COMUNICATO STAMPA

 

Tunisia. Fiom: “Solidarietà alle lotte dei lavoratori da ieri in sciopero per diritti e democrazia. Il Governo italiano congeli gli accordi con il Paese africano”

 

L'Ufficio internazionale della Fiom-Cgil ha diffuso oggi la seguente nota.


 

“In Tunisia la rivolta popolare non si arresta. Da giorni migliaia di giovani scendono nelle strade di diverse città, con manifestazioni spontanee di protesta. Nonostante la dura repressione poliziesca - che continua a causare decine di vittime, di arresti - la lotta si estende.”

“Da ieri il sindacato Ugtt ha proclamato scioperi generali nelle diverse Regioni. Alla radice di questi movimenti ci sono diversi fattori: la disoccupazione dilagante, la mancanza di qualsiasi prospettiva, la crisi alimentare dovuta a un forte aumento dei prezzi dei generi di prima necessità, gli episodi di corruzione governativa, l'arricchimento rapido e arrogante di pochi e l'esclusione da qualsiasi lavoro e reddito della maggioranza della popolazione, al 70% circa al di sotto di 30 anni.”

“Il filo conduttore delle manifestazioni è quello della richiesta di democrazia e diritti. Questo filo rimane saldo anche dopo che il Governo, che aveva bollato i manifestanti come 'terroristi', è stato costretto ad annunciare il rilascio degli arrestati e sostituire il Ministro dell'Interno.”

“La Fiom, che rappresenta anche migliaia di lavoratori immigrati tunisini, esprime la propria solidarietà alle famiglie delle vittime, alle migliaia di giovani che reclamano una vita dignitosa e un futuro, alle lavoratrici e ai lavoratori in sciopero.”

“La Fiom e i metalmeccanici italiani, impegnati in una dura lotta per far valere diritti e democrazia contro l'arroganza della Fiat e i disastrosi effetti dell'uso padronale della crisi economica, ha espresso la propria solidarietà al sindacato metalmeccanico tunisino, il sostegno alle richieste di democrazia, diritti, lavoro.”

“La Fiom ritiene inaccettabile che il Ministro degli Esteri italiano - a fronte della violenta repressione ordinata dal Governo tunisino, legato all'Italia da numerosi accordi economici e militari - confermi l'amicizia del Governo del nostro Paese. Al contrario, chiediamo che il Governo stesso prenda misure serie e immediate per la fine della violenza poliziesca e per favorire soluzioni pacifiche e democratiche, cominciando con il congelamento degli accordi militari ed economici esistenti tra l'Italia e la Tunisia.”

 


Fiom-Cgil/Ufficio Stampa
 

Roma, 13 gennaio 2011