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Fondo pensione
complementare
per le lavoratrici e i
lavoratori metalmeccanici
dell'industria privata e
dell'installazione di impianti
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a cura di
Gianni Ferrante
La fase attuativa
(1998-1999)
Questa seconda fase può essere fatta
iniziare il 2 settembre 1998, allorché il Consiglio di amministrazione iniziale o
"provvisorio" dà comunicazione dellavvenuta elezione (tramite voto
postale) dellAssemblea dei soci (attraverso lapposita commissione
elettorale). Dei 30 delegati che rappresentano in Assemblea i lavoratori associati, 28
sono attribuiti alla lista Fim, Fiom, Uilm, Fismic, che ha riportato il 90.7% dei voti e 2
alla lista Ugl metalmeccanici con l8.4%; la terza lista concorrente, Failms-Cisal ha
riportato lo 0.9% dei voti e nessun seggio.
Il 18 settembre 1998 lAssemblea
dei soci elegge il Consiglio di amministrazione definitivo (il cui elenco è
riportato nel capitolo "gli organi del Fondo") e tra i componenti il Consiglio
nomina il presidente e il vice presidente (nel corso della 1a seduta del Cda, il 6
ottobre).
Lattività
del Consiglio di amministrazione e i principali avvenimenti
6 ottobre 1998: la prima riunione del Cda
elegge il presidente e il vice presidente. Si verifica inoltre la sussistenza dei
requisiti di onorabilità e di professionalità dei componenti il Cda e del Collegio dei
revisori dei conti.
23 ottobre 1998: seconda seduta del Cda.
Si decide tra laltro che per il 1999 i componenti il Consiglio non riceveranno alcun
emolumento (escluso il rimborso delle spese di viaggio), onde non sottrarre risorse al
Fondo. I revisori dei conti avranno invece diritto a un compenso pari alla tariffa minima
stabilita dal loro ordine professionale.
Il 27 ottobre 1998 lAssemblea
dei soci di Cometa si riunisce nuovamente per apportare le ultime modifiche allo
Statuto necessarie allapprovazione del Fondo stesso da parte della Commissione
di vigilanza.
11 novembre 1998:
la Commissione di vigilanza riconosce
e autorizza allesercizio il Fondo di previdenza complementare dei
metalmeccanici (di cui approva definitivamente lo Statuto). Questo passaggio fondamentale
consentirà tra laltro di applicare pienamente lAccordo dell8 maggio
1998 stipulato tra le parti istitutive di Cometa, che permetterà il versamento della
contribuzione mensile a carico dellimpresa e la quota mensile di
Tfr a partire dal 1° luglio 1998 a favore di quei
lavoratori che abbiano aderito a Cometa entro il 30 giugno 1998.
Nello stesso giorno il Consiglio di amministrazione di Cometa
riunito esamina lo stato di avanzamento della ricerca della Banca depositaria e i criteri
da seguire.
Maurizio Agazzi viene nominato dal Cda di Cometa, responsabile
per la gestione operativa del Fondo.
24 novembre 1998:
prosegue lattività di
selezione e scelta della banca depositaria. Il Cda seleziona un primo gruppo di aziende
che concorrono per il ruolo di gestore amministrativo.
Dal 24 al 27 novembre 1998 si svolge a Chianciano un corso
di formazione sui fondi pensione complementare dedicato ai componenti lAssemblea
dei rappresentanti dei soci (lavoratori) di Cometa.
4 dicembre 1998: il Consiglio, avendo completato la
fase istruttoria, delibera la scelta del Monte dei Paschi di Siena quale banca depositaria
con decorrenza immediata non appena stipulata la convenzione. Durata dellincarico:
fino al 31 dicembre 2004.
Allo stesso tempo viene deliberata la scelta della Andersen
Consulting spa quale gestore amministrativo del Fondo Cometa.
- La scelta del gestore amministrativo
Il percorso seguìto da Consiglio di
amministrazione è stato quello di una "gara a inviti". I contatti con le
possibili banche, compagnie di assicurazione o società di servizi ha occupato quasi per
intero i mesi di ottobre e novembre 1998. Ogni azienda contattata è stata oggetto prima
di un colloquio preliminare, poi di incontri approfonditi individuali tesi a valutare
esperienza, strutture (materiali e informatiche) e competenze specifiche sia in campo
amministrativo che previdenziale. In totale sono state contattate e/o esaminiate 13
aziende di gestione amministrativa, realizzando così una ricognizione notevolmente ampia
e significativa dei principali soggetti presenti sul mercato (Andersen Consulting, Banca
di Roma, Bnl, Finsiel, Imi-Fideuram servizi previdenziali, Lavoro e previdenza Service,
Prevint, Previnet, Unione Fiduciaria, Engeenering, Ibm, Diagram).
Al lavoro di valutazione attraverso gli
incontri individuali ha partecipato attivamente una delle aziende inizialmente candidate
(Selda-Previndai) che ha poi però preferito svolgere un ruolo di consulente (che si è
rivelato molto utile per Cometa). Dopo una prima selezione da parte del Consiglio di
amministrazione, il 23 novembre sono giunte offerte in busta chiusa da 8 soggetti. Dopo
una considerazione degli elementi quantitativi e qualitativi disponibili, il Consiglio il
4 dicembre ha operato la propria scelta a favore dellAndersen Consulting.
Le attività che caratterizzano la gestione
amministrativa
sono:
- gestione delle adesioni e delle
contribuzioni (gestione archivi aziende, gestione archivi iscritti, ecc.);
- gestione conti individuali (aggiornamento
posizioni individuali, interfaccia con gestori e banca depositaria);
- gestione delle prestazioni (predisposizione
moduli anticipata risoluzione, quiescenza, trasferimento, ecc.);
- adempimenti contabili (libro soci, libro
giornale, prospetto patrimoniale, rendiconto annuo, bilancio, ecc.), amministrativi e
fiscali.
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- La scelta della banca depositaria
Dopo la pubblicazione su "il Sole-24
Ore" del 24 ottobre 1998 da parte di Cometa del bando contenente la ricerca di
unazienda o di un istituto di credito cui affidare il servizio di banca depositaria,
il 10 novembre limite massimo per la consegna delle offerte in busta chiusa
si rivelavano tre gli istituti (sui sei che avevano risposto) che presentavano i requisiti
minimi richiesti dal bando: Cariplo, Montepaschi e S. Paolo-Imi. Dopo di che il Cda è
passato a un esame di struttura dei tre istituti nonché dei costi dei servizi offerti.
Sulla base dellanalisi degli elementi disponibili il 4 dicembre il Consiglio
procedeva alla scelta del Monte dei Paschi di Siena come banca depositaria del
fondo pensioni Cometa.
Le attività che caratterizzano la banca
depositaria sono:
- gestione dei flussi informativi relativi
alla raccolta della contribuzione e alle risorse da investire;
- gestione dei conti correnti e depositi
titoli;
- esecuzione degli ordini dei gestori
finanziari;
- erogazione delle prestazioni, ecc.
Nei fondi a
contribuzione definita tutte le
disponibilità del fondo vanno infatti per statuto depositate presso ununica banca
depositaria. |
16 dicembre 1998: conferenza stampa
di Cometa per presentare le aziende Andersen Consulting e Monte dei Paschi di Siena
che hanno rispettivamente vinto la gara per il servizio di gestore amministrativo e
banca depositaria del Fondo pensione dei lavoratori metalmeccanici.
12 gennaio 1999:
il Consiglio affronta la definizione del contratto con il gestore
amministrativo e imposta la fase istruttoria sui gestori
finanziari.
Viene inoltre
approvata una norma
interpretativa dello Statuto. Vale a dire che " in caso
di aziende provenienti da altri settori o da altri contratti (ad
esempio, Confapi) sono
equiparati ai nuovi assunti, per quanto riguarda la decorrenza
contributiva, quei lavoratori che scelgono di aderire
contestualmente al passaggio. La decorrenza contributiva in tali
ipotesi partirà dal primo giorno del mese successivo alla consegna
della domanda. Si considera contestuale l'adesione fatta pervenire
all'azienda nei 30 giorni successivi al ricevimento della scheda
informativa che deve essere consegnata a ogni lavoratore con la
prima busta paga utile.
28 gennaio 1999:
il Consiglio di amministrazione
prosegue il lavoro istruttorio e di analisi per individuare le esigenze connesse alla
scelta dei gestori finanziari. Nel frattempo è stato pubblicato sulla
Gazzetta
ufficiale il decreto (emesso dal ministero del Lavoro e della Previdenza sociale)
che riconosce personalità giuridica all'Associazione Cometa.
Affluiscono a ritmo sostenuto presso la banca depositaria i
versamenti
effettuati dalle circa 9.000 aziende metalmeccaniche in cui sono presenti lavoratori
associati a Cometa.
Firmato il contratto che regola la convenzione tra Cometa e
Andersen Consulting. In corso di definizione il contratto con la banca depositaria
(Mps).
- La scelta dei gestori finanziari
I gestori (individuati dalla legge 124
allart. 6), dovranno appunto gestire (mediante convenzione) la quota di portafoglio
loro assegnata nel rispetto degli indirizzi impartiti dal fondo pensione Cometa. Al
Consiglio di amministrazione compete la "fase strategica" (strategia e indirizzi
dinvestimento, definizione obiettivi, strategie e politiche; scelta dei gestori e
assegnazione dei compiti; verifica periodica dellattività di gestione), ai gestori
la "fase realizzativa" (selezione dei titoli). Per poter procedere lungo questo
percorso il Consiglio di amministrazione di Cometa ha iniziato una fase istruttoria in cui
definirà i propri obiettivi, per poi passare alla scelta di coerenti e dettagliate linee
di investimento e di
asset class
(azioni italiane e/o estere,
obbligazioni
italiane e/o internazionali, ecc.), per arrivare poi alla scelta dei gestori finanziari
che meglio possano valorizzare le linee di investimento individuate dal Cda. Questi ultimi
individueranno infine i migliori prodotti (titoli) presenti sul mercato.
Alcuni parametri per lindividuazione di
una corretta strategia di investimento delle risorse degli iscritti sono, ad esempio:
- il tempo di permanenza degli iscritti
nel fondo;
- il livello di rischio accettato dagli
iscritti;
- leffetto dellinflazione
sul potere d'acquisto.
In dettaglio alcuni possibili
passi
per arrivare alla scelta dei gestori possono essere così schematicamente
elencati:
1. L'orizzonte di investimento. 2. Gli
obiettivi di
rendimento/rischio. 3. Le classi di attività. 4. La frontiera
efficiente e l'allocazione iniziale. 5. Unico
portafoglio
o più portafogli. 6. Gestori bilanciati e/o gestori specializzati. 7. Portafogli
con /senza garanzia. 8. Numero di gestori. 9. Conflitti d'interesse nel Cda. 10. Il bando:
prerequisiti. 11. Il bando: questionario (aspetti quantitativi, aspetti qualitativi e
proposte). 12. Il sistema dei punteggi. 13.
Benchmark
finale,
graduatoria e short list.14. Garanzie di rendimento. 15. Commissione di gestione
e vincitori. 16. Margine di flessibilità: gestione attiva/passiva. 17. Monitoraggio dei
gestori e delle performance. 18. Vincoli, sanzioni, clausole di recesso. |
3 febbraio 1999:
rispettando il dettato
contrattuale precedentemente sottoscritto, Federorafi,
Federargentieri
e Fim, Fiom, Uilm, hanno finalmente convenuto di individuare il Fondo pensione integrativa
Cometa quale Fondo al quale i lavoratori e le imprese dei settori rappresentati potranno
volontariamente dare adesione. In attesa di una delibera in merito da parte del Consiglio
di amministrazione di Cometa, va ricordato che la decorrenza della contribuzione sarà
regolata dall'articolo 21, comma 4 dello Statuto del Fondo. Per i soli lavoratori che
daranno adesione entro il 31 marzo 1999, la contribuzione a carico dell'azienda decorrerà
dal 1° gennaio 1999 (salvo verifica di compatibilità con le norme statutarie del Fondo e
con le vigenti disposizioni fiscali).
10 febbraio 1999:
il
Cda di Cometa, nell'ambito della fase istruttoria alla scelta di gestori finanziari,
ascolta l'esperienza a riguardo di Fonchim (chimici) attraverso la testimonianza
del
direttore finanziario del Fondo dottor Girardelli.
Il
Cda di Cometa, nell'ambito della fase istruttoria alla scelta di gestori finanziari,
ascolta l'esperienza a riguardo di Fonchim (chimici) attraverso la testimonianza del
direttore finanziario del Fondo dottor Girardelli.
Viene deliberato inoltre
parere positivo alla richiesta dei lavoratori aderenti a Federorafi, Federargentieri, Fim,
Fiom, Uilm, di aderire a Cometa.
Nei giorni immediatamente precedenti la
Commissione di vigilanza sui fondi pensione ha autorizzato Cometa all'impiego
della liquidità raccolta ritenendo che "possano essere stipulate operazioni
di
pronti contro termine, purché esse siano effettuate su titoli del
debito pubblico di paesi aderenti all'Unione monetaria europea e con controparti bancarie
di primaria qualità (...) diverse dalla banca depositaria, al fine di preservarne il
ruolo di controllore indipendente della leggittimità dell'operazione, fermo restando, il
ruolo di custode di tutte le risorse del fondo assegnato alla banca depositaria". Il
Cda ha immediatamente contattato una serie di istituti bancari per poter attivare il
pronti contro termine alle migliori condizioni: l'operazione sarà conclusa nel giro di
pochissimi giorni.
17 febbraio 1999:
il Cda aveva in passato
(vedi sopra) deliberato la norma interpretativa al fine di regolamentare le adesioni
frutto di passaggi da un contratto diverso a quello istitutivo di Cometa. Per analogia va
ritenuto che anche la condizione di neo-assunto possa valere nei trenta
giorni successivi al termine del periodo di prova: dopo tale periodo anche per il
lavoratore neo-assunto valgono le normali "finestre" d'ingresso.
Il Cda ha anche deliberato che in caso di
dimissioni
che abbiano efficacia nei primi giorni del mese (quindi prima della maturazione del rateo
mensile di Tfr) non si proceda per il solo periodo relativo al mese concernente le
dimissioni alla trattenuta e al versamento dei contributi a carico dell'impresa e del
lavoratore al fine di evitare oneri fiscali per entrambi.
Cometa ha inoltre predisposto i moduli per la comunicazione di
dimissioni e di altre situazioni che permettono il riscatto della posizione contributiva
in Cometa.
Il Cda dopo aver approvato la richiesta di adesione da parte
di orafi e argentieri, ne ha informato la
Commissione
di vigilanza restando in attesa di un incontro con le parti per definire le modalità
operative di adesione.
Come preannunciato i fondi raccolti tramite i versamenti degli
associati (circa 115 miliardi) sono stati collocati in
pronti contro termine
(titoli Btp) attraverso un accordo con la Banca popolare di Lodi.
Il Cda nella seduta odierna ha inoltre ascoltato -senza alcun
impegno- alcuni gestori finanziari per avere un quadro dei problemi e delle priorità da
valutare nel percorso di costruzione del bando di gara. In particolare i
quesiti
posti ai gestori hanno riguardato: 1) l'orizzonte d'investimento, gli obiettivi
di rischio/rendimento e la strategia d'investimento; 2) criteri per la scelta del numero
ottimale dei gestori; 3) criteri sulla validità o meno di affidare un unico o più
mandati (gestori bilanciati o specializzati); 4) valutazione sui vantaggi/svantaggi delle
gestioni attive e passive; 5) costi e caratteristiche delle gestioni con o senza garanzia.
Segnaliamo infine che nel mese di febbraio sono ripresi i
lavori dell'Osservatorio interconfederale (Cgil, Cisl, Uil,
Confindustria) sulla previdenza complementare.
19 febbraio 1999:
riunione nazionale Fiom a Roma sui
fondi pensione. Introduzione di G. Ferrante, conclusioni di C. Damiano. Per la Cgil ha
partecipato alla riunione D.Cerri del dipartimento politiche sociali e welfare. Una
comunicazione è stata presentata da E. Ceccotti, del Cda provvisorio di Fondapi. Alla
riunione erano presenti i responsabili regionali dei fondi e i rappresentanti
dell'Assemblea dei delegati di Cometa.
La riunione ha tra l'altro posto in evidenza la diversa
percezione che esiste tra i dirigenti regionali Fiom della vicenda Cometa. Una parte
apprezza il complesso lavoro che è stato avviato, i positivi risultati, pur sollecitando
se stessi e l'insieme del sindacato a un'intensificazione dell'iniziativa per uno sviluppo
delle iscrizioni e una migliore gestione delle informazioni verso gli associati.
Altri un po' più critici sulla fase più recente (gestione
delle informazioni e crescita delle iscrizioni) tendono a percepire Cometa quasi come una
realtà separata dal sindacato e a demandare ad essa compiti e doveri d'informazione verso
i lavoratori quasi che la previdenza contrattuale non fosse un diritto contrattuale
alla pari di altri.
Nell'insieme però resta comune a tutti la preoccupazione e la
necessità di far crescere in tempi brevi l'esperienza dei fondi pensione, esperienza su
cui tutto il sindacato (dalla Fiom alla Cgil) si gioca una parte importante della propria
reputazione. Infatti ai buoni risultati in termini di iscritti di Cometa (circa 270mila)
si contrappongono ritardi in altre categorie di lavoro dipendente, spesso a causa di una
più dispersa struttura produttiva e dei luoghi di lavoro.
Problemi significativi permangono dal lato delle aziende, dove
a un dato tutto sommato positivo (invio al Fondo delle adesioni dei lavoratori e dei
giustificativi dei relativi versamenti trimestrali, anche attraverso strumenti
informatici) si contrappongono problemi legati a ritardo nell'invio delle nuove adesioni
al Fondo, errori nel calcolo (e carenza d'informazione) delle trattenute in busta paga.
E' quello che risulta anche da una prima indagine effettuate da T. Tosoni (della Fiom
Lombardia) sulle buste paga, esperienza che nella riunione è stato deciso di ampliare
alle altre regioni, presentandone i risultati in una prossima riunione prevista per la
seconda metà di marzo. Subito dopo sarà possibile dar vita a una "guida
pratica" per calcolare correttamente le trattenute in busta paga e dare una
sufficiente informazione.
Per cronaca portiamo a vostra conoscenza che Fonchim (il fondo
previdenza dei chimici) il 18 febbraio è stato finalmente autorizzato dalla
commissione di vigilanza
sui fondi a rendere operative le convenzioni con i gestori finanziari
(Europlus, Generali, Imi, Ras, State Street, Unipol), i quali dal 1° marzo potranno
investire i circa 250 miliardi finora raccolti.
1 marzo 1999:
Il
Cda di Cometa incontra i rappresentanti della banca depositaria (Monte dei Paschi di
Siena) e del gestore amministrativo (Andersen Consulting) per una prima valutazione dei
due mesi di operato trascorsi. La banca registra una regolarita' apprezzabile
nell'afflusso dei versamenti da parte delle aziende e considera limitato il numero delle
anomalie.
Piu' confusa la situazione dal lato del gestore amministrativo
che comunque esprime un giudizio molto positivo sui primi risultati raggiunti. Mentre
prosegue il lavoro istruttorio per arrivare alla pubblicazione del bando per la ricerca
dei gestori finanziari, e' stata programmata per il 12 aprile p.v. (ore 12.00) a Milano
l'Assemblea dei rappresentanti dei soci di Cometa. Essendo dimissionario il dottor
Carratu' (che sara' sostituito dal componente supplente, dottor Antoniazzi), l'Assemblea
dovra', tra l'altro, procedere alla nomina di un nuovo componente supplente del Consiglio
di amministrazione. Dovra' inoltre essere approvato il bilancio '98.
3 marzo 1999:
Riunione nazionale (indetta dalla Cgil) per tutte le categorie e gli amministratori
coinvolti dalle tematiche dei fondi pensione complementare. Nell'introduzione D.Cerri
(dpt.Welfare della Cgil) "offre" alla discussione e alla riflessione la
risposta
di S. Cofferati agli attacchi che da alcuni settori provengono ai fondi chiusi
("la Repubblica", 28 febbraio 1999, il capitalismo e i fondi pensione).
Nell'introduzione si ribadisce il rapporto inscindibile e continuo che deve esserci fra
fondi e parti istitutive (dalla Confederazione, passando per le federazioni di categoria,
fino alle strutture aziendali), pena un'inaccettabile delega agli esperti e una deviazione
dal significato sostanziale dei fondi pensione: un diritto contrattuale, di tipo
previdenziale (quindi di lungo periodo), i cui aspetti finanziari sono conseguenza e non
priorità.
Vanno contrastati i ritardi nel processo di autorizzazione e
di messa in esercizio dei molti fondi in attesa.
E' stato, inoltre, sottolineato il diritto dei lavoratori soci
ad avere un'informazione tempestiva e trasparente sull'evoluzione e
l'esattezza della loro contribuzione (a cominciare dai dati presenti in busta paga ogni
trimestre).
Presentata una prima bozza di
progetto formativo
paritetico predisposto dall'Osservatorio Confindustria. Il progetto interesserà solo
alcune regioni e seguirà due percorsi, uno rivolto alle organizzazioni sindacali e alle
imprese (210 i soggetti coinvolgibili per tutti i fondi) e un altro per i consiglieri
d'amministrazione (120 persone).
Per la Fiom sono intervenuti nel dibattito C.Damiano e G.
Ferrante.
5 marzo 1999:
A
Milano, presso la sede di Fonchim (il Fondo di previdenza complementare dei chimici) si
svolge un incontro tra i rappresentanti di 10 fondi (compreso Cometa) per verificare
possibili iniziative comuni.
Tra l'altro viene avanzata la possibilità di costituire
un'associazione
dei fondi chiusi, ipotesi considerata prematura dai rappresentanti di Cometa,
visto che, al momento, solo quattro sono i fondi operativi. Più interessante è apparsa
la prospettiva di un tavolo operativo dei direttori che potrebbe, da
subito, lavorare per uniformare i comportamenti nel rapporto con aderenti, gestori e
Commissione di vigilanza. Particolarmente importante è apparsa l'esigenza di chiedere una
revisione del regime Iva, fortemente penalizzante per i fondi pensione.
Valutata inoltre la possibilità di partecipare ad una nuova
iniziativa prevista dall'Università Bocconi di Milano che, attraverso la creazione di un
Forum
sui fondi pensione, offrirebbe la possibilità di usufruire di un'attività di
consulenza.
Il gruppo si rincontrerà alla fine di aprile per costruire un
convegno comune, per ricercare esperti comuni sul versante legale e
fiscale e per valutare meglio il progetto del Forum - per ora non noto - della Bocconi.
Roma, 16 marzo 1999:
Care/i
compagne/i, anche se con molta lentezza i fondi pensione promossi dalla contrattazione
stanno ricevendo le autorizzazioni previste dalla legge.
Si entra ora nella fase più delicata che è
quella della raccolta delle adesioni. I dati positivi che abbiamo registrato con i primi
fondi (chimici, energia, metalmeccanici) non sono automaticamente ripetibili negli altri
settori. Le categorie meno forti da un punto di vista organizzativo non riescono ad
affrontare da sole la campagna di proselitismo. A queste difficoltà si sommano spesso
quelle derivanti da atteggiamenti non cooperativi da parte delle associazioni
imprenditoriali. Va poi sottolineato che anche in presenza di tassi di adesione positivi,
i problemi non mancano in quanto, come dimostra l'esperienza di Fonchim e Cometa, si sono
iscritti ai fondi anche lavoratori prossimi al pensionamento che devono essere rimpiazzati
da nuovi aderenti.
E' chiaro quindi, che il problema delle
adesioni ai fondi pensione non può essere gestito per campagne: occorre un intervento
organico a carattere permanente che può essere assicurato soltanto dall'insieme
dell'organizzazione. In particolare occorre una forte sinergia sul territorio tra sistema
dei Servizi e categorie. Un ruolo centrale deve essere svolto dall'INCA che ha già
attivato specifiche iniziative formative per affrontare il tema della previdenza
complementare. Ruoli importanti possono essere svolti, però, anche dagli uffici vertenze
e dai servizi fiscali che entrano in contatto ogni anno con milioni di lavoratori.
E' pertanto opportuno che presso ogni Camera
del Lavoro si costituisca una specifica task-force per affrontare il problema e si
organizzino specifiche riunioni di approfondimento e di orientamento.
Il Centro confederale, d'intesa con le
categorie nazionali, provvederà quanto prima a fornire a tutte le strutture il materiale
necessario (depliant, locandine, spot per circuiti televisivi, ecc.). Al più presto sarà
altresì attivato un osservatorio per verificare per ciascun territorio il livello delle
adesioni ai fondi pensione rapportato al numero degli addetti ai settori di riferimento.
Al fine di agevolare l'impostazione politica
del lavoro che deve essere svolto, si allega una nota riassuntiva delle ragioni che ci
obbligano ad assumere una specifica iniziativa in materia di previdenza complementare.
Dipartimento Politiche Sociali e Welfare
della Cgil
Nota sui Fondi pensione
1. La riforma del sistema previdenziale decisa
negli scorsi anni, ha reso indispensabili i Fondi pensione, soprattutto se si vuole
assicurare una protezione equa ed efficace ai giovani lavoratori, per i quali si è
passati da un modello retributivo a uno contributivo. Per questi lavoratori sono trascorsi
già sei anni (dal 24 aprile 1993 ad oggi) con un danno in termini di copertura
previdenziale rilevante.
2. Occorre, per far raggiungere presto una
"massa critica" significativa ai fondi rendere disponibile maggiori quote di
Trattamento di fine rapporto.
Il collegato ordinamentale già approvato dal Senato,
che prevede la trasformazione del Trf in titoli da far affluire ai fondi pensione, è un
utile strumento. Si tratta di un provvedimento che, assegnando a gestori professionali la
discrezionalità nell'accogliere o meno i titoli offerti, dà la massima garanzia ai
lavoratori e pone al centro dell'operazione il rispetto del principio di diversificazione
del portafoglio dei fondi pensione previsto dalla normativa vigente. Si tratta pertanto,
di attivare nei diversi territori un'apposita discussione coinvolgendo le associazioni
imprenditoriali per creare un terreno favorevole all'applicazione di questa novità
normativa.
3. Occorre sveltire il processo
autorizzativo dei fondi pensione. In proposito il Governo dovrebbe sollecitare la
Commissione ad operare rapidamente dotandola di mezzi e di poteri. Un passo importante in
questa direzione è stato fatto dal Senato che ha approvato nel collegato ordinamentale
una norma di rafforzamento della Commissione di vigilanza.
4. Occorre evidenziare qual è tutta la
posta in gioco. Lo scopo dei Fondi pensione è "previdenziale", però
come investitori istituzionali con ottica di medio-lungo periodo possono svolgere un ruolo
importante sui mercati finanziari.
5. Si è in presenza di una campagna di
disinformazione, che ha come obiettivo quello di contrastare lo sviluppo dei Fondi
Pensione Nazionali di categoria e di favorire in alternativa i fondi aperti, cioè un
approccio tutto individuale alla previdenza complementare. Si tratta di una linea
rischiosa e controproducente per i lavoratori che si troverebbero in una situazione di
obiettiva debolezza come singoli risparmiatori, soprattutto in un contesto, come quello
italiano, in cui i mercati finanziari non brillano per trasparenza. Sostenere i Fondi
Pensione Nazionali di categoria significa anche, difendere meglio i propri interessi,
riuscendo a beneficiare dei minori oneri gestionali derivanti dalle evidenti economie di
scala. Va inoltre sottolineato che un ruolo forte dei fondi contrattuali è la migliore
garanzia anche per la difesa della previdenza pubblica. Se dovessero prevalere i fondi
aperti inevitabilmente si cercherebbe di sviluppare i fondi pensione un'alternativa alla
pensione pubblica a ripartizione.
6. Non va sottovalutato il ruolo strategico
che un sistema di Fondi Pensione Nazionali di categoria ha in un mercato finanziario, come
quello italiano, dominato dalle "grandi" famiglie del capitalismo. Il
legislatore ha attribuito ai fondi pensione la titolarità del proprio patrimonio e dei
diritti di voto connessi alle azioni possedute, ponendoli in posizione di indirizzo e di
controllo rispetto ai gestori professionali, che comunque rimangono gli unici responsabili
della scelta dei titoli. L'esperienza internazionale insegna che proprio la creazione di
investitori indipendenti che canalizzano il risparmio previdenziale e lo impiegano sui
mercati con un'ottica di medio-lungo periodo, è stata una delle chiavi di volta per
realizzare la transizione dal capitalismo familiare a nuovi assetti proprietari e di
controllo delle imprese. Canalizzare i flussi di risparmio previdenziale verso i fondi
pensione aperti, pura emanazione dei gestori (banche, compagnie di assicurazione),
significherebbe consegnare a chi è parte integrante e conservativa di quegli assetti
proprietari che si dovrebbero mutare per fare dell'Italia un paese veramente moderno.
7. Sempre l'esperienza internazionale insegna
che vi sono altri risvolti negativi in un approccio tutto individuale al risparmio
previdenziale. Se il lavoratore a reddito-basso chiamato a decidere da solo la tipologia
di investimento finirebbe per scegliere linee molto prudenti cioè con una percentuale
bassissima di investimento azionario.Un tale atteggiamento sarebbe negativo sia per i
lavoratori che per il Paese:
· per i lavoratori, che implicitamente
rinuncerebbero a proteggersi dal rischio inflazione, che resta il principale nemico dei
fondi a capitalizzazione, in quanto ne riduce il rendimento reale in fase di
accumulazione. E' infatti ampiamente dimostrato che l'investimento azionario è lo
strumento che garantisce meglio dal rischio inflazione nel lungo periodo;
· per il Paese, che resterebbe senza un
mercato dei capitali capace di sostenerne la competitività nel mercato globale.
8. La scelta di fondi contrattuali
monocomparti (cioè con investimenti) uguali per tutti gli iscritti a prescindere dalla
loro età anagrafica) è transitoria, limitata strettamente alla fase di avvio dei fondi.
E ferma intenzione del sindacato (ma anche la Confindustria è daccordo) di
passare rapidamente al multicomparto (più linee di investimento in relazione
alletà dei singoli iscritti).
17 marzo 1999:
La riunione del Consiglio di amministrazione è preceduta da un
incontro con le
parti istitutive il Fondo (Federmeccanica, Fim, Fiom, Uilm e Finsmic). L'incontro
consente una presa d'atto comune dei risultati del lavoro e dei problemi da affrontare.
Giudicato positivamente il lavoro del gestore amministrativo e
della banca depositaria, anche se sussistono problemi di tipo amministrativo, ad esempio,
riconoscere "l'ordinante" in una serie di bonifici inviati dall'azienda alla
banca depositaria.
Riconosciuta l'esigenza -una volta rinnovato il Ccnl- di
lanciare una nuova campagna promozionale per accrescere il numero degli
associati.
Dal canto suo l'Osservatorio confederale (di
cui fanno parte alcuni consiglieri di Cometa) sui fondi pensione (Confindustria, Cgil,
Cisl, Uil) per far conoscere il proprio lavoro ha promosso per aprile un incontro con i
Consigli di amministrazione dei principali fondi per attivare iniziative comuni, a partire
dalla formazione.
Sia il Consiglio che le parti istitutive hanno riconosciuto
l'utilità di prendere tutte le misure atte a rendere più flessibili le norme
che regolano la vita del fondo, non tralasciando, al limite, la possibilità di passare
anticipatamente dal
monocomparto al
multicomparto.
Riconosciuta infine l'esigenza di migliorare e arricchire
l'informazione verso gli associati e di realizzare un'iniziativa pubblica
una volta completata la fase di scelta dei gestori finanziari.
La riunione e poi proseguita in presenza dei soli componenti
il Consiglio che hanno tra l'altro valutato una prima bozza di bando
pubblico per la scelta dei gestori e approfondito le implicazioni inerenti diverse
soluzioni circa i profili di portafoglio adottabili.
29 marzo 1999:
Si
avvia a conclusione la fase istruttoria per la pubblicazione del
bando
di gara (e del relativo questionario) da sottoporre ai gestori finanziari
che concorreranno alla selezione per la scelta dei gestori delle risorse di Cometa. Con il
prossimo Consiglio (12 aprile) bando e questionari dovrebbero essere ultimati.
Nel frattempo il Consiglio ha approfondito pro e contro del
"monocomparto" e del
"multicomparto" e i problemi inerenti al passaggio in un prossimo futuro
al secondo. Valutati inoltre i problemi legati all'eventuale adozione, pur in una scelta
di monocomparto, di più profili finanziari. In questa ottica è proseguito
l'approfondimento sui diversi stili di gestione adottabili: gestione passiva o gestione
attiva; nonché i criteri di riferimento nella scelta del numero di gestori e le loro
possibili tipologie (specializzati o no, italiani e/o esteri ecc.).
Confermata per il 12 aprile a Milano l'Assemblea
dei rappresentanti dei soci di Cometa.
Il 15 aprile, a Roma (ore 9,30, c/o la Flm nazionale)
riunione
nazionale sui fondi pensione.
Nel pomeriggio del 15, con inizio alle ore 15,00 il Crs ha
organizzato un seminario su " Fondi pensione e democrazia economica", introdotto
da C.Damiano, con relazioni di B.Lapadula, M.Messori, T.Di Tanno e l'onorevole
L.Pennacchi.
8 aprile 1999:
Riunione
a Roma dell'Osservatorio Confederale sui fondi pensione (formato da Cgil,Cisl, Uil e
Confindustria), presenti numerosi consiglieri di amministrazione di vari fondi. L'incontro
ha preso avvio con la presentazione del progetto di formazione per quadri
sindacali (e datoriali), che prevede in totale 210 posti e quello per consigliere (120
posti). Si tratta di un'iniziativa concreta - finanziata con fondi europei - a favore dei
fondi chiusi contrattuali.
Dopo una rapida presentazione delle esperienze di Cometa e
Fonchim, sono state poste alla discussione alcune rilevanti questioni: 1) stato delle
adesioni ai fondi; 2) rapporti con la
Commissione di
vigilanza; 3) titolarità del diritto di voto; 4) efficienza (e costi) della
gestione amministrativa; 5) problemi con i fondi aperti; 6) Iva; 7) proposte di ulteriore
utilizzo del Tfr; 8) conflitto d'interesse.
Come è stato fatto presente dagli intervenuti l'odierna
riunione dell'Osservatorio, molto partecipata, può rappresentare l'avvio di una fase
nuova, dopo un periodo di insufficiente impegno dell'Osservatorio stesso
(e di un insufficiente impegno della Confidustria, come è stato fatto presente da alcuni
esponenti datoriali).
Da varie parti vi è una spinta a dar vita ad un'Associazione
dei fondi oggi ritenuta dai più prematura. Un Osservatorio rivitalizzato con la
presenza attiva e frequente dei consiglieri e delle parti sociali potrebbe consentire di
valorizzare i risultati già riportati dai fondi e di reagire ad attacchi e ritardi:
esiste infatti un problema di incidere sui mezzi di comunicazione e di
capacità di rappresentare tempestivamente i problemi (condivisi all'interno
dell'Osservatorio) dei fondi presso le istituzioni ai diversi livelli.
12 aprile 1999:
Assemblea
dei rappresentanti dei soci di Cometa.
All'ordine del giorno un'informazione sui principali risultati
raggiunti tra la precedente assemblea (ottobre 1998) e oggi, argomenti sui quali
questo sito dà regolarmente notizia. Sottoposto ad approvazione anche il
bilancio
1998, un rendiconto che si basa sostanzialmente sugli introiti legati al
versamento di 1.000 lire da parte delle aziende per ogni domanda di adesione. Il conto
economico '98 ha visto uscite per circa 931 milioni, ammontare su cui ha inciso
soprattutto la spesa per modulistica e stampati diffusi a suo tempo tra i lavoratori. Il
prossimo bilancio, su cui affluiranno invece i 4 versamenti trimestrali del 1999, vedranno
finalmente un estratto conto inviato a ogni lavoratore associato,
contenente la singola posizione contributiva. L'obiettivo -appena possibile- è quello di
poter avere la possibilità, attraverso uno strumento informatico (internet) e una
password (codice) di consultare trimestralmente gli aggiornamenti alla posizione
contributiva individuale.
Eletti inoltre due nuovi componenti supplenti del Consiglio di
amministrazione in sostituzione del dottor Antoniazzi, diventato componente effettivo (in
sostituzione del dottor Carratù) e del dottor Maurizio Agazzi, divenuto responsabile
operativo di Cometa. I nuovi entrati sono rispettivamente il dottor Luigi Calabria e
Salvatore Biondo (per la parte sindacale).
Nello stesso giorno si è svolta la seduta del Consiglio di
amministrazione che ha varato il bando e il relativo questionario
per la selezione dei gestori finanziari. Il bando sarà pubblicato il 14 aprile sulle
pagine de "Il Sole 24 ore": i concorrenti avranno tempo fino al 4 maggio per
presentare le offerte, dopodiché il Consiglio si metterà al lavoro per selezionare
i gestori in gara.
Affrontato infine il tema delle informazioni statistiche da
fornire alle parti sociali, tema già dibattuto e su cui il Consiglio non ha ancora
trovato una soluzione, sia per quanto riguarda i dati a disposizione del Consiglio stesso,
sia per quelli a disposizione delle parti istitutive.
15 aprile 1999:
Riunione nazionale Fiom sui fondi pensione. Relazione introduttiva di G.Ferrante;
conclusioni di C. Damiano. Presentata alla riunione la bozza della guida pratica:
La
contribuzione a Cometa e la lettura della busta paga, realizzata da G. Ferrante e T.
Tosoni. La guida -una volta ultimate le verifiche sulla completezza delle informazioni lì
contenute-, potrà essere distribuita tra i delegati e i rappresentanti sindacali
territoriali per ovviare a errori e incompletezze d'informazione nella busta paga relative
ai versamenti delle aziende pro Cometa.
Dopo la pubblicazione del bando ("Il Sole 24 Ore",
del 14 aprile 1999) per la scelta di gestori finanziari, si profila la scelta compiuta da
Cometa in termini d'impiego finanziario del patrimonio raccolto. All'interno di una
gestione monocomparto, il patrimonio sarà suddiviso in tre profili d'investimento; il
rendimento finale - trattandosi di un monocomparto - sarà dato da una media dei diversi
profili, rispettivamente di tipo "conservativo", "reddito" e
"crescita", ovvero contempleranno una crescente presenza di azioni (e
una più contenuta presenza di obbligazioni) nei diversi profili.
Nel complesso la proposta potrà prevedere circa un 30% di
azionario e 70% di obbligazionario.
Tra i problemi piu significativi che riguardano la vita del
Fondo, c'è quello dell'informazione verso gli associati e i lavoratori metalmeccanici in
genere. Materiali di propaganda sono stati prodotti per far presente che esiste (a
maggio) una possibilità di associarsi a Cometa (infatti è possibile accedere al fondo in
due momenti dell'anno).
Lo sviluppo dei fondi pensione richiede un'informazione ampia
e capillare che purtroppo non si ritrova sugli organi di stampa: sarebbe importante se la
presidenza del Consiglio prevedesse una campagna d'informazione sui fondi pensione
contrattuali.
Nel pomeriggio del 15 si è svolto
un seminario organizzato
dal Centro per la riforma dello Stato (Crs) su "Democrazia economica e fondi
pensione", che ha visto la partecipazione dell'onorevole L.Pennacchi.
Presentata tra l'altro una relazione (T. Di Tanno) su
La
titolarizzazione del Tfr per alimentare i fondi pensione, che ha analizzato i
contenuti di un complesso disegno di legge che prevede tra l'altro la trasformazione
(volontaria) del Tfr in titoli da far affluire ai fondi pensione (aperti e chiusi). Questo
strumento dovrebbe contribuire a rinforzare il mercato finanziario e i fondi pensione
stessi; inoltre dovrebbe indirizzare il Tfr a finalità più remunerative per il
dipendente rispetto a quelle attuali.
29 aprile 1999:
Cda di Cometa. Pervenuta al Consiglio la lettera di dimissioni del dottor L. Huck,
supplente (di nomina sindacale) nel Consiglio. Al 19 aprile (giorno antecedente il 2°
versamento trimestrale), i bonifici passati dalla banca depositaria sono 6.925 pari a lire
120.590.751.999. Di questi risultano assegnati alle aziende iscritte 6.529 (94,2%) e non
assegnati 396 (5,7%). Al 29 aprile i bonifici (seconda contribuzione) sono 6.861 pari a
circa 76,9 miliardi (immediatamente impiegati in "pronti contro termine"). In via di
definizione presso Cometa il foglio di riscatto per il calcolo dell'importo da restituire
agli aderenti in uscita dal Fondo in assenza del valore della quota.
La seduta del Consiglio si è soprattutto concentrata nel
lavoro di messa a punto di una metodologia per la valutazione delle offerte che
perverranno dai gestori finanziari entro il 4 maggio p.v..
Nella mattina del 29 aprile si è svolta a Milano un'Assemblea
pubblica indetta da Fonchim (il fondo pensione dei chimici). Il Fondo ha oggi 85 mila
aderenti e 1.300 aziende iscritte, 280 miliardi di patrimonio e nel corso del '98 (con
l'impiego delle risorse in "pronti contro termine") ha ottenuto un rendimento
del 4,5%. Dal 1° marzo '99 il patrimonio è stato investito al 70% nell'obbligazionario
area euro e al 30% nell'azionario Italia, resto d'Europa, Usa e Giappone.
5 maggio 1999:
Scaduti
ieri i termini di presentazione delle domande da parte dei gestori finanziari che
intendono partecipare alla gara promossa da Cometa. Sono giunte presso il Fondo oltre 30
offerte da parte di altrettanti gestori: presenti i più qualificati gestori oggi sul
mercato. I concorrenti sono costituiti sia da assicurazioni che, soprattutto, da banche.
Buona la presenza di istituti stranieri.
Il Consiglio, da parte sua, ha messo a punto una
griglia
di valutazione degli aspetti qualitativi e quantitativi delle offerte avanzate.
Una ulteriore riflessione è stata fatta su possibili
conflitti
d'interesse tra consiglieri e società finanziarie che dovessero essere
selezionate (short list) o scelte tra le sei che gestiranno le risorse di Cometa:
è chiaro che ove sussistano rapporti di consulenza o si faccia parte di organismi di
banche, assicurazioni, gestori coinvolti nella selezione, tali rapporti vanno
preventivamente dichiarati dei consiglieri dovranno astenersi dal
partecipare a votazioni che riguardano i soggetti con cui avessero dei legami.
Chiesta al Consiglio una riflessione sul tema degli
investimenti etici: tema che dovrà trovare uno spazio adeguato negli orientamenti del
Fondo (divieto di investire in azioni di aziende che sfruttano il lavoro minorile, in
azioni di aziende che non rispettano i diritti sindacali vigenti nel paese di cui
l'azienda fa parte ecc.) senza per questo limitare eccessivamente l'attività di
investimento del Fondo.
5 maggio 1999
Il Collegato fiscale alla Finanziaria 1999:
l'art. 3 sui fondi pensione
Approvato dalle Camere il
Collegato
fiscale alla Finanziaria 1999. Con questo atto il governo si impegna a
emanare con effetto dal 1° giugno 2000 uno o più decreti legislativi al
fine di riordinare, tra l'altro, il regime fiscale della previdenza complementare (ma
anche di disciplinare forme di risparmio individuali vincolate a finalità previdenziali,
nonché di riordinare il regime del Tfr).
Intanto si allarga la platea dei
destinatari
delle deduzioni previste per i fondi pensione. Con la normativa vigente i destinatari
erano: lavoratori dipendenti, autonomi, liberi professionisti e soci lavoratori di
cooperative. Ora, con l'approvazione del Collegato, sono compresi: soggetti non titolari
di reddito di lavoro o di impresa (per esempio, casalinghe, disoccupati), imprenditori
agricoli, soci lavoratori di cooperative con Tfr.
Vediamo le innovazioni per alcuni dei soggetti
e dei problemi citati.
1) A proposito del trattamento fiscale dei contributi dei
lavoratori
dipendenti, per quanto riguarda: a) il contributo del
datore di lavoro
la normativa continua a considerarla non utile alla formazione del reddito Irpef del
lavoratore. La novità è nel fatto che sono deducibili dal reddito di impresa
fino
a 10 milioni annui (rimane da definire il limite percentuale della retribuzione
annua: prima il limite era al 2%), a condizione che sia previsto un versamento da Tfr
almeno di pari importo. Stesse innovazioni per il
contributo del lavoratore.
2) Circa il trattamento fiscale dei contributi dei
lavoratori
autonomi e dei liberi professionisti, anche qui il Collegato prospetta la
deducibilità dal reddito Irpef di un importo non superiore a 10 milioni (la percentuale
prima era del 6% massimo, ora è da fissare; l'importo massimo prima era di 5 milioni).
3) Per i soci lavoratori di cooperative le
novità sono identiche a quelle descritte nel punto 2), così come identica è la
normativa ancora vigente.
4) Per i soggetti
non percettori di
reddito, la deduzione fiscale spetta al soggetto cui sono fiscalmente a carico.
Circa il trattamento fiscale del versamento di Tfr,
esso continua a non essere imponibile.
In merito al
trattamento fiscale della pensione,
la normativa vigente prevede un imponibile Irpef pari all'87,5% dell'ammontare. Le nuove
norme prevedono: a) nessuna imposizione sulla parte di pensione corrispondente ai
rendimenti della gestione; b) imposizione Irpef per la parte corrispondente alla somma dei
contributi versati.
In merito al trattamento fiscale del capitale,
la normativa vigente prevede la tassazione separata (aliquota con criteri Tfr, ad
eccezione dei contributi del lavoratore se inferiori al 4% del reddito annuo). Il
Collegato alla Finanziaria invece prevede, a condizione che la prestazione sotto forma di
capitale sia di ammontare non superiore ad 1/3 del montante maturato (non
si tiene conto di questo vincolo nel caso di riscatti): 1) nessuna imposizione sulla parte
di capitale corrispondente ai rendimenti di gestione; 2) imposizione Irpef (tassazione
separata) per la parte di pensione corrispondente alla somma dei contributi versati (è da
chiarire se varrà ancora l'esenzione dei contributi del lavoratore nel limite del 4% del
reddito annuo).
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7 maggio 1999:
Riunione
confederale Cgil sui fondi pensione e gli strumenti da adottare per una campagna di loro
promozione. Le categorie partecipanti alla riunione reputano urgente la programmazione di
iniziative (a mezzo stampa, radiofoniche e televisive) centrali (promosse dalle
confederazioni m anche dalle istituzioni pubbliche) e periferiche che sostengano lo
sviluppo dei fondi pensione.
Il
Collegato al lavoro della Finanziaria 1999
Dopo il «Collegato fiscale» alla Finanziaria '99 - di cui
abbiamo già dato notizia il 5 maggio - diamo qui conto di alcuni importanti contenuti
presenti nel Disegno di legge approvato definitivamente dal Senato l'11 maggio u.s.
Il provvedimento, noto come Collegato sul lavoro alla manovra
finanziaria 1999, contiene significative disposizioni migliorative riguardo ai trattamenti
in materia previdenziale complementare.
In particolare all'art. 58, comma 8 si dà facoltà
all'iscritto al fondo da almeno 8 anni di poter richiedere
un'anticipazione dei
contributi accumulati (quindi non solo la parte relativa al Tfr) per eventuali
opere sanitarie e interventi straordinari riconosciuti, o per l'acquisto di prima casa di
abitazione per sé e per i figli o per interventi previsti dalla Legge 457 dell '78
relativamente alla prima casa di abitazione. I fondi poi possono stabilire modalità di
reintegro della pensione nel fondo, dando così la possibilità a chi lo vuole di
ricostruirsi una posizione previdenziale complementare.
Inoltre al comma c) vengono ampliati, in caso di decesso
dell'iscritto, gli aventi diritto, in quanto si dà
la possibilità di disporre
«diversamente» da parte dell'iscritto stesso (si possono quindi indicare
beneficiari diversi da quelli previsti dalla precedente normativa).
Infine viene previsto (art. 71), attraverso una delega al
governo da esercitarsi entro tre mesi, la possibilità di utilizzare ulteriori quote del
Tfr accantonate annualmente per trasformarle in strumenti finanziari, ad esempio azioni
(sempre previo accordo tra le fonti istitutive di fondi pensione e con il consenso
esplicito del lavoratore interessato), che i fondi pensione possono affidare a dei gestori
finanziari.
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11 giugno 1999:
Nell'ipotesi di conclusione della vertenza per il rinnovo
del Ccnl a proposito di previdenza integrativa è
previsto: 1) l'innalzamento della contribuzione a Cometa dall'1
all'1,20%; 2) l'innalzamento del versamento del Tfr dal 18 al 40%.
Entrambe le novità saranno in vigore dal 1° gennaio 2000.
Nei prossimi giorni pubblicheremo un testo più
dettagliato e commentato sull'argomento.
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Trasformazione
del Tfr in titoli da destinare ai fondi pensione
30 giugno 1999. Sebbene ancora in via
provvisoria, riteniamo utile ritornare sullo schema di decreto legislativo (presentato al
Consiglio dei ministri il 16 giugno 1999) relativo alla cosiddetta
"cartolarizzazione" (ovvero la trasformazione di liquidità in titoli cartacei,
azioni, obbligazioni, ecc.) del Tfr, la cui approvazione definitiva è prevista entro
il 21 agosto 1999. Come ricorda Tommaso Di Tanno (coordinatore del gruppo di
lavoro del ministero del Tesoro per lattuazione della delega sul Tfr), il decreto
legislativo 58/98 nasce da una triplice constatazione:
1. la scarsa capacità di raccolta nel medio periodo dei
fondi pensione (si stima che verranno raccolti solo 2.000 miliardi nel 2008: una stima,
secondo noi, assai prudenziale);
2. linopportunità di sottrarre liquidità alle
imprese, impegnate a crescere nel contesto delleuro;
3. la sussistenza di un componente del costo del lavoro, il
Tfr, utilizzabile per fini previdenziali.
Stanti queste premesse cè da chiedersi qual è la
proposta contenuta nello schema di decreto?
Esso prevede che quote di Tfr possano essere trasformate in strumenti
finanziari, titoli (azioni,
obbligazioni ecc.).
In che modo?
Attraverso lemissione di titoli da parte di società
quotate; ovvero attraverso lemissione di obbligazioni convertibili da parte di
società che intendono quotarsi nel breve periodo (entro due anni); o ancora attraverso
lingresso di operatori finanziari (in misura non inferiore al 10% del capitale con
diritto di voto) nelle società non quotate; infine, attraverso il conferimento in
contanti del Tfr ai fondi pensione (sia "
aperti " che " chiusi
"). Compaiono quindi i fondi pensione, il cui ruolo (subito dopo
quello del lavoratore che, attraverso unadesione volontaria, esplicita e
scritta, è colui che innesca il meccanismo) è determinante per la riuscita della
proposta. Riassumendo, il credito che il lavoratore ha con
lazienda, rappresentato dal Tfr, viene conferito al fondo pensione (previa
autorizzazione del lavoratore, che deve risultare già associato alla previdenza
integrativa). Il fondo, con delibera del Consiglio di amministrazione e con il consenso
dei gestori, può accettare questo conferimento.
Quindi, il creditore lavoratore "trasferisce"
il suo credito al fondo pensione, il quale a sua volta lo trasforma in titoli azionari od
obbligazionari emessi dalla società (ovvero da società del gruppo, controllate o
controllanti) che detiene le quote di Tfr. Limpresa in questione quindi continua a
disporre delle somme accantonate (sotto la specie di titoli); il lavoratore dal canto suo
alimenta la sua pensione complementare e il fondo pensione (attraverso i gestori
specializzati) aggiungerà al proprio patrimonio i titoli acquisiti cercando di ricavarne
i migliori rendimenti finanziari. Questo il meccanismo generale, vediamo ora qualche ulteriore
aspetto.
- Intanto, come abbiamo visto, è il lavoratore che,
attraverso unadesione volontaria ed esplicita, innesca il meccanismo di trasformare
i nuovi accantonamenti di Tfr in titoli. La sede in cui ciò avviene è quella della
contrattazione. E a livello di contrattazione nazionale (e non di
contrattazione aziendale: qui il testo provvisorio probabilmente subirà una delle
possibili modifiche) che le "fonti istitutive", ovvero le organizzazioni
sindacali, danno mandato alla contrattazione aziendale.
- In secondo luogo, come abbiamo già accennato, non solo il
lavoratore sceglie se impegnare nuove somme di Tfr, ma anche gli altri soggetti
coinvolti (fondo pensione e gestori finanziari) hanno facoltà di utilizzare o meno i
titoli ricavati dal Tfr; valutano cioè sia la congruità che la compatibilità tra la
proposta proveniente dallimpresa debitrice e le strategie di investimento del fondo.
- Infine, va ricordato che la nuova disciplina ha per ora
carattere provvisorio, ovvero si applica solo al Tfr maturato negli anni tra il 1999 e
il 2001.
Se a questultima notazione si aggiunge che il
provvedimento è limitato ai lavoratori dipendenti privati, si vede come la portata
del provvedimento sia per ora circoscritta. Ciò nonostante va sottolineato come il
provvedimento si muova nella direzione di potenziare il ruolo dei fondi pensione
(anche se la nuova normativa va ancora definita in alcuni aspetti e quindi andrà valutata
alla luce della versione definitiva) e di far crescere il rapporto tra impresa e
mercati finanziari. Va peraltro ricordato come la comparsa di operatori istituzionali
quali i fondi pensione si sia rivelata unoccasione di apertura del
capitale a ristrettissima base sociale con notevoli benefici dal punto di vista di una
sano proseguimento dellattività imprenditoriale.
Per completare il quadro vanno ricordati i vantaggi fiscali
e normativi che deriverebbero dal conferimento di nuove quote di Tfr in strumenti
finanziari previsti dal provvedimento in questione.
- Intanto viene esteso il regime tributario del versamento
annuale del Tfr ai fondi pensione anche ai nuovi meccanismi previsti dallo schema di
decreto: fondo in sospensione di imposta per un importo non superiore al 3% delle quote
destinate al fondo; per le aziende che non superano i 50 dipendenti il fondo in
sospensione di imposta è elevato (con modalità da stabilire ogni anno entro il 31 marzo)
in funzione compensativa. Si tratta di unagevolazione di particolare interesse per
le piccole imprese, poiché essendo per loro improbabile lemissione di
titoli, le facilita attraverso la detassazione (attraverso laccantonamento di utili
in sospensione dimposta) di una quota di reddito correlata allentità del Tfr
conferito direttamente al fondo pensione.
- Nel momento in cui la cartolarizzazione del Tfr si
trasforma in un aumento del capitale sociale della società, con emissione di azioni,
laumento di capitale viene agevolato ai fini della Dual income tax (Dit),
concorrendo a determinare la quota di reddito tassato al 19% (con il vincolo
dellaliquota media del 27%).
- Inoltre le operazioni di aumento di capitale sociale e le
emissioni di prestiti obbligazionari sono assoggettate allimposta di registro in
misura fissa.
- Va ancora ricordato che nei casi di sottoscrizione di
obbligazioni, la garanzia prevista dalla legge 297/82 (prestata dallInps), viene
trasferita dal lavoratore al fondo: questo significa che laddove le operazioni non vadano
a buon fine il Tfr è garantito dal fondo di solidarietà.
- Infine, va detto che per tutte le operazioni di
conferimento i fondi pensione devono applicare i limiti previsti dalla legge 124/93.
Per il lavoratore il vantaggio è non solo e non tanto di
ordine fiscale quanto finanziario. Come è noto il rendimento del Tfr è pari a ¾ del
tasso di inflazione più 1,5 punti percentuali fissi: è quindi probabile che la gestione
del fondo possa dare un rendimento superiore. Dal punto di vista fiscale il lavoratore
fruisce dellintassabilità della contribuzione versata al fondo attraverso il
passaggio di Tfr, nonché di una tassazione alleggerita sui rendimenti della quota
capitale del Tfr (da godere al momento della prestazione da parte del fondo pensione).
Come è già desumibile da queste note, senza ricorrere alla
lettura dellarticolato dello schema di decreto legislativo, si può intuire come la
proposta presenti una sua intrinseca complessità, qualche elemento di rischio e di
incertezza che speriamo vengano attenuati in fase di stesura definitiva. Dal lato opposto
si possono positivamente intuire i vantaggi in termini di incentivazione allo sviluppo dei
fondi e di stimolo nello spingere le aziende a quotarsi in Borsa. Restano quindi aperti
una serie di rilevanti problemi, nel senso che aldilà di un ristretto numero di imprese
attualmente quotate, la stragrande maggioranza delle imprese metalmeccaniche non accede a
questo mercato. Anche per questo, pur contando su unapertura delle imprese verso il
mercato borsistico, potranno essere le obbligazioni (piuttosto che le azioni), più
facilmente negoziabili, ad affermarsi. Ma, aldilà di questi pronostici e del fatto che
sarà necessaria unampia campagna di informazione sia su questi nuovi
strumenti che sulla previdenza integrativa in generale, campagna che dovrebbe vedere
innanzitutto impegnato il governo (ma anche le confederazioni), visto che si tratta
per lappunto di ambiti che integrano il sistema previdenziale pubblico, resta il
fatto nuovo dellapertura di un versante nuovo tra impresa e mercati
finanziari. Questo nuovo versante impegna anche le organizzazioni sindacali, chiamandole a
cimentarsi su materie non tradizionalmente di propria diretta competenza, ma che
rappresentano la traduzione concreta di unesigenza tante volte affermata, allargare
i mercati finanziari attraverso la creazione di nuovi soggetti istituzionali e non,
finalizzati allattività di investimento. La partita è aperta, si tratta di
condizionarne gli sviluppi attraverso la partecipazione alle scelte.
Roma, 1 luglio 1999 |
5 luglio 1999. Con la
riunione odierna del Consiglio di amministrazione di Cometa si conclude una nuova
importante fase della costruzione del fondo di previdenza integrativa dei metalmeccanici.
Sono stati infatti scelti i gestori finanziari del
patrimonio del fondo ( circa 270 mld a inizio luglio 99). Anche se Cometa ha scelto
per il momento una sola linea dinvestimento da cui la definizione di fondo
monocomparto ha voluto comunque, in vista del passaggio al multicomparto, fare
anche la scelta di individuare tre profili dinvestimento ( la cui
media ci riporta allunica linea dinvestimento propria del monocomparto), una
scelta che in un prossimo futuro renderà più agevole per gli associati potersi
indirizzare verso linee dinvestimento pienamente diversificate e alternative tra
loro (proprie del multicomparto).A gestire il fondo (due gestori per profilo) sono stati
chiamati Generali e Paribas per la parte del patrimonio cosiddetta
"conservativa"; San Paolo-Imi e Europlus Credit Rolo (gruppo
Unicredit) per il profilo cosiddetto "reddito"; Invesco-Aig e Cisalpina-Fineco
(gruppo Bipop) per quello a "crescita".
I tre profili, come ormai noto, si
distinguono per la diversa composizione di azionario e obbligazionario. Nel primo la quota
di azionario potrà oscillare tra 0 e 10%; nel secondo potrà raggiungere un massimo del
30%, mentre nel terzo un tetto del 60% di investimento in azioni (quindi relativamente
più rischiosa ma più redditizia).
Come si può vedere nella rosa dei prescelti sono
rappresentate sia banche che unassicurazione che società finanziarie, sia italiane
che straniere: nellinsieme si tratta di un quadro articolato di soggetti di primaria
importanza, come daltronde lo era linsieme dei
33 candidati
che si erano presentati alla gara.
Come si è giunti a questa scelta?
Il percorso è iniziato, per così dire, con la pubblicazione
su "il Sole-24 Ore" del 14 aprile 99 del
bando di gara,
cui bisognava rispondere entro il 4 maggio da parte dei soggetti interessati e in possesso
dei requisiti descritti nel bando stesso. Tra i requisiti richiesti era anche necessario
rispondere ad un approfondito questionario (contenente la richiesta di informazioni sia di
carattere quantitativo che qualitativo). Le risposte al
questionario (da
inviare sia per scritto che su dischetto) sono poi state tradotte (dalla commissione
incaricata dal Consiglio) in punteggio e quindi in una graduatoria che ha portato
allindividuazione di una short list di 6 gestori per ogni profilo
dinvestimento (in realtà meno di 18 poiché alcuni candidati comparivano in più
profili, mentre la scelta fatta a monte dal Cda era quella che un soggetto non potesse
gestire più di un profilo). Dopo questa fase sono state esaminate le proposte di asset
allocation (strategia dinvestimento) da parte dei candidati rimasti in gara e sono
state analizzate infine le commissioni richieste per gestire il singolo profilo.
Da questo percorso (che ha visto riunirsi la commissione
preposta numerose volte tra i primi di maggio e i primi di luglio) è scaturita la scelta
finale che abbiamo sopra riportato.
Il gruppo Generali è un complesso di oltre
500 società facenti capo alle Generali di Trieste; si tratta della prima compagnia
dassicurazioni italiana e della terza europea. Il bilancio consolidato presenta un
utile, per la capogruppo, di 1.731 mld, mentre i premi consolidati hanno raggiunto i
63.000 mld. La raccolta complessiva proviene per il 25% dallItalia e per il 75%
dallestero
Paribas, banca francese, ha una clientela
costituita da compagnie di grandi e medie dimensioni, istituti governativi centrali ed
investitori istituzionali. Il capitale sociale è di circa 4.647 mld e si contano 19
filiali fuori dalla Francia e 27 uffici di rappresentanza; in Italia è presente dal
79 ed ha una sede a Milano. Il mandato per la gestione del fondo Cometa sarà
gestito da Paribas Asset Management Sgr spa, con sede appunto a Milano.
Sanpaolo Fondi- Gestioni mobiliari è
operativa dal 1985, amministra oltre 105.000 mld detenendo la leadership del mercato
Italiano.
Europlus è la struttura di asset management
(risparmio gestito) del gruppo bancario Unicredito italiano. E composta da due
società, entrambe controllate dal gruppo Unicredito: Europlus UniCredit Rolo Sgr spa
(società di gestione del risparmio con sede a Milano) e Europlus Research and Management
Ltd (con sede a Dublino). Il patrimonio gestito è pari a 140 mila mld. Lapproccio
di Europlus si basa su una gestione attiva dei portafogli, cui fanno capo 50 specialisti
degli investimenti, 10 risorse dedicate allufficio studi e 15 analisti azionari.
Invesco, tramite Amvescap, è leader mondiale
nel campo delle società di Asset Management specializzate e quotate con oltre 505.000
mld. gestiti per conto terzi. Aig (Global Investment Corporation),
società di Asset Management, ha una capitalizzazione di borsa pari a 144 mld di dollarie
ha raggiunto nel 1998 utili netti di 3.8 mld di dollari.
Cisalpina Gestioni fa parte dal 95 del
gruppo Bipop-Banca popolare di Brescia. A fine 95 risale anche la sigla di una joint
venture con la Putnam Investment di Boston; oggi Putnam detiene il 20% del capitale
sociale di Cisalpina. Per la gestione dei prodotti Cisalpina ha conferito delega alla
Putnam Investment per la linea internazionale e alla Fineco Sim per la linea domestica. Fineco
Sim opera allinterno del gruppo Bipop quale intermediario abilitato alla Borsa
Valori di Milano.
Come è stato già accennato, a Cometa sono pervenute 33
offerte, 13 delle quali non sono state ammesse alla selezione successiva per mancanza di
dati o per discordanza e non coerenza dei diversi dati indicati dal candidato nella
documentazione presentata.
Tra gli aspetti qualitativi esaminati possono
essere ricordati: gli assetti, il monitoraggio, il back office, lorganizzazione, i
curricula,i conflitti dinteresse, il reporting. Tra quelli quantitativi:
i volumi, le performances, il n. dei portafogli, la dimensione media, i clienti persi e
quelli acquisiti, ecc. Si è trattato di un lavoro complesso, che ha impegnato a fondo le
competenze professionali esistenti nel Consiglio di amministrazione e che è stato portato
avanti in modo trasparente e con spirito unitario: sarebbe quindi un peccato se i fondi
chiusi contrattuali che si accingono a compiere lo stesso percorso non si avvalessero
dellesperienza fatta dal Consiglio di Cometa. Tanto più se si tiene conto che i
soggetti concorrenti erano tutti qualificati e quindi la scelta è avvenuta tra società
con caratteristiche molto equilibrate.
Il prossimo passo vedrà la formulazione e poi linvio da
parte del Cda di Cometa delle ipotesi di convenzione con i gestori finanziari alla
Commissione di vigilanza. Cè da sperare che, come in passato, questa proceda
celermente nei confronti di Cometa, di modo che a settembre possa essere predisposto
linvio allinvestimento delle risorse accumulate da Cometa.
7 luglio 1999:
Presentato
all'Università Bocconi il nuovo Pension Forum, un'unità che avrà il compito di
produrre studi, ricerche e attività di formazione intorno ai fondi pensione, a cominciare
dalla riforma della tassazione del risparmio previdenziale. Il forum verrà diretto dai
professori Sergio Paci e Aurelio D. Candian.
12 luglio 1999:
L'Osservatorio
confederale sui fondi pensione (formato da Cgil, Cisl, Uil e Confindustria) per aumentare
il carattere operativo dell'organismo ha deliberato l'allargamento dell'Osservatorio ai
tre fondi già operativi (Cometa, Fondenergia e Fonchim). Tra gli argomenti più urgenti
da trattare ci sarà la delega fiscale, ovvero il complesso di provvedimenti che
dovrebbero agevolare il varo e il rafforzamento dei fondi attraverso norme che ne rendano
sempre piùconveniente l'utilizzo.
Riproposta in alcuni interventi la necessità di istituire
un'associazione dei fondi, giudicata da altri (Lapadula, Ferrante) prematura visto
l'esiguo numero di fondi effettivamente operativi. Oggi appare preferibile potenziare
l'Osservatorio, come appunto si sta facendo, e accelerare la partenza di strumenti
come il Mefop (società per lo sviluppo del mercato dei fondi pensione), presieduto dal
prof. M. Messori, istituto voluto dal ministero del Tesoro, proprio per approfondire le
tematiche legate alla vita dei fondi. Il primo appuntamento è previsto per il 14 luglio
1999 su "il contributo del Tfr allo sviluppo dei fondi pensione".
14 luglio 1999: Prima
iniziativa pubblica a Roma del Mefop, società per lo sviluppo del
mercato dei fondi pensione. La nuova struttura nasce da una convenzione tra ministero del
Tesoro e Mediocredito centrale spa e ha l'obiettivo di contribuire all'affermazione della
previdenza complementare costruendo un efficace canale tra i fondi, il mercato e le
istituzioni. Gli ambiti di lavoro del Mefop riguardano l'impostazione della metodologia
finanziaria e i temi dell'organizzazione finanziaria.
La prima iniziativa seminariale - come si è detto - ha
riguardato il tema della trasformazione del Tfr in titoli da destinare ai fondi
pensione, tema su cui esiste uno schema di decreto legge in via di approvazione
di cui abbiamo recentemente dato notizia e valutazioni su questo sito. All'iniziativa sono
tra gli altri intervenuti T. Di Tanno, estensore della proposta e consulente del ministero
delle Finanze; L. Pennacchi, ex sottosegretaria al Tesoro; Cgil, Cisl, Uil e
Confindustria; M. Messori, presidente del Mefop spa.
Di Tanno ha ricordato il significato e gli obiettivi della
proposta (vedi 30
giugno 1999) e ha ricordato come il provvedimento contempli anche la possibilità per
le imprese di versare direttamente liquidità ai fondi (ricevendo lo stesso le
facilitazioni fiscali previste) per le imprese che avessero difficoltà/impossibilità a
trasformare il debito in titoli.
Il provvedimento - ha proseguito Di Tanno- persegue due
obiettivi fondamentali: quello di irrobustire i fondi (che sono lenti nel
partire e hanno patrimoni contenuti) e quello di aprire l'impresa al capitale di
rischio (quotandosi in borsa e aprendosi in termini di proprietà a nuovi soci).
Questi due elementi costituiscono insieme punto di forza e di
debolezza del provvedimento in via di approvazione. Cipolletta, direttore generale di
Confindustria, ha fatto presente la difficoltà di perseguire contemporaneamente questi
due importanti e distinti obiettivi, invitando a puntare invece su maggiori incentivi
fiscali per le imprese (superDit) e per i lavoratori.
Siamo dunque di fronte a un provvedimento buono nelle
intenzioni ma inefficace nella pratica perché provvisto di troppe velleità e di pochi
strumenti, uno strumento illuministico?
Non crediamo. Intanto bisognerà attendere il testo
definitivo, che sarà varato entro agosto e che potrà contenere significative variazioni
rispetto al testo provvisorio; poi non può essere sottovalutato il valore dei due
obiettivi fondamentali insiti nel provvedimento: ampliare il ruolo dei fondi e favorire
l'apertura delle imprese al mercato. Forse il provvedimento non contiene la soluzione tout
court a questi problemi complessi ( in particolare il secondo), ma ha il merito di
favorire primi innovativi spezzoni di soluzione.
Certo, i fondi non potranno essere "invasi" da
titoli e risorse di imprese di cui magari gli associati a un determinato fondo sono
dipendenti: un'eventualità del genere potrebbe creare più di un problema. Il
provvedimento contempla però esplicitamente l'eventualità che lo smobilizzo di ulteriori
quote per la trasformazione in titoli debba trovare l'assenso del lavoratore, del fondo,
delle imprese e del gestore finanziario. Un filtro così messo pone al riparo in partenza
da rischi non voluti e permetterà, si spera, sempreché lo si voglia e non si nasconda in
realtà la resistenza delle imprese a ulteriori impieghi del Tfr, di trovare il modo
corretto per realizzare gli obiettivi fondamentali del provvedimento (cui, certo, non
faranno male più significativi sgravi fiscali).
14 settembre 1999:
Riunione nazionale Fiom sui fondi pensione (Cometa, Fondapi, Artifond e Cooperlavoro).
Descritte da C. Damiano le novità contenute nel contratto nazionale rinnovato
l8.6.99. In particolare il passaggio dellaliquota contributiva minima
per tutti i lavoratori iscritti a Cometa dall1 all1,2% a decorrere
dall1.1.2000 e il passaggio della quota accantonata di Tfr dal 18 al 40%.
IL TESTO DEL CONTRATTO RINNOVATO CONTERRA LO STATUTO DI
COMETA!!!
C. Palmieri, della Fiom nazionale, ha svolto una comunicazione
sullo stato di avanzamento di Fondapi e Artifond, mentre G. Ferrante, del CdA di Cometa,
si è concentrato su quest'ultimo fondo.
A questo proposito possiamo ricordare che Cometa è ormai in
prossimità dei 300mila iscritti (7.615 le aziende associate) e che avendo fatto in luglio
la scelta dei 6 gestori finanziari ed avendo nello stesso mese inviato alla Commissione di
vigilanza le bozze di convezione con i gestori affinché vengano valutate e approvate, allinizio
del mese di novembre sarà operativa lattività finanziaria del fondo.
Si tratta di un passaggio importante che vede lentrata
nel pieno delle funzioni da parte di Cometa a poco più di un anno dallinsediamento
del CdA.
Le attività della banca depositaria e del gestore
amministrativo vengono sempre più messe a punto, anche se permangono, come inevitabile,
alcuni problemi che stanno già per essere avviati a soluzione. Qualche problema permane
circa i bonifici compilati dalle aziende e inviati direttamente alla banca
depositaria o a questa tramite la banca dappoggio di cui si serve la singola azienda
per le consuete operazioni: aldilà di altri possibili disguidi, resta che la
certificazione rappresentata dal bonifico (contenente la somma versata dallazienda a
ogni scadenza trimestrale) è una certificazione povera di informazioni, in particolare se
vi fosse contenuto il codice fiscale dellemittente, si risalirebbe a questo con
facilità. Anche per quanto riguarda le distinte (ovvero la certificazione con il
nominativo dei singoli associati che hanno versato) permane qualche problema. Ci sono
aziende che fanno il bonifico (che dà la somma totale dei versamenti per azienda) ma poi
non inviano la distinta (nonostante i ripetuti solleciti).Tra le novità positive vi è che il gestore amministrativo
sta per varare, nellambito del sito Internet di Cometa gestito dallAndersen
Consulting (www.cometafondo.it),
riservato alle imprese, un nuovo spazio in cui finalmente la singola
impresa, sulla base di un codice inviatogli, potrà leggere la propria situazione dei
versamenti via via aggiornata. Per l' inizio del nuovo anno è atteso un pari strumento a
disposizione dei singoli lavoratori associati: è chiaro che a quel momento dovrà essere
pronto uno sportello territoriale, con orari e competenze certe, cui il lavoratore
potrà rivolgersi, essendo lo strumento Internet non alla portata di tutti.
22 settembre 1999:
Iniziativa pubblica di Cometa a Roma dal titolo: "Cometa: il fondo pensione per
1.200.000 lavoratori dellindustria metalmeccanica". Il presidente del CdA
nellintrodurre i lavori, dopo aver ricordato le tappe recenti superate da Cometa, ha
fatto presente come, con lautorizzazione da parte della Covip delle convenzioni
con i gestori finanziari, Cometa comincerà ben presto ad operare con pienezza di
strumenti.
Affinché si dimostri che investire in Cometa è
conveniente è necessario avere una consistente massa critica di potenziale base
associativa, e questa Cometa la possiede: siamo ormai sulla soglia dei 300.000
iscritti al fondo (e presto nuove campagne promozionali consentiranno di superare questo
traguardo). E QUINDI IMPORTANTE CHE LE STRUTTURE REGIONALI E
PROVINCIALI DELLA FIOM SI DISPONGANO (OVE POSSIBILE CON ACCORDI UNITARI) A PREPARARE
AZIONI PROMOZIONALI E INFORMATIVE PER FAVORIRE NUOVE ADESIONI A COMETA IN CONCOMITANZA
DELLA "FINESTRA" CHE CONSENTE LINGRESSO AI NUOVI ASSOCIATI ENTRO
NOVEMBRE!!!
Secondo punto di forza ha ricordato il presidente De
Puppi è la contribuzione aggiuntiva che viene conferita dalle aziende solo
ai sottoscrittori del fondo. Terzo punto di forza è lassenza di profitto per Cometa
e il massimo profitto per gli associati: infatti sui rendimenti graveranno solo i
costi vivi di gestione. Inoltre va ricordato che fino ad oggi (98 e 99) il
fondo non ha richiesto alcuna quota associativa ad aziende e lavoratori. Quarto punto di forza è la qualità dei gestori. E per
raggiungere il massimo risultato Cometa passerà, appena possibile, al multicomparto, per
dare la possibilità ai soci di scegliere i profili di rischio più congeniali alla loro
situazione finanziaria e alletà. Il presidente del CdA di Cometa ha concluso ricordando come
sia importante stimolare la presa di coscienza dei giovani verso logiche di
investimento non speculative per assicurare un futuro più stabile.
Il convegno ha visto la partecipazione oltre che del
presidente della Commissione di vigilanza (Covip), Mario Bessone, anche dei gestori e
delle parti sociali attraverso due "tavole rotonde". Per il governo è
intervenuto il sottosegretario al Lavoro, Raffaele Morese che ha evidenziato
limportanza crescente delle pensioni integrative nel processo di riforma del sistema
pensionistico. Ha inoltre ritenuto "superato" il dibattito che prevede la
possibilità di un inserimento del Tfr in busta paga, mentre si è dichiarato favorevole a
un dirottamento volontario del Tfr verso le pensioni integrative per aumentarne il
rendimento e migliorarne lutilizzazione. Infine ha confermato la disponibilità del
governo ad avviare una campagna di sensibilizzazione dellopinione pubblica
verso la previdenza integrativa.Nel pomeriggio si è tenuta una seduta del Consiglio di
amministrazione di Cometa, che ha tra laltro ratificato la nomina di Maurizio Agazzi a Direttore del fondo Cometa e ha approfondito gli aspetti tecnici delle
convenzioni con i 6 gestori finanziari.
4 ottobre 1999: Alleghiamo
qui di seguito copia dell'accordo sottoscritto dalle parti istitutive il fondo di
previdenza complementare Cometa, relativo alle modalità applicative dei risultati
raggiunti in materia nell'ultimo rinnovo di categoria. Con l'occasione vi ricordiamo che
con la fine di novembre scade la possibilità semestrale d'iscriversi a Cometa: è
necessario quindi attivare a livello locale tutte le iniziative e i materiali
promozionali.
ACCORDO TRA LE PARTI
ISTITUTIVE DI COMETA
A decorrere dall'1/01/2000 la contribuzione a Cometa sarà
adeguata secondo le percentuali stabilite dall'accordo di rinnovo del contratto collettivo
di categoria dell'8 giugno 1999.
La contribuzione a carico dell'azienda
sarà innalzata
all'1,2% della retribuzione convenzionale.
Per le modalità di calcolo del contributo rimangono in vigore
le disposizioni contenute nell'accordo 8/05/1998.
Il TFR da versare a Cometa, per i lavoratori già occupati
alla data del 28/04/1993, varierà dal 18% al 40%
(in percentuale sulla
retribuzione utile per il calcolo del TFR si passerà dall'1,24% al 2,76%);
per i lavoratori neo-occupati alla data del 28/04/1993 che aderiscono a Cometa rimane
confermata l'integrale destinazione del TFR maturando.
Dal 1° gennaio 2000 la contribuzione a carico del lavoratore
sarà innalzata secondo le seguenti modalità:
- lavoratore che ha scelto il contributo minimo:
dall'1%
all'1,2% della retribuzione convenzionale;
- lavoratore che ha scelto il contributo massimo:
dall'1,24%
al 2%, della retribuzione utile al TFR.
Il lavoratore che intende mantenere il proprio contributo
nella misura dell'1,24% dovrà darne comunicazione scritta all'azienda entro il 30/11/1999
con effetto dal 1° gennaio 2000 ovvero entro il 28 febbraio 2000 con effetto dal 1°
aprile 2000. A cura dell'azienda dovrà essere data comunicazione a Cometa con le
modalità che il Fondo indicherà in apposita circolare.
Il lavoratore che aveva, in precedenza, scelto a suo carico la
contribuzione minima potrà chiedere di variare la stessa portandola alternativamente
all'1,24% o al 2%; tale variazione di contribuzione a carico del lavoratore sarà
consentita annualmente e si effettuerà con la manifestazione della propria volontà
all'azienda da effettuarsi entro il 30 di novembre con decorrenza dal 1° gennaio
successivo.
Allo scopo di introdurre ulteriori elementi di flessibilità
nel rapporto fra iscritti e fondo, le parti istitutive, in occasione della prossima
emanazione del nuovo regime fiscale relativo alla previdenza complementare valuteranno la
possibilità di variare, anche in diminuzione, l'aliquota contributiva su scelta
volontaria del lavoratore.
A partire dal gennaio 2000 le aziende esporranno in luogo
accessibile ai lavoratori, fotocopia del bonifico trimestrale effettuato a Cometa entro i
15 giorni successivi all'avvenuto versamento.
|
Per completare l'informazione riportiamo qui di seguito il
collegamento al fac simile del modulo da compilare a cura dei lavoratori già iscritti a
Cometa: il modulo contiene le variazioni che scaturiscono dall'accordo contrattuale sopra
riportato.
Vai al modulo per la scelta contributiva di Cometa.
20 ottobre 1999: Riproduciamo
qui di seguito la lettera sottoscritta da Fim, Fiom, Uilm che accompagna la proposta di
volantini e/o volantoni da realizzare a cura delle strutture territoriali.
E' importante produrre il massimo sforzo di informazione e
propaganda per aumentare, nell'interesse dei lavoratori, le adesioni a Cometa.
FIM-CISL FIOM-CGIL UILM-UIL
Cari amici e compagni, allegati alla presente troverete dei
materiali (fac-simile manifesto, locandina e testo per un volantino) utili a rilanciare la
campagna di adesione a Cometa.
Infatti novembre è lultimo mese dellanno utile a
far scattare la contribuzione dal gennaio successivo ed i lavoratori vanno sollecitati ad
aderire perchè questo, come più volte detto, è nel loro stesso interesse. Cometa ha raggiunto le 300.000 adesioni e lobiettivo
realistico che ci poniamo per lanno 2000 è di raggiungere il traguardo dei 500 mila
iscritti. Cercheremo nel tempo di darvi quanti più strumenti possibili
per meglio organizzare questo lavoro, certi che tutte le strutture sindacali si
impegneranno al massimo.
Segreterie Nazionali
Fim-Cisl
Fiom-Cgil Uilm-Uil
Vai al volantino n.1
|
Vai al volantino n.2
29 ottobre 1999: Riportiamo qui di seguito il documento relativo alla procedura di sanzionamento
per morosià nelle contribuzioni, documento approvato dal Consiglio di amministrazione di
Cometa.
1 Ambito di riferimento
La procedura si applica a tutte le aziende che effettuano i
versamenti in ritardo rispetto alla datastabilita. Tale procedura è applicabile anche per versamenti parziali
tardivi, a prescindere dalla causa del ritardo. Si precisa che un versamento deve essere considerato in
ritardo quando o la data valuta o la data di effettuazione del bonifico risultino
successive alla data di dovuto pagamento (principio della data disponibilità di cui alle
Disposizioni Contabili emanate dalla COVIP)
2 Entrata in vigore
La procedura entrerà in vigore il 1/1/2000.
E' necessario pertanto renderla nota alle aziende con apposita
circolare.
3 Calcolo dall'ammontare dei versamenti
3.1 Ritardato versamento: danno individuale e danno collettivo
Il pagamento tardivo provoca due tipologie di danni:
- Fa sì che vengano (eventualmente) acquistate un numero di
quote inferiore a quanto spettante per un pagamento puntuale (danno individuale)
- Danneggia il Fondo in quanto deve processare una pratica di
morosità (danno collettivo).
3.2 Interessi di mora (danno collettivo)
L'azienda dovrà versare a Cometa un importo pari agli
interessi di mora nella misura del tasso legale di interesse per il periodo del ritardo.
Tale importo dovrà essere versato su un conto corrente
specifico (sempre presso MPS), distinto rispetto a quello dei contributi. Gli importi ricevuti dal Fondo a titolo di interessi di mora
saranno contabilizzati come sopravvenienza attiva e saranno destinati alla copertura degli
oneri amministrativi del Fondo.
3.3 Danno individuale
Oltre alla contribuzione dovuta da versare con le modalità
consuete, l'azienda dovrà versare a Cometa un importo calcolato applicando al contributo
la percentuale di incremento dal valore della quota registrato nel periodo di tardivo
versamento. Per il calcolo della maggiorazione sarà messo a disposizione
delle aziende un apposito indice di rivalutazione aggiornato a cadenza mensile. Dal momento che il calcolo della quota sarà a cadenza
mensile, il danno individuale sarà dovuto solamente nel caso in cui il ritardo superi il
giorno di ricalcolo della quota. Il versamento dovrà essere effettuato sullo stesso conto
corrente utilizzato per il versamento delle contibuzioni. L'importo versato sarà
destinato all'acquisto di quote a favore degli aderenti danneggiati a causa del ritardo
nella contribuzione. A fronte dell'importo da versare a titolo di risarcimento,
l'azienda dovrà altresì inviare al Service Amministrativo la corrispondente distinta.
Quest'ultima dovrà distinguersi dalle normali distinte di contribuzione e dunque sarà
riconoscibile come distinta per risarcimento danno. Per pubblicazione dell'indice di rivalutazione sono possibili
diverse soluzioni: - Pubblicazione sul sito internet del Fondo - Attivazione di un numero telefonico come risponditore
automatico (166) - Divulgazione in occasione della spedizione di circolari
(come allegato) - Divulgazione a cura delle Parti Istitutive
4 Informazione all'aderente
L'aderente risulta a conoscenza del pagamento tardivo da parte
dell'azienda. Le sue fonti informative al riguardo sono due: - Estratto Conto - dove gli importi versati a titolo di
risarcimento danno individuale saranno evidenziati come tali - Consultazione del sito Internet del Fondo alla sezione
dedicata agli aderenti (in rilascio contestualmente all'invio dell'estratto conto 1999).
2 dicembre 1999:
Si
tiene a Milano lAssemblea dei delegati di Cometa, prima in forma ordinaria, poi in
forma straordinaria.
La seduta ordinaria viene aperta dal presidente del Cda che
ricorda come la struttura di Cometa sia formata dal direttore e da due
impiegate. Pur confermando lobiettivo di mantenere la struttura snella, affidando al
massimo i compiti al gestore amministrativo (Andersen Consulting), nel 2000 si procederà
con ogni probabilità a una nuova assunzione. Al 20 ottobre la contribuzione a Cometa ammonta a circa 380
miliardi. Cometa è in attesa per la metà di dicembre
dellapprovazione da parte della Covip delle convenzioni con i gestori
finanziari: una volta ottenuta, Cometa potrà svolgere in totale pienezza i suoi
compiti e in particolare iniziare lattività di investimento vera e propria.
Purtroppo la concessione dellautorizzazione era stata promessa per settembre, ma la
Commissione di Vigilanza ha ritenuto di dover prorogare tale termine, nonostante il Cda di
Cometa avesse fatto ogni sforzo per guadagnare tempo, variabile in questa fase
particolarmente importante agli occhi dellopinione specializzata.>La previsione è che lattività finanziaria inizi con
gennaio 2000. Per far fronte ai compiti crescenti, Cometa da maggio 2000 si
trasferirà in una nuova sede, più grande, collocata sempre a Milano. A proposito di costi di gestione, va
ricordato che il 99 si chiude senza aver chiesto agli aderenti nessuna quota di
partecipazione alle spese (quota associativa annuale). Il budget di spese
per il 1999 di 3 miliardi è stato rispettato e finanziato attraverso lutilizzo
delle quote di iscrizione. Per il 2000 è stata approvata una quota associativa
di 24.000 lire, pari a 1000 lire mensili sul contributo aderente e un pari importo sul
contributo azienda (quindi al di sotto delle 40.000 lire previste dalle parti istitutive). Decisi inoltre i compensi per il 2000 per i componenti il Cda
(nel 99 vi è stato solo il rimborso delle spese di viaggio) e per il 99 e
2000 per il collegio dei Revisori. Alla fine di novembre risultano associati a
Cometa circa 300.000 lavoratori, 7.800 aziende e 10.000 stabilimenti. Il primo estratto conto verrà inviato agli
aderenti dopo la chiusura del bilancio 99 (e non oltre il 31 marzo 2000). Si sta
predisponendo (da parte di Cometa) un servizio informazioni (call center) per far fronte
ai quesiti che sorgeranno dopo la consegna dellestratto conto. Con lestratto
conto sarà inviata la password personale affinché laderente possa
verificare sul sito internet la propria posizione. Confermata da parte di Cometa la disponibilità a fornire supporto
formativo alle parti istitutive. Alla relazione del presidente hanno fatto seguito una serie di
interventi da parte dei delegati, in particolare da parte di quelli rappresentanti i
lavoratori soci. In particolare, tra gli altri, Lorusso
(Netsiel) ha chiesto chiarimenti al presidente (dottor De Puppi) su una sua intervista
apparsa su "il Sole 24 Ore" del 24 novembre 1999 in cui si dava conto
dellimportante risultato di un rendimento 99 presumibile del patrimonio di
Cometa pari, se non superiore, al 3,5% (attraverso un impiego delle risorse
sostanzialmente attraverso "pronti contro termine"). A corredo di questo
risultato nellintervista si affermava che i fondi chiusi rappresentano "un
passaggio obbligatorio verso i fondi aperti che potranno essere più vantaggiosi fra
qualche anno
". Inoltre si aggiungeva in altra parte dellintervista che
"dopo questa prima fase di rodaggio, le parti sociali devono fare un passo e pur
senza perdere il controllo devono affidare a gestori professionali la guida dei
fondi". Bossi (Num) ha ricordato la necessità che
Cometa controlli che le aziende riportino chiaramente in busta paga la contribuzione a
Cometa (quota lavoratore, quota azienda, quota Tfr) per evitare possibili successivi
contenziosi. Foschi (Alenia) e Di Roberto (Lucchini
Sider) hanno sottolineato lesigenza di avere la disponibilità periodica di dati
scomposti a livello di stabilimento perché questi costituiscono un indispensabile
strumento per fare proselitismo nei territori. Foschi ha inoltre chiesto come si pensava di recapitare
lestratto conto al lavoratore iscritto. Su questo punto il direttore, Agazzi, ha
risposto che lintenzione era quella di recapitarlo in busta chiusa tramite
lazienda (con risparmio di costi) là dove lazienda ha versato regolarmente;
di inviarlo direttamente a casa del lavoratore là dove lazienda è risultata
inadempiente. Nel corso dellassemblea ordinaria si è
proceduto allelezione del membro supplente del Cda (Eros Panigali), in sostituzione
del dimissionario dottor H. Laurent. Approvata la proposta di società di revisione contabile
(art.8, punto F dello Statuto): scelta la Kpmg spa che ha presentato le migliori offerte
tra le società contattate. Come già ricordato sono state anche approvate la quota
associativa per lanno 2000 e i compensi per il Cda (150 milioni lordi) per il 2000 e
per i revisori dei conti. Deliberati inoltre i criteri per le sanzioni
amministrative e tributarie riferibili agli amministratori, ai rappresentanti e
ai dipendenti che le hanno commesse: Cometa assumerà il carico delleventuale debito
per le violazioni commesse senza dolo o colpa grave nellesercizio delle proprie
funzioni (art.11, comma 6, Dlgs. 472/97). Nel corso dellAssemblea straordinaria (art.16) con
laggiunta della possibilità di effettuare riunioni del Consiglio mediante sistemi
di collegamento in teleconferenza ed in videoconferenza. Unulteriore modifica dello Statuto ha riguardato
lart.24 dedicato alle anticipazioni. Nella nuova formulazione, al
comma 1 si afferma che: "il lavoratore associato per il quale da almeno 8 anni siano
accumulati contributi, può chiedere unanticipazione per eventuali spese sanitarie
per terapie ed interventi straordinari riconosciuti dalle competenti strutture pubbliche
ovvero per lacquisto della prima casa di abitazione per sé o per i figli,
documentato con atto notarile, nei limiti dellintero ammontare
della sua posizione pensionistica.
13 dicembre 1999.
La
Commissione di vigilanza sui fondi pensione (Covip) approva e autorizza le
convenzioni con i gestori finanziari che si occuperanno dellimpiego concreto delle
risorse di Cometa , secondo i principi generali individuati dal Consiglio di
amministrazione.
www.cometafondo.it
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