COMUNICATO STAMPA

   

Siderurgia. Fim, Fiom, Uilm: “Necessaria una politica industriale per l’acciaio e per la metallurgia non ferrosa”. Richiesto al Governo un tavolo di confronto sul settore



 

In occasione della giornata di mobilitazione sindacale europea che è stata indetta per mercoledì 29 febbraio, alla vigilia del Vertice Europeo sul nuovo Trattato programmato per il 1° e 2 marzo, i responsabili nazionali per la siderurgia dei sindacati metalmeccanici Fim-Cisl, Fiom-Cgil, Uilm-Uil hanno indirizzato una lettera al presidente del Consiglio, Mario Monti, e ai Presidenti delle Camere, Renato Schifani e Gianfranco Fini, nonché ai segretari delle forze politiche.

Dopo aver richiamato l’analoga lettera già inviata agli stessi destinatari dai Segretari generali di Cgil, Cisl, Uil, i dirigenti metalmeccanici scrivono che “un concreto piano europeo di crescita deve prevedere una politica industriale coordinata, ed adeguati investimenti, a partire dai settori portanti della base manifatturiera. Tra questi c’è l’industria della siderurgia, ferrosa e non ferrosa, dei cui prodotti l’Europa fa largo uso; industria che si trova oggi ad affrontare una serie di sfide economiche, sociali e ambientali a breve e a lungo termine. Per questo, ribadiamo le richieste contenute nel documento del Comitato Acciaio della Federazione Europei dei Metalmeccanici - Fem (la cosiddetta “Dichiarazione di Piombino”) che, in particolare, chiede una strategia industriale europea per l'industria siderurgica che sia di sostegno ai singoli Stati membri dell'Unione Europea, attraverso l'allocazione settoriale dei fondi strutturali europei per:

- sostenere gli investimenti in nuove tecnologie e in nuovi processi per riqualificare gli impianti allo scopo di contribuire ad una economia europea efficiente nell’uso delle risorse e dell’energia, basata sulla qualità dell'occupazione e che, nello stesso tempo, migliori la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro, mantenendo l'occupazione e rifiutando posti di lavoro precari;

- salvaguardare la produzione europea dalla concorrenza sleale innalzando i vincoli sociali ed ambientali e gli standard di qualità dei prodotti siderurgici utilizzati nell’Unione Europea;

- sviluppare posti di lavoro sicuri, stabili e qualificati per l'industria siderurgica europea”.

Nella lettera si osserva quindi che “una politica industriale per i settori strategici è particolarmente necessaria per l’Italia dove sono note le molte situazioni di criticità e di crisi; per quanto riguarda l’acciaio abbiamo i casi di Lucchini-Severstal, ArcelorMittal, ThyssenKrupp, Beltrame, ecc.; per la filiera dell’alluminio ci sono altre situazioni di criticità e di crisi, a partire dalla situazione di Alcoa”.

“Per questo - concludono i sindacati - oltre ai confronti specifici programmati o da programmare, rinnoviamo la richiesta di un tavolo di confronto che veda impegnato il Governo attraverso i tutti i Ministeri competenti, per avviare una politica industriale per tutto il settore siderurgico.”

 

Uffici Stampa Fim, Fiom, Uilm

 

Roma, 28 febbraio 2012