COMUNICATO STAMPA

ThyssenKrupp. Fiom: “La sentenza di Torino costituisce uno spartiacque: condannato per omicidio volontario con dolo eventuale l’Amministratore delegato di un’azienda”


 

La Segreteria nazionale della Fiom-Cgil ha diffuso oggi il seguente comunicato.


 

“La sentenza della Corte d’appello del Tribunale di Torino, che ha condannato tutti gli imputati nel processo ai dirigenti della ThyssenKrupp, è un atto di giustizia non solo nei confronti dei sette lavoratori morti nel dicembre del 2007, ma anche nei confronti di tutti i lavoratori uccisi sul lavoro.”

“Si tratta di una sentenza spartiacque perché, per la prima volta, viene riconosciuto colpevole di omicidio volontario, con dolo eventuale, l’Amministratore delegato, e con lui tutti gli altri dirigenti, per la decisione di far ripartire la produzione in uno stabilimento ove le norme di sicurezza non erano di fatto esistenti e garantite.”

“La sentenza afferma che ci deve essere una responsabilità sociale delle imprese e che la vita, la salute e la sicurezza dei lavoratori sono un obbligo non derogabile anche a fronte di necessità e urgenze produttive.”

“Quella di Torino è una sentenza che potrà servire in tanti altri processi per omicidi sul lavoro, a cominciare dal processo nei confronti della Saras di Cagliari per la morte, due anni fa, di tre lavoratori metalmeccanici che erano impegnati nella manutenzione dell’impianto petrolchimico. Una tragedia a cui, purtroppo, si è aggiunta la morte di un altro lavoratore la scorsa settimana.”

“La Fiom auspicava questa sentenza e anche per questo ci siamo costituiti parte civile, come facciamo ogni qualvolta c’è un infortunio grave o l’omicidio di un lavoratore, perché pensiamo che solo così si possa rimettere in discussione quel modello produttivo che ha ridotto i lavoratori a merce e non più a persone con una testa e un corpo da difendere e da apprezzare.”

“Ci sembra grave e assurdo che ThyssenKrupp possa mettere in discussione la sua permanenza in Italia, quasi che gli investimenti nel nostro Paese siano possibili solo a condizione di non rispettare le norme e le leggi sulla salute e la sicurezza; norme che, peraltro, vengono rispettate in tutti i paesi europei, a partire dalla Germania.”

“La vera sfida va giocata sulla qualità dei processi e dei prodotti e sulla creazione di siti produttivi di eccellenza come quello ternano.”

 


 

Fiom-Cgil/Ufficio Stampa
 

Roma, 18 aprile 2011