Il
gruppo Fiamm è radicato principalmente sul territorio italiano, con
cuore e testa a Montecchio Maggiore, nel vicentino, e altri stabilimenti
in provincia di Verona e L’Aquila. Il caso Fiamm è emblematico in questo periodo di crisi generale dell’industria del nostro paese e mette in luce alcune criticità del nostro modello produttivo. Un declino che va arrestato con un intervento massiccio, di tutti, e con operazioni che non possono essere la scorciatoia della fuga delle aziende verso i paesi a basso costo dove continuare a fare profitti. Le
iniziative di lotta Dalla
sera del 26 maggio è in atto un presidio permanente davanti ai cancelli
dello stabilimento di via Gualda, a Montecchio Maggiore, dove si
producono avvisatori acustici. Venerdì
27 maggio sono state effettuate 8 ore di sciopero e dal 30 maggio,
a gruppi di 5 lavoratori per volta, si effettua 1 ora di sciopero per
consentire il presidio ai cancelli 24 ore su 24. Sono
stati concordati incontri con i comuni e la provincia e sono state
coinvolte le confederazioni. Dalla mattina di giovedì 23 giugno è in atto un presidio alla portineria dello stabilimento di Almisano, oltre a quello che prosegue nello stabilimento di Montecchio.
Comunicato Fiom. Dopo le lotte e i presìdi, approvata
dai lavoratori della Fiamm l’ipotesi di accordo tra Fim, Fiom, Uilm, rsu
e azienda
Le assemblee dei lavoratori Fiamm
degli stabilimenti di Almisano e di Montecchio maggiore, svoltesi il 1°
luglio 2005, hanno dato a grandissima maggioranza il via libera alla firma
dell’ipotesi di accordo raggiunta tra Fim, Fiom, Uilm, rsu e azienda il
24 giugno e integrata nella trattativa del 30 giugno. In particolare nello
stabilimento di Montecchio maggiore l’ipotesi di accordo ha fatto
registrare un consenso pari al 96% dei lavoratori. L’intesa arriva dopo oltre un mese
di ininterrotto presidio dei lavoratori davanti ai cancelli, dopo un mese
di scioperi articolati giornalieri, dopo il coinvolgimento del territorio
e delle istituzioni e dopo la grande manifestazione provinciale dei
lavoratori metalmeccanici svoltasi proprio a Montecchio il 10 giugno, in
occasione dello sciopero generale della categoria per il rinnovo del
contratto nazionale. L’impegno, la determinazione e le
azioni di lotta dei lavoratori, degli rsu e di Fim, Fiom e Uilm, hanno
fatto schierare al loro fianco le istituzioni locali, le forze politiche e
sociali e i cittadini del territorio e hanno costretto l’azienda ad
aprire un confronto con i rappresentanti dei lavoratori al fine di
esplorare soluzioni alternative all’annunciata delocalizzazione delle
produzioni dei due stabilimenti produttivi del vicentino, decisione che
avrebbe comportato la chiusura degli stessi, il licenziamento dei circa
420 dipendenti occupati e una perdita nell’indotto di circa 150
ulteriori posti di lavoro. Questo confronto, durato settimane e
sostenuto dalle iniziative di lotta, ha prodotto l’ipotesi di accordo
che verrà sottoscritta in azienda lunedì 4 luglio. L’accordo comporta la rinuncia
dell’azienda alla delocalizzazione e un piano industriale che prevede di
concentrare nello stabilimento di Almisano la produzione di avvisatori
acustici per il mercato europeo e quella di batterie industriali per il
mercato europeo e altri mercati particolari. Il piano prevede poi la riallocazione
in altri siti non italiani delle altre attuali produzioni e l’impegno di
produrre ad Almisano una nuova batteria per un mercato dove L’accordo sindacale prevede
l’utilizzo della cassa integrazione straordinaria, a partire
dall’aprile del 2006, per un numero massimo di 130 lavoratori che
potrebbero essere in esubero rispetto al piano industriale. Il trasferimento di lavoratori nello
stabilimento Fiamm di Veronella, l’impiego di lavoratori nella nuova
produzione di batterie, le dimissioni volontarie incentivate e la
collocazione in mobilità su base volontaria o finalizzata al
raggiungimento della pensione, sono gli strumenti concordati per la
gestione dei lavoratori esuberanti, oltre a iniziative da concordare di
formazione e riqualificazione dei lavoratori. Per rendere competitivo il nuovo
stablimento l’accordo prevede infine l’utilizzo di quanto previsto nel
contratto nazionale di categoria in materia di orario plurisettimanale e
di lavoro straordinario. Vicenza, 1° luglio 2005 per Maurizio Ferron
(segretario di zona) Giampaolo Zanni
(segretario generale Fiom Vicenza) Comunicato
Fim, Fiom, Uilm La trattativa, iniziata ieri 21 giugno
con la discussione su volumi produttivi specifici per tutte le produzioni,
investimenti e innovazione di prodotto allo scopo di definire chiaramente
l’assetto finale dello stabilimento di Almisano, è proseguita oggi 22
giugno con la comunicazione da parte della direzione aziendale sul numero
degli esuberi conseguenti, pari a 180 unità in totale. Fim, Fiom, Uilm e le Rsu hanno
dichiarato l’inaccettabilità di tali esuberi. Le parti hanno comunque confermato
l’appuntamento, già precedentemente fissato, per giovedì 23 giugno,
nel pomeriggio, per proseguire la trattativa. Ma contro tale posizione
dell’azienda la delegazione sindacale ha proclamato lo stato di
agitazione con lo sciopero e il presidio della portineria dello
stabilimento di Almisano a partire da domani mattina giovedì 23 giugno,
oltre a quello che prosegue nello stabilimento di Montecchio ormai da
quattro settimane. Fiom, Fim, Uilm e Rsu Montecchio M. e Almisano Montecchio Maggiore (Vi), 22 giugno 2005 Comunicato Fim, Fiom, Uilm Oggi,
13 giugno 2005, Fim, Fiom, Uilm e gli Rsu degli stabilimenti Fiamm di
Montecchio e Almisano si sono incontrati con la direzione aziendale, come
previsto a seguito dell'incontro con la Provincia della scorsa
settimana. Nel
corso della riunione Fim, Fiom, Uilm e gli Rsu hanno proposto all'azienda
di concentrare nello stabilimento di Almisano anche le linee produttive
degli avvisatori acustici, al fine di mantenere le produzioni nel
vicentino migliorando la competitività dello stabilimento con una minore
incidenza dei costi fissi. Inoltre
la delegazione sindacale ha richiesto una serie di approfondimenti
rispetto al piano industriale. L'azienda,
pur non escludendo questa possibilità, ha ribadito l'impossibilità di
mantenere ad Almisano una parte delle produzioni di batterie industriali e
in ogni caso la necessità di una riduzione dei costi. La
direzione aziendale si è comunque riservata di studiarne la fattibilità. Fiom, Fim, Uilm e Rsu Montecchio M. e Almisano Montecchio
Maggiore (Vi), 13
giugno 2005 Comunicato Fiom Il
caso Fiamm spa di Vicenza Dopo
l'affollata assemblea pubblica che si è tenuta lunedì sera 6 giugno a
Montecchio Maggiore che ha visto la partecipazione anche delle istituzioni
e delle forze politiche e locali, provinciali e regionali e mentre
prosegue ininterrotto il presidio dei lavoratori davanti ai cancelli, oggi
8 giugno i lavoratori dello stabilimento Fiamm di Lonigo (Vi) hanno
organizzato uno sciopero con corteo e manifestazione bloccando la Statale
11 Vicenza-Verona e il casello autostradale di Montebello (Vi) per circa
tre ore. L'iniziativa,
ripresa dalle televisioni locali, rende visibile la lotta che i lavoratori
della Fiamm spa stanno conducendo ormai da 13 giorni contro la decisione
dell'azienda di chiudere i due stabilimenti vicentini e di delocalizzare
le produzioni in Cina e Repubblica ceca. Fiom
Vicenza Montecchio Maggiore, 8 giugno 2005 Comunicato Fim, Fiom, Uilm La
Fiamm chiude Nella
serata di giovedì 26 maggio i vertici aziendali hanno comunicato alle Rsu
degli stabilimenti di Montecchio, Almisano e Veronella e a Fim, Fiom e
Uilm territoriali il nuovo piano industriale che prevede la chiusura degli
stabilimenti avvisatori acustici di Montecchio e batterie industriali di
Almisano e la delocalizzazione totale di queste produzioni in Asia e
Cechia. Fim,
Fiom e Uilm hanno respinto in modo netto tale piano industriale ribadendo
la validità del precedente accordo di ristrutturazione, accordo in parte
già attuato, che prevedeva il mantenimento della produzione nel nostro
territorio. Di
fronte a questa scelta, le organizzazioni sindacali e le Rsu hanno
dichiarato la fermata totale degli stabilimenti per venerdì 27 maggio e
hanno invitato l’azienda a rivedere la propria decisione. Nei
prossimi giorni ci saranno ulteriori iniziative che coinvolgeranno anche
la politica e le istituzioni. Fim-Cisl, Fiom-Cgil, Uilm-Uil Montecchio
Maggiore, 27 maggio 2005 |