In piazza con la Fiom l'esibizione della "Banda Jorona" e delle "Cheja Celen"
BandaJorona. Dalla Malavita romana al “Folk Ibrido”
Bianca Giovannini - Voce
Daniele Ercoli - Contrabbasso, cori
Ludovica Valori - Fisarmonica, trombone, cori
Désirée Infascelli - Mandolino, fisarmonica
Chi nasce a Roma resta inevitabilmente permeato dallo spirito della sua città.
Uno spirito che nel tempo si è espresso con mille modalità e con scenografie differenti: dalle mura dipinte delle osterie alle celle delle carceri cittadine, dai luoghi del turismo più becero ai palazzi di borgata, dai teatri risorti ai tinelli piccolo-borghesi.
Epoche diverse, contesti e contenuti differenti, un popolo in continua trasformazione, che sa inglobare il diverso e mantenersi sé stesso: questo è il magma da cui BandaJorona fa emergere canti, melodie, “fattacci” narrati come gesta epiche, prese in giro del potere, canzoni romantiche e piene di nostalgia per qualcosa che, irrimediabilmente, va fuggendo.
Un viaggio nella musica e nelle storie d'amore, carcere e coltello, espresso con la vena sanguigna e romantica della città di Roma, ma anche richiamando alla memoria, per la musica laziale, la straordinaria testimonianza di Graziella Di Prospero.
Dopo l’esperienza della partecipazione alle feste della Lega di Cultura di Piadena ed alle iniziative dell’Istituto “Ernesto De Martino” a Sesto Fiorentino, ai concerti con i grandi esponenti dei “Dischi del Sole”, fra cui Ivan Della Mea e Giovanna Marini, agli spettacoli che l’ensemble ha presentato a Torino, in Piazza Castello e al Teatro Carignano in occasione del 25 aprile, per conto del Comune di Torino e del Teatro Stabile, alla Notte Bianca a Roma nel 2006, 2007, 2008 e nell’organizzazione e realizzazione dell’evento a cadenza annuale “Un certo modo di essere Roma. Omaggio a Gabriella Ferri” e alla partecipazione a numerosi festival ed eventi musicali, resta la voglia e l’attività di diffusione di un repertorio portato nelle piazze e nelle strade, oltre che nei festival stessi, in cui la musica non sia solo ricordo ma un atto rinnovato di espressione politica e sociale.
Ma BandaJorona è anche ricerca musicologica accurata, una scelta di arrangiamenti raffinati e al tempo stesso di grande impatto emotivo. Il repertorio ad oggi comprende anche composizioni originali dei membri del gruppo e di collaboratori, scrittori e poeti neodialettali.
Nel 2004 il gruppo ha realizzato un Cd dal titolo “Romana”, per l’etichetta indipendente Godagoda Records.
Le nostre esibizioni e le iniziative da noi progettate e curate (vedi “Un certo modo di essere Roma - omaggio a Gabriella Ferri”, realizzato ininterrottamente dal 2005 al 2009) sono strettamente connesse con la cultura di Roma e la ricerca sulle nuove commistioni culturali e la permanenza della tradizione, realizzando percorsi articolati con diversi linguaggi (arte grafica, poesia, letteratura, drammaturgia, e naturalmente musica) in continua evoluzione. Il legame con il territorio e la sua cultura ci portano naturalmente a collaborare con le realtà associative, di controcultura ed istituzionali presenti nella città.
Una fotografia del gruppo e della Roma che viviamo ogni giorno: personaggi che vagano nei nuovi quartieri bohémien e popolari della capitale, situazioni di precarietà lavorativa ed esistenziale e momenti di poesia imprevedibile, invenzioni linguistiche inaspettate e incontri con i portatori di memorie antiche -dagli anziani partigiani ai migranti delle generazioni passate e attuali- e di culture “altre”. Questo è il mondo che abbiamo cercato di esprimere nella serie di brani che costituiscono il nostro “nuovo” repertorio e che vogliamo includere nel secondo CD.
www.bandajorona.it | info@bandajorona.it
Cheja Celen per i diritti e contro l'emarginazione
"Zingare Spericolate"
Meglio lottare danzando che vivere in ginocchio"
"Cheja Celen" (ragazze che ballano) sono le Zingare Spericolate del campo Rom
"Cesare Lombroso" di Monte Mario.
Coreografie di Vania Mancini (Eureka I), coordinatrice del progetto "scolarizzazione dei minori Rom"
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Esibizione di "danze Rom" dei Laboratori sul diritto all'espressione che si svolgono nelle scuole elementari, medie e finalmente anche superiori del XIX Municipio (Primavalle/Monte Mario), da cui è stato tratto il libro "Zingare Spericolate" scritto da Vania Mancini, edito da «Sensibili alle foglie», fotografie di Tano D'Amico, che racconta l'esperienza dei laboratori di integrazione svolti nelle scuole in questi anni, al ritmo delle canzoni di Vasco Rossi, e illustra, attraverso lo sguardo di Tano D'Amico, momenti delle loro esperienze.
Tra i racconti delle storie di vita dei minori Rom, l'autrice descrive: "Il mondo che vorrei è un mondo dove non esistono persone costrette a vivere in un campo Rom senza documenti e senza diritti... Vorrei un mondo dove non si possa solo perdere... e alla fine non si perde neanche più!"