COMUNICATO FIOM

  

Indesit. Fim, Fiom, Uilm: “Non condivisibile l'ipotesi di ridimensionamento e delocalizzazione avanzata dall'Azienda. Continua lo stato di agitazione: altre 16 ore di sciopero entro giugno”

 

Le Segreterie nazionali dei sindacati dei metalmeccanici Fim-Cisl, Fiom-Cgil, Uilm-Uil hanno diffuso oggi il seguente comunicato.


Il 4 giugno 2013 la Direzione della Indesit SpA ha comunicato a Fim, Fiom, Uilm nazionali e ai rappresentanti dei lavoratori di volere adottare un piano industriale che riorganizzerebbe profondamente le attività produttive del Gruppo, potenziando ed estendendo quelle realizzate in paesi “low cost” – Polonia e Turchia – e riducendo in modo consistente quelle italiane con la chiusura di due impianti produttivi, uno in provincia di Caserta e un altro nell’area fabrianese, in provincia di Ancona.”

Fim, Fiom e Uilm ritengono tale piano insostenibile sia dal punto di vista industriale, sia dal punto di vista sociale in quanto:

  • ridimensiona l’industria manifatturiera nazionale;

  • produce rilevanti ed immediati effetti negativi anche sui distretti industriali cresciuti intorno a Indesit;

  • penalizza un indotto che rappresenta una vera eccellenza del tessuto industriale italiano;

  • comprime ulteriormente gli occupati in un momento già tanto difficile per il nostro Paese.”

Nel corso degli ultimi anni, l'Indesit ha chiuso gli impianti produttivi di Refrontolo (Treviso), Brembate (Bergamo) e None (Torino), dove lavoravano complessivamente oltre mille persone. Il fatto che questo sia avvenuto con accordi sindacali, che hanno puntato all’adozione di politiche attive del lavoro per tutelare lavoratori e territori interessati, non rende meno evidente e grave né il progressivo disimpegno industriale in Italia, né il fatto che oltre trecento lavoratori siano a tutt’oggi privi di occupazione.”

Fim, Fiom e Uilm nazionali ritengono che la fase economica, le caratteristiche dei territori sui quali la presenza di Indesit è rimasta, il rischio di desertificazione industriale progressiva, non consentano né di condividere, né di accettare l’ipotesi di delocalizzazione produttiva e di ridimensionamento industriale e occupazionale avanzata da Indesit.”

Per queste ragioni hanno sostenuto ogni iniziativa di lotta fino ad oggi promossa dalle Organizzazioni sindacali locali e dalle Rsu degli stabilimenti italiani del Gruppo per contrastare il piano, e sosterranno il proseguimento della mobilitazione locale e nazionale delle lavoratrici e dei lavoratori, con l'obiettivo di convincere il Gruppo Indesit e la famiglia Merloni a rivedere i propri progetti, a ritrovare nel proprio essere una grande azienda italiana, che all’Italia deve le sue origini e il suo successo, le ragioni per modificare le proprie scelte industriali, continuando ad investire nel nostro Paese, per il futuro dell'industria italiana e per un lavoro stabile, qualificato e radicato nel territorio.”

La realizzazione dell'obiettivo di un nuovo piano industriale della Indesit, a partire dal Piano Italia condiviso in sede ministeriale in data 7 dicembre 2010, in grado di garantire un adeguato livello di investimenti in nuovi prodotti e nei processi produttivi e il mantenimento delle produzioni e dei livelli occupazionali rappresentano oggi la priorità per le lavoratrici e i lavoratori, per i territori interessati e per la salvaguardia del settore elettrodomestico in Italia. Cosi come è prioritaria la salvaguardia del reddito di quei lavoratori - di Refrontolo, Brembate e None - per i quali, ad oggi, con lo strumento delle politiche attive, non è stato realizzato un risultato in termini di rioccupazione.”

Fim, Fiom, Uilm nazionali, le strutture di Fim, Fiom, Uilm territoriali interessate e il Coordinamento Rsu degli stabilimenti Indesit decidono di continuare lo stato di agitazione in tutti gli stabilimenti e proclamano ulteriori 16 ore di sciopero da svolgersi nel mese di giugno con modalità articolate in tutte le realtà e con manifestazioni territoriali nelle Marche ed in Campania, a sostegno del confronto con la Direzione aziendale di Indesit che Fim, Fiom e Uilm chiederanno di avviare tempestivamente.”

Le iniziative territoriali dei prossimi giorni avranno l’obiettivo di modificare i programmi aziendali, coinvolgendo attivamente i Sindaci, le Istituzioni provinciali e i Presidenti delle Regioni Marche e Campania affinché sostengano la vertenza sindacale finalizzata a mantenere le attività produttive e difendere il lavoro.”

Fim, Fiom, Uilm nazionali si attiveranno inoltre, da subito, nei confronti del Ministro dello Sviluppo economico per chiedere l'interessamento del Governo sulla vertenza Indesit e azioni concrete con scelte di politica industriale riguardo al settore per salvaguardia delle produzioni e dell’occupazione.”

Inoltre, le segreterie nazionali di Fim, Fiom, Uilm, in tempi brevi, definiranno le iniziative necessarie e utili a tutto il settore elettrodomestico per preparare una iniziativa nazionale a tutela del settore nei confronti del Governo.”

 

Uffici Stampa Fim, Fiom, Uilm

 

Roma, 11 giugno 2013