COMUNICATO FIOM

  

Schneider. Potetti (Fiom): “Necessario creare le condizioni per ribaltare la decisione aziendale di chiudere i siti di Rieti e Guardamiglio”

 

Fabrizio Potetti, coordinatore nazionale Fiom-Cgil del gruppo Schneider, ha rilasciato oggi la seguente dichiarazione.
 

“Nell’incontro che si è svolto a Roma presso il Ministero dello Sviluppo Economico, la Schneider ha ribadito la sua grave decisione di chiudere gli stabilimenti di Rieti e di Guardamiglio (Lodi). Questa dichiarazione, decisamente negativa, coincide, di fatto, con l’apertura di una trattativa in cui le Organizzazioni sindacali, le Istituzioni locali interessate e lo stesso Ministero hanno apertamente dichiarato la propria contrarietà a tali progettate chiusure.”

“I sindacati dei metalmeccanici hanno quindi espresso la propria piena disponibilità a una discussione di merito che metta al centro la capacità industriale e le professionalità dei lavoratori presenti nei due siti. Gli stabilimenti di Rieti e Guardamiglio, a nostro avviso, sono infatti in grado di competere a tutti i livelli su qualità, costi ed efficienza.”

“Questo patrimonio industriale e di conoscenze non deve essere disperso. L’unità dei lavoratori e delle Istituzioni può produrre avanzamenti nella discussione. In particolare, se anche il management italiano, come ha fatto in passato, si convincesse della bontà delle argomentazioni sindacali e agisse per tutelare non solo i due siti produttivi, ma tutto il sistema Schneider in Italia, si potrebbero determinare le condizioni utili per effettuare nuove scelte.”

“Nella situazione che si è creata dopo il recente annuncio aziendale, è necessario che tutti svolgano al meglio il proprio ruolo. La paura deve diventare prudenza, mentre l’accettazione acritica delle decisioni assunte a Parigi deve dare luogo alla formulazione di una nuova proposta sostenuta dal management aziendale, dalle lavoratrici e dai lavoratori, dalle Istituzioni e dalle comunità locali. Solo così sarà possibile creare le condizioni utili per far sì che le decisioni assunte finora vengano riviste.”


Fiom-Cgil/Ufficio stampa

Roma, 26 novembre 2012