COMUNICATO FIOM

  

Micron. Turi (Fiom): «Dopo la mobilitazione di ieri, anche oggi totale adesione allo sciopero. Il governo intervenga per evitare i licenziamenti e rilanciare il settore.»
 

Roberta Turi, segretaria nazionale della Fiom-Cgil e responsabile del settore Ict, ha rilasciato oggi la seguente dichiarazione.


 

«Seconda giornata di lotta, oggi, all'interno delle sedici ore di sciopero proclamate da Fim, Fiom e Uilm contro i licenziamenti annunciati dalla Micron Semiconductor, azienda multinazionale di elettronica che in Italia conta più di mille addetti.»

«Proprio ieri la direzione aziendale, come annunciato nei giorni scorsi, ha avviato la procedura di licenziamento collettivo per 419 lavoratrici e lavoratori che verrà discussa il 28 gennaio presso il ministero dello Sviluppo economico. Proprio al Mise, nell’incontro del 20 gennaio scorso, il governo aveva più volte invitato l’azienda a sospendere la procedura e ad avviare un confronto per chiarire il nuovo piano industriale dell’azienda. L’intenzione di voler licenziare un numero così alto di lavoratori, per la maggior parte laureati, impegnati nella ricerca e sviluppo, presuppone l’intenzione della multinazionale di andar via gradualmente dal nostro paese.»

«L'adesione allo sciopero è andata oltre ogni aspettativa e ha visto la partecipazione della totalità delle lavoratrici e dei lavoratori delle unità produttive di Agrate, Catania e Arzano. Allo sciopero nei vari siti hanno aderito anche lavoratrici e lavoratori di altre aziende: St Microelectronics, 3Sun, Gep.»

«Ad Agrate i lavoratori hanno organizzato un presidio molto partecipato sotto la sede della St Microeletronics, l’azienda che nel 2007 cedette il ramo d’azienda della produzione delle memorie, dal quale nacque la Numonyx, acquisita successivamente dalla Micron. A Catania un corteo ha sfilato nel sito industriale M6 fin sotto la sede di St Microelectronics.»

«La Micron è un azienda appartenente a un settore strategico per il paese, la microelettronica, sul quale l’Europa intende investire ingenti risorse nei prossimi anni per aumentare la produzione di chip, oggi concentrata nel far East e negli Stati Uniti. Per questo il 28 gennaio, prima dell’incontro previsto, si riunirà al ministero dello Sviluppo economico il tavolo sulla microelettronica chiesto dalle organizzazioni sindacali, alla presenza del sottosegretario Claudio De Vincenti.»

«Il governo deve fare scelte vere di politica industriale per il settore e intervenire sulla multinazionale per convincerla a evitare i licenziamenti e mantenere in Italia una presenza industriale qualificata.»

 

Fiom-Cgil/Ufficio Stampa

Roma, 24 gennaio 2014