16 aprile

Ore 20.30. Il Comitato centrale della Fiom, con 142 voti a favore, 5 contrari, 14 astenuti e 1 voto nullo, riconferma Gianni Rinaldini segretario generale della Fiom

 

Ore 19.45. Si riunisce il Comitato centrale eletto a scrutinio segreto con 671 votanti, 625 SI, 30 NO, 15 astenuti e una scheda nulla. Si procede alla votazione per l'elezione del segretario generale della Fiom-Cgil sulla proposta avanzata da Guglielmo Epifani.

 

Ore 18.00. Approvato a maggioranza il documento politico presentato da Gianni Rinaldini

I testi dei due documenti conclusivi presentati e votati dalla platea congressuale

Documento politico presentato da Gianni Rinaldini

Documento politico presentato da Fausto Durante

 

Ore 13.40. Intervento conclusivo di Gianni Rinaldini

Non vi è antitesi tra conflitto e democrazia da una parte e contrattazione dall’altra. Per battere Governo e Confindustria, necessario alto livello di mobilitazione”

 

Ore 13.20 Agustin Breda, Fiom nazionale

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Ore 12.55 Giorgio Cremaschi, segretario nazionale Fiom-Cgil (leggi la sintesi)

“Affinchè il sindacato esista non basta che faccia accordi, deve fare giustizia. Per riconquistare il Contratto dobbiamo presentare ai lavoratori una piattaforma”

 

Ore 12.40 Barbara Pettine, leggendo i dati raccolti dalla "commissione verifica poteri" dichiara valido il XXV congresso della Fiom-Cgil

 

Ore 12.40 Massimo Brancato, segretario generale Fiom Napoli

 

 

Ore 12.15 Fausto Durante, segretario nazionale Fiom-Cgil (leggi la sintesi)

Durante: “Il nostro no all’accordo separato sul Contratto non è un atto isolato, ma fa parte dell’iniziativa Cgil contro il sistema contrattuale del 22 gennaio 2009”

 

Ore 12 Roberto Mastrosimone (Fiat - Termini Imerese)

 

Ore 11.45 Valerio Bondi, segretario generale Fiom Reggio-Emilia

 

Ore 11.25 Maurizio Landini, segretario nazionale Fiom-Cgil (leggi la sintesi)

Landini: “Non si può aspettare la verifica del 2013 sul modello contrattuale, bisogna agire subito per riconquistare il contratto nazionale”

 

Ore 11.05 Mauro Faticanti, segretario generale Fiom Toscana

 

Ore 10.35 Prende la parola Jairo del Rio, segretario generale del sindacato colombiano Sintratucar

 

Ore 10.25 Federico Bellono (Fiom Torino)

 

Ore 10.15 Alessandro Tracchi (Power one, Arezzo)

 

Ore 10.02 Mirco Rota, segretario generale della Fiom di Bergamo

 

Ore 9.50 Con l'intervento di Adriana Geppert, dell'Alcatel brianzola, partono i lavori della terza e ultima giornata del XXV Congresso della Fiom

 


15 aprile

Gli interventi della seconda giornata li potete ascoltare e scaricare su Radio Radicale

 

Ore 19.15 Si conclude la sessione pomeridiana del secondo giorno di lavori congressuali

Ore 19. Claudio Cipolla, (ThyssenKrupp - Terni)

 

Ore 18.45. Mariano Carboni, Coordinatore regionale Sardegna

 

Ore 18.30. Donato Stefanelli, Coordinatore regionale Puglia

 

Ore 18.20. Alessandra Carnicella (Agile Eutelia - Roma)

 

Ore 18.05. Francesco Grondona, segretario generale Fiom Genova

 

Ore 17.50. El Arabi Benhoumane, Fiom Brescia

 

Ore 17.30. Antonio Totaro, Fiom Brindisi

 

Ore 17.20. Messaggio di augurio di buon lavoro da parte di Gianfranco Tosi, accolto con n caloroso applauso

 

Ore 17.16. Giorgio Airaudo, segretario generale Fiom Piemonte

 

Ore 17.04. Maurizio Marcelli (Fiom nazionale)

 

Ore 16.50. Luciano Gallo, segretario generale della Fiom Veneto

 

Ore 16.43. Intervento, a nome di Emergency, di Enrico Stagni

 

Ore 16.37. Saluto dell'Unione degli studenti

 

Ore 16.22. Maria Sciancati, segretaria generale Fiom Milano

 

Ore 16.18. Nina Leone (Fiat Carrozzeria, Mirafiori, To)

 

Ore 16.10. Laura Serra (Lasme 2, Potenza)

 

Ore 16.08. Barbara Pettine, della Fiom nazionale, riferisce per la commissione verifica poteri

 

Ore 15.55. Nina Daita, responsabile politiche disabilità per la Cgil nazionale

 

Ore 15.40. Manuela Marcon della Fiom Treviso

 

Ore 15.40. Riccardo Masetti (Case New Holland - Modena)

 

Ore 15.30. Riprendono, con l'intervento di Massimo Paparella della Graziano trasmissioni di Bari, i lavori congressuali

 

Ore 13.30. Con la fine dell'intervento di Epifani si conclude la prima parte della giornata congressuale. Si ricomincia dopo la pausa per il pranzo

 

Ore 12.30. Iniziato l'intervento di Guglielmo Epifani, Segretario generale Cgil (leggi la sintesi)

 

Ore 12.25. La parola passa a Fernando Lopes, vice segretario generale della Federazione internazionale dei sindacati metalmeccanici

 

Ore 12.15. Emilio Capitanio (Lovato, Bergamo)

 

Ore 12.03. Valentino Marciò (Iveco, Brescia)

 

Ore 11.54. Francesco Doro (Carraro, Padova)

 

Ore 11.44. Paolo Brini della Fiom di Modena

 

Ore 11.32. Maurizio Mascoli, segretario generale della Fiom Campania

 

Ore 11.23. Franco Ferrari della Fiom Verona

 

Ore 11.14. Massimo Braccini della Fiom Lucca

 

Ore 11.05. Giovanna Marano, segretaria generale Fiom-Cgil Sicilia

 

Ore 10.56. Michele Del Carmine (Fiat Iveco, Foggia)

 

Ore 10.45. Alfredo Fegatelli, segretario generale Fiom-Cgil L'Aquila

 

Ore 10.25. Intervento dei rappresentanti palestinesi (Pgftu) che hanno portato una testimonianza dai territori occupati

 

Ore 10.20. Maurizio Landini dalla presidenza legge la lettera del Pgftu (sindacato dei metalmeccanici palestinesi)

 

Ore 10.15. Fabrizio Torri (Gd, Bologna)

 

Ore 9.55. Fabrizio Maramieri (Sirti, Roma)

 

Ore 9.46. Mirko Lami (Lucchini, Piombino)

 

Ore 9.40. Apre  la serie di interventi Marco Ronzitti (Goldoni, Modena)

 

Ore 9.30. Ripartono i lavori congressuali con la lettura della lettera di saluto della Cnm-Cut (Confederazione nazionale dei metallurgici, Brasile) alle delegate e ai delegati Fiom-Cgil al Congresso

 


 

14 aprile

 

Gli interventi della prima giornata li potete ascoltare e scaricare su Radio Radicale

 

Ore 18. Rispettando al minuto la tabella di marcia, e dopo il voto per eleggere le varie commissioni congressuali, si chiudono i lavori della prima giornata del Congresso. L'appuntamento è alla presentazione del libro di Chiara Ingrao, "Dita di dama" e, più tardi, alla festa della Fiom.

Ore 17.35. Intervento di Peter Scherrer, segretario generale Fem

Conclusa la relazione di Gianni Rinaldini. accolta da una vera e propria "standing ovation", la parola passa a Beppe Farina segretario generale della Fim-Cisl e Rocco Palombella, segretario generale Uilm-Uil.

scarica la relazione di Gianni Rinaldini

Ore 17.12. "Questo oggi siamo, non stiamo bene perché la nostra gente non sta bene, ma siamo vivi e determinati, e non sarà facile per nessuno risolvere il problema dei metalmeccanici. Noi abbiamo soltanto due strumenti, il conflitto e la democrazia. Non ne abbiamo altri e se chiedere che le lavoratrici e i lavoratori abbiano il diritto di votare la loro piattaforma e i loro contratti significa essere radicali, antagonisti, conservatori, nostalgici ebbene lo confermiamo. Siamo tutte queste cose insieme."

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Ore 17.10. "Proponiamo alla Cgil che in previsione della discussione parlamentare sul Collegato al lavoro si sviluppi una campagna d’informazione e i lavori parlamentari siano accompagnati dalla mobilitazione con sciopero delle lavoratrici e dei lavoratori con varie forme di iniziative territoriali, compreso il presidio di massa della sede del Parlamento."

Ore 17.08. "Sono certo che la Fiom, questa Fiom, sarà in grado di reggere le sfide che stanno davanti a noi con l’unità negoziale di tutto il gruppo dirigente, così come abbiamo fatto nel corso di questi quindici anni."

Ore 17.05. "Troppo spesso ci sentiamo rivolgere la domanda del perché il metalmeccanico si iscrive alla Fiom e poi vota Lega Nord. Capovolgerei la domanda alle forze politiche della sinistra che dovrebbero interrogarsi sul perché il lavoratore o la lavoratrice non li vota, ma si iscrive alla Fiom."

Ore 17.02. "Abbiamo di fronte sfide enormi perché il degrado è profondo, il disagio sociale è enorme e la frattura con la politica persino impressionante. Questo è un paese a rischio, anche nella tenuta del tessuto democratico, perché la Costituzione fondata sul lavoro è già messa in discussione, nelle scelte del Governo e della Confindustria."

Ore 17.00. "Siamo messi male, ma siamo vivi, come lo sono le lavoratrici e i lavoratori metalmeccanici. Siamo in trincea in un agire quotidiano segnato profondamente da crisi aziendali, licenziamenti (nell’era moderna si chiamano esuberi), Cassa integrazione dilagante e dove ci sono le condizioni, contrattazione aziendale."

Ore 16.55. "Non è passato molto tempo da quando l’amministratore delegato Marchionne dichiarava che era meglio avere rapporti con i sindacati europei che con i sindacati americani. Oggi dice l’opposto. In realtà rilascia dichiarazioni a seconda della convenienza.

Non accettiamo ricatti con scambio tra condizioni di lavoro e occupazione."

Ore 16.51. "Per questo abbiamo deciso di promuovere la raccolta di firme certificate a sostegno di una proposta di legge di iniziativa popolare. Non siamo sorpresi del successo che stiamo registrando davanti alle aziende e nei territori, perché i metalmeccanici sono fatti cosi, possono digerire anche un brutto accordo, accettare una mediazione problematica, ma non accettano il sopruso, l’imposizione, tanto meno se fatto dal proprio sindacato."

Ore 16.49. "Non è più rinviabile la necessità di una legge sulla democrazia sindacale. Una legge che affermi il diritto democratico delle lavoratrici e dei lavoratori di decidere sulle piattaforme e sugli accordi aziendali e nazionali."

Ore 16.47. "Per quanto riguarda il nostro Contratto, quello votato dalle lavoratrici e dai lavoratori, la scadenza è alla fine del 2011 e noi presenteremo la nostra piattaforma con un solo vincolo, quello della democrazia.
Andremo a discutere in tutti i luoghi di lavoro di come presentare la piattaforma, definiremo regole precise e trasparenti del referendum, e se avremo il mandato della maggioranza della categoria, presenteremo la piattaforma non della Fiom ma delle lavoratrici e dei lavoratori metalmeccanici.
Questo significa che nella nostra iniziativa rivendicativa non ci sentiamo in alcun modo vincolati ai criteri definiti dell’accordo separato.Si configura una situazione di pluralismo rivendicativo. Proponiamo alle altre organizzazioni sindacali che in presenza di piattaforme diverse siano i lavoratori e le lavoratrici a decidere. Noi ci sentiremmo vincolati all’esito di quel pronunciamento. Spero lo facciano anche gli altri"

Ore 16.45. "Non è superfluo ribadire in una sede congressuale, come impegno di tutto il gruppo dirigente, che non ci presteremo ad alcuna furbizia, ad alcuna scorciatoia di rientro silenzioso nell’accordo separato."

Ore 16.42. "Avevamo riconquistato il Ccnl unitario sulla base della condivisione di regole democratiche che prevedevano il referendum unitario sull’ipotesi di accordo anche se richiesto da una sola organizzazione. Un accordo unitario conquistato con forme di lotta e di mobilitazione che ci hanno permesso di aprire nella controparte una differenziazione di posizione.
È durato pochi mesi, perché con l’accordo separato confederale sul sistema contrattuale tutto è stato rimesso in discussione.
Non siamo tornati al punto di prima, come qualcuno afferma, ma peggio di prima, perché in questo caso lo strappo non riguarda un accordo giudicato negativamente, ma l’intero sistema contrattuale."

Ore 16.40. "L’utilizzo della leva fiscale, in questi anni, è stato finalizzato esplicitamente per accompagnare una costruzione sociale precisa, dove le tasse aumentano per i redditi da lavoro dipendente e per i pensionati, mentre si favoriscono le altre forme di ricchezza, rendita finanziaria e patrimoni, polizze assicurative, gli enti bilaterali e i Fondi previdenziali.

Lo scudo fiscale è stato l’ennesimo invito a delinquere, usato sostanzialmente per fare cassa rispetto alla crescita del debito pubblico in una situazione di recessione. La definizione di un nostro progetto, che sia altro rispetto al liberismo, vuole dire in primo luogo riappropriarci della nostra autonomia negoziale e rivendicativa con un solo vincolo, quello della legittimazione da parte dei lavoratori e delle lavoratrici."

Ore 16.35. "Compiere una scelta, quella della riunificazione del lavoro, con una pratica contrattuale coerente che si ponga l’obiettivo di costruire forme di coordinamento della contrattazione della filiera produttiva o di sito, laddove l’organizzazione dell’impresa corrisponde a uno spazio territoriale.
Non è un percorso semplice, ma in prospettiva è decisivo per la ricostruzione di una rappresentanza sociale del lavoro come oggi si configura.
Questo comporta una modifica sostanziale dell’organizzazione della Cgil, con il superamento della molteplicità dei contratti e delle categorie esistenti."

Ore 16.32. "Concertazione, politica dei redditi, fanno parte del passato, rappresentano una fase conclusa e non riproponibile."

Ore 16.30. "Cisl e Uil hanno fatto una scelta che non è estranea allo stesso confronto sindacale in sede europea e internazionale. Che non va demonizzata. A fronte della frammentazione del lavoro dipendente, della scomposizione del ciclo lavorativo, della flessibilità e precarizzazione dei rapporti di lavoro, il futuro del sindacato non è più la contrattazione ma si arriva ai lavoratori e alle lavoratrici attraverso la estensione delle strutture di servizio come gli enti bilaterali a cui vengono delegate funzioni sempre più rilevanti, dal collocamento agli ammortizzatori sociali alla formazione professionale.
È una risposta sbagliata a un problema reale. Ma se il problema è reale noi abbiamo l’esigenza di definire chiaramente la nostra idea del sindacato del futuro.
La scelta che non possiamo fare è quella di operare con la logica della riduzione del danno, in attesa di tempi migliori, perché questa non esiste a fronte della radicalità dei processi in atto."

Ore 16.25. "Il tutto avviene con il consenso della Confindustria e delle altre organizzazioni sindacali. Quello che sta succedendo è una enormità, lo stravolgimento a livello sociale degli aspetti costitutivi del ruolo che storicamente ha svolto il sindacato.La negazione della democrazia è aspetto strutturale di questo processo, perché l’arroganza non ha limiti quando si afferma che i lavoratori possono votare soltanto quando tutte le organizzazioni sindacali condividono l’accordo. In questo modo, le lavoratrici e i lavoratori da soggetto diventano oggetto delle scelte del gruppo dirigente del sindacato.
Per noi la democrazia è un diritto dei lavoratori e delle lavoratrici, non una elargizione dei sindacalisti."

Ore 16.22. "Il Governo dopo l’accordo separato ha continuato nell’opera sistematica e quotidiana di allargamento di tutte le forme di precarietà – dal contratto in affitto a tempo indeterminato a quello a chiamata – e di superamento di tutte le forme di tutela e di diritti del lavoro fino al recente dispositivo legislativo sulla certificazione, conciliazione e arbitrato, per ora bloccato dalla scelta di non firmare da parte del Presidente della Repubblica."

Ore 16.20. "Il Governo dopo l’accordo separato ha continuato nell’opera sistematica e quotidiana di allargamento di tutte le forme di precarietà – dal contratto in affitto a tempo indeterminato a quello a chiamata – e di superamento di tutte le forme di tutela e di diritti del lavoro fino al recente dispositivo legislativo sulla certificazione, conciliazione e arbitrato, per ora bloccato dalla scelta di non firmare da parte del Presidente della Repubblica."

Ore 16.15. "Una pura e semplice accelerazione di ciò che era stato scritto e presentato nel «Libro bianco» di Maroni, elaborato da Biagi, comprensivo dei lineamenti fondamentali di un nuovo sistema contrattuale. Quello che pomposamente era stato definito il «Patto per l’Italia».
Un programma che subì un rallentamento all’inizio del nuovo millennio per l’iniziativa della Cgil, che guidò una vasta opposizione sociale, diventando punto di aggregazione dei vari movimenti contro quel programma legislativo che non era soltanto l’articolo 18."

Ore 16.10. "Il Governo e la Confindustria hanno fatto un patto politico vero, quello di negare la crisi nella sua reale dimensione, gestire in qualche modo gli ammortizzatori sociali per attraversare questa fase e utilizzare la crisi per ridefinire l’assetto delle relazioni sociali e dei rapporti di lavoro, come parte di un disegno complessivo che coinvolge gli assetti istituzionali e il cambiamento sostanziale della nostra Costituzione."

Ore 16.00. "In preparazione del prossimo Congresso della Fem si è aperto un confronto sulla possibilità di arrivare alla costituzione di una Federazione tra metalmeccanici, chimici e tessili. Dobbiamo capire meglio.

Se la Federazione è una sorta di assemblaggio che mantiene inalterate le diverse identità di categoria, temo che sia più funzionale a risolvere problemi di apparato e gruppi dirigenti delle strutture europee che a rispondere al problema posto.

Per questo proponiamo che con il prossimo Congresso della Fem si decida di aprire un percorso finalizzato alla costituzione del Sindacato europeo a partire da un percorso di omogeneizzazione su tre grandi tematiche: contrattazione, regole democratiche, regole di organizzazione. Un percorso che coinvolga i sindacati di categoria di ogni singolo paese."

Ore 15.50. "All’inizio della crisi ci dissero che «il primo passo» doveva essere quello di arrestare la frana della finanza; «il secondo» sarebbe stato quello dell’intervento nell’economia reale e della ripresa dell’occupazione.

Oggi ci dicono che l’obiettivo è il rientro dei disavanzi di bilancio, la cui origine sta proprio nella recessione e nel salvataggio della finanza.

Alla fine pagano sempre i lavoratori, le lavoratrici e i pensionati, come testimoniano i compensi di dirigenti, manager e dividendi delle imprese."

 

Ore 15.45. Prende la parola, per la relazione introduttiva, Gianni Rinaldini, segretario generale Fiom-Cgil.

 

Ore 15. 38. La parola a Luigi Marinucci, segretario generale Fiom-Cgil Pescara, per il saluto di benvenuto.

 

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Ore 15. 30. Nominata e votata all'unanimità la presidenza del XXV congresso Fiom-Cgil

 

Ore 15. Manca poco all'inizio del Congresso, il 25° nei 109 anni di storia della Fiom.

Quasi tutti arrivati i 749 delegati e i quasi 300 invitati.

Già tutti in sala gli ospiti stranieri, arrivati in tarda mattinata per l'incontro con la Segreteria nazionale della Fiom-Cgil.

Molto apprezzato l'allestimento della sala, il fondale rosso con il logo del Congresso con ai lati i pannelli con le foto di Paolo Zitti e Lucia Gardin.

 

I lavori del Congresso potranno essere seguiti sul sito della Fiom-Cgil su Facebook Twitter e su radio radicale

 

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