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CERVIA, 16 MAGGIO 2008

ore 18.10. Si concludono i lavori della Conferenza d'organizzazione della Fiom-Cgil.

ore 18.05. Il conteggio del voto ai documenti di carattere generale ha riportato questo esito:

. Per il Documento sulle politiche contrattuali
    413 votanti
    312 voti al documento presentato da Rinaldini
    70 voti al documento presentato da Durante
    31 astenuti

. Per il Documento sulle politiche organizzative
    411 votanti
    326
voti al documento presentato da Rinaldini
    70 voti al documento presentato da Durante
    15 astenuti

Alla luce di queste votazioni il Documento sulle politiche organizzative proposto da Rinaldini "per le parti relative a temi confederali è emendamento al documento Confederale".

ore 18.00. Dopo le votazioni sui 3 documenti di carattere generale, e nell'attesa del conteggio da parte della presidenza, si passa ai due ordini del giorno presentati.
Francesca Re David legge l'ordine del giorno contro il razzismo e la xenofobia che è posto in votazione ed è approvato all'unanimità con 2 astenuti.
Subito dopo si chiede se ci sono interventi sull'ordine del giorno sull'artigianato. Dopo gli interventi di Carlo Bossi (Fiom Milano), Alberto Monti (Fiom Emilia-Romagna) e le risposte di Maurizio Landini lo stesso Carlo Bossi dichiara di astenersi. L'odg viene messo in votazione e approvato all'unanimità con 26 astenuti.
Si passa infine al voto sull'elenco - proposto dalla Commissione politica - dei delegati Fiom alla Conferenza d'organizzazione della Cgil, che viene approvato all'unanimità.

ore 17.30. Dopo una mozione d'ordine di Sabina Petrucci sulle modalità di voto, cui ha risposto Fausto Durante ci sono state le dichiarazioni di voto di Andrea Gozza (di Bologna) che a nome dell'area programmatica Lavoro Società-Cambiare rotta dichiara di votare per i documenti presentati da Rinaldini; Fausto Durante dichiara, chiaramente, di votare per il documento da lui presentato; Marcello Corti (segretario generale della Fiom di Firenze) dichiara la sua astensione.

ore 17.10. Finito l'intervento conclusivo di Rinaldini, i 439 delegati e delegate alla Conferenza d'Organizzazione della Fiom si preparano a votare. La prima votazione, dopo le eventuali dichiarazioni di voto, riguarderà i 3 documenti di carattere generale: 2 presentati da Gianni Rinaldini, uno sulle politiche organizzative e uno sulle politiche contrattuali e 1 da Fausto Durante che, contenendo entrambe le tematiche, sarà posto in alternativa a tutti e due i documenti di Rinaldini.

ore 16.10. Prende la parola per le conclusioni il segretario generale della Fiom Gianni Rinaldini (che verrà pubblicato appena trascritto, nella prossima settimana).

ore 15.55. Dopo Dettori gli interventi di Sabina Petrucci (Fiom nazionale), Massimo Brancato (segretario generale Fiom Napoli) e Mauro Faticanti (segretario generale Fiom Toscana).

ore 15.00. Riprendono i lavori della Conferenza con l'intervento di Michele Dettori (delegato Ast Terni).

ore 13.20. Finiscono i lavori della mattina. Si riprende dopo la pausa pranzo.

ore 13.15. Landini. “Se vuoi fare una trattativa sulla quale, se necessario, mobilitare i lavoratori, non decidi le piattaforme nelle segreterie nazionali ma le discuti e le fai votare alle lavoratrici e ai lavoratori.”
“Se in questi anni abbiamo ‘retto’ è perché abbiamo scommesso sul rapporto democratico con i lavoratori.”
“Riguardo la contrattazione decentrata guardiamo l’esempio dell’artigianato. C’è il contratto nazionale e ci sono i contratti regionali: il risultato è che dopo 4 anni non è stato firmato un solo contratto regionale.”
“Il salario non è più semplicemente un fatto economico che deve essere legato all’andamento dell’impresa, è un fatto sociale, umano che deve riconoscere anche la fatica e l’intelligenza con cui le persone lavorano.”
Oggi noi, sia sulla riforma del sindacato, sia per quanto riguarda il modello contrattuale, stiamo avanzando una proposta e un’idea precisa. Poi, legittimamente, si può dire che non si è d’accordo, ma non che sappiamo solo dire di no.”

ore 13.10. Landini. “Alcuni hanno citato il ’55 come svolta. La prima cosa che la Cgil e la Fiom hanno fatto dopo il ’55 fu aprire una discussione strategica, di fondo, per capire cosa stava succedendo. Solo con il contratto nazionale del ’63 la categoria ha conquistato il diritto alla contrattazione aziendale di tutto ciò che compone la condizione lavorativa.”
“Se oggi indebolisci il ccnl non è vero che farai più contrattazione apri in realtà una strada che porta all’aziendalismo e alla corporazione.”
“I padroni oggi non si accontentano più delle braccia, vogliono la testa dei lavoratori.”
“Il contratto del commercio è bloccato perché i padroni chiedono in fabbrica deroghe al ccnl per lavorare la domenica. Se è così, perché Cgil, Cisl e Uil non proclamano uno sciopero generale?”
“Nella mia esperienza di contrattazione ho imparato che se vuoi conquistare qualcosa lo devi almeno chiedere.”
“Se ho un problema salariale chiedo i soldi alle imprese, non al governo. Perché se chiedo soldi al governo, pago due volte”

ore 13.05. L'ultimo intervento della mattina è quello di Maurizio Landini (segretario nazionale della Fiom).
"
Di quello che ha detto Epifani ieri, non mi ha stupito – chiaramente – la difesa dell’accordo che ha fatto con Cgil, Cisl, Uil ma il non sentire una parola sull’analisi e sulla proposta che qui la Fiom ha avanzato, compresa la necessità dell’apertura di una discussione riguardo il fatto se il sindacato e i lavoratori potranno continuare ad esistere come soggetti che collettivamente e autonomamente contrattattano la loro condizione."
"Nel 2001 quando non abbiamo firmato l’accordo sul salario, è perché per la prima volta nel contratto avevamo chiesto di andare oltre l’inflazione."
"Siamo di fronte a un fatto: i padroni, la Confindustria da anni pensano che la contrattazione collettiva delle condizioni di lavoro è un elemento che va cancellato."
"Il punto vero è se oggi si costruisce nel rapporto con le lavoratrici e i lavoratori una capacità di tenuta che sia in grado di riaprire una prospettiva."

ore 12.10. Parla Mauro Guzzonato (segretario nazionale Cgil) dopo l'intervento di Michela Spera (segretaria generale della Fiom di Brescia)

ore 12.05. Cremaschi. "Troppo spesso sento parlare di confederalità ma non quella che intendo io, la solidarietà di classe fra tutti i lavoratori, bensì: “gli apparati confederali comandano”. La confederalità della Cgil è il sindacato di classe fondato sulla solidarietà, sull’unità del mondo dl lavoro."
“È vero che non basta la Fiom per mandare avanti la Cgil ma è vero che senza la Fiom la Cgil non va da nessuna parte."

ore 12.00. Cremaschi. “La piattaforma sindacale sulla riforma contrattuale è confusa, viene illustrata diversamente ad ogni platea."
"Aveva ragione Rinaldini, proponiamo una scelta ai lavoratori su due modi di uscire dal 23 luglio: quella della “devolution”, io la chiamo con il suo nome, e quella del rafforzamento del contratto nazionale. Vediamo quale scelgono i lavoratori oggi."
“Di fronte al disastro degli infortuni sul lavoro, Cgil, Cisl e Uil, lo proclamano uno sciopero generale? Questo non è uno sciopero politico ma squisitamente sindacale, ma per farlo bisogna entrare in un’altra logica sindacale."

ore 11.50. Cremaschi. “Non mi ero accorto, sentito quello che ha detto ieri Epifani, che eravamo stati così critici con il governo Prodi."
"Riguardo la riforma contrattuale voglio ricordare che negli anni 80 chi voleva chiudere la scala mobile usava gli stessi termini che si utilizzano oggi per il contratto nazionale. E fino all’ultimo giorno dicevano di non volerla cancellare."
"Una ipotesi di riforma della contrattazione, la nostra, dice che se si rafforza il contratto nazionale si rafforza la contrattazione aziendale e se si rafforza il contratto aziendale si rafforza la contrattazione nazionale, come è sempre successo."

ore 11.40. Interviene Giorgio Cremaschi (segretario nazionale Fiom). “Credo che non sia mai utile affrontare la discussione politica con i richiami alla reciproca moralità, se è più morale il dissenso o il consenso. (…) Quando c’è un disaccordo è dovere di un dirigente esprimerlo, fa il suo dovere, aiuta l’organizzazione.”
“La sconfitta politica si intreccia, interagendo, con una regressione sociale velocissima. Sembra quasi che sia crollata una diga sociale. Quando succede questo, ci sono sempre due possibilità. Quella che, come diceva la relazione, si chiama “adattiva”, seguo l’onda cercando di non affondare. È una strada possibile ma penso che adesso sarebbe distruttiva. L’altra è quella di trovare i punti sui quali costruire gli argini: la Fiom può essere uno di quei punti su cui costuisci gli argini da cui ripartire.”

ore 11.35. A seguire ci sono stati gli interventi di Canio Calitri (segretario generale Fiom Lazio) e Paola Boetto (delegato Piaggio di Savona).

ore 10.55. Si succedono gli interventi del dibattito, dopo Stagni sono intervenuti Stafano Bettalli (Fiom La Spezia), Alessandra Mecozzi (responsabile Ufficio internazionale della Fiom), Adriana Geppert (delegata Alcatel Agrate, Brianza), Giuseppe Ciarrocchi (segretario generale Fiom Marche)

ore 10.15. Riprendono i lavori della conferenza, presieduta questa mattina da Nicola Riva, segretario generale della Fiom Pistoia. Il primo intervento è quello di Enrico Stagni a nome di Emergency.

 


 

CERVIA, 15 MAGGIO 2008

 

ore 18.50. Terminano i lavori della Conferenza d’organizzazione. Riprenderanno domani mattina alle ore 9.30.  
Nell'ultima parte dei lavori si sono succeduti gli interventi di Paolo Brini (delegato Smalti Modena), Maurizio Mascoli (segretario generale Fiom Campania), Umberto Saccone (presidente Inca nazionale), Maurizio Alessandri (delegato Gd Bologna), Maria Sciancati (segretario generale Fiom Milano) e Giorgio Airaudo (segretario generale Fiom Piemonte)

ore 17.30. Si conclude l'intervento di Guglielmo Epifani, che pubblicheremo per intero appena trascritto.

ore 16.25. A seguire quello di Durante c'è stato l'intervento di Francesco Grondona, segretario generale della Fiom di Genova. In questo momento sta parlando Roberto Mastrosimone, segretario della Fiom di Termini Imerese a cui seguirà l'intervento di Guglielmo Epifani, segretario generale della Cgil.

ore 16.00. Interviene Fausto Durante, segretario nazionale della Fiom, il quale pur apprezzando "i toni e la misura con cui Gianni Rinaldini ha svolto la sua relazione" annuncia che presenterà un documento alternativo, presumendo che il documento finale conterrà cose da lui non condivisibili.
"Anch’io - ha detto Durante riferendosi al documento Cgil, Cisl, Uil sulla riforma contrattuale - avrei preferito che su questo argomento, lo dico a Epifani, ci fosse stato più tempo per discutere. Ma questo non cambia il mio giudizio su quel documento confederale che mi sembra molto utile."

ore 15.40. Si susseguono dal podio gli interventi dei delegati. Hanno preso fin qui la parola, dopo la Marano, Antonio Zacarias (della Zorzi spa di Treviso) con un intervento molto sentito e applaudito, Nicola Riva (segretario generale della Fiom Pistoia), Bruno Papignani (segretario generale Fiom Bologna)

ore 15.00. Con un po' di ritardo sul previsto riprendono i lavori della Conferenza. La presidenza nel pomeriggio è tenuta da Maurizio Landini, segretario nazionale della Fiom che da la parola, per il primo intervento del dibattito a Giovanna Marano, segretaria generale della Fiom Sicilia.

ore 13.00. Finiscono i lavori della mattina. Pausa pranzo, si riprende alle 14.30.

ore 12.55. Regazzi. "Sistema di democrazia. Abbiamo anche litigato se basta il referéndum o meno. Dobbiamo porci il problema del rapporto tra il sistema di decisione e il ruolo delle Rsu. Secondo me il solo referéndum è un modo per bypassare questo rapporto."
"Io non ho nulla di contrario al referéndum. Ma come si fa? Sempre e dappertutto? Secondo me va disciplinato perché alla lunga il referendum non è utile, porta a una finta democrazia."

ore 12.50. Regazzi. "Ritengo importante il documento Cgil, Cisl, Uil, non solo perché unitario ma perché ha punti importante per noi."
"Primo, la contrattazione di secondo livello. Noi ne facciamo sempre di meno. Il contratto nazionale, che per adesso ancora c’è, non basta a ridare quello che si perde in termini di potere d’acquisto."
"La realizzazione del rapporto tra salari e produttività che il documento introduce sarà una bomba che secondo me scoppierà nelle mani di Confindustria, perché dovrà dare delle risposte su questo tema."
"Riguardo rappresentanza e democrazia il documento Cgil, Cisl e Uil su questo è un auspicio."
"Io sono convinto che il modello Rsu sia ancora valido. Il sistema proporzionale per le elezioni, secondo noi, è quello migliore. Basterebbe semplicemente portare una correzione nelle piccole fabbriche, per garantire il delegato alle grandi organizzazioni sindacali."

ore 12.45. "Non ci sono dubbi - per Regazzi - che il sindacato è ancora una forza significativa nel nostro paese, ma allo stesso tempo non dobbiamo sottovalutare questo momento in cui al sindacato sono rivolti degli attacchi."
"Stiamo camminando sul ciglio di un burrone - continua - e dobbiamo essere in grado di recuperare il rapporto con i lavoratori."
"Il modo per farlo - spiga il segretario della Uilm - è rendendo più realistici i problema che abbiamo: la globalizzazione, i giovani, gli impiegati (sono 40 anni che non abbiamo più un progetto per loro)."

ore 12.41. La parola al segretario generale della Uilm-Uil, Antonino Regazzi.

ore 12.40. "Dobbiamo gestire al meglio - conclude Caprioli -  le nostre differenze riguardo la piattaforma Cgil, Cisl, Uil"

ore 12.38. Caprioli. "Dobbiamo costruire un tessuto nel quale il lavoratore riconosca al sindacato una capacità di intervento sui temi che lo riguarda e si riavvicini ad esso"

ore 12.35. Caprioli. "Abbiamo bisogno, con una nuova pratica contrattuale di ricostruire il rapporto con i lavoratori. Credo che dobbiamo dedicarci a una intensa contrattazione aziendale, impostandola sulla sfida, anche per noi, che è possibile negoziare modifiche che migliorino l'organizzazione del lavoro".
"Provare forme nuove di tutela per i lavoratori che non fanno la contrattazione aziendale".

ore 12.30. "È dal '92 - afferma Caprioli - che facciamo fatica, quando ci riusciamo, a portare a casa il recupero del potere d'acquisto dei salari dei lavoratori. L'ultima volta ci siamo illusi di esserci riusciti, ma subito dopo c'è stata una forte impennata dell'inflazione."

ore 12.25. "Ha fatto bene Rinaldini a puntare nella sua relazione sulla crisi della rappresentanza", dice Caprioli nel suo intervento. "Gli iscritti - continua - di Fim, Fiom e Uilm non arrivano alla metà dei lavoratori metalmeccanici, ai referendum ne votano un terzo e la contrattazione di secondo livello avviene nel 30% delle aziende". Un dato, secondo Caprioli, stabile da troppo tempo.

ore 12.20.
Interviene il segretario generale della Fim-Cisl, Giorgio Caprioli.

ore 11.40. Dopo Rinaldini, più volte interrotto dagli applausi della platea, la parola passa a Francesca Re David, responsabile organizzativa della Fiom, per la relazione sui temi più strettamente legati all'organizzazione.
Entrambe le relazioni verranno pubblicate intorno alle 12.30/13.00.

ore 11.10. La parola passa a Gianni Rinaldini, segretario generale della Fiom, per la relazione introduttiva.

ore 11.00. Prendono il via i lavori della Conferenza d'Organizzazione dei metalmeccanici della Cgil, presieduta questa mattina da Elena Lattuada, che illustra la platea, composta da 439 delegati, di cui il 24,83% donne, il 3,87 migranti, il 28,47 delegate e delegati di produzione. "Un'assemblea assolutamente rappresentativa del mondo metalmeccanico che noi vogliamo rappresentare" conclude la presidente prima di illustrare la composizione delle commissioni, salutare gli ospiti, e dare la parola, per i saluti di rito, a di Giancarlo Marchi, segretario generale della Fiom-Cgil di Ravenna.

ore 10.15. Tutto pronto per la due giorni della Conferenza d'Organizzazione della Fiom, i cui lavori si svilupperanno tra oggi e domani presso il Club Hotel Dante, in una Cervia finalmente scaldata da un sole estivo.
Già da qualche ora le delegate e i delegati stanno arrivando alla spicciolata. In attesa dell'inizio dei lavori c'è chi prende un caffé, chi già discute di quello che succederà, chi distribuisce la cartella dei materiali tra la sua delegazione e chi si ferma a visitare la mostra allestita in un bello spazio all'aperto nei pressi della sala conferenze.


 

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