COMUNICATO STAMPA

  

ThyssenKrupp. Fim, Fiom, Uilm: “La rottura voluta da Berco getta un'ombra sul futuro del Gruppo. Mobilitazione generale dei lavoratori nei quattro stabilimenti”

 

Le Segreterie nazionali dei sindacati dei metalmeccanici Fim-Cisl, Fiom-Cgil, Uilm-Uil hanno diffuso oggi il seguente comunicato.


 

“La rottura che si è consumata al tavolo di Berco appare assolutamente incomprensibile e giustificabile.”

“La Berco ha mantenuto fino all’ultimo minuto la posizione unilaterale assunta al momento della apertura della procedura di mobilità: 611 esuberi che in ogni caso, anche nel caso di ricorso ad un anno di CIGS, se ne dovevano andare e per i quali pretendeva un consenso sindacale. Azzeramento della contrattazione aziendale. Nessuna rotazione. Disponibilità a erogare incentivi ai volontari e licenziamento di tutti gli altri con la medesima procedura e in costanza di Cassa integrazione in spregio alle leggi e alle normative sulla stessa.”

“Dopo una proposta di mediazione del Ministero del Lavoro avanzata nella giornata di lunedì 29 luglio, proposta che coglieva alcune delle richieste aziendali e che aveva avuto il sofferto sì delle Organizzazioni sindacali, l’Azienda ha rilanciato con le stesse condizioni poste fin dall’inizio pretendendo che le organizzazioni sindacali firmassero il licenziamento di tutti i lavoratori e l’azzeramento della contrattazione integrativa che avrebbe determinato un taglio consistente delle retribuzioni.”

“A nulla sono servite le pressioni sulla multinazionale ThyssenKrupp controllante il gruppo Berco da parte del Governo italiano per il tramite di quello tedesco; a nulla è servito il lavoro paziente e competente del Ministero del lavoro e dello Sviluppo economico ai suoi massimi livelli, insieme al Presidente della Regione Emilia-Romagna e alle altre Istituzioni locali; a nulla infine è servito l’estremo e sofferto tentativo delle organizzazioni sindacali Fim, Fiom, Uilm che hanno proposto un percorso di garanzia per l’Azienda circa la gestione degli esuberi e un intervento significativo anche se non totale sulla contrattazione aziendale.”

“L’Azienda ha rifiutato tutte le proposte e ha pervicacemente seguito la strada della rottura.”

“La strada intrapresa dal Management aziendale, con la sostanziale copertura di Confindustria rappresentata dal suo Direttore generale, è quella della brutale iniziativa unilaterale che danneggerà non solo i lavoratori ma anche la stessa azienda che avrebbe bisogno di un processo condiviso di ristrutturazione e di riorganizzazione.”

“Al termine di queste lunghe e defaticanti giornate, emerge con forza il disegno aziendale che ha puntato fin dall’inizio, e con una “coerenza” degna di migliore causa, al puro riequilibrio dei costi ottenuto tramite tagli al personale e alle retribuzioni, anche a costo di mettere in forse la stessa sopravvivenza del Gruppo.”

“L’azione aziendale è fuorilegge: il mancato pagamento da maggio delle retribuzioni aziendali è fatto in violazione dei Contratti e delle norme di legge; la pretesa di licenziare alla fine della Cassa tutti i lavoratori con un accordo contestuale alla Cassa stessa è vietata dalle norme sulla medesima Cassa integrazione.”

“Adesso con un'azione di ricatto sui lavoratori, senza più la copertura della Cassa integrazione, il management Berco proverà a ottenere unilateralmente i risultati in termini di tagli che non ha accettato di concordare e limitare. E’ una strada che come Organizzazioni sindacali contrasteremo con lo sciopero a oltranza fino alla modifica delle posizioni aziendali che verrà ratificato nelle assemblee che oggi sono convocate in tutti e 4 gli stabilimenti di Copparo (Fe), Castelfranco Veneto (Tv), Busano canavese (To) e Sasso Morelli (Bo), nonché attraverso ricorsi legali contro i licenziamenti e contro l’azzeramento unilaterale delle retribuzioni dei lavoratori.”

“In forse c’è lo stesso futuro aziendale perché se c’è una lezione da trarre da queste lunghe giornate è quella che, in fondo, a ThyssenKrupp e al management italiano non interessa più la Berco: il suo destino non è più un problema del suo proprietario.”

“Le Organizzazioni sindacali Fim, Fiom, Uilm, esprimendo amarezza per il mancato accordo, fanno un ultimo e estremo appello all’Azienda perché si fermi e rifletta sulle conseguenze; in caso contrario reagiranno duramente contro una linea irresponsabile che punta più alla difesa delle prerogative del management, che non alla difesa del patrimonio industriale e umano rappresentato dalla Berco.”

Uffici stampa Fim, Fiom, Uilm

 

Roma, 2 agosto 2013