COMUNICATO FIM FIOM, UILM

  

Fonti energetiche. Fim, Fiom, Uilm: “Il fotovoltaico va sostenuto, non boicottato”. Mercoledì 9 maggio, presidio sindacale unitario a Verona


Le Segreterie nazionali dei sindacati metalmeccanici Fim-Cisl, Fiom-Cgil, Uilm-Uil hanno diffuso oggi il seguente comunicato.


“In occasione dell’inaugurazione del SolarExpo mercoledì 9 maggio, a Verona, una delegazione di lavoratori della filiera del fotovoltaico, insieme a Fim Fiom Uilm, terranno un presidio per ricordare a tutti, operatori del settore, cittadini ed in particolare alle Regioni e al Governo, che sarà presente col Ministro dell’Ambiente Corrado Clini, che lo sviluppo del fotovoltaico e quello delle altre fonti rinnovabili:

  • rappresentano il futuro perché riducono la dipendenza dalle fonti fossili che, oltre ad avere più forti impatti ambientali, gravano pesantemente sulla bilancia commerciale del Paese;

  • hanno promosso uno sviluppo economico e occupazionale in settori innovativi, occupando complessivamente attorno ai 100mila addetti;

  • possono aiutare il paese ad uscire dalla crisi, sviluppando una filiera tecnologica che, oltre a far raggiungere presto la “ grid parity” (la parità di costo con le fonti tradizionali) per i fabbisogni del mercato interno, può produrre componenti e impianti da esportare, a partire dal bacino del Mediterraneo;

  • non è vero che gli incentivi (ancora oggi necessari) fanno aumentare le bollette elettriche; è ormai riconosciuto da tutti che le rinnovabili fanno diminuire il costo dell’energia nel picco diurno della domanda elettrica.”

Perché allora si colpisce sempre il settore del fotovoltaico, cambiando in continuazione le normative, togliendo certezze agli investitori e mettendo in crisi diverse aziende con Cassa integrazione e chiusure?”

Evidentemente le rendite di posizione di alcuni “interessi forti” pesano molto. Lo stesso Ministro dello Sviluppo Economico ammette che il costo medio dell’energia in Italia è più alto perché paghiamo il gas di più che altri paesi, per effetto di contratti legati all’andamento del petrolio e perché c’è una sovracapacità produttiva degli impianti energetici convenzionali, e quindi una minore efficienza. E’ qui allora che si deve intervenire: cambiare il modello energetico del paese, con una maggiore efficienza, la generazione distribuita con lo sviluppo razionale di tutte le fonti rinnovabili, la riconversione della rete, con le “smart” e le “micro grid”, lo sviluppo di sistemi di accumulo.”

Per tutto questo chiediamo che i decreti sul 5° conto energia e sulle altre rinnovabili non fotovoltaiche, siano radicalmente cambiati. Come Organizzazioni Sindacali abbiamo già avanzato nostre proposte di modifica al Coordinamento delle Regioni; in particolare ricordiamo che:

  • non si possono ridurre drasticamente le risorse per gli incentivi; serve un quadro di regole certe valide per un certo numero di anni che favorisca uno sviluppo equilibrato del settore e della filiera industriale;

  • servono regole per la tutela dei produttori europei dalla concorrenza sleale; occorre puntare sulla certificazione della qualità e ripristinare una premialità per i componenti effettivamente prodotti nella Unione Europea;

  • va ripristinata la possibilità di cumulo degli incentivi con quelli per la sostituzione delle coperture in amianto;

  • vanno semplificate le procedure autorizzative, va eliminato il “registro” per particolari utenze (ad esempio utenti associati, Enti Pubblici) e va alzato il tetto di potenza negli altri casi.”

Auspichiamo che i decreti siano opportunamente corretti; altrimenti il Governo, che parla di sviluppo ma subordina tutto ai tagli della spesa e alle politiche di austerità, si renderebbe responsabile di affossare un settore strategico per il Paese che può svilupparsi e dare lavoro di qualità.”


Uffici Stampa Fim, Fiom, Uilm

 
Roma, 8 maggio 2012