COMUNICATO FIM, FIOM, UILM

  

Indesit. Fim, Fiom, Uilm: “Totale contrarietà alla cessazione dell'attività dello stabilimento di None annunciata oggi dal Gruppo. Il Governo convochi immediatamente un tavolo”. Il 15 giugno sciopero con manifestazione nazionale a Fabriano

Le Segreterie nazionali dei sindacati metalmeccanici Fim-Cisl, Fiom-Cgil, Uilm-Uil hanno diffuso oggi il seguente comunicato.


 

“Fim, Fiom e Uilm nazionali considerano l'apertura della procedura di cessazione di attività per lo stabilimento di None (Torino), annunciata oggi dalla Direzione di Indesit Company, un atto grave che, oltre a confermare l'intenzione di delocalizzare la produzione e far pagare per intero il prezzo di questa scelta ai 400 lavoratori del sito piemontese, apre pesanti interrogativi sul reale progetto del Gruppo riguardo il mantenimento delle produzioni in Italia e rischia di indebolire ulteriormente l'intero settore degli elettrodomestici nel nostro Paese.”

“Nel ribadire la totale contrarietà alla cessazione del sito di None e alla delocalizzazione delle attività in esso svolte verso la Polonia, Fim, Fiom e Uilm ritengono confermate le ragioni della mobilitazione nazionale in atto, a partire dallo sciopero nazionale di Gruppo, proclamato per il 15 giugno prossimo, con manifestazione di tutte le lavoratrici e di tutti i lavoratori degli stabilimenti italiani a Fabriano, sede del quartier generale del Gruppo stesso. Mobilitazione che è stata avviata per respingere una logica sulla base della quale, per aumentare i profitti, si possono chiudere le fabbriche ed espellere i lavoratori.”

“Fim, Fiom e Uilm nazionali, a questo punto, ritengono che vada convocato immediatamente, da parte del Governo, un tavolo dove affrontare questa situazione a partire dal richiamo al mantenimento degli impegni assunti in sede Ministeriale da parte di Indesit, poco più di un anno fa, col piano industriale denominato “Piano Italia”. Impegni complessivi che riguardavano anche il sito di None e il suo consolidamento, non certo la sua dismissione.”


Uffici Stampa Fim, Fiom, Uilm
 

Roma, 7 giugno 2012