Sintesi della relazione conclusiva di Gianni Rinaldini


“La nostra esperienza contrattuale è una risorsa per la Cgil”

 

“Credo si possa affermare che abbiamo fatto un buon Congresso.” Lo ha detto Gianni Rinaldini, segretario generale della Fiom, prendendo oggi la parola, a fine mattinata, per l’intervento conclusivo del 24° Congresso nazionale del sindacato dei metalmeccanici Cgil. Congresso che si è svolto a Montesilvano a partire dal pomeriggio di martedì 7 febbraio.

Intrecciando a più riprese, nella sua riflessione, la recentissima vicenda contrattuale della maggiore categoria dell’industria con i temi politici che sono al centro del Congresso Cgil, Rinaldini ha spiegato che il patto fiscale di cui ha parlato nella sua relazione introduttiva non è una proposta isolata, ma fa parte di un discorso più ampio che comprende necessariamente anche i temi della politica industriale e quelli relativi alla riformulazione delle regole contrattuali.

In particolare, Rinaldini ha affermato che l’accordo siglato a Roma con Federmeccanica il 19 gennaio costituisce “un risultato contrattuale importante”. Con questo accordo, è stato infatti respinto il tentativo, perseguito dai rappresentanti delle imprese, di determinare soluzioni peggiorative rispetto a quanto previsto, in tema di orario di lavoro, dall’articolo 5 del Contratto.

“Questo problema - ha però avvertito Rinaldini - tornerà al tavolo che si aprirà con la Confindustria.” “Nel documento che la stessa Confindustria ha reso pubblico nel settembre scorso - ha sottolineato Rinaldini - erano contenute affermazioni che andavano appunto nella direzione voluta da chi si propone di far sì che le imprese possano gestire a proprio piacimento gli orari di lavoro senza doversi confrontare con le Rsu.” “Allora - si è chiesto Rinaldini - vorrei capire se, quando si aprirà l’annunciata serie di incontri con la Confindustria, attorno a quel tavolo dovremo ridiscutere, o meno, di questa stessa questione.”

“Nei dodici anni che ci separano dall’accordo del ’93 - ha proseguito Rinaldini - il quadro è cambiato, generalmente in peggio. Nella stessa Germania, come in Francia e altrove, il padronato è all’offensiva per ridimensionare le storiche conquiste sindacali in materia di orario, rapporti di lavoro, diritti.”

“Nella vicenda contrattuale che si concluderà la settimana prossima con il referendum indetto unitariamente tra le lavoratrici e i lavoratori della categoria - ha osservato Rinaldini - la capacità e la volontà di lotta dei metalmeccanici hanno costituito l’elemento decisivo che ci ha permesso di respingere la versione italiana di questa offensiva europea.” “Ebbene, è di questa esperienza di lotta, della nostra esperienza contrattuale, della nostra esperienza in materia di democrazia interna al sindacato e relativa al rapporto tra lavoratori e contrattazione che noi, proprio perché siamo Cgil, vogliamo discutere fino in fondo nel Congresso della Confederazione.”

“Noi - ha concluso Rinaldini - non abbiamo mai preteso di insegnare ad altre categorie come si debba fare contrattazione. Rappresentiamo una pratica contrattuale che ci ha consentito di riconquistare pezzo a pezzo un Contratto che ci è stato negato per due rinnovi consecutivi. Un Contratto che abbiamo riconquistato a partire dai precontratti e poi attraverso la ricostruzione dei rapporti unitari con Fim e Uilm. E’ vero, come è stato detto, che non c’è solo la Fiom. Ma è vero allo stesso modo che c’è anche la Fiom. Una Fiom che ha maturato un’esperienza che costituisce una risorsa per tutta la Cgil.”

Infine, per ciò che attiene alle questioni più specificamente legate all’andamento del Congresso Cgil, Rinaldini ha detto di considerare come positivo in sé il meccanismo del congresso basato su un documento unitario e tesi tematiche contrapposte. Per Rinaldini sarebbe invece “una sconfitta per tutti” sancire che quella del congresso a tesi è stata un’esperienza sbagliata.

“Ciò che ha creato delle tensioni, resesi evidenti in questa parte finale del percorso congressuale - ha poi affermato Rinaldini - non è il fatto che gli iscritti siano stati chiamati a misurarsi su tesi alternative su alcuni punti pur rilevanti per il nostro confronto interno, quanto piuttosto il fatto che il dibattito congressuale sia stato preceduto da una lettera firmata da tutti i Segretari confederali il cui contenuto ha reso obiettivamente più difficile determinare un sereno rapporto tra il voto degli iscritti e la formazione degli organismi dirigenti.”

 

Fiom-Cgil/Ufficio Stampa

Montesilvano, 10 febbraio 2006