COMUNICATO FIOM

  

Fiat. De Palma e Tarantino (Fiom): "Nuova condanna a Termoli per comportamento antisindacale. L'azienda deve restituire ai nostri iscritti i mancati aumenti con gli interessi"

 

Michele De Palma, Coordinatore nazionale per la Fiom-Cgil del gruppo Fiat, e Giuseppe Tarantino, Segretario generale della Fiom del Molise, hanno rilasciato oggi la seguente dichiarazione congiunta.

 

"Nuova condanna di un Tribunale italiano contro la Fiat per comportamento antisindacale."

"Infatti, si sono chiuse ieri sera, 17 aprile, le cause individuali intentate da 25 iscritti alla Fiom-Cgil di Termoli, che, da maggio 2012, si sono visti decurtare lo stipendio di circa 300,00 euro al mese. La Fiat ha motivato pretestuosamente tale scelta con l'applicazione del Ccnl 2008 – che prevedeva tariffe retributive inferiori - dichiarato ultrattivo dal giudice nel processo per condotta antisindacale vinto dalla Fiom sul riconoscimento della sua rappresentanza in azienda."

"Contro questa decurtazione, abbiamo intentato un nuovo processo per condotta antisindacale, atteso che l'iniqua e arbitraria iniziativa della Fiat aveva fatto perdere alla Fiom 185 iscritti. Anche in questo caso il Giudice ha dichiarato l'antisindacalità della condotta dell'azienda e ordinato alla medesima di desistere da tale comportamento e di ripristinare il trattamento economico goduto in precedenza, provvedimento confermato il 20 marzo 2013 con sentenza del Presidente del Tribunale di Larino all'esito dell'opposizione promossa da Fiat."

"Ebbene, il Giudice del Lavoro del Tribunale di Larino, Dr. Aldo Aceto, nella giornata di ieri, 17 aprile 2013, ha accolto totalmente le domande dei 25 lavoratori, accertando la natura discriminatoria delle decurtazioni retributive dei lavoratori iscritti alla Fiom, ordinando all'azienda di astenersi per il futuro da tale comportamento e condannando la medesima al risarcimento del danno patrimoniale mediante il pagamento delle differenze retributive non percepite in virtù della condotta di Fiat con interessi e rivalutazione monetaria, nonché al risarcimento del danno non patrimoniale. Il magistrato ha, inoltre, ordinato la pubblicazione del provvedimento sul Corriere della Sera ed il pagamento delle spese legali."

"Con particolare riferimento al riconosciuto diritto al danno non patrimoniale, il Giudice afferma trattarsi di “ristoro adeguato alle privazioni ed alle sofferenze che i ricorrenti hanno dovuto subire per la loro adesione ad un sindacato e l'ossequio ad un credo politico/sindacale che li ha posti in una situazione di vera e propria stigma. Tutto ciò in plateale e aperto contrasto con i valori difesi e perseguiti dall'art. 2 Cost. ed in spregio al diritto di ogni singola persona di esprimere liberamente la propria personalità anche e soprattutto negli ambienti di lavoro ed in ogni formazione sociale in cui essa si esprime”."

"E' evidente la portata dirompente non solo del riconoscimento del danno non patrimoniale, di non immediata tangibilità e, per questo, raramente concesso dalla giurispudenza, ma anche della motivazione resa dal giudice, che trae forza ed incisività dal respiro “poetico” della nostra Costituzione."

"La Fiom nazionale e Regionale, oltre a ringraziare il collegio difensivo della Fiom costituito dagli avvocati Pierluigi Panici, Emilia Recchi, Franco Focareta, Elena Poli, Piergiovanni Alleva, Marianna Salemme e Pietro D'Adamo, ringraziano i lavoratori della Fiom di Termoli, rimasti a tutelare la democrazia e la Costituzione all'interno della fabbrica, nonostante le ritorsioni dell'azienda."

Fiom-Cgil/Ufficio stampa

 

Roma,18 aprile 2013