COMUNICATO FIOM
Immigrazione. Turi e Maruca (Fiom): "La crisi non può essere un alibi per rifiutare aiuto e accoglienza ai profughi. Impegniamo la nostra organizzazione e i nostri iscritti in azioni concrete di solidarietà"
Roberta Turi, Segretaria nazionale Fiom responsabile delle Politiche dell'Immigrazione e Stefano Maruca, responsabile Ufficio Internazionale Fiom hanno rilasciato il seguente comunicato.
La leggenda narrava di Scilla e Cariddi due mostri che inghiottivano nei flutti navi e naviganti che gli si avvicinavano. La cronaca ci racconta di un Mediterraneo dove imperversa un mostro a 28 teste che non si fa scrupolo di fare strage di donne uomini bambini che gli si avvicinano fuggendo da guerre, cataclismi e insostenibili condizioni di povertà.
L'Europa nasconde dietro le misure inadeguate, inefficaci e stupidamente razziste adottate dall'Italia nei confronti dei migranti e dei richiedenti asilo, la propria responsabilità di volere respingere e quindi di lasciar morire migliaia di esseri umani che affidano a organizzazioni criminali la loro speranza di sopravvivenza e di futuro.
Gli accordi di Schenghen e quelli dell'agenzia UE Frontex sono atti di guerra alla umanità che si affaccia alle frontiere Europee, e che si vede letteralmente ributtata a mare come conseguenza diretta di politiche di respingimento e dell'assenza di misure adeguate di contrasto ai trafficanti di esseri umani, che per essere efficaci devono offrire vie legali e sicure alla insopprimibile speranza di cercare una vita e un futuro migliore per se per i propri figli.
La Crisi che sta impoverendo anche la popolazione europea non può essere un alibi per rifiutare aiuto e accoglienza a chi rischia di morire in mare per non morire di fame o di bombe nel proprio paese.
La Fiom aggiunge la sua voce per denunciare la responsabilità dei Governi Italiano ed Europei per queste stragi, e si impegna a cercare le promuovere forme per coinvolgere in una azione concreta di solidarietà e accoglienza, i propri iscritti e i lavoratori che rappresenta, proponendosi come parte attiva insieme alle associazioni di solidarietà civile e ai tanti cittadini che senza aspettare lo stato o la UE e senza voltare la testa si sono già fatti carico di una risposta solidale verso l'umanità.
Fiom-Cgil/Ufficio stampa
Roma, 4 ottobre 2013