COMUNICATO FIOM

  

Electrolux. Fim, Fiom, Uilm: “Il piano presentato dall'azienda non è accettabile, intervenga la Presidenza del Consiglio. Da subito 16 ore di sciopero in tutti gli stabilimenti”


Le Segreterie nazionali dei sindacati dei metalmeccanici Fim-Cisl, Fiom-Cgil, Uilm-Uil hanno diffuso stamane un comunicato sindacale di cui riportiamo ampi stralci.

 

«La direzione Electrolux ha presentato al coordinamento sindacale un piano per gli stabilimenti italiani inaccettabile per i lavoratori e per il sindacato, un piano che prevede la messa in discussione degli stabilimenti del gruppo, da oggi messi “sotto investigazione” dalla multinazionale svedese, per verificare la sostenibilità delle produzioni che si realizzano in Italia, esplorare “tutte” le vie percorribili per consolidare i fattori di competitività e le azioni necessarie per una maggiore profittabilità; in modo esplicito la direzione aziendale ha spiegato che questo può significare il mantenimento, il ridimensionamento o la chiusura degli stabilimenti.»

«In questo quadro le produzioni italiane sono messe in discussione e il rischio di scelte drastiche è concreto in primo luogo per lo stabilimento di Porcia (Pn), dove si producono lavatrici e dove lavorano 1.160 addetti, lo stabilimento di Susegana (Tv) dove si producono frigoriferi a incasso con 1.033 addetti e lo stabilimento di Solaro (Mi) dove si producono lavastoviglie con 912 addetti.»

«Electrolux ha deciso infatti di avviare una analisi per singola linea di prodotto dichiarando da subito che le produzioni italiane di Electrolux, in particolare le produzioni di lavatrici, frigoriferi e lavastoviglie, non sono competitive con le stesse produzioni che Electrolux realizza nei paesi dell'Europa dell'Est.»

Electrolux ha, inoltre, comunicato alcuni interventi da attivare da subito che «significano un impatto negativo a regime sull'occupazione di 75 unità a Solaro, 46 unità a Porcia, 140 unità a Susegana e 200 unità tra gli impiegati della struttura e la messa in discussione di tutti gli stabilimenti. In totale l'impatto complessivo delle decisioni annunciate sulle fabbriche e nel settore impiegatizio rischia di produrre da subito 461 esuberi in Electrolux nel nostro paese in aggiunta ai 1.200 esuberi (oggi 1.100 per effetto delle dimissioni incentivate) affrontati con il ricorso alla solidarietà nell'accordo del 22 marzo 2013 e di provocare a cascata la perdita di migliaia di posti di lavoro nell'indotto; nello stesso tempo le investigazioni mettono a rischio complessivamente gli stabilimenti italiani e manifestano la volontà di un progressivo disimpegno della multinazionale svedese dall'Italia.»

«Per queste ragioni il coordinamento sindacale non accetta il piano proposto oggi da Electrolux e proclama 16 ore di sciopero con la massima articolazione in tutti gli stabilimenti del gruppo, da effettuarsi entro venerdì 8 novembre 2013, il coinvolgimento in tutti i territori delle prefetture, dei presidenti di regione e delle istituzioni locali per illustrare la gravissima situazione che le decisioni di Electrolux determinano sul tessuto sociale nei territori e a livello nazionale, la richiesta di un intervento diretto e tempestivo della Presidenza del Consiglio sulla multinazionale svedese per ottenere la modifica delle decisioni prese e la garanzia per gli stabilimenti e le produzioni italiane di Electrolux.»

 

Uffici stampa Fim, Fiom, Uilm

 

Roma, 29 ottobre 2013