Piattaforma integrativa Gruppo Fiat


Le Segreterie Nazionali di FIM – FIOM – UILM – FISMIC, hanno predisposto le richieste per il rinnovo del contratto integrativo aziendale del Gruppo FIAT, i cui contenuti sono il frutto di una attenta valutazione di quanto va evolvendo nel mondo FIAT.
 
Premessa
Il processo evolutivo del settore automobilistico e dei trasporti in generale, non ancora compiuto, vede oggi vincenti i gruppi industriali che in questi anni hanno raggiunto posizioni di vertice sul piano dei volumi, della gamma di prodotti, della qualità, ma anche della presenza sul piano produttivo e commerciale a livello globale. Il Gruppo Fiat rientra compiutamente in queste logiche e l’accordo con General Motors rappresenta una conferma tutta da esplorare, di possibili implicazioni sul piano produttivo e occupazionale di questo nuovo scenario.
Di fronte a noi abbiamo quindi una lunga fase che sarà segnata, oltre che dalla competizione tra i diversi gruppi industriali operanti negli stessi settori a livello mondiale, anche da una forte competizione tra gli stabilimenti facenti capo ad uno stesso gruppo o sistema di alleanze.
 
 
OCCUPAZIONE
 
Con il negoziato per il rinnovo dell’integrativo aziendale le Organizzazioni sindacali intendono avviare una discussione con la FIAT per definire quale è il nuovo equilibrio, tra Italia ed Europa e tra Europa e resto del mondo. La FIAT è un’azienda italiana, che deve porsi l’obiettivo primario di valorizzare la propria presenza in Italia.
 
La competizione non si dovrà giocare solo sui costi ma sopratutto sul piano del coinvolgimento, della formazione, della professionalità, della qualità della ricerca, dell’innovazione oltreché delle alleanze societarie, che dovranno tradursi in maggiori opportunità di lavoro anche per gli stabilimenti italiani.
 
Particolare attenzione và posta alle ricadute occupazionali nel Sud del Paese dove i nuovi investimenti Fiat, a partire da quelli previsti dalla IVECO a Foggia, dovranno favorire lo sviluppo di attività produttive e occupazionali nell’indotto e nella componentistica così come già sperimentato nel comprensorio di Melfi. A tale proposito è necessario realizzare una ricognizione delle aziende dell’indotto e della sub-fornitura, anche per definire appositi accordi di programma.
 
Sul piano quantitativo si rende poi necessario un preciso dispositivo contrattuale teso a presidiare la qualità dell’occupazione, prevedendo il ricorso ai contratti cosiddetti atipici alla sola soddisfazione di esigenze periodiche e limitate, e attivando corsie preferenziali per i lavoratori che hanno già svolto attività lavorative in Fiat.
 
Allo scopo, si rivendica una sede di confronto, nell’ambito delle Commissioni di stabilimento, in grado di valutare preventivamente congiunturalità e strutturalità dei carichi di lavoro tale da consentire un uso corretto dei contratti atipici e la trasformazione degli stessi, quando possibile, in contratti a tempo indeterminato.
 
 
Dovrà essere questa la sede nella quale potere commisurare volumi richiesti e organici necessari per produrre quei volumi; una sede nella quale le parti possano verificare che in caso di punte di mercato si possa ricorrere anche a forme di occupazione temporanea, ma che successivamente si possa esaminare quanta di quella produzione si è consolidata in termini di aumento strutturale dei volumi e si proceda ad una analoga quota di trasformazione di contratti temporanei in rapporti di lavoro stabili e altrettanto strutturali della porzione di mercato aggiuntiva.
 
Inoltre, per i contratti a termine, si rivendica l’introduzione di una norma che preveda, prima della fine dello svolgimento di due contratti a termine che coinvolgono gli stessi soggetti, che le parti si debbano incontrare per trasformare tali rapporti di lavoro in contratti a tempo indeterminato, salvo che si riscontri una manifesta incongruità tra tale fattispecie con gli organici in essere.
 
Per i giovani, all’atto dell’assunzione, si chiede la possibilità di un rapporto diretto con le organizzazioni sindacali nel corso del quale le stesse consegneranno ai neo assunti sia il contratto nazionale che aziendale, stabilendo così un primo momento di confronto. L’incontro dovrà avvenire all’inizio della loro prestazione e in orario di lavoro.
 
 
SISTEMA PARTECIPATIVO.
 
La complessità e la molteplicità dei fenomeni che ci troveremmo a gestire nei prossimi anni è tale da richiedere soluzioni contrattuali innovative in particolare nel sistema di partecipazione introdotto con l’accordo del 96, al fine di disporre di opportune sedi e strumenti di gestione di una realtà in profonda evoluzione.
 
Sul piano generale il Sistema Partecipativo dovrà essere improntato al principio della esigibilità bilaterale e della pratica attuazione delle deliberazioni assunte dalle singole commissioni, sulla base delle prerogative, dei mandati, e delle modalità decisionali previste.
Va inoltre prevista l’introduzione di precise procedure che garantiscano il principio della non unilateralità, quello della pari dignità tra le parti nella convocazione delle riunioni e nel definire l’ordine del giorno e che si preveda, nelle procedure, il rispetto da parte sindacale e aziendale delle decisioni assunte. A questo proposito si richiederà l’introduzione di un apposito monte ore distinto da quello per il funzionamento delle RSU.
 
 
Livello di Gruppo.
Riconferma dei due Osservatori, prevedendo che quello sulle strategie assuma il compito di esprimere un parere preventivo, obbligatorio, anche se non vincolante, in caso di modifiche significative dell’assetto strategico o societario, nei casi di alleanze societarie, cessioni o acquisizioni.
All’Osservatorio sulle Relazioni Sindacali va inoltre affidato il compito di "istanza superiore" dirimente nei casi di violazione delle procedure a livello di settore o aziendale.
 
 
Livello di Settore
Si richiede di estendere la partecipazione nei Comitati di Consultazione alla presenza di quattro o cinque Segretari territoriali, per un maggior coinvolgimento delle strutture periferiche del Sindacato.
Si riconferma il comitato ambiente affidandone le competenze di presidio e monitoraggio delle attività delle Commissioni di Unità produttiva.
Si richiede l’unificazione dei Comitati Impiegati e Formazione Professionale ridefinendone le competenze e affidandone il compito di progettare iniziative congiunte volte a realizzare le iniziative formative, di riqualificazione professionale, anche in applicazione di quanto previsto dal CCNL e dalla legislazione, finalizzate alla effettiva valorizzazione delle competenze. A questo Comitato vanno affidate altresì le competenze relative allo studio e alla sperimentazione di nuove modalità di valorizzazione e riconoscimento delle professionalità.
Si richiede, fermo restando quanto previsto dal CCNL in materia di informazione, una riunione annuale delle RSU per singolo settore, per una informativa generale sul posizionamento strategico e sugli obiettivi dei singoli settori analogamente a quanto già sperimentato negli ultimi due anni all’IVECO.
 
Livello di stabilimento.
A questo livello vanno affermate le maggiori innovazioni sul piano procedurale, prevedendo in particolare:
diritto di convocazione delle Commissioni anche da parte Sindacale;
predisposizione congiunta dell’ordine del giorno dei lavori delle Commissioni;
tempi certi e definiti di convocazione delle Commissioni ;
verbalizzazione e diffusione delle deliberazioni assunte indicando eventuali posizioni difformi;
assegnazione di competenze deliberanti su materie specifiche e con decisioni all’unanimità;
possibilità di ricorso e di inibizione delle iniziative unilaterali da parte delle gerarchie aziendali, difformi dai deliberati delle Commissioni;
revisione del limite dei 2500 dipendenti per l’insediamento delle Commissioni, prevedendo l’attivazione delle stesse anche nelle realtà prevalentemente segnate dalla presenza di impiegati e tecnici (es. Enti Centrali);
formazione contestuale dei componenti le Commissioni sulle materie di competenza;
estensione delle competenze della Commissione Servizi al controllo e verifica anche della mensa fresca.
Comitati di sito.
I mutamenti conseguenti alle cosiddette terziarizzazioni richiedono nuovi strumenti di governo delle problematiche aziendali. Si richiede quindi l’istituzione di una nuova sede partecipativa cui affidare la gestione delle problematiche comuni, sia in ordine alle esigenze delle diverse realtà aziendali. A tale fine non potendo pensare ad organismi pletorici/assembleari i componenti di questo Comitato vanno individuati nelle Segreterie territoriali delle OO.SS. e/o da RSU da loro delegate, oltre che da un rappresentante per la FIAT insieme a un rappresentante per ogni società non FIAT operante nel comprensorio. Inoltre, va prevista la possibilità per i lavoratori per i quali non sia presente una RSU della Società da cui dipende di trovare rappresentanza alle loro esigenze.
Formeranno altresì oggetto di esame, in un’ottica di corretta allocazione delle risorse umane del sito, le tematiche relative al personale di sito con ridotte capacità lavorative che, per le intrinseche caratteristiche e per le eventuali problematiche che dovessero sorgere nelle aziende del sito stesso, abbiano particolari problemi di reimpiego.
 
INQUADRAMENTO E PROFESSIONALITA’
Operai e Impiegati
I cambiamenti organizzativi e tecnologici stanno modificando profondamente le prestazioni degli operai, dei tecnici, degli impiegati e dei quadri e il livello di coinvolgimento dei lavoratori alla vita dell’impresa e a questa nuova situazione l’azienda ha risposto con propri modelli di valutazione della prestazione e riconoscimento della professionalità. Tutto ciò rende necessario istituire strumenti funzionali ad una gestione negoziata del fenomeno esigibili dalle RSU. In questo contesto assumono nuova valenza anche le politiche e la gestione della formazione e della riqualificazione professionale.
Pertanto la nuova Commissione Professionalità e Formazione che dovrà essere istituita a livello di settore, avrà l'obiettivo di realizzare entro tre mesi dalla conclusione del negoziato, la mappa delle professionalità richieste dalla Fiat, partendo dall'analisi della situazione esistente.
Sulla base delle risultanze di questa attività le parti, anche prevedendo una fase di sperimentazione, che potrà essere effettuata o per settori o per professionalità, dovranno definire entro i successivi tre mesi, uno specifico sistema di valutazione della professionalità e della prestazione, che stabilisca livelli di inquadramento adeguati alla realtà dei vari settori della Fiat e riconoscimenti economici collegati a specifici fattori della prestazione, riconosciuti di comune interesse.
 
 
Orario di lavoro
A questo capitolo si rivendica:

tutti i lavoratori che effettuano turni oltre il 15° dovranno godere dell’ anticipazione delle ore maturande durante l'arco del contratto (le 16 ore smonetizzate del 2000-2001 e le 8 ore aggiuntive del gennaio 2002). Tutto ciò per permettere una articolazione dei regimi di orario che consenta il superamento della ribattuta.

Si richiede l'applicazione delle norme previste dal part-time inserite nel CCNL in particolare per i turnisti puntando nel contempo ad un aumento della quota prevista dal 2 al 4% per raggiungere l'8% in caso di accordi con le RSU.
 
Si richiede l'estensione dei diritti di informazione sullo straordinario con l'obbligo da parte della azienda di consegnare alle RSU di ogni stabilimento quadrimestralmente il consuntivo delle ore straordinarie effettuate, divise per motivazioni e con una definizione delle quantità dei lavoratori coinvolti. Per quanto riguarda lo straordinario va superata l’attuale interpretazione distorcente la norma contrattuale che la FIAT applica in taluni stabilimenti, ridefinendo la piena validità degli istituti contrattuali definiti recentemente.
 
Estensione a tutti gli stabilimenti della mezz'ora di accantonamento per ogni notte lavorativa prestata in quanto ciò da diritto ad un cumulo di riposo retribuito dopo 16 notti lavorate (mezz'ora per notte). Inserimento delle giornate maturate con il lavoro notturno nel conto ore individuale eliminando l'obbligo della fruizione entro tre mesi, in quanto debbono essere equiparate con le modalità di fruizione agli ex Pir ex Pro, che dovranno essere meglio definite.
 
Definizione di una normativa conforme al testo contrattuale della Banca delle Ore che permetta ai lavoratori di usufruirne secondo l’originario dettato del CCNL, evitando letture distorte ed applicazioni unilaterali da parte dell’Azienda.
 
Si richiede la rimozione delle cause che ostacolano l’attuazione di quanto previsto nel precedente accordo in materia di flessibilità per gli operai, per gli impiegati la possibilità di rivedere i criteri di applicazione delle flessibilità di orario di ingresso e della pausa mensa.

SALARIO

Relativamente alla parte economica si richiede un aumento aggiuntivo ai premi attualmente in vigore per un importo complessivo a regime di 2.200.000 annue.

Il nuovo PdR dovrà garantire ai lavoratori una erogazione aggiuntiva al PdR esistente (ex accordo 18.3.96) pari a 2.200.000 lire l’anno a regime di cui:

· 1.100.000 lire anno aggiuntive sull’indicatore di redditività ROI,
· 800.000 lire anno aggiuntive su un nuovo premio di misurazione della qualità,
· 300.000 lire anno aggiuntive ai valori massimi del P.P.G.
 
Tali importi dovranno garantire un risultato di 1.000.000 di lire annue a partire dal primo anno e arrivare gradualmente a regime.
 
Per ottenere 1.000.000 di lire annue nel primo anno (erogazione del PdR dell’anno 2000) si richiede di togliere il tetto definito alla nuova ampiezza della banda di oscillazione della quota variabile del Nuovo P.P.G. dell’accordo del 18/3/96, recuperando per questa via circa 300.000 lire annue di remunerazione della produttività. Inoltre si richiede di aggiungere 700.000 lire annue che dovranno essere garantite con gli attuali valori del Bilancio Consolidato 1999.
 
 
DIRITTI SINDACALI
Ogni saletta sindacale va dotata di computer con accesso alla rete Internet e vanno istituiti appositi corsi di aggiornamento per i Rappresentanti Sindacali Unitari.
Vanno ridefinite le normative applicative per l’esercizio delle assemblee retribuite.
Si richiede l’istituzione di un apposito monte ore aggiuntivo a quello esistente per realizzare l’attività di partecipazione e per fare funzionare al meglio il sistema delle Commissioni.
Si propone di istituire per i lavoratori non iscritti al sindacato un contributo volontario e straordinario, una sola volta e per l’intera durata del contratto aziendale, nella misura di 30.000 lire da destinare alle Organizzazioni Sindacali per la gestione delle attività unitarie.

Varie

Si richiede inoltre l’istituzione di forme di salario indiretto (assistenza integrativa, convenzioni con istituti di medicina specialistica, possibilità di integrazioni ulteriori per il Fondo Cometa, ecc.)

Si richiede altresì una verifica delle condizioni applicative delle norme contrattuali per le patologie gravi che richiedono terapie salvavita comportanti discontinuità nella prestazione lavorativa.
 
Roma, 20 luglio 2000