COMUNICATO FIOM

  

Agenda digitale. Turi (Fiom): «È necessario riportare al più presto la rete di telecomunicazioni sotto il controllo pubblico.»

Roberta Turi, segretaria nazionale della Fiom-Cgil e responsabile del settore Ict, ha rilasciato oggi la seguente dichiarazione.

 

«La Fiom, in riferimento alle dichiarazioni del presidente del Consiglio dei ministri Enrico Letta, che, in occasione della presentazione del rapporto Caio, si è detto contrario allo scorporo e alla pubblicizzazione della rete, ritiene quest’impostazione totalmente sbagliata.»

«Noi siamo del parere che gli obiettivi europei dell’agenda digitale – 100% di copertura con la banda ultralarga entro il 2020, l'Italia è oggi al 14%, la media europea è del 54% – non saranno raggiunti senza risolvere il nodo di Telecom Italia.»

«L'azienda, in questi anni, ha agito con l’unico obiettivo di fare cassa, per risanare il debito e produrre dividendi. Ha investito pochissimo nella manutenzione della rete e ancor meno nella banda larga, ricorrendo ad appalti al massimo ribasso che hanno decimato le aziende più qualificate e alimentato il lavoro irregolare. Ha fatto scelte tecnologiche con l’unica logica del risparmio, privilegiando i produttori di apparati più economici, provenienti dalla Cina. Il risultato di queste scelte, che non hanno giovato al paese e tanto meno ai lavoratori, è che tutte le aziende metalmeccaniche del comparto delle telecomunicazioni sono oggi in crisi e ogni giorno si disperdono competenze preziose a causa dei licenziamenti.»

«La vicenda di Telecom Italia è interesse generale del paese. È necessario garantire gli investimenti per realizzare la rete di nuova generazione, un servizio universale che consenta l'eliminazione del digital divide e la neutralità della rete, ovvero un pari accesso alla rete.»

«La Fiom ritiene che queste condizioni possano essere raggiunte solo separando il soggetto che detiene la proprietà della rete a larga banda dai soggetti che la utilizzano per trasmettere contenuti e servizi e riportando al più presto la rete sotto il controllo pubblico.»

 

Fiom-Cgil/Ufficio Stampa

Roma, 31 gennaio 2014