COMUNICATO FIOM

  

Electrolux. Spezia e Zoli (Fiom): “Approvata con referendum l’ipotesi di accordo del 23 marzo. È urgente che il Governo convochi il Tavolo nazionale dell'Elettrodomestico”

 

Laura Spezia, segretaria nazionale Fiom-Cgil, e Stefano Zoli, coordinatore nazionale Fiom-Cgil per il gruppo Electrolux, hanno rilasciato oggi la seguente dichiarazione.

“Esprimiamo soddisfazione per l'esito del referendum nazionale effettuato in tutti gli stabilimenti italiani del gruppo Electrolux sull'ipotesi di accordo del 23 Marzo 2011. Alla consultazione hanno partecipato 3.349 lavoratrici e lavoratori su 4.999 aventi diritto, negli stabilimenti di Porcia (Pordenone), Susegana (Treviso), Forlì e Solaro (Milano). L'intesa è stata approvata con 2.105 voti favorevoli e 1.204 contrari. Il Sì ha prevalso a Porcia, Solaro e Forlì, il No a Susegana.”

“L'intesa consente di affrontare il drammatico problema dei quasi 900 esuberi nel Gruppo in maniera non traumatica, attraverso un utilizzo per un anno della Cassa integrazione per una riduzione dell’orario giornaliero, con turni di 6 ore in tutti gli stabilimenti.”

“L'intesa prevede, inoltre, l'attivazione dei contratti di solidarietà al termine della Cassa integrazione e l'estensione agli stabilimenti di Forlì e di Solaro del Piano sociale già attivo nel resto del Gruppo (incentivi all'esodo, outplacement, sostegno all'auto-impreditorialità, corsi di riqualificazione professionale).”

“Riteniamo di fondamentale importanza che in un’impresa multinazionale di tale rilevanza l'impatto della pesante crisi che coinvolge l'intero settore dell'elettrodomestico venga affrontato con una gestione solidaristica degli orari, tenendo i lavoratori in azienda e evitando i licenziamenti.”

“Venerdì 30 marzo l’ipotesi di accordo sarà firmata, a Roma, presso il Ministero del Lavoro. Nel corso dell’incontro ribadiremo con forza l'urgenza della convocazione del Tavolo nazionale dell'Elettrodomestico. Il Governo deve mettere in campo scelte di politiche industriale a sostegno del settore e, anche alla luce di questa importante intesa, attivare forme di incentivazione economica alla riduzione degli orari di lavoro in presenza di crisi; ciò per preservare posti di lavoro, professionalità e competenze necessarie al rilancio di un settore manifatturiero che occupa 130.000 persone in Italia.”


Fiom-Cgil/Ufficio Stampa

Roma, 29 marzo 2012