COMUNICATO FIOM

  

Ibm. Potetti (Fiom): “L’Azienda vuole che 280 lavoratori si spostino dalle sedi periferiche a Segrate. Più che trasferimenti sono licenziamenti mascherati”

 

Fabrizio Potetti, coordinatore nazionale Fiom-Cgil per il settore della Information and communication technology, ha rilasciato oggi la seguente dichiarazione.

 

“Dopo il primo incontro con l’Ibm, svoltosi presso l’Assolombarda, sul tema dei 280 trasferimenti di altrettanti lavoratori dalle sedi periferiche dell’Azienda a quella di Segrate (Milano), manteniamo un giudizio fortemente critico nei confronti della società. Infatti, le dichiarazioni aziendali confermano il nostro timore che dietro i trasferimenti si nascondano ingiustificate forzature, per non parlare di veri e propri licenziamenti, nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori della stessa Ibm.”

“Riteniamo, innanzitutto, che la posizione espressa dall’Azienda sia sostanzialmente incurante delle enormi difficoltà che procura ai lavoratori che dovrebbero trasferirsi anche a centinaia di chilometri dal luogo in cui si svolge attualmente la loro vita. La pretestuosità di questa decisione è resa, poi, ancor più evidente dal fatto che l’Azienda stessa dichiara di non saper bene a quali compiti questi lavoratori saranno assegnati nella sede di Segrate.”

“Va sottolineato che la grande maggioranza dei candidati al trasferimento ha più di cinquant’anni e che alcuni di questi lavoratori sono portatori di handicap. A ciò si aggiunga che nell’ambito di Ibm Italia ci sono già circa 600 dipendenti che fanno il telelavoro, con le stesse qualifiche e attività di quelli che dovrebbero essere trasferiti, e che anche questi lavoratori - nello svolgimento delle loro attività - interagiscono quotidianamente con colleghi di tutto il mondo. Non si capisce quindi per quale motivo i 280 debbano per forza trasferirsi a Segrate.”

“Abbiamo proposto soluzioni alternative ai trasferimenti, ma l’Ibm è rimasta ferma su questi ‘licenziamenti mascherati’. Per parte nostra ribadiamo quindi che il piano aziendale ci appare totalmente ingiustificato e che intendiamo organizzare iniziative sindacali e legali volte a contrastarlo. Le soluzioni si trovano basta volerlo.”

 

Fiom-Cgil/Ufficio Stampa


Roma, 30 luglio 2012