COMUNICATO FIOM

  

Finmeccanica. Masat (Fiom): “Selex Electronic System: prima esplicitare missioni produttive e organici, poi attivare le procedure di fusione delle tre società del Gruppo”

Massimo Masat, coordinatore nazionale Fiom-Cgil del gruppo Finmeccanica, ha rilasciato oggi la seguente dichiarazione.

 

“Nella prima riunione con le rappresentanze sindacali dei lavoratori, svoltasi a Roma lunedì 29 ottobre, l’Amministratore delegato di Selex Electronic System, dopo aver spiegato il contesto in cui si svilupperà la fusione delle tre Selex, tutte società del gruppo Finmeccanica, ha dichiarato l’intenzione di attivare in tempi rapidi le procedure di tale fusione.”

“La Fiom, rilevando che al momento non esiste alcun piano industriale, considera necessario invertire i tempi della discussione. Prima devono essere esplicitati il perimetro industriale, i siti, le missioni produttive e l’organico, poi si può attivare la procedura di fusione.”

“Chiedere al sindacato di condividere un'operazione a scatola chiusa è sbagliato, e anche pericoloso per i 12.500 lavoratori attualmente impiegati nelle tre Selex in Italia.”

“Una delle più grandi operazioni industriali del Paese non può essere condizionata solo dai tempi imposti da Finmeccanica.”

“Noi crediamo che anche il Governo dovrebbe intervenire nel duplice ruolo di azionista di riferimento di Finmeccanica e di regolatore di politiche industriali. Ciò in modo particolare in un momento in cui sulla holding pubblica grava una situazione complessiva a dir poco preoccupante. Mentre, a livello internazionale, sono in atto manovre di fusioni di società concorrenti che potrebbero avere ripercussioni gravi anche nei confronti di Finmeccanica, da noi i gruppi dirigenti sono alle prese con altro tipo di problemi.”

“La nuova Selex potrà essere una cartina di tornasole anche da questo punto di vista. Se tutto sarà circoscritto a un abbattimento di costi, c'è il rischio che a pagare la fusione siano migliaia di lavoratori che potrebbero vedere messo in discussione il proprio posto di lavoro.”


Fiom-Cgil/Ufficio stampa


Roma, 30 ottobre 2012