COMUNICATO STAMPA

 

Salute e Sicurezza. Marcelli (Fiom): “Siamo qui per lanciare una campagna di azioni per la prevenzione delle patologie da lavoro”. Cominciata l'Assemblea degli Rls ad Ancona

 

Si sono aperti questa mattina ad Ancona, presso l'Auditorium della Fiera della Pesca, i lavori dell'Assemblea nazionale dei Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza organizzata dalla Fiom-Cgil. Il titolo dell'incontro è “La salute non si scambia”. Su questo tema Maurizio Marcelli, responsabile nazionale dell'Ufficio Salute, ambiente e sicurezza della Fiom-Cgil, ha tenuto la relazione introduttiva. Ne riportiamo qui un'ampia sintesi.

“Con questa Assemblea, vogliamo ribadire che prosegue il nostro impegno per difendere il diritto alla salute dei lavoratori, non solo non accettando scambi o ricatti in nome di qualche presunto posto di lavoro in più o di qualche miglioramento retributivo, ma continuando a batterci per impedire che il rispetto delle norme per la sicurezza continui ad essere sistematicamente violato e impegnandoci sia con la specifica e sempre più efficace azione degli Rls, sia con una più generale azione rivendicativa e contrattuale. Ciò già a partire dal rinnovo del prossimo Contratto nazionale e nella contrattazione aziendale, con l'obiettivo di cambiare gli ambienti lavorativi e l'attuale organizzazione del lavoro che è sempre di più la causa di un esteso e drammatico degrado della condizione di salute di lavoratori.”

“Secondo la propaganda che ormai si ripete sempre uguale di anno in anno, l'Inail e il ministro Sacconi continuano a ripetere che gli infortuni diminuiscono e così pure le morti. Tuttavia, se andiamo a leggere con attenzione i dati, questi ci indicano che gli infortuni, negli ultimi anni, tendono leggermente a diminuire, mentre sono purtroppo in aumento quelli mortali, soprattutto nei settori dell'agricoltura e dell'industria. Secondo l'Osservatorio Indipendente di Bologna sulle morti per infortuni sul lavoro, nel 2010 i morti documentati sono 1.080, con un aumento consistente pari a un + 6,8% rispetto al 2009.”

“Accanto all'aumento degli infortuni mortali, si assiste anche alla crescita record delle malattie professionali. Ciò accade per la maggiore consapevolezza dei soggetti coinvolti e per le modifiche nel sistema di denuncia, con le nuove patologie tabellate e la possibilità di denunce plurime per diverse patologie connesse ad un unico evento, che hanno portato all'emersione del cronico fenomeno di sottodenuncia. Ma accade anche per le caratteristiche degli ambienti lavorativi e dei nuovi modelli di organizzazione del lavoro che aggiungono alle tradizionali malattie professionali - come l'ipoacusia e le malattie respiratorie, per non parlare delle conseguenze dell'esposizione all'amianto - nuove patologie come quelle a carico dell'apparato muscolo-scheletrico.

“La Fiom intende lanciare una campagna di azioni per la prevenzione delle patologie da lavoro, in particolare quelle muscolo-scheletriche, su tutto il territorio nazionale. Una campagna che parte dalla consapevolezza che un’azione simultanea degli Rls Fiom in tutte le sedi di una stessa azienda può raggiungere una “massa critica” adeguata per ottenere dei risultati significativi per la tutela della salute dei lavoratori e per agire sull'organizzazione del lavoro. Una campagna che si articola su tre punti.

1. Campagna per richiesta dati statistici sulle patologie diffuse. I medici competenti aziendali hanno l’obbligo di effettuare ogni anno un’analisi statistica delle patologie riscontrate tra i lavoratori; l’analisi deve essere consegnata sia al datore di lavoro che agli Rls che, però, non la ricevono quasi mai.

Obiettivo della campagna è quello di elaborare un mappa precisa della tipologia e della quantità di patologie (in particolare muscolo-scheletriche) diffuse nelle aziende.

2. Campagna per richiesta dati sull’adeguatezza delle mansioni assegnate ai lavoratori con Ridotte capacità lavorative (Rcl). I medici competenti aziendali hanno l’obbligo di certificare l’idoneità di ogni lavoratore alla mansione specifica effettuata; i medici, spesso, elaborano però solo delle prescrizioni generiche (ad esempio, divieto di sollevare carichi che superano un certo peso, ecc). La conseguenza di questo comportamento è la frequente assegnazione ai lavoratori Rcl di mansioni che possono provocare ulteriori danni alla loro salute.

Obiettivo della campagna è quello di costringere i medici a collocare i lavoratori in postazioni che non provochino ulteriori danni alla loro salute.

3. Campagna per richiesta documenti di valutazione dei rischi muscolo-scheletrici. Le aziende, nonostante le numerose richieste, consegnano agli Rls solo dei documenti generici sulla valutazione dei rischi. Questa reticenza testimonia il fatto che le aziende non sono sicure della correttezza delle valutazioni dei rischi effettuate.

Obiettivo della campagna è quello di analizzare i Dvr per verificare se sono una foto fedele delle modalità concrete in cui si lavora e se sono conformi agli obblighi di legge.”

“Le tendenze negative relative alla salute e alla sicurezza dei lavoratori si inseriscono in quadro segnato dal depotenziamento e dallo snaturamento delle strutture di prevenzione e di vigilanza. Pensiamo alla scomparsa dell'Ispels, incorporato nell'Inail ma in modo tale da far venir meno le sue funzioni originarie; alla trasformazione strisciante della stessa Inail, che tende ad agire solo nell'ambito assicurativo e secondo dettami del tutto privatistici; ai tagli, effettuati anche dalle Regioni più virtuose, sulle risorse disponibili per i servizi Spisal; al progetto latente di accorpare tutti i servizi ispettivi sotto il ministero del Lavoro, cancellando di conseguenza l'autonomia e le professionalità esistenti nei servizi di prevenzione e vigilanza delle Asl.”

“A tutto ciò, si aggiunga l'azione inutile e demagogica del ministero del Lavoro che, da un lato, spinge per realizzare gli obiettivi sopradescritti, dall'altro, lancia campagne che affidano al singolo lavoratore l'onere di pretendere la propria sicurezza. In altri termini, la difesa della salute e della vita del lavoratore, non sono un impegno collettivo a partire dalle responsabilità dell'impresa, ma si riducono a una pura responsabilità riconducibile alle abitudini di vita e alla cultura del lavoratore stesso.”

“La legge delega 123 del 2007 e, soprattutto il dlgs 81 del 2008 o Testo Unico, hanno teso a definire un organico sistema di norme, con una regolamentazione dettagliata di tutte le fattispecie rilevanti ai fini della sicurezza, con l'obiettivo di creare proprio una nuova cultura fondata sulla prevenzione del danno, inasprendo di conseguenza gli obblighi per le imprese e spostando il centro dell'azione verso una maggiore responsabilizzazione del datore di lavoro e della dirigenza. Noi riconfermiamo quindi il giudizio positivo sul Testo Unico, pur nella consapevolezza di tutti i limiti presenti che si sono ulteriormente accentuati dopo l'emanazione del decreto legislativo correttivo 106 del 2009 da parte del ministro Sacconi. Per questo, denunciamo qui il rischio concreto del fallimento del Testo Unico, perchè c'è la possibilità di una sua concreta disapplicazione a cui sicuramente seguirà la cancellazione anche formale.”

“Il Testo Unico non era piaciuto e non piace nè alla Confindustria, nè alle altre associazioni datoriali. Di conseguenza, oggi assistiamo a una tendenza che viene assecondata, se non suggerita, a far applicare le norme, da parte delle grandi aziende, secondo adempimenti puramente burocratici e formalistici, e dunque inutili, nonché l'assoluto rigetto e/o la disapplicazione - contando sull'impunità - delle norme, soprattutto nelle piccole e piccolissime imprese.”

“Riaffermiamo qui, infine, l'impegno che la Fiom ha preso da tempo di costituirsi sempre come parte civile nei confronti dei responsabili delle morti dei lavoratori, non importa se siano il datore di lavoro o figure intermedie delle strutture gerarchiche aziendali. Questo impegno lo realizzeremo anche per i lavoratori morti in questi giorni alla Fincantieri di Monfalcone e di Marghera, oltre che alla Cimola di Rovereto. Le nostre costituzioni di parte civile sono un mezzo per tentare di costruire, anche attraverso l'utilizzo della pena, una effettiva cultura della sicurezza.”

“Il nostro slogan deve essere: contrattare l'organizzazione del lavoro per prevenire il danno e garantire la salute. Contrattare la salute e la sicurezza vuol dire che essa deve diventare centrale anche nella definizione della prossima piattaforma di rinnovo del Contratto nazionale.”

“In particolare, c’è la necessità di rafforzare la figura del Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza nelle sue funzioni e nel suo ruolo: aumentando il monte ore dei permessi retribuiti dalle 70 ore di oggi ad almeno 100 ore, secondo le caratteristiche delle imprese; rendendo sempre esigibile la formazione obbligatoria delle 32 ore e delle 8 ore, facendole svolgere nelle aziende stesse con il coinvolgimento del sindacato; realizzando distacchi a tempo pieno nelle grandi aziende o nella aziende con attività produttive complesse o altamente a rischio e sale della sicurezza per gli Rls, con accessi informatici e la possibilità di relazione con i lavoratori; costituzione degli Rls di sito in tutti i siti laddove c’è la presenza di più di 500 lavoratori; costituzione degli Rls di filiera quando questa ha caratteristiche omogenee e ben definite.”

“Bisogna poi rafforzare la partecipazione e la conoscenza dei lavoratori attraverso un'assemblea retribuita di almeno 1 ora all'anno. Oltre a ciò, servono assemblee retribuite aggiuntive di reparto o gruppo, o area, o team, a fronte dell'utilizzo di nuovi materiali, di modifiche sostanziali dell'organizzazione, di infortuni o anche di incidenti senza infortuni per una valutazione collettiva del rischio.”

“La metodologia ErgoUas, che verrà introdotta dalla Fiat dopo gli accordi firmati dalle altri sindacati a Mirafiori e Pomigliano, avrebbe bisogno del coinvolgimento dei lavoratori nei processi di miglioramento della produzione, così come accade con la sua applicazione in Germania, Canada e Francia; il Lingotto, però, l'applicherà senza il contributo degli operai e dei loro delegati, anzi imponendoglielo. Infatti, i tempi standard sono definiti dai manager in funzione di più parametri sulla base di una ricostruzione delle operazioni e dei movimenti effettuati operata secondo sistemi informatici. Ma così, non abbiamo la possibilità di conoscere gli effetti sulla condizione psico-fisica dei lavoratori e non veniamo neanche messi condizioni di poter contraddire quanto definito.”

“I comportamenti della Fiat e di tante altre aziende che intendono seguire questi processi sono l'esatto opposto di quanto oggi è possibile realizzare coniugando l'esigenza di incrementare il valore delle imprese con il rispetto e la valorizzazione del lavoro e dei lavoratori. Le nuove tecnologie consentirebbero invece di ridurre la fatica, migliorando la qualità della vita di lavoro e quella della produzione.”

Nel primo pomeriggio, i lavori dell'Assemblea saranno conclusi dal Segretario generale della Fiom, Maurizio Landini.

 

Fiom-Cgil/Ufficio Stampa

Roma, 11 marzo 2011