COMUNICATO FIOM
Electrolux. Spera e Zoli (Fiom): «L'azienda ribadisce cose già note ma aggiunge la minaccia di interrompere le trattativa se i lavoratori non fermano la mobilitazione. Noi diciamo no ai ricatti e chiediamo l'intervento di Letta»
Michela Spera, segretaria nazionale Fiom-Cgil e responsabile del settore elettrodomestico, e Stefano Zoli, coordinatore per la Fiom di Electrolux, hanno rilasciato questa sera la seguente dichiarazione congiunta.
«Oggi Electrolux ha comunicato al sindacato quanto aveva già affermato al tavolo presso il ministero dello Sviluppo economico lo scorso 30 gennaio, e cioè l'impegno a presentare un piano industriale per Porcia, un aggiornamento del piano di Susegana, il mantenimento dello schema a sei ore con ammortizzatori sociali, un confronto aperto con le Regioni per individuare le iniziative a favore della competitività negli stabilimenti Electrolux.»
«Nulla di nuovo per i lavoratori, quindi, rispetto allo scorso 30 gennaio; la novità sono le minacce e il ricatto nei confronti delle forme di lotta che in tutti gli stabilimenti del gruppo permettono ai lavoratori di partecipare attivamente al tavolo della trattativa.»
«Electrolux non li vuole e minaccia di interrompere il confronto avviato dal ministro Zanonato.»
«Respingiamo il ricatto e confermiamo ad Electrolux la nostra richiesta: l'avvio di un confronto che mantenga la sostenibilità e la competitività degli stabilimenti e delle produzioni, salvaguardando occupazione, salario e diritti.»
«Invitiamo l'azienda ad un confronto senza ricatti e che individui risposte di merito, utili ai lavoratori; alle affermazioni e alle dichiarazioni di intenti devono seguire fatti e impegni concreti in termini di investimenti, prodotti, volumi, livelli occupazionali senza riduzioni di salario e di diritti.»
«Le iniziative, gli scioperi e i presìdi, che hanno visto la partecipazione di tutti i lavoratori negli stabilimenti del gruppo, continuano.»
«Nella vertenza Electrolux intervenga il Presidente del Consiglio Enrico Letta.»
Fiom-Cgil/Ufficio Stampa
Roma, 7 febbraio 2014