COMUNICATO STAMPA

   
 

Energie rinnovabili. Bardi e Potetti (Fiom): “L'ipotesi che il Governo si appresti a tagliare del 30% gli incentivi all'utilizzo di fonti energetiche alternative ha dell'incredibile”


Vittorio Bardi e Fabrizio Potetti, della Fiom-Cgil, hanno rilasciato oggi la seguente dichiarazione.

“La notizia secondo la quale, ancora una volta, il Governo si appresta a tagliare, del 30%, gli incentivi per le fonti energetiche rinnovabili ha dell’incredibile. Tuttavia, nonostante le smentite da parte del ministro Prestigiacomo, nel testo del decreto relativo alla cosiddetta legge di stabilità, approvato dal Consiglio dei Ministri e inviato al Presidente della Repubblica, questi tagli sarebbero confermati.”

“Tutti ricordano la grande mobilitazione di associazioni, lavoratori, cittadini, aziende, messa in atto nei mesi scorsi nel nostro Paese, contro i tagli indiscriminati agli incentivi del terzo conto energia; mobilitazione che aveva costretto il Governo a una significativa marcia indietro, correggendo un suo precedente decreto e arrivando a riscrivere il quarto conto energia.”

“Quest’ultimo testo è stato approvato il 6 maggio scorso e le nuove disposizioni sono entrate in vigore il 1° giugno, con una previsione di validità fino al 2016.”

“Oggi, invece, siamo di nuovo da capo. Siamo insomma di fronte a una specie di “gioco delle tre carte” da parte di questo Governo, con un misto di bugie e di incompetenza che produrrà danni enormi all’intera filiera produttiva delle energie rinnovabili, aggravando la nostra dipendenza dalle materie prime energetiche non presenti nel nostro Paese e, quindi, i costi della nostra bolletta energetica. Senza contare che misure schizofreniche di questo tipo fanno danni evidenti non solo sul piano dell’affidabilità del Governo italiano (cosa ormai nota), ma, quel che è peggio, dell’Italia in quanto tale per ciò che riguarda gli investimenti esteri che potrebbero essere effettuati nel nostro Paese.”

“A quanto pare, oltre a tutte le misure inique e inefficaci che la legge di stabilità contiene, ci sarà un altro punto problematico su cui dovremo impegnarci per modificare radicalmente la legge di stabilità.”

Fiom-Cgil/Ufficio Stampa

Roma, 4 luglio 2011