COMUNICATO FIOM

  

Elettrodomestici. Spera (Fiom): “Impedire lo smantellamento del settore nel nostro Paese. Necessario un tavolo governativo che definisca indispensabili misure di politica industriale”. Iniziata a Roma l’Assemblea delle delegate e dei delegati Fim, Fiom, Uilm


“Questa assemblea, convocata unitariamente da Fim, Fiom, Uilm, si svolge in una situazione molto difficile per le lavoratrici e i lavoratori del settore degli elettrodomestici.” Lo ha detto Michela Spera, Segretaria nazionale Fiom-Cgil, aprendo oggi a Roma i lavori dell’Assemblea unitaria delle delegate e dei delegati del settore in corso di svolgimento presso l’Auditorium sito al n. 13 di via Rieti.

“In queste settimane - ha proseguito Spera - sono in corso vertenze importanti e difficili che coinvolgono varie provincie, a partire dai grandi gruppi: siamo di fronte al progressivo smantellamento delle produzioni in Italia. Quello che accade nei grandi gruppi si ripete nelle medie e piccole imprese. In generale temiamo, nel settore, un’accelerazione e un aggravarsi dei programmi di riorganizzazione che determinerebbero ulteriori situazioni di crisi occupazionale. Le scelte delle imprese sono mascherate da piani industriali che pretendono di dare risposte alla crisi ma, in realtà, non rispondono alla necessità di mantenere nel nostro paese un settore, l'elettrodomestico, secondo solo al settore dell'auto per numero di lavoratori occupati. Per queste ragioni le abbiamo unitariamente respinte ai tavoli di trattativa aperti.”

“Nello stesso tempo, in tutto il territorio italiano, in centinaia di aziende minori, legate all'indotto, e per questo meno visibili e più fragili, i lavoratori e le lavoratrici sono coinvolti in processi di riorganizzazione e ristrutturazione, chiusure e licenziamenti, spesso coinvolti in procedure concorsuali, e in un ricorso agli ammortizzatori sociali che si stanno esaurendo, lasciando migliaia di lavoratrici e lavoratori senza alcuna forma di reddito.”

“La situazione é molto grave e il nostro obiettivo è quello di unificare le vertenze e di impedire lo smantellamento dell'elettrodomestico nel nostro Paese, di impedire migliaia di licenziamenti, di salvaguardare professionalità, produzioni e fabbriche.”

“L'emergenza occupazionale investe tutti i grandi gruppi e tutti i territori. Lo stesso sta accadendo anche tra i contoterzisti. L'indotto è investito da una situazione di crisi, dall'esaurirsi degli ammortizzatori sociali, dal rischio di ulteriori delocalizzazioni. É un allarme che abbiamo lanciato da tempo, fino ad oggi inascoltati.”

“A fronte di questa gravissima situazione, la nostra iniziativa deve mettere al centro il ruolo strategico dell'industria dell'elettrodomestico che merita, nel nostro Paese, la massima attenzione da parti di tutti. Per questo sono necessarie scelte di politica industriale da parte del Governo. Fim, Fiom, Uilm da oltre un anno sollecitano l'attivazione di un tavolo di settore e l'adozione di scelte di politica industriale - attraverso un intervento pubblico a sostegno dell'occupazione, della salvaguardia delle produzioni, della ricerca e dell'innovazione del prodotto - che rispondano a criteri di tenuta del tessuto sociale; e scelte a sostegno di prodotti ecocompatibili che sostengano un modello di sviluppo sostenibile.”

“Con l'obiettivo di contrastare un ulteriore processo di delocalizzazione delle produzioni, e di salvaguardare anche le piccole e medie imprese dell'indotto che sono dislocate su tutto il territorio nazionale, le nostre richieste al Governo sono oggi diventate un documento unitario di Fim, Fiom, Uilm, già trasmesso al Ministro dello Sviluppo Economico, che riassumo:

  • sostegno agli acquisti delle apparecchiature a minor consumo energetico, limiti sulle classi energetiche commercializzate e controlli di conformità per i prodotti importati;

  • incentivi fiscali e contributivi alle imprese che investono in R&S e sugli impianti a salvaguardia dell'occupazione;

  • sostegno all'occupazione attraverso l'estensione degli ammortizzatori sociali, con il superamento del limiti dei tre anni nel quinquennio e il sostegno agli ammortizzatori in deroga;

  • estensione dell'utilizzo dei Contratti di Solidarietà attraverso il mantenimento dell'attuale integrazione all'80% al reddito dei lavoratori e la decontribuzione alle imprese che stipulano accordi di solidarietà;

  • incentivi all'occupazione di quanti oggi sono in cassa integrazione o in mobilità;

  • riconoscimento del lavoro "usurante" svolto alla catena di montaggio e delle altre mansioni usuranti del ciclo produttivo del settore ai fini della contribuzione necessaria per maturare i requisiti pensionistici.”

“Con la richiesta al Governo di attivare un tavolo di settore non intendiamo assolvere e liberare le imprese dalle loro responsabilità nei confronti dei lavoratori; non accettiamo chiusure di stabilimenti, spostamenti di produzioni e licenziamenti mascherati.”

“Oggi iniziamo un percorso con cui dare continuità alla nostra iniziativa, a partire dalle vertenze aperte e dai territori coinvolti, per arrivare a un’iniziativa di mobilitazione nazionale del settore entro il mese di settembre.”

“E' necessario unificare le tante vertenze aperte, è necessario dire con chiarezza alle imprese che non siamo disponibili ad accompagnare un processo di smantellamento del settore e che intendiamo difendere il lavoro, è necessario dire al Governo che è urgente un’assunzione di responsabilità nei confronti dei lavoratori e dei territori coinvolti, è necessario dire alle Istituzioni locali che devono sostenere le nostre ragioni.”

“Per queste ragioni - ha concluso Spera - chiediamo scelte di politica industriale e contrastiamo le scelte industriali di dismissione dell'elettrodomestico in Italia. Per queste ragioni proponiamo la mobilitazione e lo sciopero di tutto il settore.”

Nel pomeriggio il testo della relazione di Michela Spera sarà pubblicato sul sito: www.fiom.cgil.it
 

Fiom-Cgil/Ufficio Stampa


Roma, 8 luglio 2013