COMUNICATO FIOM

  

Marcelli e Stefanelli (Fiom): “Respinti i licenziamenti. Cancellata la dismissione di un'importante presenza industriale nel nostro paese nella filiera della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili.”

 

Maurizio Marcelli, della Fiom-Cgil nazionale, e Donato Stefanelli, della Fiom di Taranto, hanno rilasciato oggi la seguente dichiarazione congiunta.

«Lunedì 11 novembre, dopo una complicata trattativa, accompagnata comunque da una forte, determinata e unitaria lotta dei lavoratori della Vestas di Taranto, si è raggiunto un accordo al ministero dello Sviluppo economico con il quale vengono cancellati i licenziamenti collettivi previsti dalla Vestas e sostituiti dalla cassa integrazione guadagni straordinaria per 24 mesi e da un percorso di formazione/riqualificazione definita e finanziata dalla Regione Puglia, al fine di ricollocare i lavoratori. Nello specifico, 8 di essi verranno ricollocati da subito e 30 nel mese di febbraio per arrivare a un ulteriore ricollocazione di 60 lavoratori nelle altre due unità produttive della Vestas esistenti a Taranto, previo percorso formativo, per la produzione delle pale eoliche e per la manutenzione degli impianti. Ad altri 30 lavoratori Vestas offre la possibilità di ricollocazione in attività industriali esistenti in Europa.»

«A fronte di questo impegno occupazionale, la Vestas realizzerà un nuovo investimento sull’area di Taranto di circa 10 milioni di euro, che renderà il sito produttivo per la produzione di pale eoliche centro di eccellenza per tutta l’Europa. Ciò sarà definito in un piano industriale di cui verrà data informazione dettagliata in un prossimo incontro al ministero dello Sviluppo economico.»

«Ora l’accordo, come da prassi, verrà discusso e votato dai lavoratori per l’approvazione.»

«La Fiom-Cgil considera estremamente importante aver raggiunto questo accordo perché è la dimostrazione che con la lotta e l’unità dei lavoratori si può difendere l’occupazione e il mantenimento dell’industria in Italia.»

Fiom-Cgil/Ufficio Stampa

Roma, 13 novembre 2013