COMUNICATO FIOM

  

Riforma previdenziale. Spezia (Fiom): “Il Governo chiarisca che la clausola di salvaguardia riguarda tutti i lavoratori interessati dagli accordi stipulati entro la conversione in legge del decreto Mille proroghe”

 

 

Laura Spezia, segretaria nazionale della Fiom-Cgil, ha rilasciato oggi la seguente dichiarazione.


 

“La situazione in cui versa l’industria metalmeccanica è gravissima; sono centinaia le aziende in crisi o ristrutturazione.”

“Dobbiamo impedire che la crisi provochi licenziamenti. Questo dovrebbe essere l’obiettivo non solo del sindacato, ma anche del Governo.”

“Nel corso di questi mesi abbiamo stipulato accordi sindacali per affrontare crisi aziendali di tutti i principali gruppi industriali che prevedono la collocazione in mobilità volontaria per decine di migliaia di lavoratori; accordi definiti sulla base dei requisiti pensionistici preesistenti alla riforma Monti - Fornero.”

“Non è pensabile che oggi si applichino a quei lavoratori i nuovi requisiti sulla base della data con cui i singoli vengono collocati in mobilità.”

“Prevedere che, solo per coloro per i quali sia stata conclusa la procedura di consultazione entro il 4 dicembre 2011, valga il diritto ad andare in pensione secondo i requisiti precedenti - privando invece la ben più ampia platea di coloro che conseguirebbero i requisiti pensionistici sommando periodi di Cigs e di mobilità - sarebbe una scelta gravissima. Salterebbero centinaia di accordi sindacali già in essere e si scaricherebbe sulle spalle di lavoratori e lavoratrici più anziani una condizione inaccettabile.”

“Parliamo di realtà significative, come Fiat di Termini Imerese, Irisbus di Avellino, Alenia, Agile/Eutelia, Whirlpool, tanto per citarne alcuni.”

“La Fiom ritiene indispensabile che, negli atti emanati dal Governo, sia chiarito senza possibilità di dubbio che la clausola di salvaguardia riguarderà la totalità dei lavoratori interessati dagli accordi sindacali stipulati entro la data della conversione in legge del decreto Mille proroghe, anche se la collocazione in mobilità è successiva a tale data e che identico criterio venga adottato anche per i cosiddetti “esodati.”

 

Fiom-Cgil/Ufficio Stampa


Roma, 6 febbraio 2012