COMUNICATO STAMPA

Energie rinnovabili. Bardi e Potetti (Fiom): “I lavoratori delle imprese che producono apparecchiature per il fotovoltaico hanno scioperato per chiedere certezze per lo sviluppo del settore”

 

Vittorio Bardi e Fabrizio Potetti, della Fiom-Cgil nazionale, hanno rilasciato oggi la seguente dichiarazione.

“Si è svolto oggi il primo sciopero nazionale dei lavoratori del settore che produce apparecchiature per il fotovoltaico. L'iniziativa di lotta è stata assunta unitariamente dai sindacati dei metalmeccanici Fim-Cisl, Fiom-Cgil, Uilm-Uil ed è culminata in un presidio tenuto da centinaia di lavoratori, a Roma, presso la sede del ministero dello Sviluppo Economico.”

“Al presidio i lavoratori hanno portato la loro viva preoccupazione. Nella filiera molti posti di lavoro sono già a rischio o sotto minaccia di ricorso alla Cassa integrazione, qualora il taglio degli incentivi e la mancanza di certezze per il futuro del settore venissero confermati.”

“La mobilitazione sindacale ha ricevuto l'adesione delle organizzazioni ambientaliste a riprova del fatto che, sulla necessità di un modello energetico che riduca il ricorso alle fonti fossili, e chiuda definitivamente con il nucleare, sono possibili alleanze molto ampie.”

“Nell'incontro con i responsabili del Ministero, abbiamo chiesto lo stop del nuovo decreto in discussione e la conferma dell'attuale regolamentazione, almeno fino alla fine di quest'anno. In questo modo, sarebbe possibile mettere a punto norme che garantiscano lo sviluppo dell'intera filiera industriale. Su ciò i sindacati - ovvero le Confederazioni e le categorie interessate, inclusi i metalmeccanici - devono essere coinvolti per un confronto di merito; cosa, questa, che finora non è avvenuta, nonostante gli impegni assunti dai Ministri Romani e Prestigiacomo.”

“Il settore delle rinnovabili è strategico per il modello energetico del nostro Paese e deve essere fortemente sviluppato. Serve un meccanismo di incentivazione che può essere anche a scalare, ma con la necessaria gradualità e non penalizzando gli impianti di piccola taglia. Non vanno messi tetti rigidi alla potenza incentivabile. Semmai, è utile graduare le riduzioni degli incentivi in funzione inversamente proporzionale allo sviluppo del volume di mercato, come avviene nel sistema tedesco.”

“La delegazione ministeriale ha preso l'impegno di riferire al Ministro le nostre richieste. La nostra mobilitazione continua spostandosi adesso a livello dei territori e delle Regioni.”
 

Fiom-Cgil/Ufficio Stampa
 

Roma, 20 aprile 2011