COMUNICATO STAMPA

Artigianato. Bellavita (Fiom): “Una scelta sbagliata da parte della Cgil firmare l’intesa sulla sanità integrativa”

 

Sergio Bellavita, segretario nazionale della Fiom-Cgil, ha rilasciato oggi la seguente dichiarazione.

 

 

“Lo scorso 21 settembre è stata sottoscritta un'intesa tra le parti per la nascita di un fondo di sanità integrativa per i dipendenti delle imprese artigiane: una scelta sbagliata per diverse ragioni.”

“È del tutto evidente che l'introduzione della sanità integrativa attraverso la costituzione di un fondo bilaterale, rispetto al quale resta tutta da chiarire la natura del rapporto con il lavoratore dipendente, rappresenta uno di quegli elementi che fanno da architrave all'intesa separata sul modello contrattuale del 22/01/2009.”

“Il cosiddetto ‘Welfare contrattuale’ altro non è che il tentativo, per qualcuno, di ridurre progressivamente il diritto alla sanità pubblica, in un disegno più complessivo di corporativizzazione delle relazioni sindacali e cancellazione di una contrattazione collettiva che rappresenti davvero gli interessi dei lavoratori.”

“Inoltre, appare evidente come sia rovesciata la gerarchia dell'azione sindacale, con la bilateralità che, divenuta soggetto autonomo, determina spazio e ruolo della contrattazione collettiva. Non più quindi come strumento a disposizione delle parti nella contrattazione, ma la subordinazione della libera iniziativa contrattuale agli spazi predeterminati dalla bilateralità.”

“La proliferazione di enti bilaterali è in sintonia con la ridefinizione di un nuovo modello sociale e di relazioni sindacali che passa anche attraverso i contenuti dell'intesa separata sulla cosiddetta riforma contrattuale.”

“Per queste ragioni la Cgil ha sbagliato a sottoscrivere quell'intesa, proprio in un comparto dove altre esperienze di bilateralità hanno mostrato la loro assoluta inadeguatezza, come per gli ammortizzatori sociali in caso di crisi, o il fallimento politico dell'esperienza del fondo di previdenza complementare Artifond.”

 

 

Fiom-Cgil/Ufficio Stampa

 

Roma, 24 settembre 2010