COMUNICATO FIOM

  

Microelettronica. Turi (Fiom): «Positiva l'apertura del tavolo di settore. Ora il governo avvii una politica industriale anche utilizzando le risorse europee.»
 

Roberta Turi, segretaria nazionale della Fiom-Cgil e responsabile del settore Ict, ha rilasciato oggi la seguente dichiarazione.


 

«Positivo il riavvio, nella giornata di ieri, del tavolo sulla microelettronica presso il ministero dello Sviluppo economico, a un anno dalla prima convocazione. All'incontro erano presenti il sottosegretario De Vincenti, rappresentanti delle segreterie nazionali di Fim, Fiom, Uilm, Cgil, Cisl, Uil e Anie, l'Associazione nazionale delle imprese elettrotecniche ed elettroniche.»

«Dall'esposizione che l'Anie ha fatto della situazione del comparto si evidenzia, nell'ultimo anno, un mercato in crescita del 4%, in particolare nell'automotive, dato dall'aumento dell'elettronica nelle autovetture. Una crescita più forte rispetto ai timidi segnali di ripresa dell'intero settore Ict.»

«Come organizzazioni sindacali abbiamo evidenziato che la microelettronica è un settore con grandi potenzialità che ha bisogno di una vera politica industriale. Il governo dovrebbe impegnarsi, insieme alle regioni interessate e al ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca (Miur), per cogliere le opportunità di finanziamento messe in campo a livello europeo con l’obiettivo di raddoppiare la produzione di chip in Europa. Risorse che, complessivamente, in Europa saranno nell'ordine di 100 miliardi.»

«L’Italia, anche attraverso un utilizzo oculato di queste risorse, potrebbe avviare una vera politica industriale per la microelettronica, investire in ricerca, sviluppo e innovazione, fare investimenti produttivi, investire in formazione, aumentare l’occupazione in un settore strategico, risolvere le crisi aziendali.»

«Al momento, infatti, ci sono varie vertenze aperte, tra le quali quella della Micron, grande azienda di microelettronica che produce memorie, che ha aperto una procedura di licenziamento collettivo per 419 lavoratori e la Lfoundry di Avezzano che è in una situazione di difficoltà. Per non parlare della StMicroelectronics, l’azienda più rilevante del comparto, che è una delle aziende che il governo intenderebbe privatizzare senza alcuna strategia se non quella di far cassa.»

«Il tavolo è stato riconvocato per il 7 marzo prossimo, anche con il coinvolgimento del Miur e di tutte le regioni interessate – Sicilia, Lombardia, Abruzzo, Campania, Veneto e Puglia – con due appuntamenti specifici, la mattina sulla microelettronica e il pomeriggio sull’elettronica e l’elettrotecnica.»

 

Fiom-Cgil/Ufficio Stampa

Roma, 29 gennaio 2014