COMUNICATO FIOM

  

Fincantieri. Fiom: “Valutiamo in maniera fortemente negativa il piano di riorganizzazione aziendale che prevede pesanti esuberi strutturali. Il Governo convochi un tavolo nazionale”

La Fiom-Cgil ha emesso oggi un comunicato di cui pubblichiamo ampi stralci.


Nella giornata di martedì 6 dicembre, si è riunito a Roma il Comitato consultivo d'Azienda Fincantieri. Comitato che è stato convocato dalla Direzione aziendale per comunicare alle Organizzazioni sindacali nazionali le decisioni che la stessa Fincantieri assumerà nei prossimi giorni, in relazione alla perdurante situazione di crisi che investe l'Azienda e l'intero settore navalmeccanico.

A fronte dell'esaurimento di tutti gli ammortizzatori sociali ordinari fino a qui utilizzati, oltre che per il persistente scarico di lavoro legato alla situazione internazionale e alle condizioni di mercato nei settori cruise e difesa, l'Azienda ha annunciato l'intenzione di avviare un piano di riorganizzazione per tutti i siti e cantieri. Ciò comporterà la richiesta, per i lavoratori sospesi a fronte del suddetto piano, dell'intervento della Cassa integrazione guadagni straordinaria per riorganizzazione aziendale per la durata di 24 mesi, a partire dal 1° gennaio 2012.

Pur non avendo fornito nessun particolare significativo sul piano industriale, né sul processo di riorganizzazione, rinviando l'approfondimento su questi temi agli incontri successivi, l'Azienda ha comunicato il dettaglio dell'esubero strutturale e, attraverso lettera, il dettaglio del numero massimo di lavoratori da sospendere in Cigs per ogni sito e cantiere.

 

Cigs max

Esuberi

Sede Corporate

50

50

Sede Dmc

140

98

Monfalcone

250

250

Marghera

698

250

Sestri Ponente

741

N.d.

Ancona

576

205

Castellammare di Stabia

400

N. d.

Palermo

470

175

Sede Dmm

55

55

Riva Trigoso

130

130

Muggiano

160

130

Il biennio 2012-2013, pertanto, si presenta drammatico per tutti gli 8.500 circa addetti del Gruppo i quali, nel quadro presentato dalla Direzione aziendale, subiranno un lunghissimo periodo a salario ridotto, oltre ad avere di fronte a sé un futuro occupazionale del tutto incerto.

La mancanza di un piano industriale, strategico e finanziario per l'intero Gruppo, infatti, rende evidente che quello presentato nell'incontro odierno è solo la riproposizione del progetto di tagli e chiusure già proposto dall'Azienda il 23 maggio scorso e poi ritirato, il 3 giugno, a fronte della mobilitazione dei lavoratori. Mobilitazione che siamo pronti a rilanciare.

Come Fiom-Cgil valutiamo in maniera fortemente negativa quanto comunicatoci dall'Azienda. Riteniamo altresì che Fincantieri debba presentare un piano industriale e strategico credibile ed adeguato, fondato sulla diversificazione produttiva in tutti quei settori dell'industria delle costruzioni navali che oggi presentano prospettive internazionali di crescita e sviluppo, in aggiunta ai tradizionali settori dell'attuale core business aziendale, anche attraverso lo sviluppo di nuove navi ambientalmente compatibili, attività promossa e sostenuta finanziariamente da specifiche politiche comunitarie.

Va così confermata ed arricchita, per tutti i siti e cantieri, l'attuale missione produttiva, al fine di garantire la continuità occupazionale per tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori. Tale piano deve prevedere un adeguato intervento finanziario che lo sostenga nel periodo della riorganizzazione e per gli sviluppi ulteriori del Gruppo.

Nei prossimi giorni, si svolgeranno assemblee in tutti i siti e cantieri per informare lavoratrici e lavoratori su quanto sta avvenendo e per decidere, assieme a loro, le necessarie iniziative di mobilitazione finalizzate ad ottenere le condizioni necessarie per proseguire il confronto, a partire dall'immediata convocazione, da parte del Governo, della riunione del tavolo nazionale sulla cantieristica navale. Tavolo su cui affrontare in maniera adeguata, sulla base degli impegni assunti dal precedente Governo, la gravissima situazione che si sta delineando in un settore altamente strategico per lo sviluppo e la crescita industriale del Paese.


Fiom-Cgil/Ufficio Stampa


Roma, 7 dicembre 2011