COMUNICATO STAMPA
Salute e sicurezza. Marcelli (Fiom): “I dati Inail, relativi al calo degli infortuni mortali, vanno letti con attenzione. Rilevante la crescita delle patologie dell'apparato muscolo-scheletrico”
Maurizio Marcelli, responsabile dell’ufficio Salute, ambiente e sicurezza della Fiom-Cgil, ha rilasciato oggi la seguente dichiarazione.
“L’Inail ha fornito nei giorni scorsi cifre relative al totale degli infortuni sul lavoro e, più specificamente, agli infortuni mortali; cifre che, a una prima lettura, possono apparire confortanti. Infatti, passare dai 790.000 infortuni del 2009, con 1.053 morti, ai 775.000 infortuni denunciati nel 2010, con ‘solo’ 980 morti, costituisce, comunque, un miglioramento rispetto alla situazione precedente.”
“Tuttavia, occorre fare una lettura più attenta dei dati per cogliere le reali tendenze in atto. Innanzitutto, va detto che nel 2010 le ore lavorate, a causa del permanere delle crisi economica e produttiva, sono ulteriormente diminuite rispetto al 2009. Ciò ha avuto sicuramente un riflesso sulla riduzione del totale degli infortuni. In secondo luogo, va sottolineato che la riduzione degli incidenti sul lavoro è relativa prevalentemente al settore industriale. Ciò sta a dimostrazione che l’impegno profuso in questi anni dal sindacato dei settori industriali, dagli Rls, e, in particolare dalla Fiom, per l’effettiva attuazione delle norme in materia di sicurezza sul lavoro e per impedire violazioni circa la valutazione dei rischi, ha realizzato risultati significativi.”
“Va anche detto che la tendenza al calo totale degli infortuni mortali si è però arrestata nel primo semestre del 2011 che vede, rispetto al primo semestre 2010, un aumento del 17,8%; si sono infatti verificati 595 infortuni mortali, di cui 309 nei luoghi di lavoro, e gli altri in itinere. D'altra parte, l’industria manifatturiera è stata interessata da 29 morti, pari al 9,4%, mentre gli altri infortuni mortali sono prevalentemente relativi ai settori dell’agricoltura, dell’edilizia e dell’autotrasporto.”
“Va inoltre sottolineato che la salute dei lavoratori non viene messa a rischio solo a causa della mancanza di sicurezza nelle attività lavorative, ma anche dalla presenza sempre più estesa di patologie correlate ai processi produttivi, in particolare a carico dell’apparato muscolo- scheletrico. La stessa Inail conferma così la giustezza di quanto denunciato in materia dalla Fiom.”
“Questi numeri ci indicano la necessità di continuare sulla strada, che abbiamo già intrapreso da tempo come Fiom, rispetto alla necessità di una puntuale applicazione delle norme previste dal Testo Unico, norme che le imprese e lo stesso Governo hanno tentato ripetutamente di correggere e snaturare. Inoltre, dobbiamo continuare a operare per la difesa dei servizi di prevenzione delle Asl nel loro ruolo di sostegno delle attività degli Rls, come nella loro funzione ispettiva e di vigilanza. Ciò per impedire che il ricatto della crisi e del lavoro determini la possibilità che altre vite di lavoratori siano cancellate.”
Uffici Stampa Fim, Fiom, UilmRoma, 7 luglio 2011