COMUNICATO STAMPA
Fincantieri. Pagano (Fiom): “Si allarga l’iniziativa di lotta che ha ormai coinvolto tutti gli otto cantieri del Gruppo”
Alessandro Pagano, coordinatore nazionale Fiom-Cgil per la cantieristica navale, ha rilasciato oggi la seguente dichiarazione.
“Dopo le iniziative unitarie messe in atto ieri dai lavoratori dei cantieri di Sestri Ponente e Riva Trigoso, in provincia di Genova, e di Castellammare di Stabia, in provincia di Napoli, la lotta sindacale nel gruppo Fincantieri si è estesa oggi ad altri cinque cantieri: Monfalcone, Marghera, Ancona, Palermo e Muggiano.”
“Nelle prime ore del mattino, si sono svolte in questi cantieri le assemblee sindacali, volte a illustrare ai lavoratori gli inaccettabili contenuti del piano di ristrutturazione presentato da Fincantieri nel corso dell'incontro avuto a Roma, il 23 maggio, con Fim, Fiom e Uilm.”
“A Marghera (Venezia), si è svolta un’assemblea dei lavoratori che hanno attuato due ore di sciopero. Nei cantieri di Monfalcone (Gorizia), Muggiano (La Spezia) e Palermo, durante le assemblee è stato deciso di proclamare scioperi di sette o otto ore e di organizzare cortei per le vie cittadine. In particolare, a Palermo e a La Spezia i lavoratori si sono diretti in corteo verso le rispettive sedi prefettizie, mentre a Monfalcone sono stati ricevuti in Municipio. Ad Ancona, i lavoratori in corteo hanno raggiunto la sede della Regione Marche dove una delegazione è stata ricevuta dal Presidente che ha assunto impegni relativi alla vertenza in atto.”
“Proseguono intanto le iniziative a Riva Trigoso e a Castellammare di Stabia. Nel cantiere ligure, il presidio ai cancelli è durato tutta la notte ed è tuttora in corso. I lavoratori di Castellammare presidiano in modo permanente il Municipio e hanno effettuato volantinaggi sulla statale Sorrentina e nelle stazioni della ferrovia Circumvesuviana.”
“Infine, per la giornata di giovedì 26 maggio i sindacati e la Rsu hanno proclamato uno sciopero di due ore dei lavoratori dello stabilimento Isotta Fraschini di Bari.”
Fiom-Cgil/Ufficio Stampa
Roma, 25 maggio 2011