Forum
sociali: il punto della situazione
Il
processo di costruzione e ampliamento dei Forum sociali procede, dal
2001 ( primo Forum Mondiale a Porto Alegre) con nuove tappe, -
come il Forum sociale del Mediterraneo www.fsmed.info
-, nuovi sviluppi a livello internazionale - il decentramento del Forum
Mondiale www.forumsocialmundial.org.br
- , la preparazione del prossimo Forum Sociale Europeo www.fse-esf.org ad
Atene, nella primavera del 2006, che dovrà rappresentare un momento di
forte rilancio del tema "Un'altra Europa", con una grande
presenza dei temi dei diritti sociali, del lavoro, della pace.
In
un mondo sconvolto dalla violenza di una guerra globale che distrugge
continuamente vite umane e civiltà, il processo di incontro, confronto,
dialogo, di migliaia di donne e uomini, gruppi, associazioni, sindacati,
rappresenta concretamente l'impegno alla costruzione di alternative. Un
punto di riferimento per tutti e tutte coloro che si propongono il
cambiamento locale e globale attraverso l'assunzione di responsabilità
individuali e collettive, la partecipazione, i conflitti sociali, il
rifiuto della violenza. Ecco in breve il punto della situazione, così
come è emerso dalla discussione dell'11 luglio fatta a Roma, presso l'Arci
nazionale.
Riunione
11 luglio 2005
-
Manifestazione europea 15 ottobre
-
Assemblea Europea Per un'altra Europa"
12 e 13 novembre a Firenze
Partecipanti:
Arci, Fiom, Attac, Un Ponte per, Transform
Forum Terzo Settore, Marcia Mondiale delle donne, Carta, Prc,
Legambiente, Cobas, Udu-Uds, Tavolo migranti
Non
ci sono state sostanziali divergenze nella valutazione: molti aspetti
positivi, alcuni negativi
Aspetti
positivi:
per
la prima volta c’è stato un incontro largo di realtà sociali del
nord e del sud, anche se è stata scarsa la partecipazione balcanica.
Questo incontro ha consentito uno scambio e una conoscenza, anche tra le
stesse realtà del sud, nuova. Le aspettative erano molto basse, data la
complicazione e lunghezza del processo di preparazione: per questo il
fatto stesso che sia fatto
il Forum è sembrato un miracolo. Per la prima volta c’è stata una
visibilità della “questione mediterranea”, frontiere cruciale della
nostra epoca e del nostro mondo, che
non esiste nella agenda politica, ma che adesso ha conquistato
cittadinanza nel processo dei Forum. Grande successo della
partecipazione delle donne e buoni i temi della discussione sia in
plenaria che in assemblea con la fissazione della data del 25 novembre
come giornata contro la violenza e la guerra: soggetto cruciale
nell’area. Impulso alle associazioni e realtà del sud a proseguire
incontrandosi anche regionalmente: per esempio Forum maghrebino. Buono
l’incontro tra realtà sociali e sindacali di vario tipo: emersione
dei temi dei diritti economici e sociali
e la necessità di sostenere le associazioni indipendenti che
hanno vita dura. Una certa asimmetria tra peso delle “questioni
europee” in rapporto a quelle della riva sud.
Molto
buono l’investimento del Governo regionale e la logistica. Superiore
alle aspettative la partecipazione italiana.
Aspetti
negativi:
Ristrettezza
del comitato promotore non sufficientemente impegnato su un processo
inclusivo a partire da Barcellona e Catalogna, visibile la concorrenza
interna politico organizzativa: evidente l’assenza dei “locali”,
anche nei seminari, nella manifestazione e sulla stampa. Negativa la
centralizzazione, sia pure giustificata dall’emergenza, del
Coordinamento internazionale, che tra l’altro ha dato luogo a
plenarie, asfittiche e poco partecipate, che non hanno messo a fuoco i
grandi temi. Cattiva gestione del problema visti, che non ha consentito
a molte realtà di essere presenti, anche per posizione negativa del
Governo centrale spagnolo.
Come
procedere
E’
opinione comune che sia utile prospettare una seconda edizione del
Forum, in tempi medio-lunghi, e che è necessario lavorare per tappe,
ampliando e approfondendo il confronto e la partecipazione, costruendo
una strada per tappe, tematiche e di area, su temi centrali. Migrazioni,
guerra/scontro civiltà, anche recuperando un rapporto con le comunità
islamiche in Europa (vedi la loro presenza al Fse di Londra),
partecipazione-democrazia-diritti. Sarebbe necessario un investimento
italiano più sostanzioso, a partire da un contributo di tematizzazione
della questione “mediterraneo” non solo sulla base del nostro punto
di vista che a volte rischia di essere un po’ “eurocentrico”.
L’ASSEMBLEA
DI DISCUSSIONE E VALUTAZIONE CONCLUSIVA E’ STATA FISSATA AL 23,24,25
OTTOBRE.
Essa
dovrebbe raccogliere valutazioni e proposte per la prosecuzione del
processo.
L’assemblea
che si è tenuta a Praga non era molto ampia (150 persone?), con scarsa
presenza dell’est. Sono emersi diversi conflitti interni ai paesi
dell’Est stesso, possibile ragione delle assenze. Presenza maggiore di
altre volte di gruppetti politici.
Si
sta faticosamente cercando di mettere in opera la nuova metodologia
(decentrata), scontando il mancato funzionamento della consultazione on
line, per motivi tecnici e scarsa direzione greca. Sembra evidente che
se non intervengono elementi forti di novità e soprattutto di peso nel
dibattito sociale e politico europeo, il Forum Europeo dopo 4 anni
rischia di diventare “di routine”. Pertanto va fatto un salto di
qualità nell’espansione dei movimenti locali (c’è chi suggerisce
la creazione di spazi autonomi anche ad Atene, per evitare una sorta di
istituzionalizzazione del Forum stesso). Su questo è necessario aprire
una discussione anche in Italia che coinvolga quelle parti dei movimenti
italiani che c’erano e si sono progressivamente allontanate.
Anziché
riproporre in modo spezzettato da parte di ciascuna organizzazione
seminari, verificare se è possibile che per gruppi di “affinità”
si possa lavorare insieme su alcuni grandi temi: pubblico/privato;
diritti di cittadinanza; democrazia e partecipazione;
conflitti/mediazione; sicurezza/armamenti.
Dato
il carattere “mediterraneo” di questa edizione del Forum che si
svolgerà ad Atene è importante un coinvolgimento esteso dell’est,
anche Balcani e del sud. Pertanto va attivata la commissione
“allargamento”. Va meglio discusso come si coinvolgono i sindacati a
livello europeo (
la Ces
ha riconfermato il suo impegno) in una vera discussione, tra voci
diverse, che ponga anche il problema della crisi del sindacalismo
europeo.
I
no al trattato costituzionale europeo da Francia e Olanda riaprono una
discussione che si è concretizzata in una prima occasione nella
assemblea che si è tenuta a Parigi a maggio e
proseguirà nella preparazione e svolgimento della assemblea che
si terrà a novembre in Italia, a Firenze, il 12 e 13 novembre a
cui sta lavorando un gruppo ad hoc.
Ad
Atene è stato decisa una mobilitazione europea, con manifestazioni
nelle diverse capitali, il 15 ottobre
- in corrispondenza delle manifestazioni a Ginevra in vista del
Consiglio Generale OMC che comincia il 19 – e in prossimità del voto
europeo sulla Bolkestein. Su questa giornata di mobilitazione si è
anche stabilita una convergenza importante con Via Campesina (come pure
sulla mobilitazione contro le basi militari) che invierà una propria
delegazione a Ginevra. Un breve appello europeo uscirà entro luglio. I
temi sono quello dei servizi pubblici, contro la privatizzazione, per i
diritti del lavoro.
La
prossima assemblea preparatoria si svolgerà a Istanbul il 23, 24, 25
settembre.
5
settembre: riunione in Cgil.
ore
10: per preparazione manifestazione 15 ottobre;
ore
15: gruppo di preparazione della Assemblea europea di novembre.
Forum
Sociale Mondiale
E’
stata sottolineata la evidente difficoltà del Consiglio Internazionale
di prendere decisioni e di stabilire criteri chiari e trasparenti
relativi alla sua composizione: un processo (vedi report) in questo
senso è di nuovo stato avviato, ma anche sulle sue tappe non è stata
presa una decisione definitiva. La prossima riunione dovrebbe essere a
marzo, mentre a settembre si svolgerà, probabilmente in Mali, una
riunione per fare il punto sul Forum “policentrico” che si svolgerà
alla fine di gennaio in Mali, Pakistan, Venezuela. La riunione sarà
allargata alle commissioni (aperte). Il prossimo Forum Sociale Mondiale
si svolgerà nel
2007 in
Africa (Kenia).
D’accordo
per l’invito, fatto dal comitato greco, ad una delegazione del
Consiglio internazionale a partecipare all’assemblea di preparazione
del FSE ad Istanbul, 23,24,25 settembre, sottolineando che la sua
composizione deve essere plurale e includere almeno brasiliani e
indiani.
Si
è convenuto sull’importanza di far pesare nella discussione il tema
della democrazia e a questo proposito si è concordato sulla proposta di
arrivare ad un incontro intercontinentale, in occasione del Forum che si
svolgerà a Caracas, con gli zapatisti, sulla base della loro ultima
dichiarazione/lettera dalla Selva Lacandona rivolta anche ai movimenti
internazionali, in cui uno dei punti centrali è proprio quello del
processo politico democratico..
L’assemblea
europea di Istanbul sarà anche l’occasione per definire la
partecipazione del FSE al Consiglio Internazionale, su cui non è ancora
stata presa una decisione, mentre non sono stati sollevati problemi
sulla partecipazione di due italiani/e che esprimano il processo di
coordinamento del lavoro per il FSE. Deve essere chiarito se e come si
attua una rotazione che dia la possibilità di partecipare a diverse
associazioni e nello stesso tempo garantisca una continuità nella
discussione.
Infine
si è convenuto sulla necessità di coordinare la partecipazione
italiana ai Forum di gennaio. |