Manifestazione nazionale dei lavoratori di tutto il Gruppo Finmek

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Oltre in 2000 hanno sfilato da piazza Repubblica a piazza Venezia.

Quella che si è svolta oggi è la manifestazione nazionale dei lavoratori di tutto il Gruppo Finmek, una multinazionale che conta 3.195 dipendenti in Italia nei vari siti di Genova, Milano, Ronchi dei Legionari, Sulmona, Pagani, S. Maria Capua Vetere ecc. e che negli ultimi anni è cresciuto moltissimo acquisendo dalle aziende di telecomunicazioni – Ericcson, Alcatel, Italtel – gli stabilimenti che queste aziende hanno esternalizzato.

Sulla situazione del Gruppo Finmek abbiamo rivolto qualche domanda a Canio Calitri della Fiom-Cgil nazionale.

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Qual è la situazione di questo Gruppo?

Nonostante la grande crescita il Gruppo non ha mai fatto una riorganizzazione produttiva vera e propria. Questo ha portato forti difficoltà che fondamentalmente sono di due tipi: da un lato industriale, poiché comunque il mercato delle telecomunicazioni non è ripreso, e dall’altro finanziario, oggi infatti saranno erogati gli stipendi di gennaio, mentre per quelli di febbraio non si ha ancora una data precisa .

A causa del forte indebitamento finanziario, di cui non conosciamo l’entità precisa, il Gruppo ha anche bloccato il pagamento dei fornitori.

 

Come sono andati gli incontri tra le parti?

Il 26 gennaio al ministero delle Attività Produttive l’azienda ci ha comunicato la situazione di forte indebitamento e ci ha illustrato un piano di riassetto finanziario che avrebbe dovuto prevedere una ricapitalizzazione di 20 milioni di euro da parte dei soci, la quotazione in borsa di un’azienda del Gruppo, la Access Media (che comprende i siti produttivi di Ronchi dei Legionari e di Milano), e un intervento di Banca Intesa con un credito di altri 20 milioni di euro (e non un ingresso nel capitale dell’azienda come si credeva in un primo tempo).

Una delle condizioni poste dalle banche, però, era quella di un taglio dei costi, tanto che l’azienda in quella sede parlò di un taglio temporaneo dei costi, nella fattispecie 1.000 persone in cassa integrazione per 1 anno, per far ripartire l’azienda in una situazione di equilibrio economico.

Noi abbiamo chiesto subito chiarezza sulla situazione finanziaria e garanzie da parte del governo,gli incontri sono stati seguiti dal ministero delle Attività Produttive e dall’onorevole Borghini responsabile del Comitato per l’occupazione della Presidenza del Consiglio, escludendo che si potesse finanziare la ripresa non pagando gli stipendi dei lavoratori e chiedendo di discutere un piano industriale vero, che garantisse la sopravvivenza dei siti produttivi e dell’occupazione.  

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Vi siete poi rivisti il 9 febbraio.

E in quella sede il Gruppo ci ha informato che la situazione non era ancora definita poiché Banca Intesa non aveva ancora deliberato il credito, e che gli stipendi di gennaio sarebbero stati saldati entro il 27 febbraio.

Ci ha poi illustrato una situazione molto diversa, con una richiesta di cassa integrazione per 1.500 persone (invece delle 1.000 del primo incontro) e con in più l’annuncio di 600 esuberi strutturali.

Di fronte alle nostre richieste non ci sono state risposte e quindi oggi siamo in piazza a manifestare contro questa situazione e a chiedere lo spostamento  della vertenza alla Presidenza del Consiglio che ha riceverà una delegazione ristretta dei sindacati alle 12 .

Quali sono le condizioni richieste dei sindacati per la soluzione della vertenza?

I presupposti sui quali si deve costruire la soluzione di questa vertenza sono:

- la certezza degli stipendi ai lavoratori;

- un intervento di garanzia da parte del governo;

- chiarezza sulla situazione finanziaria;

- un piano industriale che definisca e quindi garantisca missioni produttive nei vari siti e quindi l’occupazione.

 

E al governo chiedete solo garanzie?

Al governo chiediamo innanzitutto garanzie e poi, se necessario, un intervento diretto nel capitale dell’azienda.


Le pagine della Fiom su Finmek.

Comunicato sindacale Fim, Fiom, Uilm. Roma, 27 febbraio 2004

Comunicato sindacale Fim, Fiom, Uilm. Gravissima situazione del Gruppo Finmek. Sciopero di 8 ore e manifestazione nazionale a Roma il 27 febbraio. Roma, 20 febbraio 2004