COMUNICATO STAMPA
Fiat. Landini (Fiom): “Anche dall'Europa forti preoccupazioni per il 'modello Fiat'”
Il segretario generale della Fiom-Cgil, Maurizio Landini, ha rilasciato oggi la seguente dichiarazione.
“Anche il Coordinamento sindacale europeo della Fiat ha espresso preoccupazione che il “modello Marchionne” faccia da apripista per l'abbassamento dei diritti e il peggioramento delle condizioni di lavoro in tutta l'Ue.”
“Condividiamo il giudizio del Coordinamento europeo Fiat sul fatto che, in un periodo di profonda crisi e riorganizzazione del settore auto a livello globale, sia prioritario assicurare il lavoro con buone condizioni e garantire la prospettiva a tutti gli stabilimenti del Gruppo. Si giudica inoltre inaccettabile il tentativo di mettere in competizione i singoli siti, poiché tutto ciò porta 'ad un'erosione degli standard sociali in tutti i Paesi'.”
“Inoltre si sottolinea, come da noi denunciato da Pomigliano in poi, l'assenza da parte dell'Azienda di una vera trattativa.”
“Non possiamo che condividere le richieste del Coordinamento: 'Un chiaro aperto e positivo dialogo sociale europeo; lo stop all’attacco alle condizioni di lavoro e ai fondamentali diritti sindacali; il rispetto per gli accordi e le regole a livello nazionale ed europeo'.”
“L'accordo separato sul monte ore di ieri per tutto il settore auto e motori, con l'inserimento delle clausole di limitazione del diritto di sciopero presenti negli accordi di Pomigliano e Mirafiori confermano, se ancora ce ne fosse bisogno, l'idea della Fiat del confronto sindacale: imporre le sue condizioni con l'assenza totale di una vera mediazione tra le parti.”
“Anche il sindacato europeo esprime preoccupazione per il modello di relazioni industriali portato avanti da Fiat che cancella i contratti e le leggi. Solo da noi non si capisce, o si fa finta di non capire, la portata senza precedenti dell'attacco ai diritti in atto e il serio rischio, come da tempo la Fiom denuncia, che tutta questa operazione sia finalizzata a spostare a Detroit la testa del Gruppo, riducendo gli stabilimenti italiani a siti produttivi minori che puntino a competere solo sull'abbassamento dei diritti e il peggioramento delle condizioni di lavoro.
“La Fiom ribadisce la necessità di riaprire una vera trattativa per tutto il Gruppo Fiat. Per questo continuerà la sua battaglia.”
Fiom-Cgil/Ufficio Stampa
Roma, 9 febbraio 2011