell'azienda dovrà essere data comunicazione a Cometa con le modalità che il Fondo indicherà in apposita circolare. Il lavoratore che aveva, in precedenza, scelto a suo carico la contribuzione minima potrà chiedere di variare la stessa portandola alternativamente all'1,24% o al 2%; tale variazione di contribuzione a carico del lavoratore sarà consentita annualmente e si effettuerà con la manifestazione della propria volontà all'azienda da effettuarsi entro il 30 di novembre con decorrenza dal 1° gennaio successivo. Allo scopo di introdurre ulteriori elementi di flessibilità nel rapporto fra iscritti e fondo, le parti istitutive, in occasione della prossima emanazione del nuovo regime fiscale relativo alla previdenza complementare valuteranno la possibilità di variare, anche in diminuzione, l'aliquota contributiva su scelta volontaria del lavoratore. A partire dal gennaio 2000 le aziende esporranno in luogo accessibile ai lavoratori, fotocopia del bonifico trimestrale effettuato a Cometa entro i 15 giorni successivi all'avvenuto versamento.

Per completare l'informazione riportiamo qui di seguito il collegamento al fac simile del modulo da compilare a cura dei lavoratori già iscritti a Cometa: il modulo contiene le variazioni che scaturiscono dall'accordo contrattuale sopra riportato.

Vai al modulo per la scelta contributiva di Cometa.


20 ottobre 1999: Riproduciamo qui di seguito la lettera sottoscritta da Fim, Fiom, Uilm che accompagna la proposta di volantini e/o volantoni da realizzare a cura delle strutture territoriali.

E' importante produrre il massimo sforzo di informazione e propaganda per aumentare, nell'interesse dei lavoratori, le adesioni a Cometa.


  FIM-CISL FIOM-CGIL UILM-UIL

Segreterie nazionali

  Cari amici e compagni, allegati alla presente troverete dei materiali (fac-simile manifesto, locandina e testo per un volantino) utili a rilanciare la campagna di adesione a Cometa. Infatti novembre è l’ultimo mese dell’anno utile a far scattare la contribuzione dal gennaio successivo ed i lavoratori vanno sollecitati ad aderire perchè questo, come più volte detto, è nel loro stesso interesse. Cometa ha raggiunto le 300.000 adesioni e l’obiettivo realistico che ci poniamo per l’anno 2000 è di raggiungere il traguardo dei 500 mila iscritti. Cercheremo nel tempo di darvi quanti più strumenti possibili per meglio organizzare questo lavoro, certi che tutte le strutture sindacali si impegneranno al massimo.

Segreterie Nazionali

Fim-Cisl          Fiom-Cgil            Uilm-Uil


Vai al volantino n.1 | Vai al volantino n.2


29 ottobre 1999: Riportiamo qui di seguito il documento relativo alla procedura di sanzionamento per morosià nelle contribuzioni, documento approvato dal Consiglio di amministrazione di Cometa.

1 Ambito di riferimento

La procedura si applica a tutte le aziende che effettuano i versamenti in ritardo rispetto alla datastabilita. Tale procedura è applicabile anche per versamenti parziali tardivi, a prescindere dalla causa del ritardo. Si precisa che un versamento deve essere considerato in ritardo quando o la data valuta o la data di effettuazione del bonifico risultino successive alla data di dovuto pagamento (principio della data disponibilità di cui alle Disposizioni Contabili emanate dalla COVIP)

2 Entrata in vigore

La procedura entrerà in vigore il 1/1/2000. E' necessario pertanto renderla nota alle aziende con apposita circolare.

3 Calcolo dall'ammontare dei versamenti

3.1 Ritardato versamento: danno individuale e danno collettivo Il pagamento tardivo provoca due tipologie di danni: - Fa sì che vengano (eventualmente) acquistate un numero di quote inferiore a quanto spettante per un pagamento puntuale (danno individuale) - Danneggia il Fondo in quanto deve processare una pratica di morosità (danno collettivo).

3.2 Interessi di mora (danno collettivo) L'azienda dovrà versare a Cometa un importo pari agli interessi di mora nella misura del tasso legale di interesse per il periodo del ritardo. Tale importo dovrà essere versato su un conto corrente specifico (sempre presso MPS), distinto rispetto a quello dei contributi. Gli importi ricevuti dal Fondo a titolo di interessi di mora saranno contabilizzati come sopravvenienza attiva e saranno destinati alla copertura degli oneri amministrativi del Fondo.

3.3 Danno individuale Oltre alla contribuzione dovuta da versare con le modalità consuete, l'azienda dovrà versare a Cometa un importo calcolato applicando al contributo la percentuale di incremento dal valore della quota registrato nel periodo di tardivo versamento. Per il calcolo della maggiorazione sarà messo a disposizione delle aziende un apposito indice di rivalutazione aggiornato a cadenza mensile. Dal momento che il calcolo della quota sarà a cadenza mensile, il danno individuale sarà dovuto solamente nel caso in cui il ritardo superi il giorno di ricalcolo della quota. Il versamento dovrà essere effettuato sullo stesso conto corrente utilizzato per il versamento delle contibuzioni. L'importo versato sarà destinato all'acquisto di quote a favore degli aderenti danneggiati a causa del ritardo nella contribuzione. A fronte dell'importo da versare a titolo di risarcimento, l'azienda dovrà altresì inviare al Service Amministrativo la corrispondente distinta. Quest'ultima dovrà distinguersi dalle normali distinte di contribuzione e dunque sarà riconoscibile come distinta per risarcimento danno. Per pubblicazione dell'indice di rivalutazione sono possibili diverse soluzioni: - Pubblicazione sul sito internet del Fondo - Attivazione di un numero telefonico come risponditore automatico (166) - Divulgazione in occasione della spedizione di circolari (come allegato) - Divulgazione a cura delle Parti Istitutive

4 Informazione all'aderente L'aderente risulta a conoscenza del pagamento tardivo da parte dell'azienda. Le sue fonti informative al riguardo sono due: - Estratto Conto - dove gli importi versati a titolo di risarcimento danno individuale saranno evidenziati come tali - Consultazione del sito Internet del Fondo alla sezione dedicata agli aderenti (in rilascio contestualmente all'invio dell'estratto conto 1999).


2 dicembre 1999: Si tiene a Milano l’Assemblea dei delegati di Cometa, prima in forma ordinaria, poi in forma straordinaria. La seduta ordinaria viene aperta dal presidente del Cda che ricorda come la struttura di Cometa sia formata dal direttore e da due impiegate. Pur confermando l’obiettivo di mantenere la struttura snella, affidando al massimo i compiti al gestore amministrativo (Andersen Consulting), nel 2000 si procederà con ogni probabilità a una nuova assunzione. Al 20 ottobre la contribuzione a Cometa ammonta a circa 380 miliardi. Cometa è in attesa per la metà di dicembre dell’approvazione da parte della Covip delle convenzioni con i gestori finanziari: una volta ottenuta, Cometa potrà svolgere in totale pienezza i suoi compiti e in particolare iniziare l’attività di investimento vera e propria. Purtroppo la concessione dell’autorizzazione era stata promessa per settembre, ma la Commissione di Vigilanza ha ritenuto di dover prorogare tale termine, nonostante il Cda di Cometa avesse fatto ogni sforzo per guadagnare tempo, variabile in questa fase particolarmente importante agli occhi dell’opinione specializzata.>La previsione è che l’attività finanziaria inizi con gennaio 2000. Per far fronte ai compiti crescenti, Cometa da maggio 2000 si trasferirà in una nuova sede, più grande, collocata sempre a Milano. A proposito di costi di gestione, va ricordato che il ’99 si chiude senza aver chiesto agli aderenti nessuna quota di partecipazione alle spese (quota associativa annuale). Il budget di spese per il 1999 di 3 miliardi è stato rispettato e finanziato attraverso l’utilizzo delle quote di iscrizione. Per il 2000 è stata approvata una quota associativa di 24.000 lire, pari a 1000 lire mensili sul contributo aderente e un pari importo sul contributo azienda (quindi al di sotto delle 40.000 lire previste dalle parti istitutive). Decisi inoltre i compensi per il 2000 per i componenti il Cda (nel ’99 vi è stato solo il rimborso delle spese di viaggio) e per il ’99 e 2000 per il collegio dei Revisori. Alla fine di novembre risultano associati a Cometa circa 300.000 lavoratori, 7.800 aziende e 10.000 stabilimenti. Il primo estratto conto verrà inviato agli aderenti dopo la chiusura del bilancio ’99 (e non oltre il 31 marzo 2000). Si sta predisponendo (da parte di Cometa) un servizio informazioni (call center) per far fronte ai quesiti che sorgeranno dopo la consegna dell’estratto conto. Con l’estratto conto sarà inviata la password personale affinché l’aderente possa verificare sul sito internet la propria posizione. Confermata da parte di Cometa la disponibilità a fornire supporto formativo alle parti istitutive. Alla relazione del presidente hanno fatto seguito una serie di interventi da parte dei delegati, in particolare da parte di quelli rappresentanti i lavoratori soci. In particolare, tra gli altri, Lorusso (Netsiel) ha chiesto chiarimenti al presidente (dottor De Puppi) su una sua intervista apparsa su "il Sole 24 Ore" del 24 novembre 1999 in cui si dava conto dell’importante risultato di un rendimento ’99 presumibile del patrimonio di Cometa pari, se non superiore, al 3,5% (attraverso un impiego delle risorse sostanzialmente attraverso "pronti contro termine"). A corredo di questo risultato nell’intervista si affermava che i fondi chiusi rappresentano "un passaggio obbligatorio verso i fondi aperti che potranno essere più vantaggiosi fra qualche anno…". Inoltre si aggiungeva in altra parte dell’intervista che "dopo questa prima fase di rodaggio, le parti sociali devono fare un passo e pur senza perdere il controllo devono affidare a gestori professionali la guida dei fondi". Bossi (Num) ha ricordato la necessità che Cometa controlli che le aziende riportino chiaramente in busta paga la contribuzione a Cometa (quota lavoratore, quota azienda, quota Tfr) per evitare possibili successivi contenziosi. Foschi (Alenia) e Di Roberto (Lucchini Sider) hanno sottolineato l’esigenza di avere la disponibilità periodica di dati scomposti a livello di stabilimento perché questi costituiscono un indispensabile strumento per fare proselitismo nei territori. Foschi ha inoltre chiesto come si pensava di recapitare l’estratto conto al lavoratore iscritto. Su questo punto il direttore, Agazzi, ha risposto che l’intenzione era quella di recapitarlo in busta chiusa tramite l’azienda (con risparmio di costi) là dove l’azienda ha versato regolarmente; di inviarlo direttamente a casa del lavoratore là dove l’azienda è risultata inadempiente.   Nel corso dell’assemblea ordinaria si è proceduto all’elezione del membro supplente del Cda (Eros Panigali), in sostituzione del dimissionario dottor H. Laurent. Approvata la proposta di società di revisione contabile (art.8, punto F dello Statuto): scelta la Kpmg spa che ha presentato le migliori offerte tra le società contattate. Come già ricordato sono state anche approvate la quota associativa per l’anno 2000 e i compensi per il Cda (150 milioni lordi) per il 2000 e per i revisori dei conti. Deliberati inoltre i criteri per le sanzioni amministrative e tributarie riferibili agli amministratori, ai rappresentanti e ai dipendenti che le hanno commesse: Cometa assumerà il carico dell’eventuale debito per le violazioni commesse senza dolo o colpa grave nell’esercizio delle proprie funzioni (art.11, comma 6, Dlgs. 472/97). Nel corso dell’Assemblea straordinaria (art.16) con l’aggiunta della possibilità di effettuare riunioni del Consiglio mediante sistemi di collegamento in teleconferenza ed in videoconferenza. Un’ulteriore modifica dello Statuto ha riguardato l’art.24 dedicato alle anticipazioni. Nella nuova formulazione, al comma 1 si afferma che: "il lavoratore associato per il quale da almeno 8 anni siano accumulati contributi, può chiedere un’anticipazione per eventuali spese sanitarie per terapie ed interventi straordinari riconosciuti dalle competenti strutture pubbliche ovvero per l’acquisto della prima casa di abitazione per sé o per i figli, documentato con atto notarile, nei limiti dell’intero ammontare della sua posizione pensionistica.


13 dicembre 1999. La Commissione di vigilanza sui fondi pensione (Covip) approva e autorizza le convenzioni con i gestori finanziari che si occuperanno dell’impiego concreto delle risorse di Cometa , secondo i principi generali individuati dal Consiglio di amministrazione.

www.cometafondo.it