COMUNICATO STAMPA

Agile/Eutelia. Potetti (Fiom): “Ricorreremo in appello contro la condanna pronunciata dal Tribunale di Roma nei confronti dei lavoratori che avevano presidiato l’Azienda”


Fabrizio Potetti, coordinatore nazionale Fiom-Cgil del gruppo Agile/Eutelia ha rilasciato oggi la seguente dichiarazione.

I lavoratori di Agile/Eutelia hanno subìto un’ennesima ingiustizia. Il Tribunale di Roma ne ha condannati alcuni per il presidio dell’Azienda da loro effettuato durante la fase più dura della lotta aziendale e dopo diversi mesi passati senza ricevere lo stipendio.”

Il procedimento era stato aperto su querela di parte attivata dalla proprietà dell'Azienda; querela effettuata lo stesso giorno in cui l'ex Amministratore delegato, Samuele Landi, tentò lo sgombero della sede di via Bona, a Roma, utilizzando uomini di una società di sicurezza che si spacciarono, insieme allo stesso Landi, per appartenenti alle Forze dell'ordine.”

Riteniamo totalmente ingiustificata tale decisione che non tiene conto, in nessun modo, della gravità della situazione allora attraversata dai lavoratori. Per fermare lo scellerato piano della proprietà, i lavoratori si videro costretti a presidiare l'Azienda, non solo per protestare contro il mancato pagamento dei loro stipendi per diversi mesi consecutivi, ma soprattutto per bloccare la sistematica distruzione dell’Azienda stessa intrapresa dai soggetti a cui era stata ceduta la Società; un fatto, questo, asseverato prima dai custodi giudiziari e poi dalle sentenze di condanna emesse al termine del processo per bancarotta fraudolenta.”

Oltretutto, come testimoniato dalle Forze dell'ordine intervenute subito dopo l'attivazione del presidio da parte dei lavoratori, tutte le attività lavorative e di servizio ai clienti sia di Agile che di Eutelia sono state effettuate con continuità proprio grazie all'impegno dei lavoratori che, pur nello stato di disperazione nella quale si trovavano, hanno sempre salvaguardato, a differenza di altri, le attività ed i beni aziendali.”

Contro questa decisione ricorreremo in appello, certi dell’innocenza e dell’assoluta correttezza delle azioni compiute dai lavoratori stessi.”

 

Fiom-Cgil/Ufficio Stampa


Roma, 23 marzo 2011