Previdenza complementare: l'incontro sindacati-governo del 9 giugno


Cari compagni, riteniamo utile - data la rilevanza del tema - trasmettervi il resoconto della Cgil sull'incontro tra le parti sociali e il governo in merito al Decreto attuativo sulla previdenza complementare. Come vedrete si prevede tra l'altro un nuovo scivolamento dei tempi:la procedura relativa al silenzio-assenso partirebbe ora dal 1° gennaio '06, previa campagna informativa a cura della Commissione di vigilanza sui fondi pensione.

Per approfondire vi rinviamo anche alla Dichiarazione di Fausto Durante (Responsabile per la previdenza complementare per la Segreteria nazionale Fiom) pubblicata su questo sito in data 09.06.05, giorno in cui si è svolto l'incontro con il governo

 

 

Incontro con il Ministero del welfare sulla previdenza complementare

 

Si è tenuto ieri l’incontro sulla previdenza complementare tra il Ministero del welfare e  le parti sociali. Dall’incontro si evince che la situazione sulla previdenza integrativa è azzerata sia in riferimento al testo (lo schema del provvedimento in materia di previdenza complementare deve essere ancora predisposto) poiché è emersa chiaramente la presa di distanza del Ministro Maroni dalle bozze informali che fino ad oggi sono circolare e sulle quali noi avevamo resa evidente la nostra più totale contrarietà, sia in riferimento al metodo: il testo verrà presentato (fine di giugno) prima al Consiglio dei Ministri per una prima approvazione e poi alle parti sociali, e non come stabilito nei precedenti incontri prima alle parti sociali e poi al Consiglio dei Ministri. Contemporaneamente verrà trasmesso al Parlamento per i pareri e entro la fine di settembre approvato definitivamente dal Consiglio dei Ministri.

Quindi nessun confronto di merito, nessun accenno al contenuto del documento comune sottoscritto a febbraio dalle parti sociali. Il Ministro ha indicato quali sono, secondo lui, le questioni risolte e quelle ancora da risolvere e ha fatto una proposta sui tempi di attuazione del decreto legislativo. A suo parere la questione risolta si riferisce al ruolo della COVIP, risolta con un emendamento al disegno di legge sul risparmio che ripristina la vigilanza della COVIP sulle forme di previdenza complementare. Emendamento presentato al Senato ma non ancora approvato! Il disegno di legge sul risparmio al momento attribuisce il ruolo di vigilanza sui Piani individuali pensionistici all’ISVAP. Le questioni da risolvere riguardano il trattamento fiscale e le misure compensative per le imprese.

Con riferimento al silenzio assenso i sei mesi decorreranno dal 1° gennaio 2006 dopo una campagna informativa attuata da COVIP che partirà, a detta del Ministro, da metà settembre fino a dicembre.

Le parti sociali, sulla base dell’incontro informale tenutosi nella mattinata di ieri, hanno ribadito:

-         che alla base del confronto ci sia il recepimento del documento comune presentato al Ministro circa 4 mesi fa (17 febbraio 2005) e sul quale il Governo non si è ancora pronunciato;

-         che sia ripristinato il ruolo della COVIP e quindi approvazione definitiva al Senato dell’emendamento. Condizione necessaria, ma non sufficiente perché noi rimaniamo contrari all’equiparazione tra il secondo e il terzo pilastro;

-         che il testo ufficiale sia presentato, come stabilito inizialmente, prima alle parti sociali e poi al Consiglio dei Ministri per verificare quanto è stato recepito del documento comune.

Al momento il Governo non è stato in grado di darci né il testo ufficiale del decreto legislativo né di risolvere la questione COVIP. È un susseguirsi di incontri di metodo che fanno pensare a problemi, contraddizioni, tensioni, presenti all’interno della maggioranza, in particolare tra Ministero del welfare e Ministero dell’economia e delle finanze

Quindi sono molte le questioni ancora da risolvere, tra cui come affermato dal Ministro il trattamento fiscale dei lavoratori e le compensazioni alle imprese.

La CGIL, unitariamente a CISL, UIL e UGL, ha esplicitamente affermato, con un comunicato stampa unitario, che la situazione si è di nuovo azzerata e che deve ripartire con una discussione nel merito del documento comune.