COMUNICATO FIOM
Fiat. De Palma (Fiom): “La convocazione di un incontro per la PCMA (ex Magneti Marelli) è il risultato della protesta unitaria di oggi. Ora l'Azienda presenti un piano industriale credibile per il futuro degli 850 lavoratori coinvolti”
Michele De Palma, coordinatore nazionale per la Fiom-Cgil del Gruppo Fiat ha rilasciato oggi la seguente dichiarazione.
“Giudichiamo positivo l'impegno preso dal ministero dello Sviluppo economico di convocare entro 10 giorni la Fiat sulla questione della PCMA-Magneti Marelli (ex Ergom) di Napoli, che lavora esclusivamente per Fabbrica Italia Pomigliano, che occupa circa 800 lavoratori, più 50 dell'indotto.”“Più di 200 lavoratori, unitariamente, oggi hanno organizzato un presidio a piazza Barberini a Roma e sono poi andati sotto il ministero dello Sviluppo economico dove una delegazione è stata ricevuta, ottenendo quindi l'impegno del sottosegretario a convocare l'Azienda e a sentire anche la Iscot, azienda dei servizi, che ha aperto la procedura di mobilità per i suoi dipendenti, vista l'assenza del rinnovo della commissione da parte di Fiat, in scadenza a fine anno.”
“I lavoratori della Pcma sono in cassa integrazione da quattro anni e rischiano a luglio di perdere il lavoro. La Fiat, ad oggi, si è rifiutata di dare certezze sul piano produttivo e industriale ai lavoratori. Si è, inoltre, detta impossibilitata a partecipare all'incontro convocato dal Ministero per ottobre, senza dare altre disponibilità di date, creando ulteriori tensioni tra i lavoratori e le lavoratrici.”
“La Fiom-Cgil giudica fortemente negativo l'atteggiamento della Fiat anche in questa vicenda perché la decisione di non discutere del futuro industriale dell'ex Magneti Marelli né con i lavoratori, né con le istituzioni crea apprensione e preoccupazione nel territorio. Questo rende indispensabile la presenza all'incontro anche della regione Campania.”
“Chiediamo alla Fiat di presentare al più presto un piano industriale credibile che assicuri il futuro produttivo e occupazionale alla PCMA e alle aziende dell'indotto.”
Fiom-Cgil/Ufficio StampaRoma, 12 novembre 2012