Informa Fiom


Informa Fiom n. 3

Nota informativa per le iscritte e gli iscritti alla Fiom

Vertenza Integrativa Gruppo Fiat

Dopo i tre incontri effettuati con la Fiat sulla vertenza integrativa vogliamo, con queste tavole di confronto, offrirti una sintesi delle posizioni emerse in trattativa.
 
La Fiat respinge complessivamente la nostra Piattaforma giudicandola incompatibile con le esigenze di competitività dell'azienda e propone una contro-piattaforma che punta a far arretrare le tutele e i diritti dei lavoratori aumentando il potere discrezionale della Fiat sulle condizioni di lavoro, sull'orario, sul salario e sui rapporti di lavoro.
 
Piattaforma sindacale
 
Risposte del Gruppo Fiat
Occupazione
Garanzie per l'occupazione e gli stabilimenti italiani di fronte agli accordi internazionali.
Contrattazione annuale in stabilimento dei volumi produttivi e degli organici, per ridurre il lavoro precario e trasformarlo in lavoro stabile.
Assunzione stabile per tutti i giovani che sono al 2° Contratto a tempo determinato.
 
La Fiat giudica queste richieste incompatibili e le respinge integralmente.
La Fiat chiede di estendere le casistiche e i tempi di utilizzo del lavoro precario e di innalzare le percentuali previste dal CCNL di utilizzo dei lavoratori a tempo determinato ed interinali, estendendo e semplificando l'utilizzo di questi contratti per l'azienda.
Sistema partecipativo e Sito
Introduzione del parere preventivo obbligatorio del Sindacato su tutte le scelte strategiche.
Procedure che garantiscano la non unilateralità con l'obbligo per l'azienda ad un confronto preventivo con le Rsu e diritto di convocazione da parte delle Rsu delle Commissioni.
Aumento dei poteri di intervento delle commissioni, abbassamento del limite di 2.500 dipendenti per la loro istituzione, estensione a tutte le realtà impiegatizie, e l'assegnazione alle commissioni di poteri deliberanti e decisioni all'unanimità.
Istituzione del Comitato di sito dove operano aziende diverse (FIAT e non) per affrontare i problemi comuni. Istituzione del Delegato di Sito e garanzie di ricollocazione nelle aziende del Sito per i lavoratori inidonei.
 
 
La Fiat respinge la nostra richiesta di confronto preventivo sulle scelte strategiche.
Dà la propria disponibilità a concedere il diritto di convocazione ma non intende rinunciare alle proprie azioni unilaterali e pretende che le commissioni decidano a maggioranza.
La Fiat non prende in considerazione le richieste di potenziamento delle commissioni (mensa fresca, passaggi di livello, sistema di valutazione, ecc..) e propone un limite di 2.000 addetti per l'istituzione del sistema partecipativo.
La Fiat respinge le nostre richieste sul Delegato di Sito e sulle garanzie per i lavoratori inidonei.
La Fiat propone un tavolo generico all'Unione Industriale che coinvolgerebbe esclusivamente le aziende del Gruppo Fiat, escludendo ad esempio TNT e Turinauto, Arvil, ecc..

Piattaforma sindacale

 
Risposte del Gruppo Fiat
Orario di lavoro
Applicazione del CCNL su Part-time e banca ore per lo straordinario. Estensione dei diritti di informazione e controllo sullo straordinario.
Flessibilità di entrata/uscita per tutti i normalisti e revisione della pausa mensa degli impiegati.
Anticipazioni delle riduzioni d'orario previste dal CCNL per tutti i lavoratori che effettuano più di 15 turni, ed estensione a tutti della mezz'ora di accantonamento per ogni notte prestata e a un giorno di riposo retribuito dopo 16 notte lavorate.
 
 
La Fiat respinge le richieste affermando che ha già "maldigerito" i risultati del CCNL e che le nostre richieste sono incompatibili.
La Fiat chiede libertà di passaggio a 18-21 turni, definendo delle procedure centralizzate che svuotino la contrattazione sugli orari negli stabilimenti.
Inoltre pretende di modificare il CCNL per passare, ogni volta che le serve, a 48 ore di lavoro ordinario settimanale, facendo rientrare anche l'auto nei prodotti cosiddetti "stagionali"
Salario
2.200.000 lire di aumento aggiuntive ai 2.500.000 lire del vecchio Premio di Risultato (consolidamento di fatto del PdR già erogato),
L'aumento deve essere garantito da una modifica degli indicatori a vantaggio dei lavoratori, con l'introduzione di un nuovo parametro sulla qualità controllato in stabilimento, l'eliminazione del "tetto" al PPG e la revisione del ROI.
1.000.000 di lire deve essere erogato già nel corso del primo anno (cioè nel 2000).
 
 
Sul salario discuteremo il 24 ottobre. La Fiat ha già anticipato che le nostre richieste sono impraticabili nella quantità e nel metodo ed incompatibili con le disponibilità aziendali.
Inoltre ha dichiarato che per il primo anno (il 2000) non è disponibile a dare nessun aumento salariale e che per gli anni successivi eventuali aumenti sono possibili solo se totalmente variabili, legati esclusivamente alla redditività e solo se si raggiungono valori più alti di quelli definiti dal vecchio Premio di Risultato.
Diritti Sindacali
Ogni saletta sindacale va dotata di Computer con accesso alla rete internet.
Istituzione di un apposito monte ore aggiuntivo a quello esistente per le attività di commissione.
Istituzione di forme di salario differito (assistenza integrativa, convenzioni, Cometa).
Nuove tutele per i lavoratori con patologie gravi soggetti a discontinuità nel lavoro.
 
 
La Fiat su questa parte non ha voluto rispondere, non prendendola neanche in considerazione.
L'unico punto su cui ha fatto qualche accenno è quello del monte ore, sul quale, respingendo le richieste sindacali, ha affermato che intende razionalizzare l'uso del monte ore esistente riducendone la quantità.

L'incontro fissato per il 24 ottobre 2000 che dovrà discutere del capitolo sul Salario, diventa a questo punto decisivo per la vertenza, perché la conferma da parte della Fiat di un atteggiamento indisponibile all'intesa, produrrebbe una rottura nel negoziato.

Il 26 ottobre scade la moratoria e FIM-FIOM-UILM-FISMIC potranno indire iniziative di lotta, lo stesso vale per le aziende terziarizzate (TNT, Turinauto) i cui incontri sono previsti per il 24-25 ottobre. Dopo l'incontro di svolgeranno le assemblee in tutti gli stabilimenti.

La Fiom-Cgil chiede a tutte le iscritte e gli iscritti di svolgere un ruolo attivo tra tutti i lavoratori di discussione e sensibilizzazione sulla posta in gioco, per conquistare tutti ad un impegno forte e solidale a sostegno della Piattaforma sindacale per costringere la Fiat a rispettare i patti e a riconoscere, anche ai propri dipendenti, i progressi di questi anni.

 

Segreteria Nazionale FIOM

del Coordinamento Gruppo Fiat

Torino, 19 ottobre 2000


Informa Fiom n.2

 
Resoconto del terzo incontro con Fiat del 6 ottobre 2000
 

Il 6 ottobre 2000 si è tenuto il terzo incontro tra Fiat e sindacati sulla vertenza integrativa. L’azienda ha dichiarato che, per quanto la riguarda, la discussione si muove sul percorso già tracciato dalla stessa nel corso del primo incontro. La Fiat ha ribadito che per Federmeccanica e per l’azienda non ci sono le condizioni (di bilancio, di competitività) per la contrattazione integrativa per cui non considerano il documento sindacale una piattaforma ma unicamente una lettera o comunicazione inviata dalle Oo.Ss. a cui la Fiat “cortesemente risponde”. 

In merito ai contenuti della “lettera sindacale” si dichiara disposta a discutere un sistema partecipativo in cui ci sia da parte del sindacato la condivisione di obiettivi che diventano comuni (sindacato e impresa) allo scopo di trovare affidamenti e modalità di operare secondo le “indiscutibili” priorità definite dal mercato e dall’impresa.In questo quadro la Fiat ha chiesto al sindacato modalità e percorsi certi per aumentare l’utilizzo degli impianti e modificare (quando la Fiat lo ritiene necessario) i regimi di orario. La Fiat ha in sostanza chiesto che di fronte all’uscita di nuovi modelli, così come in presenza di nuovi investimenti, venga definito un quadro, una cornice entro la quale ampliare le turnistiche (12/18 turni).

La “cornice” a cui pensa la Fiat ha l’obiettivo di acquisire una disponibilità politica preventiva del sindacato e di cancellare ogni possibilità di contrattazione negli stabilimenti. Inoltre la Fiat ha chiesto di ridefinire il concetto di stagionalità dell’orario definito dal Ccnl (che riguarda esclusivamente i prodotti stagionali e non l’auto) con l’obiettivo esplicito di far rientrare le produzioni del Gruppo dentro la casistica della stagionalità in modo da poter passare quando gli serve a 48 ore di lavoro settimanale. 

Sull’occupazione la Fiat respingendo le richieste della piattaforma che puntano a ridurre il lavoro precario, pretenderebbe al contrario di aumentare la possibilità di uso di lavoratori precari (interinali, contratti a termine) oltre le quote definite dalla legge o dal contratto. Inoltre la Fiat chiede maggiore flessibilità per i lavoratori a partire dalla possibilità di maggior movimentazione dei lavoratori tra azienda ed azienda del gruppo (comando-distacco) in caso di particolari esigenze.Per lo sviluppo della professionalità dei lavoratori, l’Azienda si dice disponibile a definire con il sindacato alcuni interventi formativi (fuori orario di lavoro) e un gruppo di lavoro che analizzi lo sviluppo delle professionalità nel lavoro industriale.

Naturalmente siamo di fronte ad un offerta generica, che non c’entra niente con la richiesta sindacale di ridefinire i profili professionali e di adottare un sistema di valutazione condiviso tra le parti argomenti, questi, che la Fiat vuole continuare a gestire unilateralmente.(quantità e impianto premio di risultato) la Fiat continua a non essere disponibile e vincola eventuali aumenti (escludendo pregiudizialmente il 2000) esclusivamente alla redditività e a valori incrementali di quanto già definito nel vecchio premio di risultato (e, come è noto, mai raggiunti nei 4 anni passati).

Quindi, secondo la Fiat, non c’è nessun consolidamento del vecchio premio, ne modifica dei parametri di riferimento per il raggiungimento del risultato.Nei fatti quindi l’azienda non riconosce la legittimità della piattaforma sindacale, e ci propone una sua contro-piattaforma che mette in discussione quanto convenuto nel contratto nazionale di categoria sugli orari e sui lavori atipici, cassando le richieste sindacali in materia di salario, professionalità, orario, straordinari, banca delle ore, flessibilità ecc…

Segreteria Fiom del Coordinamento nazionale Gruppo Fiat

 
 
Roma, 9 ottobre 2000

Informa Fiom n.1

Resoconto del secondo incontro con Fiat del 21 settembre 2000
 
Ieri, 21 settembre 2000, si è tenuto il secondo incontro tra la Fiat e Fim, Fiom, Uilm, Fismic per il rinnovo del Contratto integrativo aziendale.
La Fiat ha confermato le posizioni espresse nell’incontro precedente sostenendo l’incompatibilità tra la Piattaforma presentata dai sindacati e le disponibilità aziendali.
L’azienda ha dichiarato che le richieste avanzate dal sindacato, e approvate dai lavoratori, "sono fuori dalle regole" e che prima di arrivare ad una "possibile rottura" la delegazione della Fiat vuole vedere se ci sono i margini per un confronto.
Ma in ogni caso, ha proseguito l’azienda, il confronto potrà avvenire se il Sindacato accetterà il quadro di compatibilità presentato nello scorso incontro e se, accantonata la Piattaforma, sceglierà di misurarsi sulle richieste avanzate dalla Fiat. La contro-piattaforma presentata dall’azienda prevede quattro punti: 18-21 turni, flessibilità dell’orario e della prestazione, formazione e aumenti legati esclusivamente alla redditività e totalmente variabili con la moratoria per l’anno in corso.
Sul capitolo relativo all’occupazione e alle garanzie per i giovani con Contratti a tempo determinato, di formazione-lavoro e interinali, la Fiat ha respinto le nostre richieste e ha dato disponibilità solo ad un confronto che allarghi le maglie di utilizzo per l’azienda dei contratti precari.
In questo quadro assolutamente negativo è proseguito il confronto con l’azienda che ha illustrato le proprie opinioni sul capitolo della Piattaforma relativo alle relazioni sindacali e al sistema partecipativo.
La Fiat respinge la richiesta che abbiamo avanzato di consultazione preventiva del sindacato sulle scelte di strategia industriale e di innovazione organizzativa, tecnologica e produttiva. Così come respinge la richiesta di monte ore aggiuntivo per il funzionamento delle commissioni di partecipazione anticipando un ragionamento di razionalizzazione dell’attuale monte ore che sembra puntare ad una sua riduzione.
Sul modello partecipativo la Fiat ha avanzato le seguenti proposte:
Gruppo – l’Osservatorio di Gruppo, oltre alle attuali competenze deve diventare una sorta di "Consiglio di Garanzia" che ha i compiti di: comporre le controversie per evitare il "conflitto", rimuovere i comportamenti scorretti delle parti, fornire interpretazioni sull’applicazione del Contratto e delle leggi (l’obiettivo dell’azienda è quello di impedire i ricorsi alla Magistratura).
Settore – Il Comitato di Consultazione può passare da 2 rappresentanti per Oo.Ss. a 4 per Auto e Iveco, a 3 per Marelli, Comau e resta a 2 per le altre società.
Costituzione del Comitato di Conciliazione Paritetico di Settore per Fiat Auto ed Iveco con 2 rappresentanti per Os.Ss., con il compito di risolvere le controversie non risolte nelle Commissioni di livello inferiore.
L’azienda ritiene che con l’accorpamento della Commissione Impiegati nella Commissione Formazione si possa aumentare il numero dei rappresentanti sindacali da 2 a 3 (di cui almeno uno impiegato) nelle società più grandi del Gruppo e propone di estendere la Commissione Pari Opportunità anche all’Avio e alla N. Holland.
Inoltre la Fiat propone di estendere a Comau Service il modello di Convention annuale sull’andamento della società attualmente in uso all’Iveco.
Unità produttiva – La Fiat propone di abbassare la soglia per l’istituzione delle commissioni negli stabilimenti dagli attuali 2.500 addetti a 2.000, e di formare la Commissione Fabbrica Integrata in tutte le unità produttive dove ci sono almeno 1.000 addetti.
Le Commissioni di partecipazione potranno avere 2 rappresentanti per Oo.Ss. negli stabilimenti compresi tra 600 e 1.000 addetti.
La Fiat pensa che possa essere adottato il potere deliberante per le Commissioni sul modello oggi utilizzato a Melfi, ed avanza la proposta dei seguenti temi: ergonomia del posto di lavoro (non i tempi, i carichi di lavoro, il mix e le scalette produttive), indicatori gestionali (hanno fatto l’esempio dei pannelli sull’assenteismo), percorsi formativi (non le categorie ed i passaggi di livello), programmi di prevenzione e mezzi di protezione, ristorazione aziendale, igiene e pulizia.
In ogni unità produttiva la Fiat vuole istituire una Commissione di Conciliazione come 2a istanza a cui ricorrere in assenza di accordo nelle singole commissioni, con il compito di risolvere le controversie ed evitare il conflitto.
Modalità di funzionamento – La Fiat è disponibile ad accettare la rivendicazione presentata in Piattaforma di discutere una procedura che consenta anche alle Rsu di convocare in tempi certi le Commissioni predisponendo il verbale di ogni riunione.
Sulle modalità di decisione la Fiat propone che le decisioni nelle Commissioni siano assunte a maggioranza "perché – afferma l’azienda – il voto all’unanimità ostacolerebbe il funzionamento del sistema".
Infine la Fiat ha proposto un corso di formazione per le Rsu, allo scopo di dare alle Rsu gli elementi per comprendere "le priorità e le ragioni dell’impresa".
Comitato di Sito – L’azienda si è resa disponibile ad affrontare questo tema ma solo ed esclusivamente per le società del Gruppo, lasciando fuori le aziende che non sono Fiat.
Inoltre la Fiat propone un tavolo di confronto all’Unione industriali (e quindi esterno alla fabbrica) dove su richiesta di una delle parti siano presenti i responsabili delle società Fiat interessate e le Oo.Ss. assistite dalle Rsu.
 
La Fiat in sostanza conferma la propria posizione di rifiuto delle rivendicazioni che abbiamo presentato sia sul piano salariale sia su quello dei nuovi diritti.
Anche sul sistema partecipativo sembra più preoccupata di "raffreddare il conflitto" con una pletora di Commissioni di Conciliazione che non di riformare il sistema per renderlo più efficace e affermare la pari dignità delle parti.
Infatti, l’azienda propone una metodologia che vincola i lavoratori ed il sindacato nelle loro iniziative, ma non fa minimamente cenno alle proprie decisioni, conservando per sé totale libertà di azione.
La proposta aziendale di decidere a maggioranza nelle commissioni è fatta apposta per garantirsi una maggioranza purchessia dividendo le Rsu e le Organizzazioni sindacali.
Anche sul Comitato di Sito siamo di fronte a una proposta inadeguata, perché è fuori dalla fabbrica, non comprende tutte le aziende e non prevede l’istituzione del delegato di Sito a tutela di tutti i lavoratori. Inoltre la Fiat respinge la nostra proposta di affrontare a quel livello i problemi relativi alla ricollocazione dei lavoratori inidonei.
 
I prossimi incontri sono fissati per il 6 e il 17 ottobre per il Gruppo Fiat, il 9 ottobre per Melfi e Pratola Serra e tra il 6 e il 9 ottobre per Tnt Pl e Turinauto.
Il 10 ottobre a Torino, Fim, Fiom, Uilm e Fismic hanno fissato una riunione delle strutture del Coordinamento Fiat allo scopo di esprimere un giudizio complessivo sul confronto da portare alla discussione delle assemblee di tutti i lavoratori.
                                                Segreteria Nazionale Fiom del Coordinamento Fiat

Torino, 22 settembre 2000


Resoconto del primo incontro con Fiat dell'11 settembre 2000

 
Lunedì 11 settembre 2000, si è tenuto a Torino il primo incontro tra Fim, Fiom, Uilm, Fismic e il Gruppo Fiat sulla vertenza integrativa. Dopo la presentazione dei punti principali della Piattaforma da parte delle Oo.Ss., la Fiat ha illustrato lo scenario competitivo che l’azienda assume a riferimento per le prime risposte alle rivendicazioni sindacali.
 
A fronte di un andamento positivo dell’economia (il PIL nel 2000 in Italia aumenterà del 3%), la Fiat ha sottolineato che si aggrava il differenziale competitivo con gli altri paesi europei, con un aumento del Costo per Unità di prodotto in Italia del 17%.
Per quanto riguarda il Gruppo Fiat, l’azienda sottolinea che la situazione è molto difficile a causa dell’aumento del prezzo del Petrolio, dell’apprezzamento del Dollaro e della accesa concorrenza sui prezzi scatenatasi in Europa che abbassa la redditività delle vendite.
Una situazione, afferma la Fiat, che con l’unica eccezione della Turchia è di analoga difficoltà in tutti i paesi che vedono impegnate le attività del Gruppo.
La Redditività delle vendite del Gruppo è passata dal 2,1 del ’98 all’1,9% nel ’99 ed è scesa ancora nei primi 6 mesi del 2000 all’1,8%. Il primo semestre del 2000 fa registrare un aumento di fatturato del Gruppo Fiat che raggiunge i 30 Md. Di Euro (al netto delle acquisizioni l’aumento sul 1999 è del 9%), e per Fiat Auto l’aumento del fatturato è dell’11% con una redditività dello 0,5%.
 
La Fiat ha dichiarato che, sulla base di questi dati, siamo di fronte ad un "rischio di deriva" e che in ragione di questo quadro "si sarebbero aspettati che il Sindacato non avanzasse richieste". La Fiat giudica le richieste avanzate nella Piattaforma sindacale come "incompatibili con lo scenario di competitività internazionale".
L’azienda ha vincolato la trattativa alla condivisione di questo quadro e di queste priorità, giudicando le richieste sindacali incompatibili con le necessità aziendali. Con questa premessa la Fiat ha presentato una Contro-Piattaforma articolata su 4 punti: un maggiore utilizzo degli impianti, la flessibilità della prestazione, la formazione, e il contenimento del costo del lavoro.
 
La Fiat ha rigettato il capitolo sull’orario di lavoro della Piattaforma richiedendo alle Oo.Ss. una sorta di liberatoria sul passaggio a 18-21 turni, e la flessibilizzazione della prestazione e dell’orario richiedendo nei fatti un superamento della norma contrattuale che vincola la flessibilità dell’orario al carattere stagionale del prodotto e all’accordo con la RSU.
 
Sulla formazione la Fiat chiede la generalizzazione dell’esperienza di Melfi e naturalmente non ci degna di alcuna risposta sulla Professionalità, sulle richieste di ridefinizione dei profili professionali e sulla contrattazione di un nuovo sistema di valutazione e di progressione delle carriere.
 
Sulla richiesta salariale la Fiat ha dichiarato che le retribuzioni lorde nel Gruppo sono aumentate mediamente del 20% tra il 1995 ed il ’99 mentre l’inflazione è cresciuta del 10% (10% dovuto al Ccnl, 3,5% al Premio di Risultato e il resto relativo a straordinari ed aumenti unilaterali).
La Fiat si è rifiutata di confrontare questi dati, come richiesto dalla delegazione sindacale, con la crescita del fatturato e della produttività realizzatesi nel quadriennio e con la drastica riduzione del costo del lavoro che invece c’è stata.
"Su queste basi - ha sostenuto la Fiat - non ci sono le condizioni per un aumento salariale nel 2000 ulteriore a quanto già erogato con il PdR". Per ciò che riguarda gli anni successivi, in considerazione del fatto che l’attuale PdR ha una dinamica sostanzialmente consolidata, eventuali aumenti potranno esserci solo a condizione della totale variabilità e solo in presenza di un aumento della redditività.
A questo fine la Fiat ha dichiarato che ritiene inaccettabile la richiesta avanzata nella piattaforma di dare certezza e credibilità all’aumento nel quadriennio.
 
Sulle strategie industriali e l’occupazione, la Fiat liquida le nostre richieste con due considerazioni. Sulla richiesta di consultazione preventiva sulle scelte strategiche, la Fiat risponde che "Non se ne parla neppure, non ci consultiamo neanche con gli azionisti". Sull’introduzione di maggiori garanzie per i giovani assunti con contratti precari, la Fiat risponde affermando che gli incrementi dell’occupazione sono stati possibili grazie a queste tipologie di assunzione ma che la quota di questi contratti è ancora largamente al di sotto della media europea e quindi le nostre richieste sono incompatibili, semmai "bisogna allargare le maglie di questi contratti per favorirne ulteriormente l’utilizzo".
 
Sulle relazioni sindacali la Fiat ha dichiarato la propria disponibilità a condizione che il confronto sia finalizzato a rimuovere tutto ciò che ostacola le iniziative dell’impresa volte ad aumentare la competitività.
 
La trattativa non poteva iniziare in modo peggiore. La Fiat in questo primo incontro rigetta tutti i capitoli della piattaforma che puntano ad un miglioramento delle condizioni di lavoro e ad un aumento dei diritti e respinge nel merito e nel metodo la nostra richiesta salariale. La Fiat non è disponibile a prendere in considerazione l’aumento della produttività e della qualità del prodotto e vincola qualunque incremento esclusivamente alla redditività, liquidando di fatto la contrattazione aziendale
Inoltre cita dati di aumento dei salari palesemente strumentali al puro scopo di delegittima-re la trattativa, non solo l’aumento presunto del 20% delle retribuzioni è infondato e decisamente più basso (l’aumento reale è stato del 12-13%) ma fa pagare a tutti i lavoratori gli straordinari e gli aumenti al merito elargiti unilateralmente solo ad una minoranza.
La Fiat punta ad ottenere una sorta di liberatoria che le consentirebbe il governo unilaterale degli orari, della prestazione e del mercato del lavoro.
Le dichiarazioni della Fiat, in definitiva, sono gravi ed inaccettabili perché puntano a cancellare la contrattazione, o nel migliore dei casi a trasformare il 2 livello in uno strumento per la redditività dell’impresa che formalizzi la totale autorità dell’impresa sul lavoro, sulla prestazione e sul salario.
E’ difficile pensare che la "diplomazia sindacale" possa da sola modificare questo quadro e la durezza dell’atteggiamento della Fiat, per questo diventa decisivo il rapporto con i lavoratori e la disponibilità all’iniziativa ed allo sciopero per modificare i comportamenti aziendali.
Il nuovo incontro è fissato a Torino per il 21 settembre, dopo di che riteniamo indispensabile la convocazione delle assemblee in tutti gli stabilimenti per coinvolgere le lavoratrici ed i lavoratori nella discussione.
Segreteria nazionale Fiom del Coordinamento Fiat
Roma, 13 settembre 2000