COMUNICATO STAMPA

   

 “Le manifestazioni di oggi (Napoli, Roma, Venezia) dicono che Alenia Aeronautica deve ritirare il piano fatto di tagli e chiusure”. Martedì 4 corteo a Torino

Massimo Masat, coordinatore nazionale Fiom-Cgil del gruppo Alenia Aeronautica, ha rilasciato oggi la seguente dichiarazione.
 

“I lavoratori di Alenia Aeronautica si stanno rivoltando contro il piano industriale presentato dai vertici dell'Azienda.”

“Questa mattina un imponente corteo, composto dai dipendenti dei quattro siti campani, ha attraversato il centro di Napoli. A Venezia, la totalità dei lavoratori dipendenti dal locale sito di Alenia Aeronautica ha manifestato con un presidio davanti allo stabilimento, raccogliendo la solidarietà dei lavoratori di Agusta Westland che hanno scioperato per due ore accanto ai loro colleghi. A Roma, la protesta si è focalizzata nel pomeriggio con un presidio davanti alla sede di via Campania, al quale ha partecipato la maggior parte dei lavoratori del centro direzionale.”

“Per martedì 4 ottobre, è poi prevista una grande manifestazione a Torino che sarà attuata dai dipendenti degli stabilimenti di Caselle e di corso Marche.”

“Questo è il segnale inequivocabile che Alenia deve ritirare il piano. Le manifestazioni di oggi e di domani rappresentano infatti l'unità dei lavoratori Alenia di tutto il Paese.”

“Il sindacato chiede all'Azienda il ritiro degli esuberi, delle esternalizzazioni e delle annunciate chiusure di siti. Allo stesso tempo, il sindacato chiede garanzie certe sugli investimenti per il futuro.”

“Siamo noi a volere il rilancio di Alenia, ma senza operazioni di macelleria sociale e con programmi seri che diano prospettive a tutto il territorio nazionale.”

“L'Amministratore delegato di Alenia e quello di Finmeccanica devono smentire con i fatti l'idea, che si sta ormai diffondendo, secondo cui dietro al piano ci sarebbe un tentativo di rompere l'unità del Gruppo aeronautico.”

“Le fortune di Alenia Aeronautica, negli anni scorsi, si sono costruite attraverso la coesione di tutti i territori e di tutto il personale. Far saltare un elemento di valore come questo significa costruire irresponsabilmente le condizioni di una guerra fra territori che non potrà produrrà nulla di buono per il futuro dei lavoratori né per quello dell'Azienda.”

Fiom-Cgil/Ufficio Stampa
 

Roma, 3 ottobre 2011

 

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