Informa
Fiom
Informa
Fiom n.
3
Nota informativa per le iscritte e gli iscritti alla Fiom
Vertenza
Integrativa Gruppo Fiat
- Dopo
i tre incontri effettuati con la Fiat sulla vertenza integrativa vogliamo, con
queste tavole di confronto, offrirti una sintesi
delle posizioni emerse in trattativa.
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- La
Fiat respinge complessivamente la nostra Piattaforma
giudicandola incompatibile con le esigenze di competitività dell'azienda e
propone una contro-piattaforma che
punta a far arretrare le tutele e i diritti dei lavoratori aumentando il potere
discrezionale della Fiat sulle condizioni di lavoro, sull'orario, sul salario e
sui rapporti di lavoro.
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- Piattaforma
sindacale
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- Risposte
del Gruppo Fiat
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- Occupazione
- Garanzie
per l'occupazione e gli
stabilimenti italiani di fronte agli accordi internazionali.
- Contrattazione
annuale in stabilimento dei volumi produttivi e degli organici, per
ridurre il lavoro precario e trasformarlo in lavoro stabile.
- Assunzione
stabile per tutti i giovani
che sono al 2° Contratto a tempo determinato.
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- La
Fiat giudica queste richieste incompatibili e le respinge integralmente.
- La
Fiat chiede di estendere le casistiche e i tempi di utilizzo del lavoro precario
e di innalzare le percentuali previste dal CCNL di utilizzo dei lavoratori a
tempo determinato ed interinali, estendendo e semplificando l'utilizzo di questi
contratti per l'azienda.
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- Sistema
partecipativo e Sito
- Introduzione
del parere preventivo obbligatorio
del Sindacato su tutte le scelte strategiche.
- Procedure
che garantiscano la non unilateralità con
l'obbligo per l'azienda ad un confronto preventivo con le Rsu e diritto di
convocazione da parte delle Rsu delle Commissioni.
- Aumento
dei poteri
di intervento delle commissioni, abbassamento del limite di 2.500 dipendenti per
la loro istituzione, estensione a tutte le realtà impiegatizie, e
l'assegnazione alle commissioni di poteri
deliberanti e decisioni all'unanimità.
- Istituzione
del Comitato di sito
dove operano aziende diverse (FIAT e non) per affrontare i problemi comuni.
Istituzione del Delegato di Sito e
garanzie di ricollocazione nelle aziende del Sito per i lavoratori inidonei.
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- La
Fiat respinge la nostra richiesta di confronto preventivo sulle
scelte strategiche.
- Dà la
propria disponibilità a concedere il diritto di convocazione ma non
intende rinunciare alle proprie azioni unilaterali e pretende che le
commissioni decidano a maggioranza.
- La
Fiat non prende in considerazione
le richieste di potenziamento delle commissioni (mensa fresca, passaggi di
livello, sistema di valutazione, ecc..) e propone un limite di 2.000 addetti per
l'istituzione del sistema partecipativo.
- La
Fiat respinge le nostre richieste sul Delegato di Sito e sulle garanzie per i
lavoratori inidonei.
- La
Fiat propone un tavolo generico all'Unione Industriale che coinvolgerebbe
esclusivamente le aziende del Gruppo Fiat, escludendo
ad esempio TNT e Turinauto, Arvil, ecc..
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Piattaforma
sindacale
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- Risposte
del Gruppo Fiat
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- Orario
di lavoro
- Applicazione
del CCNL su Part-time e banca ore
per lo straordinario. Estensione dei diritti di informazione e controllo sullo
straordinario.
- Flessibilità
di entrata/uscita
per tutti i normalisti e revisione della pausa mensa degli impiegati.
- Anticipazioni
delle riduzioni d'orario
previste dal CCNL per tutti i lavoratori che effettuano più di 15 turni, ed
estensione a tutti della mezz'ora di accantonamento per ogni notte prestata e a
un giorno di riposo retribuito dopo 16 notte lavorate.
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- La
Fiat respinge le richieste
affermando che ha già "maldigerito" i risultati del CCNL e che le
nostre richieste sono incompatibili.
- La
Fiat chiede libertà di passaggio a 18-21 turni, definendo delle procedure
centralizzate che svuotino la contrattazione sugli orari negli stabilimenti.
- Inoltre
pretende di modificare il CCNL per passare, ogni volta che le serve, a 48 ore di
lavoro ordinario settimanale, facendo rientrare anche l'auto nei prodotti
cosiddetti "stagionali"
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- Salario
- 2.200.000
lire di aumento
aggiuntive ai 2.500.000 lire del vecchio Premio di Risultato (consolidamento di
fatto del PdR già erogato),
- L'aumento
deve essere garantito da una modifica degli indicatori
a vantaggio dei lavoratori, con l'introduzione di un nuovo parametro sulla
qualità controllato in stabilimento, l'eliminazione del "tetto" al
PPG e la revisione del ROI.
- 1.000.000
di lire deve essere erogato già nel corso del primo anno
(cioè nel 2000).
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- Sul
salario discuteremo il 24 ottobre. La Fiat ha già anticipato che le
nostre richieste sono impraticabili nella quantità e nel metodo ed
incompatibili con le disponibilità aziendali.
- Inoltre
ha dichiarato che per il primo anno (il 2000) non è disponibile a dare nessun
aumento salariale e che per gli anni successivi eventuali aumenti sono possibili
solo se totalmente variabili, legati esclusivamente alla redditività e solo se
si raggiungono valori più alti di quelli definiti dal vecchio Premio di
Risultato.
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- Diritti
Sindacali
- Ogni
saletta sindacale va dotata di Computer
con accesso alla rete internet.
- Istituzione
di un apposito monte ore aggiuntivo
a quello esistente per le attività di commissione.
- Istituzione
di forme di salario differito
(assistenza integrativa, convenzioni, Cometa).
- Nuove
tutele per i lavoratori con patologie gravi soggetti
a discontinuità nel lavoro.
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- La
Fiat su questa parte non ha voluto rispondere,
non prendendola neanche in considerazione.
- L'unico
punto su cui ha fatto qualche accenno è quello del monte ore, sul quale,
respingendo le richieste sindacali, ha affermato che intende razionalizzare
l'uso del monte ore esistente riducendone la quantità.
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L'incontro
fissato per il 24 ottobre 2000 che dovrà discutere del capitolo sul Salario,
diventa a questo punto decisivo per la vertenza, perché la conferma da parte
della Fiat di un atteggiamento indisponibile all'intesa, produrrebbe
una rottura nel negoziato.
Il
26 ottobre scade la moratoria e FIM-FIOM-UILM-FISMIC potranno indire iniziative
di lotta, lo stesso vale per le aziende terziarizzate (TNT, Turinauto) i cui
incontri sono previsti per il 24-25 ottobre. Dopo
l'incontro di svolgeranno le assemblee in tutti gli stabilimenti.
La
Fiom-Cgil chiede a tutte le iscritte e gli iscritti di svolgere un ruolo attivo
tra tutti i lavoratori di discussione e sensibilizzazione sulla posta in gioco,
per conquistare tutti ad un impegno forte e solidale a sostegno della
Piattaforma sindacale per costringere la Fiat a rispettare i patti e a
riconoscere, anche ai propri dipendenti, i progressi di questi anni.
Segreteria
Nazionale FIOM
del Coordinamento Gruppo Fiat
Torino, 19
ottobre 2000
Informa
Fiom n.2
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- Resoconto
del terzo incontro con Fiat del 6 ottobre 2000
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Il 6 ottobre 2000 si è tenuto il terzo
incontro tra Fiat e sindacati sulla vertenza integrativa. L’azienda ha
dichiarato che, per quanto la riguarda, la discussione si muove sul percorso già
tracciato dalla stessa nel corso del primo incontro. La Fiat ha ribadito che per
Federmeccanica e per l’azienda non ci sono le condizioni (di bilancio, di
competitività) per la contrattazione integrativa per cui non considerano il
documento sindacale una piattaforma ma unicamente una lettera o comunicazione
inviata dalle Oo.Ss. a cui la Fiat “cortesemente risponde”.
In merito ai
contenuti della “lettera sindacale” si dichiara disposta a discutere un
sistema partecipativo in cui ci sia da parte del sindacato la condivisione di
obiettivi che diventano comuni (sindacato e impresa) allo scopo di trovare
affidamenti e modalità di operare secondo le “indiscutibili” priorità
definite dal mercato e dall’impresa.In questo quadro la Fiat ha chiesto al
sindacato modalità e percorsi certi per aumentare l’utilizzo degli impianti e
modificare (quando la Fiat lo ritiene necessario) i regimi di orario. La Fiat ha
in sostanza chiesto che di fronte all’uscita di nuovi modelli, così come in
presenza di nuovi investimenti, venga definito un quadro, una cornice entro la
quale ampliare le turnistiche (12/18 turni).
La “cornice” a cui pensa la
Fiat ha l’obiettivo di acquisire una disponibilità politica preventiva del
sindacato e di cancellare ogni possibilità di contrattazione negli
stabilimenti. Inoltre la Fiat ha chiesto di ridefinire il concetto di
stagionalità dell’orario definito dal Ccnl (che riguarda esclusivamente i
prodotti stagionali e non l’auto) con l’obiettivo esplicito di far rientrare
le produzioni del Gruppo dentro la casistica della stagionalità in modo da
poter passare quando gli serve a 48 ore di lavoro settimanale.
Sull’occupazione la Fiat respingendo le richieste della piattaforma che
puntano a ridurre il lavoro precario, pretenderebbe al contrario di aumentare la
possibilità di uso di lavoratori precari (interinali, contratti a termine)
oltre le quote definite dalla legge o dal contratto. Inoltre la Fiat chiede
maggiore flessibilità per i lavoratori a partire dalla possibilità di maggior
movimentazione dei lavoratori tra azienda ed azienda del gruppo
(comando-distacco) in caso di particolari esigenze.Per lo sviluppo della
professionalità dei lavoratori, l’Azienda si dice disponibile a definire con
il sindacato alcuni interventi formativi (fuori orario di lavoro) e un gruppo di
lavoro che analizzi lo sviluppo delle professionalità nel lavoro industriale.
Naturalmente siamo di fronte ad un offerta generica, che non c’entra niente
con la richiesta sindacale di ridefinire i profili professionali e di adottare
un sistema di valutazione condiviso tra le parti argomenti, questi, che la Fiat
vuole continuare a gestire unilateralmente.(quantità e impianto premio di
risultato) la Fiat continua a non essere disponibile e vincola eventuali aumenti
(escludendo pregiudizialmente il 2000) esclusivamente alla redditività e a
valori incrementali di quanto già definito nel vecchio premio di risultato (e,
come è noto, mai raggiunti nei 4 anni passati).
Quindi, secondo la Fiat, non
c’è nessun consolidamento del vecchio premio, ne modifica dei parametri di
riferimento per il raggiungimento del risultato.Nei fatti quindi l’azienda non
riconosce la legittimità della piattaforma sindacale, e ci propone una sua
contro-piattaforma che mette in discussione quanto convenuto nel contratto
nazionale di categoria sugli orari e sui lavori atipici, cassando le richieste
sindacali in materia di salario, professionalità, orario, straordinari, banca
delle ore, flessibilità ecc…
Segreteria Fiom del
Coordinamento nazionale Gruppo Fiat
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- Roma, 9 ottobre 2000
Informa
Fiom n.1
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Ieri, 21 settembre 2000, si è tenuto il
secondo incontro tra la Fiat e Fim, Fiom, Uilm, Fismic per il rinnovo del
Contratto integrativo aziendale.
La Fiat ha confermato le posizioni espresse
nell’incontro precedente sostenendo l’incompatibilità tra la Piattaforma
presentata dai sindacati e le disponibilità aziendali.
L’azienda ha dichiarato che le richieste
avanzate dal sindacato, e approvate dai lavoratori, "sono fuori dalle
regole" e che prima di arrivare ad una "possibile rottura" la
delegazione della Fiat vuole vedere se ci sono i margini per un confronto.
Ma in ogni caso, ha proseguito l’azienda, il
confronto potrà avvenire se il Sindacato accetterà il quadro di compatibilità
presentato nello scorso incontro e se, accantonata la Piattaforma, sceglierà di
misurarsi sulle richieste avanzate dalla Fiat. La contro-piattaforma presentata
dall’azienda prevede quattro punti: 18-21 turni, flessibilità dell’orario e
della prestazione, formazione e aumenti legati esclusivamente alla redditività
e totalmente variabili con la moratoria per l’anno in corso.
Sul capitolo relativo all’occupazione e alle
garanzie per i giovani con Contratti a tempo determinato, di formazione-lavoro e
interinali, la Fiat ha respinto le nostre richieste e ha dato disponibilità
solo ad un confronto che allarghi le maglie di utilizzo per l’azienda dei
contratti precari.
In questo quadro assolutamente negativo è
proseguito il confronto con l’azienda che ha illustrato le proprie opinioni
sul capitolo della Piattaforma relativo alle relazioni sindacali e al sistema
partecipativo.
La Fiat respinge la richiesta che abbiamo
avanzato di consultazione preventiva del sindacato sulle scelte di strategia
industriale e di innovazione organizzativa, tecnologica e produttiva. Così come
respinge la richiesta di monte ore aggiuntivo per il funzionamento delle
commissioni di partecipazione anticipando un ragionamento di razionalizzazione
dell’attuale monte ore che sembra puntare ad una sua riduzione.
Sul modello partecipativo la Fiat ha avanzato
le seguenti proposte:
Gruppo – l’Osservatorio di Gruppo, oltre
alle attuali competenze deve diventare una sorta di "Consiglio di
Garanzia" che ha i compiti di: comporre le controversie per evitare il
"conflitto", rimuovere i comportamenti scorretti delle parti, fornire
interpretazioni sull’applicazione del Contratto e delle leggi (l’obiettivo
dell’azienda è quello di impedire i ricorsi alla Magistratura).
Settore – Il Comitato di Consultazione può
passare da 2 rappresentanti per Oo.Ss. a 4 per Auto e Iveco, a 3 per Marelli,
Comau e resta a 2 per le altre società.
Costituzione del Comitato di Conciliazione
Paritetico di Settore per Fiat Auto ed Iveco con 2 rappresentanti per Os.Ss.,
con il compito di risolvere le controversie non risolte nelle Commissioni di
livello inferiore.
L’azienda ritiene che con l’accorpamento
della Commissione Impiegati nella Commissione Formazione si possa aumentare il
numero dei rappresentanti sindacali da 2 a 3 (di cui almeno uno impiegato) nelle
società più grandi del Gruppo e propone di estendere la Commissione Pari
Opportunità anche all’Avio e alla N. Holland.
Inoltre la Fiat propone di estendere a Comau
Service il modello di Convention annuale sull’andamento della società
attualmente in uso all’Iveco.
Unità produttiva – La Fiat propone di
abbassare la soglia per l’istituzione delle commissioni negli stabilimenti
dagli attuali 2.500 addetti a 2.000, e di formare la Commissione Fabbrica
Integrata in tutte le unità produttive dove ci sono almeno 1.000 addetti.
Le Commissioni di partecipazione potranno avere
2 rappresentanti per Oo.Ss. negli stabilimenti compresi tra 600 e 1.000 addetti.
La Fiat pensa che possa essere adottato il
potere deliberante per le Commissioni sul modello oggi utilizzato a Melfi, ed
avanza la proposta dei seguenti temi: ergonomia del posto di lavoro (non i
tempi, i carichi di lavoro, il mix e le scalette produttive), indicatori
gestionali (hanno fatto l’esempio dei pannelli sull’assenteismo), percorsi
formativi (non le categorie ed i passaggi di livello), programmi di prevenzione
e mezzi di protezione, ristorazione aziendale, igiene e pulizia.
In ogni unità produttiva la Fiat vuole
istituire una Commissione di Conciliazione come 2a istanza a cui ricorrere in
assenza di accordo nelle singole commissioni, con il compito di risolvere le
controversie ed evitare il conflitto.
Modalità di funzionamento – La Fiat è
disponibile ad accettare la rivendicazione presentata in Piattaforma di
discutere una procedura che consenta anche alle Rsu di convocare in tempi certi
le Commissioni predisponendo il verbale di ogni riunione.
Sulle modalità di decisione la Fiat propone
che le decisioni nelle Commissioni siano assunte a maggioranza "perché –
afferma l’azienda – il voto all’unanimità ostacolerebbe il funzionamento
del sistema".
Infine la Fiat ha proposto un corso di
formazione per le Rsu, allo scopo di dare alle Rsu gli elementi per comprendere
"le priorità e le ragioni dell’impresa".
Comitato di Sito – L’azienda si è resa
disponibile ad affrontare questo tema ma solo ed esclusivamente per le società
del Gruppo, lasciando fuori le aziende che non sono Fiat.
Inoltre la Fiat propone un tavolo di confronto
all’Unione industriali (e quindi esterno alla fabbrica) dove su richiesta di
una delle parti siano presenti i responsabili delle società Fiat interessate e
le Oo.Ss. assistite dalle Rsu.
La Fiat in sostanza conferma la propria
posizione di rifiuto delle rivendicazioni che abbiamo presentato sia sul piano
salariale sia su quello dei nuovi diritti.
Anche sul sistema partecipativo sembra più
preoccupata di "raffreddare il conflitto" con una pletora di
Commissioni di Conciliazione che non di riformare il sistema per renderlo più
efficace e affermare la pari dignità delle parti.
Infatti, l’azienda propone una metodologia
che vincola i lavoratori ed il sindacato nelle loro iniziative, ma non fa
minimamente cenno alle proprie decisioni, conservando per sé totale libertà di
azione.
La proposta aziendale di decidere a maggioranza
nelle commissioni è fatta apposta per garantirsi una maggioranza purchessia
dividendo le Rsu e le Organizzazioni sindacali.
Anche sul Comitato di Sito siamo di fronte a
una proposta inadeguata, perché è fuori dalla fabbrica, non comprende tutte le
aziende e non prevede l’istituzione del delegato di Sito a tutela di tutti i
lavoratori. Inoltre la Fiat respinge la nostra proposta di affrontare a quel
livello i problemi relativi alla ricollocazione dei lavoratori inidonei.
I prossimi incontri sono fissati per il 6 e il
17 ottobre per il Gruppo Fiat, il 9 ottobre per Melfi e Pratola Serra e tra il 6
e il 9 ottobre per Tnt Pl e Turinauto.
Il 10 ottobre a Torino, Fim, Fiom, Uilm e
Fismic hanno fissato una riunione delle strutture del Coordinamento Fiat allo
scopo di esprimere un giudizio complessivo sul confronto da portare alla
discussione delle assemblee di tutti i lavoratori.
Segreteria Nazionale Fiom del Coordinamento Fiat
Torino, 22 settembre 2000
Resoconto
del primo incontro con Fiat dell'11 settembre 2000
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- Lunedì 11 settembre 2000, si è tenuto a
Torino il primo incontro tra Fim, Fiom, Uilm, Fismic e il Gruppo Fiat sulla
vertenza integrativa. Dopo la presentazione dei punti principali della Piattaforma
da parte delle Oo.Ss., la Fiat ha illustrato lo scenario competitivo che
l’azienda assume a riferimento per le prime risposte alle rivendicazioni
sindacali.
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- A fronte di un andamento positivo
dell’economia (il PIL nel 2000 in Italia aumenterà del 3%), la Fiat ha
sottolineato che si aggrava il differenziale competitivo con gli altri paesi
europei, con un aumento del Costo per Unità di prodotto in Italia del 17%.
- Per quanto riguarda il Gruppo Fiat, l’azienda
sottolinea che la situazione è molto difficile a causa dell’aumento del
prezzo del Petrolio, dell’apprezzamento del Dollaro e della accesa concorrenza
sui prezzi scatenatasi in Europa che abbassa la redditività delle vendite.
- Una situazione, afferma la Fiat, che con
l’unica eccezione della Turchia è di analoga difficoltà in tutti i paesi che
vedono impegnate le attività del Gruppo.
- La Redditività delle vendite del Gruppo è
passata dal 2,1 del ’98 all’1,9% nel ’99 ed è scesa ancora nei primi 6
mesi del 2000 all’1,8%. Il primo semestre del 2000 fa registrare un aumento di
fatturato del Gruppo Fiat che raggiunge i 30 Md. Di Euro (al netto delle
acquisizioni l’aumento sul 1999 è del 9%), e per Fiat Auto l’aumento del
fatturato è dell’11% con una redditività dello 0,5%.
-
- La Fiat ha dichiarato che, sulla base di questi
dati, siamo di fronte ad un "rischio di deriva" e che in ragione di
questo quadro "si sarebbero aspettati che il Sindacato non avanzasse
richieste". La Fiat giudica le richieste avanzate nella Piattaforma
sindacale come "incompatibili con lo scenario di competitività
internazionale".
- L’azienda ha vincolato la trattativa alla
condivisione di questo quadro e di queste priorità, giudicando le richieste
sindacali incompatibili con le necessità aziendali. Con questa premessa la
Fiat ha presentato una Contro-Piattaforma articolata su 4 punti: un maggiore
utilizzo degli impianti, la flessibilità della prestazione, la formazione, e il
contenimento del costo del lavoro.
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- La Fiat ha rigettato il capitolo
sull’orario di lavoro della Piattaforma richiedendo alle Oo.Ss. una sorta
di liberatoria sul passaggio a 18-21 turni, e la flessibilizzazione della
prestazione e dell’orario richiedendo nei fatti un superamento
della norma contrattuale che vincola la flessibilità dell’orario al carattere
stagionale del prodotto e all’accordo con la RSU.
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- Sulla formazione la Fiat chiede la
generalizzazione dell’esperienza di Melfi e naturalmente non ci degna di
alcuna risposta sulla Professionalità, sulle richieste di
ridefinizione dei profili professionali e sulla contrattazione di un nuovo
sistema di valutazione e di progressione delle carriere.
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- Sulla richiesta salariale la Fiat ha
dichiarato che le retribuzioni lorde nel Gruppo sono aumentate mediamente del
20% tra il 1995 ed il ’99 mentre l’inflazione è cresciuta del 10% (10%
dovuto al Ccnl, 3,5% al Premio di Risultato e il resto relativo a straordinari
ed aumenti unilaterali).
- La Fiat si è rifiutata di confrontare questi
dati, come richiesto dalla delegazione sindacale, con la crescita del fatturato
e della produttività realizzatesi nel quadriennio e con la drastica riduzione
del costo del lavoro che invece c’è stata.
- "Su queste basi - ha sostenuto la Fiat - non
ci sono le condizioni per un aumento salariale nel 2000 ulteriore a quanto
già erogato con il PdR". Per ciò che riguarda gli anni successivi, in
considerazione del fatto che l’attuale PdR ha una dinamica sostanzialmente
consolidata, eventuali aumenti potranno esserci solo a condizione della totale
variabilità e solo in presenza di un aumento della redditività.
- A questo fine la Fiat ha dichiarato che
ritiene inaccettabile la richiesta avanzata nella piattaforma di dare certezza e
credibilità all’aumento nel quadriennio.
-
- Sulle strategie industriali e
l’occupazione, la Fiat liquida le nostre richieste con due considerazioni.
Sulla richiesta di consultazione preventiva sulle scelte strategiche, la Fiat
risponde che "Non se ne parla neppure, non ci consultiamo neanche con
gli azionisti". Sull’introduzione di maggiori garanzie per i giovani
assunti con contratti precari, la Fiat risponde affermando che gli incrementi
dell’occupazione sono stati possibili grazie a queste tipologie di assunzione
ma che la quota di questi contratti è ancora largamente al di sotto della media
europea e quindi le nostre richieste sono incompatibili, semmai "bisogna
allargare le maglie di questi contratti per favorirne ulteriormente l’utilizzo".
-
- Sulle relazioni sindacali la Fiat ha
dichiarato la propria disponibilità a condizione che il confronto sia
finalizzato a rimuovere tutto ciò che ostacola le iniziative dell’impresa
volte ad aumentare la competitività.
-
- La trattativa non poteva iniziare in modo
peggiore. La Fiat in questo primo incontro rigetta tutti i capitoli della
piattaforma che puntano ad un miglioramento delle condizioni di lavoro e ad un
aumento dei diritti e respinge nel merito e nel metodo la nostra richiesta
salariale. La Fiat non è disponibile a prendere in considerazione l’aumento
della produttività e della qualità del prodotto e vincola qualunque incremento
esclusivamente alla redditività, liquidando di fatto la contrattazione
aziendale
- Inoltre cita dati di aumento dei salari
palesemente strumentali al puro scopo di delegittima-re la trattativa, non solo
l’aumento presunto del 20% delle retribuzioni è infondato e decisamente più
basso (l’aumento reale è stato del 12-13%) ma fa pagare a tutti i lavoratori
gli straordinari e gli aumenti al merito elargiti unilateralmente solo ad una
minoranza.
- La Fiat punta ad ottenere una sorta di
liberatoria che le consentirebbe il governo unilaterale degli orari, della
prestazione e del mercato del lavoro.
- Le dichiarazioni della Fiat, in definitiva,
sono gravi ed inaccettabili perché puntano a cancellare la contrattazione, o
nel migliore dei casi a trasformare il 2 livello in uno strumento per la
redditività dell’impresa che formalizzi la totale autorità dell’impresa
sul lavoro, sulla prestazione e sul salario.
- E’ difficile pensare che la "diplomazia
sindacale" possa da sola modificare questo quadro e la durezza
dell’atteggiamento della Fiat, per questo diventa
decisivo il rapporto con i lavoratori e la disponibilità all’iniziativa ed
allo sciopero per modificare i comportamenti aziendali.
- Il nuovo incontro è fissato a Torino per il 21
settembre, dopo di che riteniamo indispensabile la convocazione delle
assemblee in tutti gli stabilimenti per coinvolgere le lavoratrici ed i
lavoratori nella discussione.
- Segreteria nazionale Fiom del
Coordinamento Fiat
- Roma, 13 settembre 2000