COMUNICATO STAMPA

 

 

 

Previdenza complementare. Durante (Fiom): “Migliorare e non peggiorare l’impianto e l’equilibrio del sistema”

 

 

Fausto Durante, segretario nazionale della Fiom-Cgil e responsabile per la previdenza integrativa, ha rilasciato oggi la seguente dichiarazione. Nella categoria dei metalmeccanici è attivo Cometa, il maggior fondo di previdenza complementare del nostro Paese.

 

“La Fiom-Cgil guarda con preoccupazione all’incontro di domani, 9 giugno, tra Governo e parti sociali sul decreto legislativo n. 243 in materia di previdenza complementare. L’impianto non condivisibile del provvedimento, la sostanziale negazione di un confronto con le organizzazioni sindacali, il permanere di forti ambiguità in punti sostanziali della legge sono gli elementi che stanno alla base di questa preoccupazione.”

“L’impianto del sistema previdenziale, basato su due pilastri in equilibrio - uno principale, quello pubblico, e uno complementare, privato - va migliorato, non peggiorato. Le proposte contenute nell’Avviso comune, sottoscritto nel febbraio scorso dalle Confederazioni e dalle principali controparti, costituiscono quindi un riferimento minimo imprescindibile.”

“L’utilizzo del Tfr va indirizzato in modo chiaro e prioritario verso i Fondi negoziali, lasciando facoltà a coloro che non dovessero iscriversi di continuare ad accantonarlo in azienda. I Fondi di categoria e i Fondi aperti ad adesione collettiva, contrattata, non possono essere confusi con le polizze individuali. Queste ultime sono uno strumento puramente finanziario che niente ha a che vedere con la logica dei fondi contrattuali e con la contrattazione tra le parti sociali: occorre impedire che i lavoratori - soprattutto delle aziende più piccole - siano esposti ad ambigue e svantaggiose proposte di mercato.”

“In merito al silenzio-assenso va innanzitutto salvaguardato il diritto dei lavoratori di essere informati. Il peso di tale compito non può essere demandato alle organizzazioni sindacali: occorre, al riguardo, un preciso impegno del Governo. In secondo luogo, la legge deve affermare con chiarezza che i lavoratori che non si esprimessero nei tempi stabiliti sulla destinazione del Tfr dovranno poter trovare nelle Rappresentanze sindacali aziendali lo strumento per compiere una scelta.”

“Infine, se si vogliono aumentare le iscrizioni ai Fondi, le agevolazioni fiscali vanno ampliate. Per questo ribadiamo la necessità di un intervento radicale per l’abbassamento della tassazione sui rendimenti finanziari.”

 

                                                                                                            Fiom-Cgil/Ufficio stampa

 

Roma, 8 giugno  2005